2: La signora Cho.
Gli occhi dorati di Mister Blue brillano sotto la luce fredda della cucina. Ha il pelo bagnato e insolitamente profumato.
Un gatto da appartamento scappato di casa? Eppure il numero cancellato sulla targhetta... come se qualcuno si fosse stufato di lui.
Ma allora perché tenere la targhetta? Magari qualcuno che non si può più permettere di tenere un gatto e lo ha lasciato andare sperando in un futuro migliore per lui.
Qualsiasi sia il motivo, ora Mister Blue ha solo Yoongi.
Yoongi che lo osserva con le ginocchia strette al petto, mentre tenta di asciugare il suo pelo con un asciugamano. Yoongi con il cuore stanco e solo.
«Avrai fame» gli dice, e Mister Blue risponde con un miagolio.
Yoongi sorride tristemente, alzandosi e dirigendosi verso il frigo. Non si ritiene un esperto-nella-materia-gatti, ma è abbastanza sicuro che non ci sia niente nel frigo di adatto a Mister Blue. Il suo sguardo cade sul cappotto di Namjoon abbandonato sulla sua solita sedia. È nero e di una taglia di troppo anche per il suo coinquilino. Sospirando, Yoongi allunga il braccio e lo prende in mano, indossandolo.
«Torno subito» comunica a Mister Blue.
*
Yoongi non esce molto di casa. A dire il vero non esce per niente. Dopo aver perso il lavoro quel buco nero che lo stava risucchiando si è ingrandito a tal punto da prosciugare le ultime cose che gli rimanevano.
Così, sentire il suono della pioggia sul cappuccio del cappotto, ascoltare lo splash dei suoi anfibi mentre cerca di evitare le pozzanghere, tutto questo sembra quasi nuovo per lui. Un ricordo lontano che gli fa pizzicare gli occhi e bruciare il cuore.
È tutto una ferita aperta, la familiarità delle strade e del vociferare lo smarrisce, si sente debole e spaventato, come se dovesse stare costantemente all'erta.
Si ferma davanti alla vetrina di un minimarket aperto ventiquattro ore su ventiquattro. Apre la porta con la mano tremante, guardandosi attorno e mormorando un buonasera con la bocca impastata.
La cassiera, una signora sulla settantina, solleva la testa, cercando di metterlo a fuoco. «Yoongi?» Si sistema gli occhiali, scivolati sulla punta del naso.
Yoongi si toglie il cappuccio, sorridendo. «Salve signora Cho» risponde, avvicinandosi alla cassa.
La signora Cho allunga il braccio, carezzando la sua guancia con la mano rugosa. Il suo caschetto grigio è accuratamente pettinato, le ciocche sistemate dietro le orecchie da un cerchietto giallo come il suo maglione. Da quando ne ha memoria, Yoongi non l'ha mai vista con un cerchietto non abbinato ai suoi vestiti.
«Non ti vedevo da mesi, come stai? Sembri dimagrito» dice lei.
Il cuore di Yoongi precipita nello stomaco. Vorrebbe dirle che sono le luci a farlo sembrare più pallido, ad evidenziare le occhiaie e le imperfezioni sul suo viso, ma la verità è che non vuole mentire. Non vuole nemmeno dirle che sta male, che se non ci fosse Namjoon l'avrebbe fatta finita da mesi. Così sorride, debolmente, dolcemente.
«È un periodo un po' stressante. Ho perso il lavoro e non riesco a trovarne uno nuovo» Che non è esattamente una bugia: Yoongi ha perso il lavoro, solo che non si è nemmeno preoccupato di trovarne uno nuovo. Si è fatto risucchiare dalla situazione, con la testa sotto i cuscini ed il corpo stanco fra le coperte.
Si sente un peso per il suo migliore amico, ma Namjoon gli dice sempre che non è un problema è che deve prima di tutto pensare a stare bene. Yoongi non sa quando ricomincerà a star bene. La verità è che non è mai stato bene, nemmeno da bambino. Quindi un po' sente di star mentendo anche a se stesso.
«Oh, Yoongi, mi dispiace» risponde la signora Cho. Le sue labbra sottili si contorcono, una smorfia di pura tristezza.
Yoongi fa spallucce. «Sono cose che succedono, immagino» La sua voce trema mentre parla, vorrebbe tanto credere a quelle parole. La signora Cho sta per dire qualcosa quando Yoongi parla: «Comunque avrei bisogno del suo aiuto, se non le dispiace».
Lei sospira, annuendo. «Certo, dimmi pure» dice.
«Un gatto si è presentato alla mia porta ed è molto affamato, non ho nulla nel frigo che lui possa mangiare» spiega Yoongi, grattandosi la nuca.
La signora Cho lo osserva per un secondo, prima di fare cenno di seguirla. Yoongi osserva il retro della sua testa, i capelli grigi che sfiorano la stoffa morbida della sua giacca verde. Si stringe nel cappotto di Namjoon, provando a sentire il suo profumo. Un abbraccio di fresco tè verde.
«È un un cucciolo o un adulto?» chiede la signora Cho.
Yoongi apre un occhio, osservandola. Apre anche l'altro occhio e punta lo sguardo davanti a sé. La signora Cho sta indicando uno scaffale, allestito con prodotti per gatti. «Non lo so. Non sono un esperto» Fa spallucce «Non penso sia un gatto adulto» dice indicando dei croccantini per gatti adulti. «Chiunque fosse il proprietario ha cancellato il suo numero dalla targhetta».
La signora Cho sospira nuovamente, prendendo un pacco di croccantini e due confezioni di patè. «Prendi questi, allora. Domani portalo dal veterinario, mh?» Gli passa i croccantini e il patè.
Yoongi si ritrova un'altra volta a seguirla, questa volta verso la cassa. Lei passa i prodotti sullo scanner e lui si stringe di nuovo nel cappotto, cercando il borsellino che ha ficcato prima nella tasca. Quando allunga il braccio per pagare, la signora Cho gli stringe la mano, guardandolo negli occhi.
«Se hai bisogno di un lavoro, io e mio marito ti possiamo assumere, per tutto il tempo che ti serve. Io sono troppo anziana per lavorare anche la notte e mia figlia si deve occupare della sua bambina» dice.
Yoongi non aveva nemmeno pensato al fatto che sua figlia potesse aver partorito. Avrebbe potuto chiamare o sarebbe potuto uscire dal suo guscio. «Ci penserò, grazie davvero. E, auguri per sua figlia» risponde, prendendo la busta con i prodotti appena acquistati.
«Grazie, vieni a trovarci ogni tanto, e pensaci. Buona notte»
«Buonanotte».
Il ritorno a casa è silenzioso, il vociferare si è calmato e la pioggia ha smesso di cadere, lasciando il suo odore aspro nell'aria. I lampioni illuminano debolmente le strade, rendendole tristi e spaventose.
Quando Yoongi arriva a casa, Mister Blue lo sta aspettando davanti all'ingresso. Si struscia sulle sue gambe e fa le fusa, miagolando piano.
Yoongi solleva la mano con la busta, scuotendola. «Ti ho portato da mangiare» gli dice poggiando poi la busta a terra e prendendo una confezione di patè.
Mister Blue lo segue in cucina, dove Yoongi prende un piattino e lo riempie con la sostanza gelatinosa e puzzolente. Storce la bocca, sventolandosi una mano davanti alla faccia.
«Ti piace davvero questa merda?» chiede poggiando il piattino per terra. Mister Blue miagola in risposta, avventandosi sul patè. Yoongi allunga la mano e la passa sulla sua testa.
Sorride: «Piacerai tanto a Namjoon».
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