Di Urletti,Dannati Esami E Insoliti Amici Mezzi Sobri
Dal venti al trenta sera, Remus e Lily si erano concessi ai loro pomeriggi di studio, ripasso e approfondimento, e si erano presentati il trentuno mattina, dopo una rigenerante dose di sonno, al Mischief, insieme al resto della loro classe di Lettere per la ricorrente trazizione. Prima di un esame, era praticamente dovere, ritrovarsi al Mischief per farsi un caffè rigenerante. Quella mattina, dietro al bancone, Sirius e Frank, stavano facendo del loro meglio per servire caffè forti, e tormentare di domande preparative i poveri ragazzi prossimi alla battaglia.
Così, gli aspiranti Ingegnere e Veterinario, si erano buttati a capofitto in discorsi più grandi e profondi di loro, lasciando che quelle povere bestie da Macello declinassero loro tra i balbettii e le confusioni, le pagine e i concetti di lezioni più che estranee ai due baristi.
-Tu ci hai capito qualcosa?- sussurrò Sirius a Frank dopo aver ascoltato il discorso di Dorcas.
-Non tanto, in realtà.- Disse quello prima di annuire sorridente a Dorcas, perché per quanto non ci avesse capito un'acca, erano le esatte parole riportate sotto la domanda da nel libretto preparativo. Molti alunni universitari lasciavano là i loro, e ormai ce n'era piena una piccola libreria appesa alla parete, divisa per lezioni, anni e corsi.
-Rem sta avendo un attacco di panico.- replicò poi il più alto a Sirius, che si avvicinò all'amico e alla rossa.
-Lo passerai, Remus. Erano quasi tutte giuste.-
-Lo so, ma...-
-Sirius!-esclamò la rossa.
-Convincilo tu! Non mi ascolta.-
Sirius lo guardò, Remus era sull'orlo di una crisi di nervi.
Porse il librettino alla Evans, proponendo le di esercitarsi con qualcun'altra, e prese Remus per un polso, trascinandolo nella solita stanza con chiave.
-Siri, devo ripa...-
-Quante giuste su quante?- lo interruppe il moro.
-Sirius... -
-Remus!- lo interruppe Sirius serio. -Quante. Giuste.-
- Diciassette su venti. Ma...-
Sirius lo abbracciò, lasciandolo di stucco.
-Li straccerai tutti, Rem.- Disse mentre il biondo cenere si scioglieva per ridacchiare. -Tutti chi?- chiese, e Sirius sorrise, staccandosi. -Tutti tutti. Lily, Dorcas, il resto della classe, i professori, la preside...- iniziò ad elencare e Remus sorrise incerto.
-Ok, ok, ok come dici tu.- gli diede ragione senza combattere, e Sirius gli tirò in occhiataccia. -Remus Lupin, non trattarmi con a condiscendenza!- Lo rimproverò e Sirius rise.
-Oh ma non oserei mai. Solo che sarebbe davvero più semplice che tu credessi, e mi accordarsi il fatto che c'è il rischio che io non lo pas...-
-Si che lo farai, Rem, e li straccerai tutti, perché hai studiato, e sei bravo e la Evans morirà senza di te, Sola con Severus.- ma Remus continuò -...si, perché sono ansioso, e, insicuro e spaventato, e andiamo, Sirius! Ne la Evans, ne tu, ne nessun'altro qui ha questo gran bisogno di me.-
Sirius gli si piantò davanti, fermo.
-Guardami... Rem! Guardami! -
Mise una mano sotto la sua mascella e girò il volto ferso il suo,mortalmente serio. -Non mi interessa se eri ironico, o se era uno scherzo, o se eri serio. Non osare dire mai più che non abbiamo bisogno di te. Sei la nostra dannata roccia. Se non fosse per te, James avrebbe già fatto una qualche cazzata con la Evans, mandando tutto all'aria, e la Evans sarebbe sola con Severus, e probabilmente antipatica e chiusa e io sarei perso.-
-Sir, io... - stava per protestare.
-Sarei perso, Remus Lupin. Non sarei nemmeno in questa scuola, non ci volevo nemmeno venire al college All'inizio. Sarei chiuso in casa con quegli psicopatici dei miei genitori, e probabilmente sarei fatto, davvero tu non hai idea di quanta cocaina giri negli ambienti nobiliari. E se te ne andassi ora, probabilmente, nonostante le mie quaranta lauree meritatissime..- Remus ridacchiò,- finirei per lavorare qui per sempre e basta, James si darebbe al giornalismo come Fleamont contando sulla fama del padre, e Lily scomparirebbe in una nuvola rossiccia dalle nostre povere vite. Io direi che sei essenziale, Lupin. Poi fai tu.- concluse ancora così serio e poi la voce di Lily risuonò da fuori la stanza.
-Rem. Dobbiamo andare.- Remus sorrise e fece un passo indietro, teatralmente imbarazzato.
-Grazie Sir.- sussurrò, e gli schioccò un bacio sulla guancia, prima di uscire e prendere a braccetto la Evans, mentre ricominciavano a farsi domande a vicenda, lasciando Sirius lì, fermo.
-Black! Non me ne frega un cacchio che il tuo ragazzo sta andando a rischiare la carriera scolastica. Ho bisogno di una mano.-Urlò Frank da dietro il bancone, e Sirius uscì, ricomponendosi. -Non è il mio ragazzo.-bonfocchio, ma nessuno ci fece caso.
...
-Andiamo Ev, come faccio?-
Si lamentò Sirius, dimenandosi dalla presa micidiale di Lily.
-Sirius Orion Black, se per muoverti ancora, ti cechi un occhio con la matita, io poi ti cavo l'altro.-
Tuttavia, non era quello il problema.
Sirius si immobilizzò, lasciando che la rossa finisse di mettergli la matita nera nell'interno dell'occhio, prima di passarsi una mano tra i capelli lunghi e mossi, in un atteggiamento svogliatamente alla James. Era piuttosto abituato a farlo in quel periodo, ma sui suoi capelli, risultava molto più invitante alla vista, gli dava quella tipica aria svogliata ma aristocratica, e Lily lo guardò, a gambe incrociate sul suo letto, in una maglietta degli AC/DC sotto una camicia a scacchi rossa, e i jeans strappati, e la matita nera che faceva risaltare gli occhi grigi. Era bello, spontaneo, il tipico cattivo ragazzo con troppi soldi e menefreghismo, e capiva perfettamente tutti quelli che gli sbavavano dietro, tranne per il fatto che in realtà era dolcissimo, e adorabile, e instancabile, e non si buttava mai giù, ma comunque intelligente e appropriato, e che gli interessava troppo delle cose davvero importanti, e allora capiva Remus, e il fatto che il biondo cenere con cui il corvino di fronte a sé aveva passato l'infanzia, si fosse innamorato in quel modo. Capiva piuttosto bene anche il giovane Black, perché beh, Remus era Remus. Remus era alto, e per un bel periodo (Lily si era a suo tempo fatta spacciare le foto da Sirius) era stato pelle e ossa, ma ora aveva messo su quella leggerezza di muscoli, come i bicipiti gonfi, o la schiena più spessa, e i pettorali più gonfi, che di certo non erano motivo di dispiacere, e i capelli sfioravano il biondo cenere, ed era ricoperto di cicatrici che risaltavano sulla pelle distrattamente abbronzata e dagli occhi miele. Remus era bello in modo praticamente distratto, dentro i suoi maglioni sfatti, con la sua aria intelligente e i modi fini e gentili, e una Marlene al suo settimo drink sconosciuto lo aveva definito il tipico professore Sexy, ma Lily pensava fosse un po' di più.
-Liils, ti prego, come posso convincerlo a venire?- si lagnò il Black e Lily si risvegliò.
-Gesù Cristo, Black, devi chiedergli se ha intenzione di venire ad una festa, non di sposarti!- Sirius arrossì. -Semplicemente, mettiti il tuo Dannato costume da vampiro, e chiediglielo come hai sempre fatto!- e Lily sapeva bene che Remus sarebbe venuto alla festa, ma perché dirlo a Sirius? In fondo il solito modo di Sirius era sorridere , ammiccare , e fare una domanda. Al massimo Remus gli sarebbe saltato al collo. Finalmente.
...
Nimphadora stava giusto sistemando dietro il bancone quando James Potter si era infilato dietro di lei, costringendola a tirarsi su. James Potter nella sua Maglia del Mischief rossa e oro sembrava incredibilmente comodo, ebbe il tempo di osservare, mentre James prendeva un' ordinazione, chiedendole intanto se avesse intenzione partecipare alla festa.
-Remus vi ha alla fine detto se ha intenzione di venire?- chiese, perché era quello in effetti che l'avrebbe convinta a venire. -Mio cugino ha detto che non ne era sicuro.-
James rise. -Oh quella rossa assatanata della Evans continua ad infilarlo in situazioni imbarazzanti, nella speranza che uno di quei due idioti faccia il primo passo. Ovvio che Rem viene, è il nostro babysitter. - scherzò, e Nimphadora non era mai stata la tipica ragazzina lacrimosa, che piangeva per un nonnulla, ma si sentiva tradita, da tutti. Tra Alice e Mary che ne parlavano con un sorriso la mattina e Frank che sfotteva Sirius, Lils che, (l'adolescente lo sapeva bene) sperava di granlunga i due si mettessero insieme rispetto che Remus la notasse, e un James indelicato, tutta la scuola sembrava voler quei due insieme, adorabilmente sotto il suo naso.
Aveva almeno contato per un poco sulle parole acide di Marlene, da sempre cotta di Sirius, ma che nel giro di due settimane aveva avuto modo di mettersi con Dorcas, e che ora sembrava pronta a vivere una vita felice e shippare gli altri due. Amen. -Parli di me, Potter? - chiese la rossa sentendosi interpellata, mentre si avvicinava al bancone. James sorrise. -Sempre, Evans.- Tonks roteò gli occhi e li interruppe.
-Non credo che verrò comunque.- mormoró, e poi tornò ad asciugare i suoi bicchieri. L'occhialuto alzò le spalle mette armeggiava con la macchinetta del caffè. - Che peccato.- poi sorrise alla Evans. -Si sono lanciati in un avvincente limonata?-
-Per nulla. Quei due sono una palla. Ciao Dory, come te la passi?- si rivolse poi a lei, che sorrise.
-Alla grande.- il mondo mi fa schifo.
...
Quando Sir era entrato in stanza, Remus aveva di meglio da fare. Per la precisione stava leggendo un libro sul suo letto, mentre sgranocchiava il suo cioccolato, con le sue cuffiette e la sua musica e beh, il suo Sirius, maliziosamente vestito da vampiro, continuava a rompere le scatole.
-Ehy Remmy? - chiese un Sirius ammiccante per l'ennesima volta, e Remus per un attimo considerò la possibilità di scagliarlo in Giappone con un cannone, ma poi si arrese alla razionalità e semplicemente si tolse una cuffietta, senza nemmeno staccare gli occhi dal libro.
-Uhm? -
Sentí il suo sguardo grigio su di sé, e provò a convincersi a non guardarlo, non farlo, non farlo, non farlo, ma lo fece lo stesso.
Sirius arricciò il naso. -Vieni alla festa, vero?-
Gesù cristo.
...
-Sirius ha ragione, Remus. Non puoi non vestirti.-intervenne James senza nemmeno alzare gli occhi da Candy Crush sul cellulare.
Remus alzò le spalle. -Ok non vengo.-
Sirius sbuffò.
-Remuuuuuuuss!- protestò e il biondo cenere roteò gli occhi.
-Tu vieni e...- ma venne interrotto da Lily che apriva la porta del dormitorio con impeto.
-CHE SUCCEDE!?- Praticamente urlò, e Sirius indicò Remus.
-Non si vuole vestire.-
Lily si voltò verso Remus, lasciando una piacevole vista della sua scollatura a James.
-Non puoi venire senza un costume ad una festa di Halloween. -
-Posso non venire alla festa di halloween.-
-Ok. Non osare, Remus Lupin. Io vado alla festa. Tu verrai alla festa. Non mi puoi mollare da sola in mezzo a questi idioti. Poi mi sento in colpa e mi sento in dovere di riportarteli.- Lily lo guardò pietosa.
-Non mi fai pietà, non mi metterò in ridicolo perché voi avete una strana fissazione per i costumi. No costume no festa? Ok. Sopravviverò senza venire alla festa. Amen. Non Verrò.-
...
Remus era venuto alla festa. Lily gli aveva ordinato di star fermo e aveva portato loro il gentile compromesso che poteva essere un cerchietto con due orecchiette da Lupo.
Così Remus alla festa era il solito Remus-alle-feste :Vigile, attento, decisamente sobrio e deciso a eimanerli per il resto della serata, perché Remus non si era mai sentito altra scelta. E poi c'era Sirius, che si era già sbarazzato da tempo del mantello e dei denti finti, e che nella camicia ottocentesca slacciata a metà, e i capelli neri scomposti e arruffati, a Remus ricordava vagamente Dorian Gray. C'era Sirius che si era già scolato cinque o sei drink, e non era ancora sbronzo, e Remus sapeva che di quel passo sarebbe diventato un alcolizzato.
C'era James, che stava ballando innocentemente con Mary McDonald, e Sirius che condivideva un ballo con una divertita Dorcas sotto lo sguardo attento di Marlene.
-Smetti di guardare male Mary, Lils, non ha fatto niente di male.- la colse di sorpresa Remus e lei sorrise.
-Ho bevuto troppi shots per negare che James mi piaccia, Remus.- ammise con un risolino, scuotendo piano i fianchi a ritmo con la musica, e Remus roteò gli occhi.
-Lupin!- esclamò Sirius, ed era brillo, brillo davvero, mentre metteva una mano sulla spalla della Evans, e Marlene doveva essersi finalmente riappropriata di Dorcas, ma non aveva importanza.
-Ho bisogno della Evans!- esclamò, e Lily lo guardò male. -Devi ballare con Jame-ti preeeeeeegooo! Ti dò la metà dei soldi che vinco se ora vai là e gli chiedi di ballare.- e Lily sorrise, quell'accordo le piaceva, e allora l'avvenente ragazza vestita da strega si dirigeva verso Surfista-James (ok era James in costume e lenti a contatto) e ad entrambi andava bene.
Almeno finché -Apetta Rem, tu HAI bevuto qualcosa, vero?-
-No(?) -
E fú così che Remus tornò in stanza ubriaco quanto Pete, James e la Evans.
E gli amici mezzi sobri, per una volta, furono Sirius e Marlene.
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