Ma molto di più (Ladynoir)
Ladybug era atterrita e confusa da quello che aveva appena visto: lei e Papillon come se fossero inceneriti. Dopo aver toccato la sua "statua", quella si sgretolò. Non riusciva a crederci, ma si continuava a domandare cosa fosse successo. Bunnyx purtroppo non le aveva detto niente e l'unica cosa che si trovò davanti appena arrivata in quel futuro era Chat Noir, ma non come lo conosceva lei. Infatti, a detta sua, era diventato Chat Blanc akumizzato dal suo stesso padre, ma questo Ladybug non lo sapeva. Ciò che sapeva era solo di dover deakumizzare l'akuma e portare tutto come era sempre stato.
Nonostante la ragazza continuava a non ammettere ad alta voce quei sentimenti così profondi e così veri, ma segreti, quando vide il suo partner akumizzato quasi le veniva un colpo al cuore.
I suoi sentimenti non erano arrivati tutti d'un tratto, ma gradualmente. Esattamente come si setaccia la farina per fare i suoi adorati macarons che dava a Tikki. Ogni giorno, quasi senza accorgersene, si stava innamorando piano piano di quel adorabile gattino. Era veramente affascinante, ma soprattutto aveva un cuore d'oro. Ladybug lo amava veramente tanto, ma ancora non era arrivato il momento di dire tutto. Specialmente perché Chat Noir, in quel momento, era diventato come tutti gli akumizzati. In più conosceva l'identità sua e doveva sistemare tutto ciò in pochissimo tempo.
Così, dopo essersi ripresa dal vedere la statua che si sgretolava e diventava cenere, lanciò il suo yoyo per aggrapparsi alla Tour Eiffel. Arrivò sopra la torre ormai inclinata e urlò
«Che cosa hai combinato?»
Chat Blanc, con tono abbastanza arrabbiato, urlò di distruggere tutto visto che ormai lei non lo amava più. Ladybug davvero non capiva, ma almeno aveva convinto a non usare il suo cataclisma su tutto l'universo dicendo che gli avrebbe dato il suo Miraculous.
«Io non sono più Chat Noir. Sono Chat Blanc» disse Chat dopo essersi sentito chiamato con il suo "vecchio" nome.
Quindi Ladybug prese una decisione che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Si avvicinò lentamente al suo compagno, a quello che ha sempre chiamato "amico", ma che in realtà amava. Appoggiò le sue mani, che erano ricoperte da quel strano materiale che aderiva perfettamente al suo corpo, sul petto di Chat Blanc.
Guardandolo con uno sguardo dolcissimo, da innamorata, disse «Tu rimarrai sempre Chat Noir per me».
Si avvicinò alle sue labbra molto lentamente e anche se per un momento pensò di non farlo e che avrebbe avuto tempo con il suo gattino nel presente, lo baciò. Un semplice bacio a stampo, ma che durò per almeno dieci secondi. Quando Ladybug si staccò, il ragazzo-gatto si deakumizzò e tornò ad essere il solito Chat Noir, che prese la farfalla tra le mani che la ragazza purifico.
La supereroina lo guardò con felicità, ma il suo sorriso si spense quando il ragazzo, nel mentre chiedeva cosa fosse successo, la chiamò Marinette.
«Continui a chiamarmi Marinette. Non dovresti sapere chi sono» disse triste la ragazza.
Nel frattempo arrivò Bunnyx, che la congratulò per la sua impresa. Dopo vari ragionamenti su come usare il suo Lucky Charm, arrivò alla conclusione di doverlo fare nel passato.
Prima di andare, Ladybug corrò verso il suo gattino e lo abbracciò felice di averlo ritrovato. Disse un semplice «Sistemerò ogni cosa, Chat Noir. Te lo prometto».
Chat Noir sorridendo disse semplicemente
«Io.. Lo so».
Così Ladybug sistemò tutto e torno a casa. Chiamò Chat Noir che rispose. La corvina pensò che fosse andato a fare la pattuglia serale, così diede un punto di incontro dicendo che gli doveva parlare urgentemente.
Appena arrivata nel luogo accordato, la supereroina sentì cantare da Chat una musichetta molto carina, ma non capì le parole.
«Ehi insettina! Come mai questa chiamata improvvisa?» disse il biondo, sentendo arrivare il suo amore da dietro.
«Io.. Devo parlarti» disse Ladybug con tono timido, ma decisa a farlo.
«Qualcosa non va?» chiese preoccupato Chat Noir.
Ladybug sospirò e appoggiò la sua testa sopra la spalla del suo compagno ed entrambi guardarono il tramonto.
«Ecco, vedi.. C'è una cosa che devi sapere» detto ciò, la coccinella iniziò a raccontare per filo e per segno tutto ciò che aveva vissuto prima, omettendo il bacio.
Chat Noir ne rimase colpito, ma non disse niente, avendo un miliardo di pensieri, domande e dubbi in testa. Ladybug li fermò dicendo semplicemente che c'era un'altra cosa che doveva dire, o meglio fare.
Così, la ragazza fece alzare Chat dal suo posto: voleva guardarlo negli occhi. Quando furono in piedi, Ladybug mise delicatamente la mano sinistra sopra il viso del suo interesse amoroso. Ormai era certa, amava quel ragazzo!
«Che stai facendo?» disse sorpreso Chat.
«Sto facendo questo, gattino mio» disse Ladybug e, per la seconda volta, baciò quelle labbra così soffici e tenere.
Il bacio non era per nulla passionale, ma era molto romantico e dolce. Entrambi provarono più che delle semplici farfalle nello stomaco.
Quando si staccarono, si guardarono negli occhi e Ladybug disse «Ti amo, mio gattino. Non sei più solo un supereroe per me, ma molto di più».
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