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Ringraziamenti

Eh già, la storia è finita.

Fermi fermi con quei forconi!

Purtroppo è così, ma non vi preoccupate, ovviamente ci sarà un Sequel, il terzo della trilogia, anche se non so ancora quando lo comincerò, quindi portate pazienza.

Questa storia non è stata un'impresa facile, la pressione che mi sentivo addosso nel dover scrivere un sequel all'altezza del successo di "Suo" è stata terribile.

Mi si è un po' abbassata l'autostima, ho faticato a buttarmi in storie nuove, avevo troppa paura che sarebbero rimaste tristemente ignorate. Ma poi ho pensato che almeno dovevo tentare e riuscire a concludere questo progetto per come lo avevo immaginato anni fa. Ed eccoci qui, alla fine del secondo libro.

Devo dire che gli ultimi capitoli mi hanno tirato su il morale, ho notato molto interesse da parte di voi lettori e così ho ricominciato a divertirmi facendo la cosa che più amo in questa piattaforma: Parlare e confrontarmi direttamente con voi.

Questa è una qualità di wattpad che gli scrittori di libri cartacei non potranno mai avere.

Scusate se ho svitato in altri discorsi, ma ci tenevo a farvi sapere queste cose. Detto ciò, spero che la storia vi sia piaciuta.

Ci leggiamo nei commenti.

CorvixVolentis 💚































































































































































































Un'ultima sorpresa è d'obbligo, diamo questo arrivederci a Blake e Lucifero come si deve con un piccolo:

CAPITOLO EXTRA

Venne il giorno in cui la luce brillò all'Inferno e, grazie ad essa, le tenebre divennero più intense. 

Nel giardino in fiore, a braccia aperte e rivolto verso l'alto, il Portatore del Buio lo accolse con dolcezza al proprio petto, sperando che il tempo si fermasse e quel caldo contatto colmo di dolore ed amore non finisse mai. 

<< B-Blake, sei tu vero? Ti dispiace metterci giù? >>

<< Ancora un momento... >>

Era quasi come lo ricordava, gli stessi occhi di ghiaccio, il volto dai lineamenti delicati, i biondi ricci fluenti, Lucifero era splendido, anche più del giorno in cui si erano separati. Le bianche ali dell'Angelo Prediletto tentavano invano di ritrarsi lungo la schiena, ma erano bloccate dall'abbraccio, troppo forte per permetterlo. Il Portatore del Buio voleva godersi quella vista il più possibile e, nonostante il contatto con l'amato bruciasse come ferro incandescente, lo avrebbe sopportato. Pur di non lasciare la presa, avrebbe sofferto in eterno. Nonostante cercasse di mantenere uno sguardo serio e distogliesse spesso lo sguardo, era evidente che anche il biondo fosse felice di essere tra le sue braccia, aveva le guance e le punte delle orecchie in fiamme. 

<< P-perché hai questa forma? Sembri... più alto >>

<< Il mio vecchio corpo era troppo piccolo perché potessi abituarmi ai miei nuovi poteri. Quindi ho cominciato ad allenarmi, prima avevo un corpo titanico e, piano piano, ho diminuito le mie dimensioni. Per il nostro appuntamento volevo evitare di rilasciare oscurità nociva o perdere il controllo. Sono stato bravo? Ti piaccio così, mio amato? >>

<< S-sì... Però ora lasciaci... >>

 Felice della risposta, il Portatore del Buio fece come gli era stato chiesto e lasciò che i piedi nudi dell'altro si appoggiassero sul prato fiorito. Le sue braccia smisero di bruciare e la sua carne, scuritasi come cenere, si rimarginò e lo stesso fece l'abito che indossava. Insieme si sedettero fra le margherite ed i denti di leone e cadde il silenzio. Non riusciva più a trattenersi, concentrarsi sul viso di Lucifero era stata una buona tecnica, ma non poteva funzionare ora che l'Angelo Prediletto aveva spostato lo sguardo sul fagottino tra le proprie braccia. Sistemando la coperta che avvolgeva quel prezioso contenuto, gli rendeva impossibile scorgerne la minima parte rendendolo ancora più impaziente. 

<< Il tuo vestito... >>

<< Il mio vestito? >>

Lo aveva scelto appositamente sperando che Lucifero lo riconoscesse. Un mantello nero che scivolava morbido fino a terra, l'orlo bianco, bavero all'indietro ed un lungo cappuccio. Spallacci, cintura bardata ed armatura in astrofilite annessa.  

<< Sì... Era quello che ti avevo chiesto di indossare il giorno in cui siamo risaliti in Paradiso, ma tu ti sei rifiutato >>

<< Ti avevo detto che l'avrei indossato quando sarebbe stato il momento. Adesso è quel momento >>

<< Sapevi che saresti tornato qui... L'unico a non aver capito niente ero io >>

Allungando una mano, il Portatore del Buio la appoggiò sulla guancia dell'amato e la accarezzò lentamente con il pollice. Aveva uno sguardo così triste e pieno di rimorsi, ma non ce n'era motivo. Era destino che diventassero l'uno lo specchio dell'altro, luce e buio, bene e male, ma nonostante ciò, niente avrebbe potuto separarli, soprattutto non ora.

<< Avrei potuto dirti tutto, ma la tua scelta non doveva essere influenzata, inoltre sono felice di ciò che sono diventato. Ma non parliamone più, il passato è passato. E sono felice che, anche se quel giorno hai lasciato la mia mano, ora tu sia qui >>

<< Volevo venire prima, ma... >>

<< Lo so. Il tuo caro papà ti ha pure messo una bella protezione intorno. E dimmi... Abele che ne pensa di questa tua visita? >>

<< Non m'importa. Non lo riguarda. Io volevo che tu lo vedessi, almeno una volta >>

Stringendo il fagotto più vicino al petto, Lucifero vi appoggiò un tenero bacio e questi prese a muoversi ed ad emettere dei versetti. Il velo venne spostato e così il Portatore del Buio poté ammirarlo il tutto il suo splendore. Era sano, dalla pelle candida e dal visino dolce, beato e sorridente. Con quelle guance morbide e le labbra delicate sarebbe stato impossibile non innamorarsene a prima vista. Si portò subito più vicino per guardarlo meglio, senza fare movimenti bruschi che potessero spaventarlo, e strinse l'Angelo Prediletto a sé, noncurante del dolore. Aveva aspettato così a lungo per poterli avere lì entrambi che nemmeno una nuova Punizione Divina gli avrebbe impedito di tenerli tra le braccia. Notando il suo arrivo, il bimbo incrociò il suo sguardo rivelandogli le sue iridi cangianti, tali e quali alle sue, vispe e brillanti, gli scaldarono il cuore. 

<< Ha capito chi sei... è molto intelligente >>

<< Certo, è nostro figlio. Siamo stati gli unici a riuscire ad ingannare il Creatore ed essere ancora in vita per raccontarlo. Ha il tuo stesso volto, quello che avevi prima almeno... >>

<< Già, me ne sono accorto, ma ha i tuoi occhi... Ogni volta che li vedo non riesco a non pensarti >>   

<< Anch'io ti penso sempre >>

Guardandosi l'uno con l'altro, i visi vicini, entrambi non riuscirono ad evitare di sorridere. Erano cambiate tante cose da quando si erano separati, Lucifero aveva dovuto confrontarsi da solo con il Creatore ed Abele riguardo al bambino. Nessuno dei due voleva che lo uccidesse, l'aborto era un omicidio, ma a quanto pare, scaraventare il sacrilego nascituro fuori dal Paradiso, lontano da lui per l'eternità, no. Non lo avrebbe mai permesso, lo amava troppo, sentirlo crescere dentro di sé aveva creato un legame che nessuno nel Creato avrebbe mai potuto infrangere. Blake gli aveva donato la capacità di dare la vita, qualcosa che suo padre non gli aveva mai concesso e non ne avrebbe mai rifiutato il frutto. 

<< Allora, ha già un nome? >>

<< No, io... Volevo aspettare di vederti. Fino ad ora l'ho sempre chiamato solo "piccolo" >>

<< Giusto, mi ricordo che avevi questa tendenza anche con me. Però, visto che sono il padre, se ha preso anche solo una minima parte del mio carattere, odierà sicuramente essere chiamato "piccolo" >>

<< Hai ragione, non mi ascolta quando lo chiamo così >>

La risata cristallina del bambino attirò nuovamente i loro sguardi, era riuscito a liberare le braccia ed ora le allungava nella loro direzione. Avvicinandolo al compagno, l'Angelo Prediletto lasciò che raggiungesse l'altro genitore per la prima volta. Al minimo sfioramento però, la pelle del maggiore iniziò a bruciare e diventare cenere, cosa che spinse il biondo a ritrarre il figlio, allo scopo di non ferire più Blake. Era stata davvero una terribile condizione quella imposta dal Creatore, Lucifero poteva solo immaginare quanto potesse essere doloroso per l'altro averli lì vicino, ma non poterli stringere o toccare quanto avrebbe voluto. 

<< T-tu hai in mente qualche nome? Voglio che sia tu a sceglierlo! Ne va bene anche uno umano, magari quello di tuo padre o di tuo nonno... >>

<< A dire il vero... Avrei un nome. Però non voglio che tu mi accontenti solo perché, a causa del Creatore, non posso essere un padre presente quanto vorrei >>

Con un gesto del tutto inaspettato, Lucifero si voltò verso di lui ed appoggiò le labbra sulle sue dandogli un lungo bacio. Chiudendo le palpebre, il Portatore del Buio si lasciò cullare da quel dolore, lo impresse nel proprio cuore e portò entrambi più vicini. L'Angelo Prediletto e la sua imprevedibilità, come poteva riuscire ancora a sorprenderlo nonostante l'onniscenza? Separandosi dal contatto, il biondo arrossì di nuovo e cercò di concentrarsi sul bambino, soprattutto per non dover assistere all'effetto di decadenza che il suo gesto aveva causato nell'altro.

<< Non è questo il motivo, ci tengo a saperlo! Che nome hai deciso? >>

Toccandosi le labbra, ancora calde, ma completamente guarite, il compagno portò una mano sotto al mento dell'amato e lo fece voltare verso di sé. 

<< Vorrei chiamarlo Malachia. Significa "mio messaggero", ma anche "mio angelo" >>

<< È un nome bellissimo... >>

Le guance di Lucifero iniziarono a riempirsi di lacrime, aveva combinato un disastro. Aveva inseguito un amore ormai finito da tempo, offerto dal proprio padre su un piatto d'argento, e così si era ritrovato da solo, in un luogo ostile nel quale il suo bimbo non sarebbe mai stato accettato. Si era sbagliato, ma come sempre lo aveva capito troppo tardi. Non avrebbe mai avuto la felicità. Accarezzandolo dolcemente, il compagno lo rassicurò senza dire una parola, anche i suoi occhi si erano fatti lucidi.  

<< Blake... io... io ti amo ancora! >>

<< Lo so. Anch'io ti amo ancora Lucifero >>

<< Se solo potessimo... noi resteremmo qui >>

Dal pertugio sulla volta infernale scese di colpo una luce accecante che colpì il corpo dell'Angelo Prediletto e bruciò quello del Portatore del Buio. Era arrivato il momento dei saluti, non c'era molto tempo, presto Lucifero e Malachia si sarebbero dissolti nell'aria per tornare in Paradiso e chissà quando sarebbe riuscito a rivederli. Abbracciandoli sotto il fascio celeste, ignorò lo sgretolarsi del proprio corpo e si avvicinò all'orecchio dell'altro, il volto contratto in uno sguardo serio e carico di rabbia.

<< Non avere paura, ci sto lavorando >>

Appoggiando una mano a livello del cuore di Lucifero, strinse i denti, ma tenne duro e parlò.

<< Io sono Suo, come tu sei Mio >> 

Portando Malachia vicino al petto del padre, Lucifero guardò Blake, disperato al pensiero di quanto il Portatore del Buio stesse sacrificando pur di non lasciarli andare fino all'ultimo.

 << E lui è Tuo >>

Sparirono così come erano arrivati, lasciandosi dietro solo una nuvola di cenere scura a circondare il suo corpo martoriato ed il suo cuore pieno d'amore. 

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