Questione di Equilibrio
Lucifero, nel sentire la voce di suo padre, era rimasto paralizzato. La sua coscienza si era distaccata rendendolo incapace di reagire in alcun modo. A mantenere vivido il suo spirito c'era solo il calore del corpo di Abele sul suo, averlo accanto era la realizzazione di un sogno. Forse, ciò che rendeva il tutto più difficile da accettare, era parlare con il proprio genitore dovendo guardare negli occhi di Blake. Nonostante avesse fatto la sua scelta molto tempo prima, sin da quando si erano conosciuti, questo non significava che fosse semplice e che, in quel momento, non si sentisse dilaniato dai dubbi.
"Sta cercando di dirmi che fra noi è finita? E per quale ragione? Ho solo abbandonato la sua mano, non era un addio... Non riesco a capire. Perché devo scegliere fra lui o Abele?"
Non era disposto a fare una scelta, per quanto il suo amore per Abele, così puro, sincero e fedele, si fosse mantenuto intatto, non era in grado di negare il desiderio e la passione che, il solo guardare il corpo del proprio Principe, riusciva a scaturirgli. Voleva tenere il piede in due scarpe, nonostante dentro di sé sapesse bene quanto fosse impossibile.
"Se non al mio fianco, quale sarebbe il posto di Blake? Noi siamo uniti, grazie al mio patto niente ci separerà. Nessuno potrà mai averlo, lui sarà sempre mio"
Nei suoi piani di vendetta, il Diavolo aveva previsto che, una volta conquistato il regno dei cieli, il ragazzo sarebbe rimasto di sua proprietà, parte della sua vita eterna. Certo, alla fine il suo ritorno a casa non si era svolto come aveva previsto, ma la questione sul futuro del Discendente di Abele restava aperta. Era un mistero che però aveva intenzione di risolvere all'istante.
<< Nonostante tu abbia deciso di giungere fino a qui, l'impetuosità dei tuoi sentimenti ti ha impedito nuovamente di valutare la situazione nel suo insieme. Perfino adesso, figlio mio, Portatore di Luce, nel momento più importante, i dubbi ti impediscono di ottenere la felicità. Lascia che io li dissipi in modo che tu possa compiere la tua scelta >>
<< Lu, ascoltalo, ti prego... Se ciò che provi per me è forte quanto credo, devi farlo >>
Voltandosi verso Abele ed incontrandone lo sguardo cristallino, Lucifero si lasciò scappare un sorriso e riottenne la calma. Allungando la mano libera, con la quale poco prima aveva tenuto l'altro a sé, scostò i capelli dalla fronte dell'amato ed appoggiò un bacio sulla sua fronte. Quel gesto gentile fece battere forte il cuore di entrambi.
<< Ti amo Abele, ti ho sempre amato >>
<< Lo so, Lu... Anche se quando ero in vita non avevo idea di ciò che sentivi per me, dopo tutto questo tempo, dopo aver visto ciò che sei stato disposto a fare solo per vendicare la mia morte e stare di nuovo al mio fianco, ho capito quanto il vero amore sia immenso. Ti amo anch'io e sono pronto ad offrirti tutto me stesso, per l'eternità. Chiedi al Creatore ciò che vuoi sapere, cancella ogni dubbio ed amiamoci per sempre >>
Colmo di un'emozione indescrivibile, il corvino tornò a guardare verso Blake. Quanto tempo avevano vissuto insieme, quanti inganni e trame aveva dovuto ordire con lo scopo di portare quel semplice umano dalla sua parte. Era sicuro sarebbe stato solo un gioco, l'avrebbe mantenuto a distanza impedendo ai propri sentimenti di prendere il sopravvento sul suo vero obiettivo, ma non ci era riuscito. Nonostante ciò, non sarebbe stato capace di perdere Abele un'altra volta, avrebbe preferito lasciarsi morire piuttosto, ma, allo stesso tempo, non riusciva a smettere di chiedersi quale destino attendesse quel giovane umano per cui aveva tanto lottato. Suo padre aveva ragione, prima di tornare a casa, prima che la sua decisione diventasse permanente, voleva sapere cosa ne sarebbe stato di Blake. Lo doveva al proprio cuore, ancora pungente del marchio che si erano scambiati e che ancora obbligava il castano alla sua volontà.
<< Padre, dimmelo. Dimmi perché lui non può restare. Dimmi quale ruolo ha nel tuo progetto. Non appena lo saprò tornerò ad essere il Portatore di Luce e, con me, anche gli ultimi caduti torneranno a brillare in Paradiso. La nostra eterna battaglia avrà finalmente fine, il bene trionferà sul male >>
<< Lucifero, nel Creato non può esistere il bene senza il male. Fino a quando la luce continuerà ad illuminarlo, l'ombra alle sue spalle non potrà che aumentare. Ed è questo il compito che gli è stato affidato da quella notte di più di duecento anni fa, quando la sua voce ed il suo sangue ti richiamarono dalle profondità infernali. La mia gioia per il tuo ritorno è immensa, ma l'equilibrio non può vacillare >>
<< Cosa vuoi dire? >>
<< Credo che tu lo sappia bene, nonostante possa essere difficile accettarlo >>
E, mentre la mente del Diavolo cercava inutilmente di scacciare quell'orribile pensiero dalla testa, il suo corpo cominciò ad irradiarsi divenendo più leggero. I suoi piedi si staccarono dal suolo mentre l'armatura gli cadeva di dosso pezzo dopo pezzo, obbligando Abele a lasciarlo. Stava accadendo, stava perdendo la corruzione tornando ad essere l'angelo prediletto del Creatore, ma a quale prezzo. Non poteva credere a ciò che suo padre era riuscito ad ordire al solo scopo di riaverlo accanto. Aveva portato Blake alla vita esattamente per com'era, restio alle sue attenzioni, fragile, scostante e debole al solo scopo di attirare la sua attenzione, ma anche la sua ira. Lo aveva reso uguale ad Abele, ma allo stesso tempo diverso, solo per far sì che Lucifero lo bramasse e disprezzasse allo stesso tempo. Il suo amore aveva legato il ragazzo a sé, ma il suo odio, realizzandosi in violenza, distruttività, possessività e rabbia, servivano per quanto stava accadendo in quel momento. Non poteva esistere un Portatore di Luce, senza un corrispettivo Portatore di Buio ed era proprio ciò in cui avrebbe trasformato Blake. Il giovane lo amava ed odiava allo stesso tempo, la sua sete di vendetta per le ingiustizie subite, a causa del destino che il Creatore aveva scelto per lui, si sarebbe scatenata nel più grande orrore che il Creato potesse sperimentare.
"Quindi è per questo... Non posso nasconderlo, non sono mai riuscito a smettere di notare la sua straordinaria somiglianza con Abele. Proprio per questa ragione non ero capace di piegarmi ai suoi rifiuti, a quando mi negava le sue attenzioni o aveva paura di me. Il solo pensiero di essere odiato da Abele, di farlo piangere e soffrire, anche se non si trattava realmente di lui, mi faceva impazzire. Blake ha avuto questo dubbio nei miei confronti fin dall'inizio, temeva di essere solo un sostituto, ma io l'ho sempre negato, forse più a me stesso. Però, alla fine, non posso dire di non amarlo..."
Portandosi una mano al petto, il Diavolo chiuse gli occhi e sentì una forte fitta espandersi fino a raggiungere le estremità di ogni arto. Attraversando la sua carne come il diramarsi di un fiume, una crepa dorata separò il suo corpo in cocci. Cadevano lenti, uno dopo l'altro e, al di sotto di essi, era impossibile posare lo sguardo a causa della luce intensissima. Stava salendo sempre più in alto, l'ascensione di Lucifero fu così grande da essere visibile da qualsiasi punto del Creato. La stella più brillante del firmamento, il pupillo del Creatore aveva fatto ritorno e tutti avrebbero dovuto saperlo. Osservandolo in silenzio, il corpo ancora immobile e fuori dal proprio controllo, Blake sentì la medesima fitta al cuore. Sapeva che sarebbe stato un momento indimenticabile e il suo consorte mantenne le aspettative offrendo uno spettacolo senza pari al quale, nel cielo inferiore, seguirono altre luci minori, segno delle ascensioni degli ultimi caduti. Alla fine era riuscito a portare a compimento il volere del Creatore e, nonostante fosse orgoglioso di questo, il suo corpo umano non riusciva a smettere di tremare al pensiero di quanto stava per accadergli. Un'ascensione, una caduta, questo voleva l'equilibrio.
<< Riavere Lu con me, è sempre stato questo il mio unico desiderio... >>
La voce di Abele giunse al suo orecchio sinistro, come se uno dei suoi pensieri, troppo forte per essere fermato, gli fosse scappato dalla mente. Distratto dallo spettacolo, Blake non si era reso conto che l'altro gli si era portato accanto.
<< Grazie, per avermelo riportato. Ti sarò sempre debitore >>
Ma il ragazzo non poté rispondere in alcun modo. Se il Creatore non lo avesse trattenuto sarebbe stato difficile per lui non scappare, non perché non desiderasse portare a compimento il proprio destino, l'istinto di sopravvivenza era semplicemente più forte della ragione. Quando il processo giunse alla sua fine, tutti i suoi spettatori dovettero distogliere lo sguardo, l'energia rilasciata da Lucifero fu troppo forte per essere vista da chiunque, solo uno fu costretto a farlo e, come risultato, iniziò la propria di metamorfosi. La figura dell'Angelo Prediletto si stagliava nell'etere. I suoi capelli, lunghi e ricci, si accorciarono e, da nero corvino, si schiarirono fino a raggiungere il colore dell'oro. Intorno ad essi, un'aoreola d'avorio li faceva risaltare al punto da farli apparire liquidi. Il volto era perfetto, tornato alla sua natura di cherubino, appariva irreale, come quello degli altri. Non appena Lucifero riaprì le palpebre e posò lo sguardo nel suo, Blake vi riconobbe le stesse iridi di ghiaccio che l'avevano rapito la prima volta, era davvero il Diavolo. Un movimento delle sue immense ali candide, ed il corpo del Portatore di Luce scese silenzioso portandoglisi davanti. Prima che l'angelo potesse parlare venne abbracciato da Abele e rispose al gesto dell'amato con grande affetto. I due scambiarono un lungo bacio davanti agli occhi di Blake. Se le cose fossero state diverse, se il Creatore avesse scelto qualcun altro per eseguire la sua volontà, forse non avrebbe dovuto ad assistere a quel tradimento nel più completo silenzio. Conclusa l'effusione, fu Abele il primo nel voltarsi verso il proprio Discendente, la sua espressione mutò all'istante. Blake non poteva guardarsi, ma avrebbe voluto, sentiva il proprio corpo sbriciolarsi. Era come cenere, poteva vederne dei frammenti carbonizzati muoversi nell'aria. Stava bruciando, marcendo, le nuvole sotto i suoi piedi erano in procinto di cedere, significava che il suo momento era giunto. Tenendo lo sguardo fisso in quello di Lucifero, il ragazzo gli sorrise. L'altro, capito quanto stava per accadere, fu sul punto di afferrarlo per impedire l'inevitabile, ma era troppo tardi. Il Paradiso crollò sotto i piedi del giovane il quale, spinto da una forza incommensurabile, cominciò a precipitare verso la Terra. Giù, sempre più giù, nessuno in tutto il Creato avrebbe potuto fermare o quantomeno rallentare la sua corsa. Libero dal controllo del Creatore, Blake non riuscì più a contenere le lacrime. Aveva l'animo pieno di paura, ma allo stesso tempo, di una grande felicità, era andato tutto come previsto. Stava provando un dolore intenso che non si sarebbe più placato, a monito del suo nuovo ruolo, ma aveva vinto.
"Hanno pensato di manovrarmi come volevano... Ma alla fine non si sono accorti di niente"
Gettando uno sguardo alle proprie mani, Blake si rese conto che non c'erano più, erano state consumate dalla punizione divina ed ora, dai moncherini degli avambracci, si stava liberando una nube nera. Non avrebbe potuto guardare il proprio aspetto sino a dopo l'impatto. Gli restava solo la speranza di non diventire troppo orribile agli occhi degli unici amici che gli erano rimasti. Mentre lui precipitava, Lilith e Cornelius erano in attesa del suo ritorno, pronti a riceverlo, il ragazzo si domandò cosa avrebbero pensato del suo nuovo corpo. Se ne fossero rimasti troppo ripugnati al punto di abbandonarlo, non li avrebbe biasimati, era abituato a dover dire addio a coloro che amava a causa del destino a cui il Diavolo e il Creatore lo avevano indirizzato. Stava per chiudere le palpebre e prepararsi all'impatto quando, a poca distanza, gli parve di scorgere altre figure in caduta come lui. Era ancora troppo in alto perché si potesse trattare di oggetti creato dall'uomo, chiunque fossero erano giunti dal Paradiso, proprio come lui. Avrebbe voluto richiamarne l'attenzione per cercare di scoprirne l'identità, ma non fece in tempo, il suo volto venne immerso nel fumo tetro mentre anche la più piccola parte della sua essenza mortale si frantumava. E così, mentre il Sole spariva definitivamente all'orizzonte lasciando che la notte calasse sul mondo, lo stesso accadde a Blake James Bowman nel diventare il Portatore del Buio. L'impatto con il terreno fu di un'intensità tale da eguagliare l'onda di luce causata da Lucifero poco prima. Le tenebre spensero le stelle ed avvolsero ogni forma di vita per un istante. Il male presente in ogni cosa, la parte più selvaggia ed indomita, letale e feroce, del Creato si riunì nel punto della Caduta e venne assorbita dal suo nuovo padrone diventando con esso un tutt'uno. Calò il silenzio.
***
<< Vieni! Da questa parte! >>
Sferzando l'aria con le ampie ali, una bianca civetta superava la muta distesa del deserto, dietro di lei, a poca distanza, un nero corvo seguiva la sua scia guardandosi intorno con grande attenzione. Il cielo era tornato limpido da pochi secondi rivelando un'ampia Luna piena che ora guidava la loro ricerca grazie ai suoi raggi argentati. La volta celeste, ripulita, rivelava il suo abito più sfarzoso, mai prima di allora era stato possibile ammirare tante stelle, ma i due compagni non avevano tempo da perdere. Doveva mancare ancora un po' al loro obiettivo quando la sabbia sparì ai loro occhi ed iniziò un gigantesco cratere. Le pareti di questo si erano vetrificate a causa dell'altissima temperatura raggiunta e la conca continuava a sprofondare nelle viscere della Terra, nella completa oscurità.
<< Lilith, rallenta! Se voli a questa velocità finirai per restare senza energie molto presto! Se tornassi alla forma demoniaca da questa altezza finiresti male! Vedrai che lo troveremo, non è morto! >>
<< Lo so, Cornelius, ma... Ma dobbiamo sbrigarci! Non voglio lasciarlo solo troppo a lungo, sarà terrorizzato! Ha appena subito il Castigo Divino! >>
Gettandosi in picchiata, entrambi i volatili seguirono la discesa tenendosi vicini al bordo, allo scopo di mantenere un punto di riferimento e non rischiare di colpire le pareti. Erano circa a metà quando, dalla lastra ghiacciata, giunse un tremore e cominciarono ad aprirsi delle crepe, seguite da veri e propri buchi dai quali la sabbia cominciò a scivolare verso il basso. Spuntando da essi, iniziarono a fare la loro comparsa dei demoni, i quali, scuotendosi via i pezzi di vetro dal corpo, tennero i loro sguardi su di loro prima di posarli verso il fondo della conca. Per nulla intimoriti dai nuovi arrivati, ma messi in difficoltà dalla poca illuminazione, Lilith e Cornelius si tennero a distanza e decisero di indagare. Non era possibile che quelli fossero angeli caduti, era appena avvenuta l'ascensione, tutti coloro che avevano seguito Lucifero nel primo tradimento dovevano essere purificati a quell'ora. Il primo a parlare fu il corvo, favorito dalla propria colorazione ed esperienza, era certo di poter rispondere ad un qualsiasi attacco a sorpresa.
<< Chi siete, demoni? Cosa fate qui? Perché non siete in Paradiso? >>
<< Il sommo Cornelius... Vedo che finalmente sei uscito dalla tua tana, ed accompagnato addirittura dalla leggendaria Lilith. Davvero una strana coppia da trovare in un posto come questo >>
Le voci rimbombarono sulle pareti della voragine, poi calò il silenzio. Il suono degli artigli dei demoni aggrappati alla parete di vetro era l'unica cosa a spezzarlo. Erano quattro, un numero misero, se avessero saputo almeno il loro grado avrebbero potuto capire se c'era da preoccuparsi. Lilith ne ebbe abbastanza e decise di intervenire, la discussione si stava facendo troppo lunga e lei doveva raggiungere il fondo il prima possibile.
<< Non abbiamo tempo da perdere. Il motivo per cui non siete ascesi non ci riguarda. Noi siamo venuti solo per Blake, se non intendete intralciarci noi faremo lo stesso con voi. Raggiungete la Torre di Babele e risalitela, così verrete perdonati e potrete vivere in Paradiso >>
In risposta, ottenne delle crudeli risate che le fecero arruffare le piume dalla rabbia.
<< La Torre di Babele non esiste più. La nuova Caduta l'ha distrutta, il Creatore non vuole più avere delle visite in Paradiso, a quanto pare. Noi veniamo da lì, abbiamo scelto di cadere di nuovo sulla Terra >>
<< Voi... voi avete scelto di restare così?!? Perché?!? >>
<< Cornelius! Se vuoi continuare a parlare fa pure! Io vado! >>
Riprendendo la discesa, Lilith non incontrò resistenza, anzi, sentì dei suoni alle proprie spalle farsi sempre più vicini, gli altri avevano seguito il suo esempio e si stavano portando verso il punto più profondo del cratere. Disperata e preda di mille pensieri, la civetta cominciò ad avere l'impressione che l'oscurità non avesse fine, timore che la spinse fino al proprio limite. Non era nemmeno riuscita a scorgere la fine che le sue ali si ritirarono e la sua forma animale si dissolse riportandola a quella consueta e corrotta dal peccato. Scivolando lungo i bordi senza potersi fermare, la diavolessa iniziò ad urlare. Nonostante tutti i suoi tentativi, non riusciva a trovare punti d'appoggio lungo la lastra, era perfettamente liscia. Era certa che sarebbe caduta per sempre quando, di colpo, si sentì afferrare il braccio e la sua scivolata si interruppe. Con la mano libera, Lilith provò ad aggrapparsi a chiunque l'avesse aiutata, ma sentì le dita affondare in una densa melma misteriosa.
<< Ma cosa... >>
<< Lilith, va tutto bene? >>
<< Blake sei tu! Oh, meno male. Non riesco a vederti, sei ferito? Stai sanguinando? >>
<< Non lo so, non vedo niente nemmeno io >>
<< Aspetta, ora cerco di arrivare sul fondo e controllo >>
<< Non serve, ti ci porto io >>
Con il cuore più leggero nel sentire la voce dell'amico, la diavolessa emise un lungo sospiro di sollievo. Lentamente, qualsiasi cosa l'avesse afferrata, la aiutò a scendere lentamente. In poco tempo, anche Cornelius la raggiunse e, al suo seguito, anche il piccolo gruppetto di demoni. Il tutto era strano. In quella forma, a differenza di quella animale, la divolessa aveva una vista molto più potente, pari a quella dei nuovi arrivati. Per lei le profondità più buie si erano sempre illuminate a giorno, eppure ancora non riusciva a capire come Blake la stesse trasportando, o a intravvedere la fine della discesa. Alla fine, tutti poterono sentire la terra sotto i piedi. Cercando una parete con le mani, Lilith non fu in grado di trovarla, non erano più nella conca, ma in una specie di grotta formatasi sotto di essa.
<< Eravate voi quelli che ho visto cadere al mio fianco... Avevate la possibilità di essere redenti, perché invece siete qui? Rispondetemi e ditemi chi siete >>
La voce di Blake proveniva da tutte le direzioni. Per quanto Cornelius si sforzasse non riusciva ad individuarlo e nemmeno gli altri. I demoni furono intimoriti dal venir interrogati da qualcuno che nemmeno potevano vedere, a nessuno di loro era mai capitato di sentirsi così in pericolo, nemmeno al cospetto di Lucifero. Inginocchiandosi al suolo, per quanto i loro corpi orribilmente deformi glielo permettessero, si misero in fila e si presentarono uno per uno.
<< Io sono il principe Asmodeus, noto anche come Ashmadia. Demone dell'ira, prima di oggi al comando di settantadue legioni. Vi offro i miei servigi, mio Signore. Con il mio potere personale potrete schiacciare chiunque sia così folle da opporvisi >>
<< Sono Belfagor, principe infernale. Demone dell'accidia, seduco gli uomini con effimere promesse di ricchezza. Mi rimetto a voi, mio Signore, perché mi indichiate come compiere il vostro volere >>
<< Baal, il primo re infernale, divenuto in seguito duca di sessantasei legioni. Sono dotato di ogni genere di conoscenza e sono il portatore dell'arte proibita dell'invisibilità. Sono qui per servirvi >>
<< Ero un grande cancelliere, guardarobiere e reggente del gran consiglio degli arcidiavoli, il mio nome è Adramelek, mio Signore. Nessuna beatitudine potrà mai donarmi gioia più incommensurabile del vivere nel vostro regno ed obbedirvi >>
Concluse le presentazioni, dalle lontane pareti della grotta, cominciarono a sgorgare fiumi di lava bollente. Un forte terremoto scosse la Terra mentre la voragine sopra le teste dei presenti si richiudeva su sé stessa senza lasciare traccia della propria esistenza. Ora erano tutti intrappolati all'interno di quel luogo, la sola illuminazione presente era troppo distante perché potessero guardarsi intorno ed avere un'idea più chiara della situazione. Preoccupata per l'amico, Lilith lo cercò con lo sguardo, ma non fu in grado di individuarlo in alcun modo.
<< Blake? Blake dove sei? >>
Rimasti immobili nel loro inchino, i quattro demoni non si mossero sino a quando il sisma non si placò e, davanti ai loro sguardi increduli, si aprì quella che aveva tutta l'aria di essere la volta infernale. Apparentemente sembrava quella vecchia, ma l'aria era più pesante, le grida ben più forti e la sua estensione assai più ampia. Avendo assistito a tutta la formazione con i propri occhi, Cornelius non poté che sentirsi inorgoglito dal proprio allievo, ma rimase sorpreso dalla posizione da lui scelta per il suo giardino. Non era più rinchiuso e celato in un remoto angolo dell'Inferno, era sulla cima del punto più alto ed in vista dove, teoricamente, avrebbe dovuto trovarsi la terrificante dimora del padrone di casa. Nonostante tutto fosse perfetto, mancava l'elemento più importante, Blake ancora non si mostrava e la cosa stava rendendo Lilith sempre più nervosa. Quasi sull'orlo delle lacrime, la diavolessa pensò di essersi immaginata di averlo sentito, ma poi, inaspettatamente, qualcosa le si appoggiò sulla spalla facendola voltare. Non riuscì a credere che fosse lui.
<< Sono qui >>
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