Tom Riddle
In quegli anni, mentre nel mondo magico, e non solo, imperversavano profondi venti di guerra, Albus venne mandato dall'allora preside Armando Dippet, in un orfanotrofio babbano nella periferia di Londra per verificare la traccia magica di un bambino di nome Tom Riddle. Una giovane ragazza madre si era presentata alla loro porta, con una gravidanza problematica in dirittura d'arrivo. Erano riusciti a salvare il bambino , ma la madre era spirata. Così Tom era rimasto solo in quell'orfanotrofio senza avere alcuna notizia di chi fosse la sua vera famiglia. Una storia senza dubbio molto triste, ma Albus non mi parlò affatto di un bambino triste. Era molto preoccupato tornato da quell'orfanotrofio.
Tom era un bambino sicuro di sé, arrabbiato col mondo e per niente impaurito da ciò che non riusciva a capire riguardo questi suoi poteri che stava imparando ad usare a suo vantaggio. Si sentiva diverso, certo, ma non aveva reagito con stupore alla rivelazione che la magia faceva parte di lui. Aveva avuto molti problemi con altri bambini all'orfanotrofio anche se apparentemente riusciva sempre a cavarsela dimostrando la sua estraneità ai fatti. Non era il primo bambino che arrivava ad Hogwarts con una situazione familiare disastrosa e problemi comportamentali. Io e Albus credevamo molto nella capacità della scuola di indirizzare questi bambini verso un'accettazione e un controllo del loro potere magico che permettesse loro di reintegrarsi nella società magica.
Quando posai il cappello parlante sulla sua testa, non ebbe dubbi: serpeverde. Se solo il capello avesse potuto dirci la verità, che avevamo di fronte un discendente diretto di Salazar Serpeverde! Tuttavia, con nostro grande stupore, Tom si adattò alla scuola in modo esimio. Era puntuale negli studi e nelle consegne, faceva sempre oltre il lavoro assegnato, era sempre in biblioteca. Mi stupì un giorno quando mi chiese di aiutarlo a cercare libri in cui fossero riportate le storie delle antiche famiglie magiche: era molto deluso di non aver trovato alcun Riddle nei registri scolastici. Dato che si trattava di un bambino orfano ovviamente lo aiutai a reperire i libri necessari alla sua ricerca e gli dissi di avvisarmi in caso di esito posiivo. Lui ringraziò con educazione, come sempre e non si fece più vivo. Restituì quei libri mesi dopo , in perfetto stato, senza proferire parola, come se non avesse trovato nulla. Io credo che ormai avesse scoperto la verità.
La notizia dei pluriomicidi babbani a casa Riddle arrivò fino ai giornali magici. Il ministero era molto preoccupato perché era abbastanza chiaro che era stata utilizzata una maledizione senza perdono. Il cognome mise me e Albus in allerta, ma non avevamo idea che Tom venisse da quel villaggio e pochi giorni dopo un vicino di casa dei Riddle, un mago, confessò il delitto e finì ad Azkaban. Quindi archiviammo la faccenda. Tom in teoria stava passando l'estate nel suo orfanotrofio, aveva solo sedici anni. Come faceva un mago di sedici anni a conoscere una maledizione senza perdono? Non si insegnavano a scuola. Erano proibite dal ministero. In sette anni di scuola vi giuro che non tolsi mai un solo punto alla casa serpeverde a causa di Tom Riddle. Nelle mie lezioni era sempre molto attento e mi chiese spesso indicazioni sulla trasfigurazione in serpente. Non era il primo serpeverde che mi chiedeva qualcosa del genere e in più non diede mai dimostrazione diretta con me di essere un rettilofono.
A differenza di molti studenti che esprimevano il loro disagio contravvenendo alle regole o girovagando di notte per il castello, Tom era ligio ad ogni dettame in maniera scrupolosa, divenne perfino Prefetto. Era un ragazzo intelligente e si vedeva che la magia era molto potente in lui. A scuola aveva trovato la sua dimensione ideale. Il preside stesso e alcuni professori, come Horace Slughorn, professore di pozioni, stravedevano per lui. L'unico era Albus che continuava a tenerlo d'occhio incerto e preoccupato. All'inizio era molto solo, ma negli anni si circondò di una discreta schiera di ragazzini, alcuni forse in cerca di un leader, altri di qualcuno che li proteggesse. Per quanto fosse eterogeno quel gruppetto, non risultarono mai convolti in scherzi o marachelle. Seguivano Tom per la scuola come un piccolo esercito in file ordinate senza fiatare. Aveva un carisma che non lasciava indifferenti e forse era questo a preoccupare di più Albus.
Per anni credemmo che la camera dei Segreti fosse solo una delle tante leggende di Hogwarts. Ovviamente anche io da ragazza ne avevo letto diffusamente, ma Tom non si limitò a leggerne: la trovò e capì come aprirla. Credo che il serpente lo chiamasse, che sentisse il richiamo del basilisco, lasciato secoli prima da Salazar Serpeverde nei sotterranei del castello. Ciò che mi lasciò esterrefatta fu l'uso che lui fece di quella scoperta: parlando il serpentese riuscì in qualche modo a controllare il basilisco, opera molto notevole per un ragazzo, ma purtroppo usò il suo controllo per lanciare l'animale contro altri suoi compagni di scuola. In particolare, puntando agli studenti nati babbani e alla fine ci scappò il morto.
Mirtilla Elizabeth Warren aveva solo 14 anni: era una timida ragazzina smistata nella casa dei Corvonero. Venne uccisa con un solo sguardo dal basilisco nel bagno delle ragazze del terzo piano, dove si era rifugiata da sola a piangere dopo che un'altra ragazza l'aveva presa in giro per via degli occhiali. La prendevano spesso in giro, faticava a fare amicizia, a trovare il suo posto a scuola. Le sue origini babbane non aiutavano, eppure la magia era forte in lei e aveva diritto di stare in quella scuola come tutti gli altri ragazzi.
Ricordo quella notte con terrore. Da quando avevo messo piede in quella scuola non era mai successo prima che uno studente morisse. Tom era di guardia, ma aveva diritto di esserlo: era un prefetto. Il preside stesso gli chiese se avesse visto qualcosa di strano nei corridoi e lui mentì con una naturalezza e un sangue freddo che raramente vedevamo nei ragazzi della sua età. Non era agitato o spaventato. Se non fosse venuto fuori il colpevole nel giro di poco , la scuola rischiava di chiudere: era un evento troppo grave e il colpevole andava punito con determinazione e senza mezze misure. Era un precedente che una scuola di Magia come Hogwarts non si poteva permettere, soprattutto perché era stata una ragazzina babbana a perdere la vita.
L'unico pensiero che veramente lo atterriva era che la scuola potesse chiudere costringendolo a tornare nel suo orfanotrofio babbano che detestava. Alla fine, chiuse la Camera dei Segreti e incastrò per il misfatto un suo compagno di studi, Rubeus Hagrid, e il suo animale domestico un' Acromantula di nome Aragog. Albus era molto stupito: gli sembrava strano che fosse stato il ragno a pietrificare gli studenti, ma il preside Dippet era convinto. Hagrid non sembrava nemmeno sapere che cos'era la camera o come aprirla, per me era abbastanza ovvio che fosse estraneo, ma non ero arrivata a pensare a Tom, che oltretutto prese un premio speciale per aver risolto quel caso e permesso alla scuola di rimanere aperta.
Chiaramente Hagrid non era autorizzato a tenere un' Acromantula nel castello, ma mi dispiacque molto vederlo privare della sua bacchetta insieme alla possibilità di diventare un vero mago. Era nella casa dei grifondoro e avevo avuto modo di conoscerlo abbastanza bene. Hagrid non era affatto cattivo, era un mezzo Gigante e come tale veniva guardato con diffidenza dagli altri studenti, ma di indole era molto tenero e mansueto, amava gli animali e prendersene cura. Per certi aspetti credo che Albus rivedesse in lui Newt, a parte le dimensioni ovvio.
Nonostante l'espulsione, su richiesta di Albus, fu addestrato come guardiacaccia di Hogwarts e gli fu permesso di vivere nel cortile della scuola. Sono stata molto fiera di Hagrid quando è entrato nel corpo insegnati di Hogwarts come sostituto del professore Kuttleburn. Ne abbiamo passate tante assieme da allora, è una sicurezza sapere di avere qualcuno come lui, leale e buono, su cui poter contare in ogni momento ed è un ottimo professore di Cura delle creature magiche.
Quanto a Tom, posso dirvi che dopo essere stato promosso ad Hogwarts col massimo dei voti chiese di diventare professore, ma Albus divenuto preside da poco, gli rifiutò la cattedra di Difesa contro le arti oscure. Gli offrirono fior di lavori al Ministero, aveva tutti i contatti, tutte le strade aperte, ma lui rifiutò ogni offerta e andò a lavorare da Magie Sinistre, un negozio di manufatti magici a Diagon Alley. L'intero corpo professori fu multo stupito da questa scelta, ma Tom stava seguendo il suo piano, partorito tra le mura di Hogwarts, spezzare la sua anima in sette frammenti e nasconderne ogni pezzetto in un manufatto dal valore simbolico, un Horcrux. In quegli anni si liberò anche del suo nome babbano, Riddle e trasformò se stesso in Lord Voldemort.
Ho pensato spesso se avremmo potuto in qualche modo fermarlo. L'unico che avrebbe potuto, Horace Slughorn, il suo amato professore di pozioni, non lo fece per paura e per anni se ne vergognò profondamente. Credo questo sia tutt'oggi il suo più grande rimpianto.
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