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9. You're a monster, but... damn you're beautiful!

Yuki.

‹‹Non provare a toccarmi››, sibilo con voce tremolante.

‹‹Torna in camera››

‹‹No!››

Con un ansimo, mi alzo e corro dritto dai due uomini davanti a me, provano ad afferrarmi, ma inizio a salire altre scale.

Non ho idea di dove mi trovi, ma forse posso trovare un posto dove nascondermi.

Mi guardo alle spalle e lo trovo proprio dietro di me. Caccio un urlo e accelero il passo.

Apro una porta e la brezza calda mi soffia sulla pelle. Sono fuori, ma più corro più capisco che sono nel terrazzo dell'ultimo piano. Sono fottuta.

Arrivo quasi alla metà,  quando un braccio mi avvolge la vita e mi solleva da terra. ‹‹No, lasciami››, grido, scalciando in aria mentre combatto contro la sua presa.

‹‹Ho finito di usare le buone maniere›› ringhia, spostando i nostri corpi verso il muro.

Mi lamento all'impatto, ma poi uso il muro come leva per dare un calcio allo stronzo che mi tiene ferma.

‹‹Toglimi le mani di dosso!››

‹‹Non ti stai divertendo? Eppure eri così infastidita quando ti ho salvato. Che ne è del tuo coraggio, adesso?››

Strillo, senza fiato e sempre più debole, mentre lui inchioda contro il muro il mio corpo che continua a dimenarsi. ‹‹E' il pericolo che ti eccita? Volevi farti sbattere come una lurida puttana in quel vicolo?››

Sgrano gli occhi. ‹‹Cosa?›› Il suo respiro mi soffia sulla guancia quando preme ancora di più il suo corpo contro il mio. È così grosso che mi ingloba con il suo corpo. ‹‹Togliti di dosso››, sbotto.

Fa una risatina profonda e roca. ‹‹Ti avevo avvertita di tornare in camera. Ti avevo avvertita di non farmi perdere la pazienza.›› I suoi occhi sono oscurati dalla luce fioca della notte. ‹‹Ma meriti una punizione. Così ti sarà chiara una volta per tutte, che io non sono tuo fratello.››

Apro la bocca, ma lui mi interrompe con un profondo ringhio di avvertimento; ‹‹Sarò buono questa volta››.

Si sente il tintinnio dei miei denti che sbattono fra loro, cosa che gli strappa un'altra risatina divertita.

‹‹Fottiti››, mi aggrappo alle sue spalle e gli mordo la mascella.

Forte.

Il sangue mi schizza in bocca, ma non mi interessa.

Ma lui non la prende bene. Mi stringe una mano intorno alla gola e mi spinge all'indietro mentre al contempo allontana via bruscamente la sua faccia. La mia testa sbatte contro il muro, così forte che la vista inizia ad offuscarsi, per non parlare della pulsazione sorda che si irradia in quel punto.

Sta stringendo forte, ma non mi importa. ‹‹Se ti avvicini di nuovo ti ridurrò la faccia in brandelli››, mormoro, osservando i puntini di sangue che scendono sul suo collo.

Emette un suono di frustrazione e prima che io possa reagire o dire altro mi solleva e mi lancia sopra la spalla come un sacco di patate. ‹‹Pezzo di merda!››, urlo sbattendo i pugni contro la sua schiena.

Risponde solo con una forte sculacciata al culo.

Mi porta giù per le scale, e io cerco di lottare più che posso, prendendolo a schiaffi, a calci, a pugni, ma niente. Lui rimane indifferente. ‹‹Un chihuahua è in grado di fare più danni di quelli che stai facendo tu›› dice divertito.

‹‹Stronzo del cazzo›› ringhio, frustata dalla sua freddezza.

Continuo ad insultarlo, anche mentre ritorniamo nella camera, ma vengo azzittita quando lui fa scendere il mio corpo lungo la parte anteriore del suo busto finché le mie gambe non sono avvolte intorno alla sua vita.

Alzo le mani per graffiargli la faccia ma lui sembra prevederlo e facendomi oscillare all'indietro mi posa a terra, distesa sulla schiena.

‹‹Che vuoi fare, pezzo di merda?››, grido di nuovo, provando a difendermi.

‹‹Toglili!››

Mi trema il labbro inferiore mentre con un dito accarezza l'elastico dei miei leggings. ‹‹No!››

Inarca un sopracciglio, e cazzo, è così dannatamente indifferente al mio terrore. ‹‹Questa si chiama violenza sessuale, figlio di puttana››, strillo più forte e provo a dimenarmi per scappare dalla sua morsa.

Lui mi lascia fare, ma quando sto per riuscirci mi solleva per i fianchi e mi rigira a pancia in giù. ‹‹Cazzo››, urlo, provando a scappare di nuovo. È troppo forte.

‹‹E io che volevo essere gentile››, mi tiene stretta per la gola e mi costringe a sollevare il busto, bloccandomi le gambe con il suo corpo.

Mi sforzo a respirare, e la gola sembra bruciare, così come i miei occhi.

Conficco le unghie nel pavimento gelido della camera, provando a sgattaiolare via, ma finisco solo per ferire me stessa.

‹‹Un cazzo non ti basta? Ne vuoi tre. Posso chiamare i due che stanno di guardia se vuoi››, mormora divertito. ‹‹Tuo fratello avrebbe dovuto avvertirmi quanto fossi troia››

‹‹E lui avrebbe dovuto avvertirmi che sei uno stupratore di merda!›› inizio a tossire e lui aumenta la stretta sulla mia gola, non curandosi del fatto che sta per soffocarmi.

‹‹L'ubbidienza si ottiene in due modi. Con la paura o con le minacce. E tu hai bisogno di una lezione! Ti avevo avvertita di non provare a scappare››, ringhia e con una mano mi blocca entrambi i polsi e con l'altra mi abbassa i leggings.

‹‹No. Cazzo››, gemo, sforzandomi di non piangere.

Scalcio all'indietro e mi dimeno ma lui si siede sopra le mie gambe, portandomi i polsi dietro la schiena.

Mi trovo con i glutei esposti sotto il suo sguardo e chiudo gli occhi, smettendo di ribellarmi.

SONO FORTE.

POSSO FARCELA.

SONO FORTE.

Dopodiché la mano di Zero si schianta feroce sul mio sedere.

Sussulto e stringo gli occhi mentre con le unghie provo a graffiargli una mano. Fa una risatina crudele quando mi sferra un altro schiaffo sul gluteo sinistro, poi passa a quello destro.

Mi lamento, ma sono impotente sotto di lui.

‹‹La mocciosa si è arresa. È questo che ti piace, allora.››

No, non mi piace per niente, ma non ho più le forze per reagire.

Un altro schiaffo mi fa sussultare, e ormai il bruciore sta diventando fastidioso, quasi doloroso. ‹‹Dimmi che hai capito la lezione, e mi fermerò.››

Stringo la mano, ma non parlo.

Non reagisco.

'Lotta.'

‹‹Ti ucciderò››, gemo, affondando le unghie nella mia stessa carne. ‹‹Ti ucciderò.››

‹‹Vedo che non hai ancora capito.››

‹‹Fottuto bastardo, non avrai mai la mia sottomissione.››

Un altro schiaffo, ancora più forte.

‹‹Non avrai mai la mia paura.››

‹‹Arrenditi.››

‹‹Col cazzo! Sei spazzatura, uno scarto della società. Preferisco morire piuttosto che arrendermi a te.››

Penso di essermi definitivamente scavata la fossa da sola, ma contrariamente al mio pensiero, i suoi schiaffi si fermano.

‹‹Questa è stata la prima e l'ultima volta che mi hai fatto perdere la pazienza. Ma adesso sai, cosa ti aspetta se dovesse succedere di nuovo››, si piega verso di me, attento a non spezzarmi le braccia. ‹‹E non sarò di nuovo gentile.››

Mi lascia andare e io subito striscio in avanti. Rimango sdraiata sulla pancia mentre mi volto e lo guardo mentre il mio corpo è pieno di rabbia, umiliazione e vergogna.

Dopo una lunga e ultima occhiata si gira e si chiude in una delle stanze.

Trattengo i singhiozzi e lentamente, molto lentamente. Mi chiudo in camera mia.

Vocale n.344

Ciao mamma,

Come va?

Scusa se non mi sono fatta sentire prima ma, ho cercato di far ordine al casino che sta succedendo nella mia vita. Jin, il mio fratellone, la persona che dovrebbe volermi bene, mi ha fatto incazzare. Eh già.

Dice di volerlo fare per il mio bene, ma io non gli credo.

Come può pensare che vivere con degli sconosciuti possa farmi del bene?

Mi siedo per terra, in questa dannata camera, dopo essere stata umiliata. Mi rannicchio su me stessa, e mi sforzo di non piangere, ma lo sai cosa mi fa più rabbia? Non essere riuscita a reagire. La mia mente era tornata indietro nel tempo. A quando ero una bambina.

Non lo sono più ma, non sono riuscita a difendere me stessa.

Sono così tremendamente debole, non è vero?

Jin, mi ha costretto a viaggiare con questo suo amico, una grandissima testa di cazzo che si crede il padrone del mondo. Lo odio, e anche i suoi amici mi stanno tutti sulle palle.

Mi manchi così tanto, mamma.

Voglio sentire la tua voce. Voglio che mi rimproveri perché non sono andata a dormire presto. Voglio che mi racconti altre storie, e voglio che mi abbracci, mamma. Ne ho bisogno.

Perciò ti prego, appena puoi richiamami, okay?

👑👑👑👑👑👑👑👑👑👑

Ammetto che questa è stata una parte che ho odiato, ma aimè, non è quella che odio di piú.
Zed è un pezzo di merda, e lo sará per un pò.
Ma...è una storia quindi, ogni cosa ha un suo perchè...
Detto questo, alla prossima
Un bacio,
Miss.Smoke♥️

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