41. Farewell gifts
Zero.
Breaking News: Noto imprenditore di Miami, Kevin Clarke, ritrovato morto.
Kevin Clarke, di 61 anni, insieme ad altri sette cadaveri, incluso quello di una prostituta, sono stati ritrovati in mattinata dall'inserviente nella residenza estiva di Clark. L'omicidio brutale, avvenuto nel cuore della notte, lascia la comunità senza parole. La prostituta, Danika Melech di 28 anni, è stata trovata con il viso mozzato, e pare sia stata lei la vittima predestinata vista la brutalità e le coltellate su vari punti del corpo. La polizia sta ora indagando sul passato di Clarke, scagionato una settimana fa, dopo tre anni di processo per accusa di frode finanziaria e traffico internazionale di essere umani.
Per ora la polizia insieme al Fbi stanno indagando su varie piste e sospettati, mentre sono ancora in corso le autopsie.
Sono quasi le quindici del pomeriggio e aspettiamo Jin che dovrebbe arrivare a momenti. Siamo tutti seduti nel soggiorno della suite, e veniamo distratti dal telegiornale. Soprattutto quando nominano Danika.
‹‹Merda›› mormora Sergey con gli occhi spalancati e un'espressione confusa sul volto.
Non mi scompongo, perché so già chi è stata: Yuki.
‹‹Se inizieranno ad indagare sui suoi clienti, faranno domande anche a noi›› continua.
‹‹Se, come hanno detto era lei l'obbiettivo, perché uccidere gli altri?›› dice Diane.
‹‹Magari, è questo che hanno voluto far credere, Clarke era stato assolto per dei crimini gravi.››
‹‹Non indagheranno sul passato di Danika›› dico con convinzione. ‹‹E, anche se lo facessero, non verrebbero mai da noi. Era una delle escort di lusso più pagate degli Stati Uniti. I suoi clienti sono uomini ricchi e potenti.››
‹‹Come fai ad essere così sicuro, Zed?››
‹‹Sensazione. E in ogni caso, noi non abbiamo nulla da nascondere.››
‹‹Beh, mi spiace per lei, ma sono più preoccupata per Yuki›› continua Diane. ‹‹Non vedo l'ora che arrivi Jin!››
‹‹Ehilà››. Jin mi sorride allegramente, mi sposto per farlo entrare dentro la suite e lui si guarda intorno. I ragazzi ci vengono incontro e iniziano a riempirlo di domande. ‹‹Sta bene›› sorride, ma sembra forzato. Non è tanto diverso dalla sorella, i loro modi di fare sono simili, e anche le cazzate che rifilano agli altri.
‹‹Mi ha detto di darvi questi›› continua. Appoggia una busta di carta sul tavolino e inizia ad uscire dei pacchetti, li consegna ai ragazzi e poi per ultimo ne consegna uno anche a me.
Lo prendo fra le mani, e guardo la confezione blu con un fiocchetto bianco.
‹‹Yuki mi ha chiamato giorni fa, minacciandomi di non tornare se prima non avessi trovato quello che mi ha chiesto. Ci sono dei bigliettini, li ho scritti io, ma ha dettato lei...›› si gratta il mento, imbarazzato ‹‹mi scuso in anticipo.››
La prima a spacchettare il regalo è Diane, è nel momento in cui lo fa, i suoi occhi si riempiono di lacrime. ‹‹Si è ricordata›› dichiara, asciugandosi velocemente una lacrima con una mano. Con l'altra esce un foulard colorato di azzurro e bianco, con disegnati dei piccoli rami di ciliegio in fiore. Lo accarezza in modo delicato e subito lo lega intorno al collo, torna a guardare dentro il pacchetto ed estrae il biglietto. Scuote appena la testa con un sorriso in volto e lo legge ad alta voce. ‹‹Semplicemente grazie›› alza lo sguardo verso Jin, che impassibile la osserva con le braccia incrociate. ‹‹Puoi ringraziarla da parte mia, e dirle di farsi viva ogni tanto?››
Alza le spalle ‹‹ci proverò.››
Sergey urla dalla felicità non appena scarta il suo, è una action figure di Spiderman si materializza davanti ai suoi occhi. ‹‹Non ci credo! Non ci credo. Questa è impossibile da trovare, impossibile. Cazzo!››
‹‹Quella piccola stronza!›› urla Lupe.
Ci voltiamo verso di lui e subito tratteniamo una risata quando ci rendiamo conto che tiene in mano una parrucca con capelli lunghi e biondi. ‹‹Dovevo immaginarlo che ne avrebbe combinato una delle sue›› urla, la voce gli si incrina, è triste, ma combatte per non darlo a vedere.
Yuki manca a tutti, in poco tempo era riuscita a farsi volere bene, e adesso è tutto così dannatamente silenzioso.
‹‹Sentite cosa ha scritto quel piccolo demonio: PELATO, NON C'E' BISOGNO DI RINGRAZIARMI. INVECE DI LASCIARE SPECCHIARE GLI ALTRI NELLA LUCENTEZZA DELLA TUA TESTOLINA, CON QUESTA POTRAI ACCECARLI. RICOMINCIA A BRILLARE, COACH.›› L'ultima frase, la pronuncia con voce ancora più roca, e capiamo tutti che si riferisce alla sua storia, al suo passato.
Guardo il piccolo pacco tra le mie mani e sono combattuto se aprirlo o meno. Una parte di me si chiede cosa possa avermi regalato, l'altra è troppo spaventata dall'idea che qualunque cosa ci sia qui dentro, suonerebbe come un addio.
Io non voglio dirle addio, ma lei lo ha fatto.
‹‹Cosa ti ha scritto a te, Ser?›› domanda Diane.
Inchiodo lo sguardo su di lui, il cuore aumenta i battiti, il respiro diventa pesante, e involontariamente rigiro l'elastico nero che ho al polso. Il suo elastico.
Sergey alza le spalle, e poggia il bigliettino sul tavolo. ‹‹Ora ti butto dalla finestra. È una citazione di un film di Spiderman. Abbiamo riso un sacco quel giorno›› dice il riccio, rivolgendo lo sguardo a Jin.
Lo faccio anche io, e lui osserva tutto con calma, con attenzione. Sembra triste ma anche felice per via dei legami che ha instaurato la sorella.
‹‹Tu non lo apri, Zed?›› domanda Diane.
Scuoto la testa mentre un pensiero mi rimbomba nella testa; se questi regali sono dovuti all'ultima chiamata avuto con Jin, significa che non sarebbe più tornata a prescindere. Aveva già deciso di andare via.
‹‹Vorrei parlare da solo con Jin, se non vi dispiace››
I ragazzi lasciano la suite e io ne approfitto per andare in quella che era la camera di Yuki, con i bagagli già sistemati da Diane, a prendere il suo cellulare e tornare in soggiorno.
‹‹Mi ha detto di darlo a te.››
‹‹Ecco perché non rispondeva più›› si siede sulla poltrona, incrocia le braccia e torna ad osservarmi. ‹‹Avrai delle domande, no?››
‹‹Talmente tante che non saprei da dove iniziare, ma partirò da questo...perché cazzo non mi hai detto che sei il capo della Yakuza e che tua sorella è un sicario?››
Sono così arrabbiato che sento le vene esplodermi per via della pressione sanguigna. Sono talmente carico che lo userei volentieri come sacco da box.
Indossa una camicia nera a maniche lunghe, con pantalone elegante, i capelli perfettamente ordinati. La sua calma e compostezza sono l'opposto di Yuki. I suoi occhi castani si posano sui miei e si gratta velocemente una tempia. ‹‹Non l'ho fatto perché non mi fidavo di te, Zed. Ma perché volevo tenerti all'oscuro da tutta questa merda.››
Allargo le gambe e poggio i gomiti sopra le ginocchia, strofinando le mie mani fra loro, nervosamente.
‹‹Yuki è perfettamente in grado di badare a sé stessa. L'ho costretta a seguirti perché sapevo che in qualche modo ti avrebbe protetto da qualunque minaccia. Ti chiedo scusa per non avertelo detto, ma adesso che la situazione sta diventando pericolosa, non ho avuto scelta.››
Appoggio il mento sul dorso della mano e mordicchio il mio labbro inferiore. Sono nervoso e confuso e per la prima volta non ho idea di cosa dire.
‹‹Tutto è iniziato quando per puro caso, insieme ad Aiko, abbiamo scoperto che un certo Scorpion stava confabulando con un agente speciale dell'Fbi per cercare informazioni su di te. E poco dopo ha espressamente detto che l'Organizzazione avrebbe trovato il modo di rapirti. Non abbiamo ancora scoperto il motivo ma, sono più che sicuro che vogliano iniettarti il virus.››
Strofino le mani fra di loro e assottiglio lo sguardo. ‹‹Mi ha accennato qualcosa Aiko. Mi ha detto che è stata la prima a ricevere il virus.››
‹‹Aiko Yoshida è stata la prima a cui il virus ha risposto, donandole una forza straordinaria e determinate abilità che per me molte sono ancora un mistero. È riuscita a scappare ma, nessuno deve sapere la sua posizione e soprattutto il suo essere ancora fra il mondo dei vivi.››
‹‹Lo sanno. Sanno di lei, e io non mi fido.››
Jin increspa le labbra, e sembra sorpreso, al contrario di me, che non sto capendo un cazzo.
‹‹Aiko è...›› inizia a dire, ma io lo interrompo.
‹‹Possiamo parlare dopo di lei, dell'Organizzazione, e di questo maledetto virus? Adesso voglio sapere perché cazzo non mi hai detto niente. Ti credevo mio amico, e adesso scopro che per tutto questo tempo, mi hai preso per il culo. Mi hai chiesto di controllare Yuki, ma sapevi perfettamente che era impossibile farlo.››
‹‹Sarebbe più facile prosciugare l'oceano atlantico con una cannuccia piuttosto che controllare mia sorella›› risponde con un ghigno sarcastico.
‹‹Tu e quella psicopatica avete la stessa abilità di farmi girare le palle alla velocità della luce. E sono incazzato con me stesso perché pensavo si fidasse di me, e mi ha colpito alle spalle, eppure...››
Il suo sguardo è terribilmente serio. ‹‹Zed››, dice con tono forte e deciso. ‹‹Yuki non si fiderà mai di nessuno. Non può, non ci riesce. È stata tradita, abusata, picchiata da chi doveva proteggerla››.
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Capitolo molto breve, e il prossimo, lo anticipo sarà pesante, metterò comunque un avviso all'inizio. E niente, nessuno sa perchè il povero Zed è nel mirino di sti pazzi, sinceramente neanche io. Ahahah no, scherzo! Forse.
Comunque, la parte "fantasy" di questa storia, è semplicemente questo virus che incrementa la forza umana, serve solo a dare un senso alla storia.
Fatemi sapere le vostre impressioni, e supportatemi con le stelline se vi va.
Miss. Smoker.
PS. Ho modificato il capitolo due volte ma al solito wattpad fa di testa sua, quindi se vedrete tutto unito mi scuso🥲
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