38. Organisation and...virus?
Zero.
Continuo ad osservare la gracile figura con il cappuccio a ricoprirgli il viso, un lungo mantello che lascia scoperte le gambe interamente avvolte in dei jeans neri. Anche le mani, sono avvolte guanti neri di pelle.
Per certi versi sembra Yuki, ma non è lei. Fumo di rabbia, e mi trattengo dal strapparle quel cappuccio dalla testa.
‹‹Sbrigati a parlare. Non ho tutto il giorno››.
Sembra osservarmi di sbieco, si guarda intorno e poi accavalla una gamba, incrociando le braccia al petto. ‹‹Dov'è Yuki Cross?››
Digrigno i denti, e la sua domanda mi irrita a morte. ‹‹Hai detto che ero nei guai no? Spiega››.
Fa uno sbuffo di scherno. ‹‹Io non peggiorerei la situazione, signor James. Qualcuno di molto potente la cerca, e mi creda sono molto pericolosi. Non sono io il suo nemico, e non dovrebbe trattarmi come tale.›› Dice con voce con una forte cadenza giapponese.
Fa parte della Yakuza? È amica di Jin o dell'uomo che Yuki ha ucciso a sangue freddo?
‹‹A me non frega un cazzo né di te, né di questi uomini pericolosi. Sei stata tu a bussare alla mia porta. Dimmi quello che devi o vattene.››
Lei non si smuove dalla sua posizione.
‹‹Una persona che conoscevo, Tanaka Shin, aveva ragione, Yuki Cross è molto turbolenta, irascibile e violenta. Non ha mai temuto i nostri avvertimenti né tanto meno suo fratello, che tu dovresti conoscere bene, no? È scontrosa, maleducata, ma Jin era sicuro che l'avrebbe tenuta sottocchio, quindi lo dirò di nuovo, dov'è Yuki?››
Rimango immobile e cerco di non far trapelare le miriadi di emozione che mi stanno rivoltando lo stomaco. È chiaro che sembra sapere qualcosa della morte del suo amico. È sa benissimo che è stata lei.
‹‹Cosa vuoi da lei?››
Alza le spalle. ‹‹Sono solo curiosa di sapere perché ha ammazzato il mio amico in mezzo a quel vicolo, e soprattutto perché un certo campione mondiale era pronto ad aiutarla a nascondere un cadavere››.
Stringo gli occhi in due fessure. ‹‹Non so di cosa parli, Aiko.››
La sconosciuta seduta di fronte a me ridacchia. ‹‹So a cosa stai pensando. Pensi che lei sia una brava persona infondo, e io soltanto una sconosciuta che vuole trovarla.››
Scuoto la testa, e uno strano ghigno mi si forma sul volto. ‹‹Interessante. Ma no. Ora vattene! Stai solo sprecando il tuo tempo.››
‹‹Pensavo ad una cosa, signor James››, si alza in piedi, e cammina verso di me, fermandosi a pochi centimetri. Le mie ginocchia piegate sfiorano le sue. ‹‹E se massacrassi te? O magari la tua famiglia...››
Ringhio dalla rabbia, sto per alzarmi e afferrarla, ma lei alza una mano e mi colpisce al collo.
Merda. Non di nuovo.
Rimango immobile, paralizzato dal collo in giù. Provo a muovere la bocca, ma non esce alcun suono.
‹‹Se è per paura che non vuoi parlare di lei, ti anticipo subito che è di me che dovresti averne.›› Si siede sulle mie ginocchia e porta un braccio dietro al collo.
Come è possibile? Anche lei conosce questa tecnica?
‹‹Vuoi sapere chi ti dà la caccia, giusto? Tempo fa, alcune persone tra cui scienziati, medici e altre cariche importanti, furono assunte dal governo, per conto di militari con alte cariche istituzionali. Il loro compito era condurre esperimenti con lo scopo di creare un esercito di super soldati. E così è nata l'Organizzazione. Ci sono state decine e decide di esperimenti falliti prima che si arrivasse a qualcosa di più concreto; ovvero usare un solo DNA facilmente manipolabile.››
La guardo, ma più che corrugare le sopracciglia e cercare di capire dove voglia andare a parare non posso fare.
‹‹C'erano così tanti bambini, tante grida e panico, e terrore. Eravamo tutti terrorizzati. Ma io fortunatamente riuscì a scappare, e da allora, pur di non farmi trovare, ho inscenato la mia morte. Da allora, ho agito nell'ombra e insieme a Jin governo l'impero più grande e letale del mondo; la Yakuza.››
La conversazione di Yuki con Tanaka mi torna in mente; il suo tradimento, Jin e l'altra psicopatica, che sono sicuro si tratti di lei, hanno i giorni contati, l'organizzazione, Scorpion...quella dannata frase di Yuki.
"Hai tradito la Yakuza, Tanaka Shin. E pagherò le conseguenze per quello che starò per fare..."
Lei lo sapeva. E per questo che è andata via? È nei guai, e devo fare qualcosa per lei. Io devo farlo.
Ma non so come muovermi, cazzo.
Non posso.
‹‹Il mondo che conosce signor James, verrà stravolto, tutto quello in cui crede non esisterà più. Si chiederà se starà impazzendo, metterà in discussione perfino sé stesso. Il male cammina fra noi, e tra non molto ci sarà una guerra...›› una sua mano mi accarezza una guancia. Sgrano gli occhi e provo a dirle di non toccarmi e di togliersi da sopra di me, ma le parole non vogliono uscire.
‹‹Mi auguro che lei scelga bene da che parte schierarsi.››
‹‹Fo..fo-tti-ti›› strascico. Ma se non altro sono riuscito a parlare.
‹‹Senza la mia protezione o quella di Jin, tu saresti morto da un pezzo, così come Yuki. Hai idea di quanto sia sfiancante starle dietro? Hai idea di quanto sia estenuante continuare a vedere una persona a cui vuoi bene lottare per qualcuno che non vuole essere salvata? La proteggi, ma...mi dica signor James? Nonostante era a conoscenza di quanto fossi in pericolo, l'ha comunque lasciato da solo, non è vero?›› Si alza in piedi, e sembra rivolgermi un sorriso. ‹‹Jin mi ha chiesto di tenerla d'occhio.›› Si avvicina a me, e di nuovo con il dito mi colpisce un punto sul collo. ‹‹Da adesso in poi, avrà la protezione della Yakuza. Mi consideri il suo diavolo custode.››
Piano inizio a muovere una gamba, il piede, le braccia. Ma sono ancora troppo stordito per muovermi come vorrei.
"Insultami quanto vuoi, non mi importa, ma se tocchi loro, se parli di loro, sei automaticamente morto".
"Abbi cura di te, Zed."
La ascolto, la comprendo, eppure non riesco a togliermi dalla testa che Yuki è andata via, e io non la rivedrò mai più.
Lei è non tornerà più.
"Abbi cura di te, Zed."
Mi alzo di scatto, stringo la gola della ragazza di fronte a me e la spingo contro il muro. Le strappo il cappuccio con l'altra mano e subito, la scena che ho di fronte mi porta a sgranare gli occhi.
I suoi capelli sono bianchi come il latte, gli occhi completamenti neri, ha delle venature nere sotto gli occhi, sulle guance e anche sulle labbra.
Eppure, il suo viso, mi sembra di averlo già visto. Anni e anni fa.
Alza le spalle. ‹‹Che c'è? Non ti piace quello che vedi?››
‹‹Che cosa sei?›› dico di getto, con molto poco tatto.
Sulle sue labbra si forma un sorriso beffardo e per un momento, sono quasi tentato di levarglielo con uno schiaffo.
‹‹Aiko Yoshida, la bambina demoniaca, cavia 0001 infetta dal virus T18, la prima in assoluto ad essere sopravvissuta a quegli orrori.››
Si avvicina, poggia la sua fronte alla mia e mi guarda, con i suoi occhi totalmente neri. ‹‹La tua oscurità, non riuscirai a controllarla per sempre, Zed.››
Mi osserva con uno sguardo deviato che mi fa sentire sporco, lurido...Esattamente quello che sono.
‹‹Sai perché è la notte il momento più difficile della giornata? Perché è il momento in cui si sente maggiormente la sofferenza, e il momento in cui i demoni che ci portiamo dentro smettono di nascondersi. Mi sbaglio?››
Mi irrigidisco ascoltando le sue parole. La lascio andare e faccio un passo indietro, rimanendo di fronte a lei. ‹‹Vai all'inferno!››
Sorride e mi vengono i brividi. ‹‹Io ci sono già stata››. Fa un passo in avanti. ‹‹E qualcosa mi dice che c'è stato anche lei, signor James.››
Cerco di ricompormi, e ignorare la voragine che mi sta scavando il petto.
Questa ragazza deve andare via. E subito. Se Yuki mi scaturiva emozioni mai provate prima, Aiko scaturisce emozioni che non voglio più provare. Che ho seppellito dentro di me, come un antico tesoro, per evitare che tornassero a sopraffarmi.
Dovrei fare altre domande, dovrei chiedere cosa sia questo virus, ma invece, l'unica cosa che voglio è soltanto una: lei deve andarsene.
‹‹Non ho bisogno di te. Sono in grado di badare a me stesso.››
‹‹Faccio solo quello che mi chiede Jin.››
Affilo lo sguardo e valuto l'ipotesi di chiamarlo o scrivergli un messaggio, ma non mi fido di lei. Il suo obbiettivo è Yuki. Non posso lasciare che venga trovata.
La guardo con la coda dell'occhio mentre indossa il cappuccio e torna a sedersi sul divano.
Devo essere furbo, devo giocare d'astuzia. Questa ragazza è forte, addestrata e fino a quando non capisco le sue reali intenzioni, devo capire come muovermi.
Tanaka credeva che Yuki fosse la mia guardia del corpo, ma la sua espressione stupita, mi ha fatto capire che neanche lei sapeva di questa storia, ma la mocciosa conosce comunque determinati segreti della Yakuza che a quanto pare, non dovrebbe sapere.
Continuo a lanciare occhiate dubbiose alla ragazza seduta sul mio divano, e mi domando inutilmente cosa le passi per la testa.
‹‹Sai che...se mi avessi detto una sola parola di cosa fosse accaduto due sere fa, ti avrei già ucciso? Non mi piacciono gli spioni.››
Sbuffo e irrigidisco la mascella. Si sta prendendo gioco di me.
‹‹Vattene via, Aiko. Qualunque siano i tuoi giochetti non funzionano con me.››
Soprattutto dopo aver avuto a che fare con la psicopatica di Yuki, vorrei aggiungere.
Lei brontola. ‹‹Ti ho già detto che non sono una tua nemica, Zed››.
La mia frustrazione aumenta. ‹‹Non mi fido comunque. E sai cosa? Fai il cazzo che ti pare. Io devo andare ad allenarmi.››
‹‹È pericoloso.››
‹‹Non me ne fotte un cazzo!››
Mi sento come se la testa mi si stesse spaccando in due, ne ho abbastanza di lei, dei suoi avvertimenti, di Jin che non mi ha detto niente dall'inizio, e della stupida mocciosa per avermi abbandonato in questa situazione.
Sono furioso, arrabbiato. Ho lasciato che si insinuasse nei miei pensieri, nella mia vita, pensavo che stesse iniziando a fidarsi, e invece, è scappata alla prima occasione. E sono ancora più incazzato con me stesso perché anche se avessi qualche idea di dove sia quella maledetta stronza, non la tradirei comunque.
"Hai tradito la Yakuza, Tanaka Shin. E pagherò le conseguenze per quello che starò per fare..."
Le conseguenze...e se qualcuno l'avesse presa?
Esco dalla suite, e busso alla camera di Sergey. La porta è socchiusa, e tutto è silenzioso. Stranamente silenzioso.
Uno strano senso di panico mi inonda lo stomaco. ‹‹Sergey!›› grido. Entro di botto e inizio ad aprire le porte della suite, provando a non pensare agli scenari peggiori. Non è da nessuno parte, ma quando arrivo in soggiorno, lo trovo sul divano, con le mani legate e con del nastro adesivo alla bocca. ‹‹Cazzo›› urlo in preda al panico. ‹‹No! no! dimmi che stai bene.›› Mi fiondo su di lui, premo due dita sul suo polso e sospiro di sollievo quando sento il suo cuore battere. ‹‹Ser›› chiamo di nuovo, schiaffeggio la sua guancia e piano inizia a muovere gli occhi. Gli sfilo lo scotch dalla bocca e sono così sollevato, da non fare caso allo strano fruscio alle mie spalle. Non faccio in tempo a voltarmi ma l'ultima cosa che vedo, è una siringa che viene piantata sul mio collo...poi solo buio.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro