Mi dispiace
Justin cominciò a cantare ed io ero qui a guardarlo per l'ultima volta.
Piangevo mentre cantavo le sue canzoni.
Mi mancherà.
Non potevo crederci che stavo per andarmene senza di lui.
Justin mi guardava tristemente e distoglievo lo sguardo.
Il suo sguardo era puntato su di me mentre stava cantando e il suo sguardo mi fece sentire così piccola
Cercai di godermi l'ultimo concerto.
Sapevo che quando scoprirà che me ne sarò andata, non mi vorrà più vedere e sentire.
Justin finì di cantare e andò, sicuramente, a cambiarsi, ed era l'ora di salutarlo.
Dovevo fare il giro dell'Arena per andare dal suo camerino.
Lui era già lì
Entrai nel backstage per poi andare nel suo camerino.
Apparirò come se non fosse successo niente, andrò a dirgli che stava andando meravigliosamente bene e che mi stavo divertendo.
Bussai alla porta e sentii "chi cazzo è? "
Pregai mentalmente che andasse tutto bene.
Entrai e vidi il disordine.
Guardai Justin incredula.
Era rosso dalla rabbia e cercava qualcosa.
-Justin, cosa è successo? - guardai il camerino
Si girò
-niente, cerco i vestiti- disse girandosi attorno
-Justin, qui è passato sicuramente un tornado, e i vestiti sono nell'armadio- dissi indicandogli l'armadio con le ante aperte.
Restò a guardare l'armadio
-Justin, l'armadio non ti morde- ridacchiai
Lui non trovò affatto divertente.
Andai nell'armadio e trovai la sua maglietta con scritto dietro
BIEBER
6
-non voglio quello- disse girandosi di spalle
-a me piace, è carina, vorrei tanto averne una anch'io- dissi sorridendo guardando la maglia
- fa schifo- sbottò
Spostò la sedia bruscamente buttandola a terra e andò al bagno
Sussultai
Restai incredula dal suo comportamento.
Bussai e lui non rispose
-Justin- lo chiamai
-volevi andartene senza dirmi niente? - urlò
Sgranai gli occhi
-non capisco- sbattei più volte le palpebre
Come lo sapeva?
Aprì la porta vedendo che era a torso nudo per poi avvicinarsi nell'armadio.
Ero senza parole.
Non riuscii a parlare, mi aveva scoperto.
-come hai- mi interruppe
-come l'ho saputo?- si girò, mostrò un biglietto - oh, l'ho trovato sul quel comodino, è il tuo biglietto no? È logico che è il tuo, qui c'è scritto Sicilia, c'è anche scritto a che ora partirai- mi lanciò il biglietto in faccia -vattene, non vorrai perdere l'aereo spero- disse per poi mettersi la camicia blu a quadretti
Avevo gli occhi lucidi pronta a scoppiare in lacrime.
-mi dispiace- dissi
-ti dispiace?- rise amaramente- ti dispiace? -ripeté- sparisci- disse dandomi le spalle per poi andarsene
Stetti immobile come una statua.
Tremai e presi il biglietto da terra e scoppiai a piangere.
Volevo solo che andasse bene, non volevo che ci rimanesse male
Non volevo che rimanesse deluso.
Guardai il biglietto e dovevo partire tra mezz'ora.
E io avevo solo venticinque minuti
Non volevo andarmene senza un suo abbraccio.
***
Mentre aspettavo Justin avevo ordinato il suo camerino, volevo distrarmi dalla tristezza.
Ero dietro del divano, in mano avevo una piccola paletta, non c'era un legno per sostenere la scopa, così mi abbassai e tolsi il vetro.
Già, aveva letteralmente rotto tutto quanto.
Sentii la porta aprirsi e il mio cuore smise di battere e smettendo di pulire.
-se n'è andata, cazzo- chiuse la porta -merda-
Rimasi in silenzio.
-Justin, mi dispiace ma hai soltanto quattro minuti- disse qualcuno entrando nella stanza
-va bene, lasciami solo- rispose
Chiuse la porta.
Guardai di nascosto e lo vidi di spalle.
Prese il vaso. Stava per lanciarlo
Sgranai gli occhi
-hey guai a te altrimenti toglierai tu il vaso- mi alzai urlando
Justin si spaventò e si girò e per sbaglio fece cadere tra le mani il vaso.
Restò sorpreso.
-Ma bene- alzai gli occhi al cielo
-che ci fai qui?- sbottò
-Grazie Elena per aver pulito il mio camerino, lo apprezzo molto- dissi imitando la sua voce -ti stavo aspettando- buttai il vetro nella spazzatura
Cercai di non pensare il vaso e concentrarmi su di lui.
-beh, nessuno te l'ha chiesto- mi guardò
-lo so, volevo che avessi il camerino ordinato e pulito- dissi
-beh?-
Lo guardai
-cosa?-
-non hai risposto la domanda, che ci fai qui?- chiese con il tono freddo
-volevo salutarti- dissi
-okay, ciao- strinse le sue labbra facendo un sorriso arrabbiato
Non piangere Elena, non piangere. Pensai
-allora? Sei ancora qui?- sbottò
-smettila, c'era soltanto un aereo con quel l'orario- dissi
-ti avrei prestato il mio jet- disse
-come cazzo farai a prestarmi il jet se serve più a te che a me? Hai il tour, e quando finirai questa tappa? Cosa farai? Devi partire verso Londra fra 2 ore, no?-
Non rispose
Sapeva benissimo che avevo ragione.
-e allora? Avrei aspettato oppure ti avrei accompagnato-
-guardati, sei stanco e hai bisogno di riposarti, come puoi accompagnarmi?-
-adesso sono io quello che ha sbagliato?- alzò leggermente la voce
-no Justin, ho sbagliato e ti ho detto che mi dispiace, non volevo farti arrabbiare- mi avvicinai - se avevi una pausa ti avrei portato con me come quella volta che andammo in Sicilia insieme- presi la sua mano
Bussarono
-Justin sei pronto? -
Distolse lo sguardo
-solo un minuto- urlò per farsi sentire
Per poi guardarmi di nuovo serio
-mi chiamerai? - lo guardai con le lacrime agli occhi
Non rispose ma mi abbracciò fortemente.
-non voglio lasciarti andare-
-e nemmeno io, ma devo Justin- ricambiai l'abbraccio- ti prometto che quando avrò finito la scuola verrò da te-
Sospirò staccandosi
-starai lontano dai ragazzi?- mi guardò serio
-ovvio Justin, sono tua- feci una piccola risata
Annuì e si avvicinò alle mie labbra velocemente.
Misi le mie due braccia dietro al suo collo e lo avvicinai il più possibile a me.
- mi mancherai - disse tra le mie labbra
Mi scesero delle lacrime
Temevo che lui mi lasciasse e che questa storia non durasse al lungo.
Temevo che lui incontrasse una ragazza più bella di me e io non volevo che succedesse questo.
Dovetti staccarmi per riprenderci il fiato.
Ci guardammo negli occhi e ci abbracciammo
-ti riprenderò quando avrai finito- disse
-me lo prometti?- chiesi
Mi diede un bacio a stampo
- te lo prometto-
***
4:24
Era davvero doloroso lasciarlo lì, non era facile andarmene.
Non vedevo l'ora che arrivasse il giorno di rivederlo di nuovo
Ero praticamente a disagio quando le persone mi guardavano.
Già, mancava poco dell'atterraggio e tutto questo non mi sembrava vero che Justin non era qui.
Misi la cintura quando una ragazza mi avvertì che stavamo per atterrare
Odiavo andare a scuola, il problema era che c'erano alcune persone che avrei tanto voluto non rivederli.
L'aereo atterrò e scendemmo tutti.
Andai fuori dall'aereoporto e vidi mia madre sorridermi.
Paparazzi che continuavano a scattarmi delle foto.
Ma perché scattavano proprio me le foto se non ero famosa?
Il mio ragazzo era famoso, non io.
Abbracciai subito mia madre.
- amore mio come stai?- chiese contenta
scossi la testa e piansi
Mi mancava la mia famiglia ma volevo che restassi con Justin.
-ti sei commossa eh? - ridacchiò mia madre
Annuii
-Andiamo che questi pazzoidi non ti lasceranno più- continuò
Prese le mie valigie e li mise in macchina ed entrammo dentro e lei partì
Era quasi mattina e questo significava che avevo poche ore per riposarmi e alzarmi per la scuola
***
06:59
Aprii gli occhi e vidi il mio lampadario rosso.
Il mio pensiero fu Justin
Non era un sogno, era tutto vero.
Speravo di averlo accanto a me.
Mi alzai e andai a lavarmi.
SALVEEE
ECCO QUI IL CAPITOLO
COSA SUCCEDERA' A SCUOLA? CHI INCONTRERA'?
E JUSTIN?
VI VOGLIO BENE UNICORNI MIEI
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