Dispetto
Cenammo in silenzio
I ragazzi avevano sentito le nostre urla ed erano piuttosto imbarazzati
Justin stava seduto accanto a me che mi dava di spalle e accanto a lui c'era Giovanni che faceva moltissime facce buffe per far ridere Justin. Ma non sapevo se lui stesse ridendo, vedevo solamente il mio ometto sorridere.
Ad ogni modo, avevo appena finito di mangiare la mia ultima fetta di pizza.
Mi alzai dalla sedia e presi il mio cartone vuoto e quello di Giovanni. Mi resi conto che Justin aveva lasciato metà della sua pizza, stavo per prendere il cartone di Andrea ma me lo impedii
-non buttare niente, devo conservarli- prese i cartoni dalle mie mani
-per cosa?- solcai le mie sopracciglia
- ma hai sentito prima?- chiese
No
-ehm si- dissi poco convinta
Sbuffò dopo averlo notato
- la prossima volta non dico più niente, grazie per la tua attenzione- disse infastidito per poi andarsene
-Andrea-
Lo chiamai un'altra volta ma nessuna risposta
-Justin posso mangiare la tua pizza? - chiese Giovanni
Sgranai gli occhi
-Giovanni- lo rimproverai
-certo- parlò Justin
-grazie-
-no- dissi togliendo la pizza
-perché no?- mi guardò Giovanni
-ti ricordi cosa è successo l'ultima volta che hai mangiato la pizza di Andrea e quello di papà? Ti sei sentito male, quindi niente pizza-
- lascia una fetta, non vedi che ha fame?- mi parlò sempre con quel tono freddo
Giovanni fece gli occhioni dolci
Sbuffai
-una sola- dissi
-due, ti prego ho fame-
-intanto mangia questa fetta e poi ti do l'altra, ma non dire niente alla mamma okay?- lo guardai
Ero un po' spaventata a dirla tutta
Quando Giovanni si sentiva male il mio cuore si spezzava in mille pezzi e stavo appunto cercando di stare attenta.
Justin fece un piccolo sorriso a Giovanni
- dopo dell'altra pizza a nanna, d'accordo? - lo guardò
-va bene- fece una piccola risata rispose Giovanni
Solcai le mie sopracciglia
-un attimo, da quando segui ordini da qualcuno?- guardai il mio piccolo fratellino
Fece le spallucce e nel frattempo prese l'altra pizza.
Realizzai che aveva appena finito di mangiare la prima fetta
-Giovanni perché tutta questa fame?- chiesi
-non lo so, ho fame e basta- disse parlando con la bocca piena
-oggi hai mangiato?- chiese Justin
Lui annuì
Scossi la testa e andai in cucina per mettere la pizza in forno. Forse Justin vorrà mangiare più tardi.
Chiusi il forno e sentii dei passi dietro di me
Speravo con tutto il mio cuore che fosse Justin, non avevo ancora finito con lui.
Mi girai e non era lui
-Andrea, cosa stai facendo?-
Frugò qualcosa nel cassetto
- cazzi tuoi?- mi guardò malissimo
Chiuse il cassetto e uscì dalla cucina
Non ascoltavo nemmeno Andrea
Andrea era come se si fosse sbloccato, prima non parlava con nessuno ed era molto riservato e di poche parole.
Ero così arrabbiata con Justin che non me ne ero accorta che Andrea stava parlando a tavola.
Andai sopra e lo vidi uscire dalla sua stanza
Quando mi vide, si girò dirigendosi di nuovo in camera sua
-Andrea- lo fermai per un braccio - lo so, volevi attenzione e mi dispiace davvero tanto. Hai sentito quello che è successo con Justin e ultimamente sono troppo assente e stressata. Non essere arrabbiato con me, è già abbastanza che Justin mi massacra con le sue parole pesanti.-
-non capisco, cosa c'entro con tutto questo? Dovevi solamente ascoltare-
- Sono contenta che mi racconti cosa fai a scuola. Ho moltissimi pensieri in testa e non faccio caso. Ti prometto che non succederà di nuovo-
Lui rimase in silenzio
-Andrea, per favore- continuai - in questo momento ho bisogno di qualcuno e quel qualcuno sei tu.-
Sospirò e annuì
- da quando hai bisogno di me? - chiese confuso
-sei mio fratello e tra fratelli si aiutano a vicenda, giusto? - lo guardai
- giusto-
- andiamo in camera mia- presi la sua mano e andammo nella mia stanza - dimmi tutto, sono tutta tua - dissi mettendomi seduta sul mio letto
-non è importante, davvero- disse
- sei mio fratello, ogni cosa che fai o dici per me è importante- dissi
Fece un piccolo sorriso
-progetto di scienze-
Solcai le mie sopracciglia
-tu odi i progetti che fanno a scuola- ridacchiai
-non l'ho detto questo a tavola per vergogna ma, ho una cotta per una ragazza, si chiama Sarah ma lei non ricambia, anzi non mi sopporta. Il professore aveva deciso che facessi questo progetto con lei. Lui ci aveva scelto come coppia e lei si era arrabbiata per questa idea. Volevo che lei mi conoscesse un po'. Non capisco perché tutto questo odio verso di me- abbassò lo sguardo - e poi, ripete che ha un ragazzo e che non ho speranze con lei, mi insulta in continuazione-
- come ti capisco, anch'io ci sono passata con Roberto, un po' diverso dalla tua situazione ma ci odiavamo tantissimo.-
- non nominare quel coglione, solo al pensiero quello che ti ha fatto io- scosse la testa - ad ogni modo, devi aiutarmi a conquistarla- disse riprendendo il discorso
-perché vuoi conquistarla? Ti tratta malissimo-
-non so, mi piace e ho bisogno di aiuto-
Sospirai
-da chi?-
-da te- mi guardò un po' imbarazzato
- va bene, cominciamo dal tuo modo di vestire-
-perché? -
- diciamocelo, ti vesti troppo male, e quei capelli verdi?-
-mi stai offendendo-
-ah, quella ragazza ti insulta e non dici niente, se lo dice tua sorella che vuole aiutarti ti offendi. Sono una ragazza e so cosa vogliono le ragazze, se vuoi che lei cada ai tuoi piedi, devi ascoltarmi- dissi
-scordatelo- si alzò - non voglio assolutamente cambiare il mio look. Quando chiedo aiuto a te non significa che devo cambiare il mio modo di vestire-
- Andrea, sul serio- lo guardai - se vuoi conquistarla devi ascoltarmi-
Mi guardò interminabili secondi
-io ho paura del cambiamento-
-non devi avere paura, fidati- sorrisi -domani faremo shopping, perciò vai a dormire e non giocare con la play o sono guai-
-d'accordo- alzò gli occhi al cielo
Mi diede un bacio sulla guancia e uscì dalla mia stanza
***
Aprii gli occhi e cercai di stiracchiarmi ma sentii una presenza accanto a me
Guardai dietro ed era Justin
Che diamine ci faceva nel mio letto?
Guardai l'ora e mi alzai dal letto
Sentii il telefono squillare
Il mio non era.
Era quello di Justin
Aveva impostato la sveglia
Lo lasciai lì a suonare e andai nel bagno chiudendo a chiave la porta. Mi lavai i denti dopodiché entrai in doccia
Rimasi mezz'ora
Uscii e cominciai ad asciugarmi in fretta per poi mettendomi l'intimo
Al ritorno mi piacerebbe farmi un bagno caldo, mi stavo rilassando
Mi mancava Molly
Era strano non averla accanto, ed era l'unica persona che riusciva a farmi sorridere quando mi alzavo per andare a scuola.
Ricordai che non avevo preso i miei vestiti.
Ci pensai un po', lì c'era Justin e mi aveva già vista nuda ma la mia timidezza mi impediva che uscissi dal bagno, poi con la situazione con lui lo rendeva ancora peggio
Sbirciai e lo vidi ancora sul mio letto digitando qualcosa sul suo telefono
-Justin potresti prendere i miei vestiti?-
Mi guardò confuso
-prendili da sola-
-allora esci- dissi
-non mi va- disse
Prestò di nuovo attenzione il telefono
Davvero gentiluomo
Mi venne un'idea
Presi il mio accappatoio e uscii
Guardai nel mio armadio e scelsi una maglietta nera con la scritta bianca Paris e pantaloncini bianchi, guardai le scarpe e scelsi le nike bianche.
Andai di nuovo al bagno
Indossai velocemente per poi guardarmi allo specchio e mi truccai. Mascara, ombretto e rossetto rosso acceso
Justin odiava quando mettevo questo rossetto.
Finii di truccarmi
Realizzai che Andrea non era venuto a chiamarmi
Uscii e presi il mio telefono
Presi il mio profumo e spruzzai sul collo
-dove stai andando? -
Non risposi e sorrisi sapendo che stava morendo di gelosia.
-Elena rispondi-
- sto uscendo- mi girai guardandolo
- con quei pantaloncini e quel rossetto non vai da nessuna parte-
- non mi interessa quello che dici- dissi - non hai voluto prendere i miei vestiti-
Mi diedi mentalmente il cinque
Uscii dalla mia stanza lasciandolo da solo
Mi diressi nella stanza di Andrea
Bussai ed entrai senza alcuna risposta da parte sua
-Andrea. sei sveglio? -
Non c'era
Solcai le mie sopracciglia
Scesi dalle scale e trovai Giovanni che stava bevendo il suo latte e di Andrea non c'era nessuna traccia
- sai per caso dov'è Andrea?- chiesi
- è andato a scuola- si leccò le sue labbra
- cosa?- lo guardai confusa - oggi dovevamo uscire-
Era riuscito a scappare
Pazienza, andrò con lui questo pomeriggio
Guardai i biscotti
- chi li ha preparati?- chiesi
- Andrea e Justin- rispose
-bene, sbrigati che è tardissimo- dissi prendendo un biscotto
- vi accompagno-
Lo guardai malissimo
- no grazie, oggi non ho voglia di correre- dissi riferendo a ieri
- vi accompagno con la macchina- disse freddo
Era tardi, perciò rimasi in silenzio
- Giovanni vai a prendere lo zaino- dissi
-io sto davanti- urlò il bambino correndo sopra
Presi un altro biscotto al cioccolato. Era troppo buono
- buoni?-
Non risposi e presi un bicchiere
Stavo per prendere il succo d'arancia ma me lo impedii, prese il succo d'arancia al posto mio e aspettò il bicchiere
Lo guardai confusa e diedi il mio bicchiere
-Come mai tutta questa gentilezza?-
- Ti sorprende?- mi guardò dandomi il bicchiere
Non risposi
Presi il mio bicchiere e mi girai dandogli di spalle bevendo il mio succo d'arancia
-eccomi- scese il mio ometto
- tu non prendi il tuo zaino?-
-No, per me niente scuola. Andiamo- dissi prendendo la sua piccola mano
Uscimmo e salimmo in macchina
- che vuoi dire per me niente scuola? Prima eri preoccupata per le assenze e adesso?-
- potresti farmi un favore?- lo guardai arrabbiata- fatti gli affari tuoi- dissi
- non uso quei termini davanti al bambino, quindi vai a quel paese - disse freddo per poi partire
-oh mi spiace, non ho abbastanza soldi per andarci, tu che hai moltissimi soldi puoi andarci al posto mio? -
-di cosa state parlando? - chiese il bambino
-niente- dicemmo in coro
-perché siete arrabbiati?- chiese
-arrabbiati? Noi?- guardò mio fratello dallo specchietto - noi parliamo così per divertirci-
-esattamente- dissi
- davvero? Voi siete strani- ridacchiò
-hai ragione piccolo, tua sorella è strana-
Lo guardai malissimo e diedi una pacca sul suo braccio
Lui mi guardò malissimo
-giù le mani Elena-
-oh, ti ho fatto male? Mi dispiace- dissi sarcastica
Serrò la sua mascella
-se non siete arrabbiati, perché vi comportate cosi? Siete innamorati e da quello che so i fidanzati non si parlano in questo modo-
-beh, succede quando si scherza- dissi guardandolo
Ci guardò attentamente
-oggi non ho visto nessun bacio-
Già, quel bambino è molto sveglio
Io e Justin non dicemmo nulla
10 minuti dopo
Scendemmo e accompagnammo mio fratello davanti al cancello della scuola
- come si da un bacio? - chiese fermandosi
Lo guardammo allibiti
- tesoro, devi dirmi qualcosa? Ti piace qualcuno?- ridacchiai
-no ma sono curioso- rispose
-lo saprai quando diventerai grande- dissi
-voglio vedere come si da un bacio- insistette
-beh, non è momento giusto per rispondere alle tue domande. È tardissimo- dissi imbarazzata
-piccola perché non mostriamo come si da un bacio? - mi guardò
Lo guardai confusa e prima che dicessi qualcosa lui me lo impedii prendendomi il viso e baciandomi
Quando sentii la sua lingua lo spinsi
-ecco qua, adesso vai-
Mise le sue mani dietro la mia schiena
- quindi si usa anche la lingua? -
-Ciao Giovanni- lo spinsi dentro
E andò via accompagnato da un bidello
- ma sei impazzito?- lo colpii sul petto
Mise la sua fronte sulla mia
- ti amo- mi guardò negli occhi - non voglio perderti per queste stupidaggini- disse
-anch'io, ma non sono stupidaggini- dissi allontandomi un po' - adesso andiamo via-
Mi prese per mano
Non capivo tutto quel cambiamento.
Mi girai dirigendo in macchina ma notai un ragazzo che ci guardava da lontano e quella persona era Roberto.
Lasciai la sua mano e guardai malissimo Justin
Non potevo crederci
-sei impossibile- dissi
***
Avevo deciso di ritornare a casa, non me la sentivo di girovagare nei negozi.
Come aveva potuto? Lo diceva solo perché c'era Roberto dietro.
Quanto sono stata stupida a credergli.
- non vuoi andare a fare shopping?- chiese con il tono freddo
-non parlarmi- sbottai per poi salire in camera mia
Mi aveva preso in giro
Lo aveva fatto per fargli un dispetto
♥SALVE SALVEE♥
♡30 VOTI E CONTINUO♡
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