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~Cap.15

~Cap.15

"Gli amori mediocri sopravvivono.
Gli amori grandi sono destinati ad essere distrutti dalla loro stessa intensità."

-Oscar Wilde.

P.O.V ZAYN

Non saprei davvero descrivere cos'eravamo io e Lorelay, sicuramente qualcosa d'incasinato, folle e insensato. Eravamo un disastro, non ne facevamo una giusta, nel nostro rapporto tutto era strano. Era una situazione che non sapevo spiegarmi, sapevo solo che quando ero con lei le certezze crollavano e i dubbi andavano via, quando lei era accanto a me non m'importava più di nulla.

Avevo trascorso tutta la notte con Lorelay tra le braccia, mi ero reso conto che erano mesi che non dormivo tanto bene, tanto tranquillamente. Adesso erano le dieci del mattino, non avevo più sonno ed ero sveglio da quasi un'ora, ma non avevo intenzione di alzarmi dal letto e svegliare Lorelay, non avevo intenzione di smettere di abbracciarla, perché sapevo che, se si fosse svegliata, sarebbe andata via. Le accarezzavo i capelli, mentre lei continuava a dormire con la testa poggiata al mio petto. Avevo sempre amato guardarla dormire, perché era assolutamente adorabile, i suoi capelli erano disordinatamente sparsi sul cuscino, le sue labbra leggermente socchiuse, una delle sue mani stringeva il tessuto della mia maglietta

Spostai lo sguardo fuori dalla finestra, notando che stesse piovendo; le piccole gocce d'acqua sbattevano contro il vetro della finestra, producendo un rumore rilassante. Guardai la ragazza abbracciata a me, sistemando la coperta sul suo corpo, assicurandomi che non sentisse freddo.

Un rumore, proveniente dall'esterno della mia camera, mi distrasse, attirando la mia attenzione, per focalizzarlo. Sembrano dei passi e delle porte che si aprivano, richiudendosi poco dopo. Waliyha. Sicuramente, mia sorella si stava preparando per uscire, dato che era ancora il weekend e non doveva andare al college. La sera prima, non l'avevo sentita tornare a casa, doveva essere stata fuori con i suoi amici fino a tardi. Avrei dovuto parlarle, quella mattina, per capire il motivo delle sue azioni, il motivo che l'aveva spinta a comportarsi in quel modo con Lorelay. E, inoltre, volevo sapere qualcosa in più su Victor. Oh, lui non l'avrebbe sicuramente passata liscia.

Mi alzai, facendo attenzione a non svegliarla mentre scendevo dal letto. Lorelay mugolò qualcosa, prima di girarsi dalla parte opposta e riprendere a dormire. Ridacchiai leggermente, guardandola ancora per qualche secondo, uscendo, poi, dalla stanza e socchiudendo la porta. Camminai lentamente verso la cucina, dove si trovava Waliyha, fermandomi qualche secondo davanti allo specchio del corridoio, per aggiustarmi i capelli. Una volta entrato nella stanza, trovai la mora già vestita, seduta su una sedia, mentre stava facendo colazione.

-"Buongiorno, ti sei alzato tardi questa mattina, Zay." ridacchiò, quella risata non coinvolse anche me. Ero fottutamente arrabbiato con lei, non poteva comportarsi come se non fosse successo nulla. Non aveva neanche i sensi di colpa per come aveva trattato Lorelay la sera prima?

-"Già." commentai, annoiato, prendendo la mia colazione, per sedermi davanti a lei. Mi guardò stranita, non capendo, probabilmente, il mio comportamento.

-"Stai bene? Di solito non ti svegli arrabbiato." sorrise leggermente, solo per qualche secondo, prima che io le rivolgessi un'occhiataccia. Mia sorella non mi sembrava cattiva, non si era mai comportata male. Doveva essere stata influenzata da Brooklyn, per forza. "Sei arrabbiato con me?" chiese, sorpresa.

-"Avrei motivo di esserlo, Wal?" portai il mio sguardo su di lei, che assottigliò il suo, guardandomi tra le ciglia. Stava riflettendo su ciò che aveva fatto, ma ero sicuro che non le sarebbe venuto in mente nulla. Infondo, come poteva sapere che conoscessi Lorelay? Non poteva, come non poteva sapere che lei era a qualche metro da noi, sul mio letto.

-"No, non ti ho fatto nulla." mormorò, i suoi occhi castani, che adesso mi guardavano, erano molto simili ai miei. Ci somigliavamo molto, con lei, più di quanto mi somigliassi con le altre mie sorelle. Ero sempre andato particolarmente d'accordo con Waliyha, anche per quello le avevo permesso di trasferirsi da me. Ma, adesso, non credevo che le avrei più permesso di restare, dato che a Londra frequentava certa gente.

-"Cos'hai fatto ieri sera?" le dissi, alzando un sopracciglio, piuttosto nervoso. Il fatto che lei stesse ignorando le cose e mi stava davvero facendo impazzire.

-"Sono uscita con Brooklyn ed alcuni amici." ammise, sinceramente. Sentire il nome di quella ragazza mi fece innervosire maggiormente. Sicuramente, dopo Victor, avrei parlato anche con lei.

-"Quanti eravate?" chiesi, ancora, cercando di farla riflettere. Dirle che Lorelay era in camera mia e che mi aveva raccontato tutto, non sarebbe stata una buona idea, l'avrebbe confusa.

-"Eravamo in sei, sei, Zayn." rispose, poggiando le spalle sulla sedia, spazientita. Annuii semplicemente, giardandola.

-"E in quanti siete tornati, Wal?" poggiai la tazza, che tenevo tra le mani, sul tavolo, producendo un forte rumore. Possibile che non ci fosse ancora arrivata?

-"In quattro. Lorelay è andata con Victor." mormorò, abbando lo sguardo, pensando ancora a ciò che avesse potuto fare. Mi alzai in fretta dalla mia sedia, sbattendo violentemente un pugno contro il muro, facendola sussultare. Con Victor? Quindi, erano andati via convinti che Lorelay fosse andata con lui, che aveva intenzione di portarla chissà dove e per farle chissà cosa. L'avrei ucciso, giuro.

-"Cazzo, no, Waliyha! Lorelay non voleva andare con lui e voi l'avete lasciata fottutamente sola, in quella discoteca fuori città, senza che potesse tornare a casa!" le urlai contro, pentendomene subito dopo, per paura di svegliare Lorelay. Gli occhi di mia sorella si aprono più del solito alle mie parole, mentre cercava di spostare lo sguardo su qualcos'altro.

-"Zayn, i-io non...Brooklyn mi aveva detto...tu come lo sai?" balbettò, confusa, passandosi una mano tra i lunghi capelli corvini. Sospirai pesantemente, non avendo intenzione di raccontarle nulla, anche perché non avrebbe capito.

-"Lo so e non mi piace quello che hai fatto, Wal. Lorelay era stata tanto crudele con te da spingerti a lasciarla da sola? A prenderla in giro per un intera serata?" l'aggredii ancora, ma non sembrava che lei fosse pentita, come non sembrava che non lo fosse. Era, semplicemente, come se non ne sapesse nulla.

-"No, non mi ha fatto nulla, ma non mi sono presa il gioco di lei, non io. E non sapevo che lei fosse ancora lì, l'avrei aspettata, ma Brooklyn mi aveva detto che lei fosse con Victor, così abbiamo preso un taxi." mi spiegò, alzandosi a sua volta. Sembrava dispiaciuta e ero sicuro che fosse sincera, che non sapesse nulla. Ma, nonostante ciò, ero ancora arrabbiato con lei. Frequentava della brutta gente, non la tenevo con me, a Londra, per questo. Sospirai ancora, tirando leggermente i miei capelli.

-"Domani stesso, tu torni a Bradford, con i nostri genitori." mormorai, sicuro, vedendo gli occhi di mia sorella spalancarsi e le sue labbra socchiudersi, prima che mi voltassi. Cosa potevo fare? Non volevo andasse via, ma non poteva continuare a frequentare quella gente.

-"C-Cosa? Non puoi mandarmi via...non voglio." disse, scuotendo leggermente la testa, facendo muovere i suoi capelli lunghi.

-"Wal, non voglio che frequenti certa gente, quindi torni a casa. E, prima che tu vada via, voglio parlare con Victor." conclusi, voltandomi dalla parte opposta alla sua, per mettere i piatti nella lavastoviglie. Waliyha si sedette nuovamente, prima di sospirare.

-"Okay." si passò una mano tra capelli, abbassando lo sguardo. Sapevo quanto amasse Londra, quando le piacesse vivere insieme, ma aveva solo vent'anni e mi ero reso conto di non essere in grado d'avere una tale responsabilità.

Prima che uno di noi potesse parlare, una piccola ragazza bionda attraversò la soglia della porta, facendomi improvvisamente dimenticare perché fossi arrabbiato.

P.O.V LORELAY

Delle voci mi fecero aprire gli occhi, facendo apparire davanti a me delle morbide, coperte candide. Erano mesi che non dormivo tanto bene, quella era sicuramente stata una delle notti migliori della mia vita. Mi strofinai gli occhi per qualche secondo, alzando il busto dal materasso e cercando di capire dove mi trovassi. Mi ricordai improvvisamente della sera prima, di Brooklyn, Victor e della mia chiamata a Zayn. Oh, che idiota. Non avrei dovuto chiamarlo, era stato il gesto più stupido che io potessi fare, avrei potuto avvetire Adam, sarebbe stato più semplice, eppure non ero ubriaca, l'avevo fatto perché avevo voluto farlo. Volevo semplicemente lui con me, in quel momento.

Sospirai, sedendomi sul letto. Le voci che mi avevano svegliata sembravano provenire da un'altra stanza, così uscii dalla camera di Zayn, dirigendomi in cucina. La sua imponente figura fu presto davanti a me, mentre attraversavo la soglia della stanza.

-"Buongiorno, piccola." mormorò, sorridendomi dolcemente. Una delle sue mani strinse delicatamente il mio fianco sinistro, prima che lui mi lasciasse un bacio sulla fronte.

-" 'Giorno." sorrisi anch'io, osservandolo mentre si allontanava. I miei occhi si aprirono più del solito, vendendo una ragazza, dai lunghi capelli neri, seduta al tavolo davanti a me, che mi guardava con la mia stessa espressione sul viso. Mi ero dimenticata che lei vivesse lì.

-"Lorelay?" disse, sorpresa, il suo tono mi suonò più come una domanda, come se non credesse che io fossi davvero in casa sua. Le mie guance si colorono di rosso, pensando di non avere nessuna spiegazione da darle sul perché mi trovassi lì, lei pensava che io non conoscessi neanche suo fratello.

-"Umh, ciao, Waliyha." sussurrai appena, quelle furono le uniche parole che fui in grado di pronunciare. Giocai distrattamente con la felpa nera di Zayn, arrossendo maggiormente quando mi accorsi che ero vestita solo con quella. Con la felpa di suo fratello.

-"Che ci fai qui?" esclamò, non staccando gli occhi da me. Desiderai di scomparire, in quel momento, non sapendo cosa dire. Che scusa potevo usare? Non potevo dire che ero capita per caso sul letto di suo fratello e che avevo dormito con lui. Aprii la bocca per dire qualcosa, ma Zayn m'interruppe, lanciando un'occhiataccia alla sorella.

-"Wal, non deve importarti. Preferisco che si trovi in casa mia, piuttosto che da un'altra parte." ringhió, spostandosi davanti a me. Corrugai le sopracciglia, stranita dal suo tono e dalla sua risposta. Avevano litigato? Erano loro le voci che mi avevano svegliato? Non mi spiegavo il motivo per cui Zayn avesse dovuto litigare con sua sorella, andavano d'accordo. Possibile che avessero litigato per colpa mia? Non potevo credere che Zayn fosse arrabbiato con lei per ieri sera, Waliyha non aveva nessuna colpa.

-"Zayn." mormorai, tirando la sua maglia per portare la sua attenzione su di me. I suoi occhi incontrarono velocemente i miei, facendomi pensare che fossero più belli di quanto mi ricordassi. "Zayn, posso parlarti? In privato?" chiesi, e lui ridacchiò, prima di annuire e uscire fuori dalla stanza, seguito da me.

-"Cosa c'è?" mi guardò, stranito. Mi morsi il labbro inferioren mentre continuavo a fissarlo, era da molto tempo che non lo vedevo appena sveglio, ed era bellissimo, com'era sempre, infondo. In quel momento sembrava un dio greco, immortale, stupendo, semplicemente perfetto.

-"Hai...hai litigato con Waliyha?" mormorai, lasciando da parte quei pensieri. Lo sguardo di Zayn divenne improvvisamente più freddo, mentre annuiva.

-"Si, ho litigato con lei." affermò, sospirando subito dopo. Mi sentivo terribilmente in colpa, lei non c'entrava nulla, non doveva pagarne le conseguenze, non era giusto.

-"Zayn, se è per ieri sera, lei non-..." iniziai a parlare, cercando di difenderla, ma lui m'interruppe.

-"Sono arrabbiato con lei perché, oltre al comportamento di ieri, frequenta della brutta gente. Domani tornerà a Bradford." sbuffò, seccato, girandosi per entrare nuovamente in cucina, ma lo fermai. Sapevo che quello della gente che frequentava era solo un pretesto, perché avrebbe potuto impedirglielo in altro modo.

-"Ascoltami, per favore. Lei non ha fatto nulla, ieri, Zayn. È stata l'unica che mi ha trattata bene, non arrabbiati con lei, ormai è passato. E, se il problema più grande è la sua compagnia, dille semplicemente di smettere di vederli." lo pregai, provando a fargli capire come, in realtà, stavano le cose. Il suo sguardo sembrò addolcirsi, mentre rimaneva fermo davanti a me.

-"Lorelay, non è così facile. E non dovresti sempre difendere la gente." mormorò, ma sapevo che, in parte, lo avessi già convito. Waliyha era stata brava con me, era l'unica che non mi aveva deriso.

-"È una brava ragazza, concedile una seconda possibilità. Fallo per me, lei è stata gentile." dissi, convindolo completamente. Zayn sospirò, passandosi una mano tra i capelli.

-"Okay, okay. Hai vinto, rimarrà qui." si arrese, alzando le mani. Ridacchiai soddisfatta, facendo ridere anche lui. "Mia sorella ti deve un favore." disse, aprendo la porta della stanza davanti a noi. Waliyha era andata via, dato che la casa era vuota.

-"È andata via?" chiesi, stupita dalla sua azione. Era praticamente scappata? Speravo non fosse nuovamente per colpa mia.

-"Tornerà presto, è solo arrabbiata. Vuoi mangiare qualcosa?" propose, gentilmente, Zayn. Io scossi la testa, non avendo molta fame.

-"In realtà vorrei cambiarmi." dissi, piano, mordendomi il labbro e osservando ancora la sua felpa su di me. Zayn fece vagare un paio di volte il suo sguardo su di me, sorridendomi prima d'invitarmi a seguirlo.

***

Fissai il mio riflesso nello specchio per qualche secondo, notando che io e Waliyha avevamo la stessa taglia. Il suo maglione verde, che Zayn mi aveva dato, aderiva perfettamente al mio corpo, evidenziando leggermente le mie curve. Anche i jeans chiari erano della giusta misura, fasciando interamente le mie gambe. Sistemai i miei capelli allo specchio, uscendo poi dalla stanza. Mi trovavo in imbarazzo da sola, con Zayn, a casa sua, quindi decisi di andarmene il prima possibile. Afferrai il mio trench, insieme al sacchetto in cui avevo messo le mie scarpe e il mio vestito, avvicinandomi alla porta, dove, vicino, si trovava Zayn.

-"Zayn, i-io torno al college. Grazie per tutto, restituirò i vestiti a Waliyha al più presto." farfugliai, in fretta, poggiando la mano sulla maniglia della porta. Velocemente, Zayn venne accanto a me, la sua grande mano bloccò la porta prima che io potessi aprirla.

-"Cosa?" disse, sembrando contrariato. Mi voltai lentamente, trovando il suo corpo davanti al mio, forse troppo vicino. "Pensavo che restassi con me, ti avrei accompagnato più tardi. Sta piovendo, Lorelay." continuò, piano, sentii il suo respiro sul mio viso, mentre parlava. Perché ogni volta dovevamo finire in questo modo?

-"V-Veramente..." balbettai. "Dovrei studiare." mentii, cercando una scusa credibile. Sarebbe stato troppo imbarazzante trascorrere l'intera giornata con lui, qui o in qualunque altro posto. Una delle mani di Zayn scese lungo il mio corpo, togliendomi il sacchetto che avevo tra le mani.

-"Studierai dopo, prometto che ti riaccompagnerò presto." sussurrò, accarezzandomi delicatamente una guancia. Abbassai lo sguardo, non riuscendo a sostenere il suo, ero sempre io quella a cedere.

-"N-No, voglio andare adesso." affermai, il mio tono non risultò molto convinto, nonostante cercassi di non far trasparire nulla. Sarebbe sempre stato così tra noi? Non sarei riuscita a sopportare altri incontri del genere. Il nostro rapporto sarebbe sempre stato questo e lo sapevo. Ogni rosa ha le sue spine, ogni rosa t'invita a raccoglierla, nonostante tu sia consapevole del pericolo. 'Sta a te decidere se valga o no la pena sopportare quel dolore.

-"Perché non vuoi restare con me?" chiese, sembrava ferito, il suo tono ed il suo sguardo me lo facero facilmente capire. Il mio respiro diventò leggermente irregolare, mentre lo guardavo.

-"Non l'ho detto." mormorai, ma entrambi sapevamo che stavo cercando di evitare proprio quello. Pensavo davvero che potessimo diventare amici, ma mi ero sbagliata. Non potevamo, tra noi c'erano troppi sentimenti, impossibili da ignorare.

-"Non c'era bisogno che tu lo dicessi, piccola. Hai paura, paura di restare con me, perché non sai cosa potrebbe succedere, Lorelay. Perché provi ancora qualcosa per me." soffiò, sulle mie labbra, schiacciando ancora il mio corpo contro la porta. Arrossii e scossi la testa, mentre Zayn mi costrinse a guardarlo.

-"Non è vero, i-io non...tu...tra noi non c'è nulla, Zayn." balbettai, ancora, confusa. Non sapevo cosa dire, non sapevo neanche se avesse ragione o meno. Probabilmente, aveva ragione, nonostante tutto, aveva ragione. Non potevo negarlo, non più. La sera prima, quando mi trovavo in difficoltà, la prima persona a cui avevo pensato, era stata lui, perché solo lui mi faceva sentire al sicuro, mi fidavo solo di lui. Mi aveva fatto soffrire, mi aveva lasciata, eppure tutto questo sembrava essere solo un brutto ricordo quando eravamo insieme. Ma era così evidente? Era evidente che ogni volta che lo guardavo il cuore minacciava di uscirmi dal petto? Che non potessi fare a meno di pensarlo? Che non lo avessi mai dimenticato?

Era così evidente che fossi ancora innamorata di lui?

-"Non mentirmi, non farlo. Il tuo cuore appartiene ancora a me, Lorelay." disse, e ancora una volta mi trovai senza parole, perché, ancora una volta, aveva ragione. Ma non lo avrei amesso, perché ero una vigliacca, perché avevo paura che mi facesse soffrire ancora.

-"Il cuore è solo un muscolo involontario, Zayn." scossi piano la testa, sentendo gli occhi pizzicare. Era tutto troppo intenso e io ero troppo fragile per sopportarlo.

-"Il cuore ti tiene in vita, Lorelay." affermò, chiusi gli occhi per qualche secondo, una lacrima scivolò sul mio viso, prima che io l'asciugassi in fretta.

-"Lasciami andare, Zayn, per favore." dissi, con un filo di voce, supplicandolo. Cercai, invano, di liberarmi dalla sua presa, che aumentó subito dopo, avvicinandomi a lui.

-"No, non ti lascerò, perché ti rivoglio. Sono ancora innamorato di te, Lorelay, non ho mai smesso di esserlo, neanche per un secondo." ammise, i miei occhi si aprirono di più a quelle parole. Lui era davvero innamorato di me? Non mi aveva mai dimenticata? Sentivo il cuore battere forte, le gambe tremare, credevo che se non ci fosse stato lui a tenermi sarei caduta.

-"Non illudermi, non mentirmi." lo pregai, lui scosse la testa, sorridendomi dolcemente. Poggió la sua fronte sulla mia, avvicinando i nostri volti e facendo muschiare i nostri respiri.

-"Ti amo, Lorelay." sussurrò, prima di poggiare le sue labbra sulle mie e circondarmi il volto con le mani. Quel gesto riuscì a trascendere il tempo, lo spazio ed i corpi. Non mi opposi al suo bacio, non ebbi la forza per farlo, ero lì, ero sua, gli appartenevo e adesso eravamo davvero legati da qualcosa. Lo eravamo sempre stati. Zayn chiese l'accesso alla mia bocca ed io glielo concesi, mentre affondai le dita nei suoi capelli morbidi, tirandoli leggermente, continuando a baciarlo.

In quell'istante, in quel magico momento, in cui le nostre labbra rivendicavano la loro appartenenza, non pensavo a nulla fuorché a noi due, a me e Zayn. Non ricordavo il fatto che fossero passati quasi due anni, non ricordavo la sofferenza, le lacrime, la delusione ed il dolore. Non c'era nulla tranne noi e il nostro bacio. L'odore di Zayn invase le mie narici, portando alla mente mille ricordi e facendomi capire quanto ne avessi sentito la mancanza. Le sue mani si poggiarono entrambe sui miei fianchi, accarezzandoli dolcemente.

E, poi, dopo quegli infiniti minuti di amore, magia e passione, tutto quel perfetto equilibrio si spezzò, in un solo attimo, in un instante simile a quello in cui tutto era iniziato. Poggiai le mie mani sulle sue spalle, spingendolo lontano da me con tutta la forza che avevo, facendogli fare un paio di passi indietro, aprendo velocemente la porta.

-"N-Non posso, non ce la faccio, Zayn. S-Scusami." quasi singhiozzai, vidi i suoi occhi pieni di confusione, sorpresa, delusione, preoccupazione e rabbia, prima di scappate via in fretta, fuori da casa sua.

Me :)

Hey, girls

Lo so che non vi aspettavate un finale del genere, però c'è una spiegazione e nel prossimo capitolo le cose andranno diversamente.

Spero che via sia comunque piaciuto e che siate curiose u.u♡ Cercherò di aggiornare in fretta, dato che sono in vacanza.

Un bacio, al prossimo capitolo♡

Sara.

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