Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

21 (mercoledì)

- Certo che se a scuola esistesse anche la materia "procrastinazione" saresti il primo della classe. -

Commentò Akinari rivolgendo un'occhiataccia all'amico.

- Di che ti lamenti? Sei stato tu a portare i biscotti. -

Replicò Kunio con un'alzata di spalle.

- Sì, ma si trattava di biscotti di sopravvivenza, non di biscotti di procrastinazione. Andavano mangiati mentre si continuava a studiare, per darsi un po' di forza. E poi, cosa ancora più importante, sarebbero dovuti essere solo per me... -

Mormorò volgendo preoccupato lo sguardo verso Yoichi, il quale continuava a prendere biscotti dalla bustina di plastica uno dopo l'altro, senza un attimo di tregua.

- Tu non mangi? - Domandò il moro sollevando lo sguardo verso Jun, ignorando le lamentele del biondo. - Ne hai presi solo un paio... Non ti devi preoccupare per Akinari, anche se non lo ammette lo sappiamo tutti che li aveva preparati anche per noi. -

- Grazie, ma non ho molta fame adesso. - Rispose l'adolescente accennando un piccolo sorriso. - Sono già pien... Sono a posto così. -

Nell'accorgersi del suo errore di distrazione, evitato solo all'ultimo momento, Kunio non riuscì a resistere alla curiosità e così, sperando di non sembrare troppo indiscreto, lo chiese.

- Senti, ma tu... Come vorresti che ti si considerasse? -

- Eh? -

Replicò Jun sussultando e sollevando subito lo sguardo verso di lui, osservandolo con tanto d'occhi.

- Insomma... - Mormorò il ragazzo con una scrollata di spalle, chiedendosi se forse non avrebbe fatto meglio a non dire nulla. - Dobbiamo considerarti un maschio, una femmina o ti va bene se continuiamo a evitare il problema e basta? -

Silenzio.

- ...Certo che tra te e Saya non so proprio chi abbia meno peli sulla lingua. - Ruppe il silenzio Akinari sorridendo leggermente, mentre Jun ancora cercava di riprendersi dalla sorpresa e mettere insieme una frase di senso compiuto. - Ecco, io non credo che abbia ancora le idee molto chiare al riguardo. Dopotutto ha ancora un po' di tempo per pensarci, no? -

Seppur quasi impercettibilmente, in tutta risposta Jun annuì con il capo, tenendo poi lo sguardo chino verso il basso.

E di nuovo calò il silenzio.
Kunio si stava giusto maledicendo per aver fatto una domanda del genere, temendo che sarebbe stato molto difficile far sparire quell'atmosfera così tesa, però, quando Akinari e Yoichi, dopo essersi rivolti uno sguardo degno di un film western, si avventarono nel medesimo istante sull'ultimo biscotto rimasto, finendo col litigarselo in una sorta di assurdo tiro alla fune, che chiaramente si concluse nel giro di un battito di ciglia, con il biscotto ridotto in mille pezzi.

- ...Io non dico nulla. -

Mormorò Kunio, trattenendosi a fatica dallo scoppiare a ridere.
E con sollievo, sollevando lo sguardo verso Jun, notò che si trovava nelle sue stesse condizioni.

- Che ore sono? -

Chiese Akinari mentre, completamente privo di alcun tipo di vergogna, racimolava in un piccolo mucchietto le briciole del biscotto appena sgretolato, per poi raccoglierle nel palmo della mano e mangiarsele tutta in una volta.

- Le sei meno un quarto. -

Rispose Jun dopo aver dato una rapida occhiata al suo orologio da polso.

- Pensavo peggio. - Commentò il biondo meravigliato. - Allora ci dividiamo come avevamo deciso, giusto? -

- No, un attimo. - Intervenne subito Kunio. - Yoichi ha cambiato idea, non serve che... -

- A Jun farà bene ripetere un po' a qualcuno. - Replicò Akinari senza neanche dargli il tempo di finire. - E poi Yoichi era così entusiasta fino a poco fa, non ci credo che ha rinunciato. Dai, ora andiamo in soggiorno. -

- Cosa? -

Ribattè Kunio, strabuzzando gli occhi nel vedere l'altro prendere libri, astucci e quaderni e dirigersi verso la porta.

- Se studiassimo a coppie cose diverse nella stessa stanza non faremmo che intralciarci a vicenda, no? Tanto vale che ce ne andiamo in soggiorno. Tra un'ora ci riuniamo e scopriamo quanto Yoichi è diventato più bravo di te, che ne dici? -

- Aspetta, ma è proprio necessario? -

Replicò voltandosi preoccupato verso il corvino, nel cui sguardo, oltre ad un leggero quanto giustificato velo di timore, scorse anche tutto l'entusiasmo che aveva avuto una ventina di minuti prima, quando gli era stata fatta quella proposta per la prima volta.

Akinari però neanche stette ad ascoltare le sue lamentele e afferrandolo per il polso lo trascinò via, senza dargli modo di dire o fare altro.

- Andrà tutto bene, tanto devo solo stare ad ascoltare, no? -

Lo rassicurò Yoichi rivolgendogli un ampio sorriso.

Al sollievo derivato dal notare quanto l'altro fosse tutto sommato abbastanza tranquillo, però, andò subito a sommarsi una strana inquietudine, nata nel ragazzo nell'istante in cui, giusto un attimo prima che la porta si frapponesse tra lui e la sua camera, notò lo sguardo perso nel vuoto di Jun.
Uno sguardo che per qualche motivo dava come l'impressione che in quel momento nella mente dell'adolescente stesse avvenendo una vera e propria guerra.
Guerra che purtroppo stava perdendo.

~

Intanto, a una decina di chilometri di distanza dalla casa di Kunio, una ragazza dai corti capelli corvini si stava dirigendo, con un'inusuale sorriso smagliante sulle labbra, verso quello che ormai era diventato il suo vicolo preferito della città.

Era appena passata all'Inari Futaba, dove si era presa cinque daifuku alla crema di fagioli rossi, così da evitare un'eventuale discussione con la sua amata riguardante la merenda che avrebbe dovuto fare, com'era avvenuto il giorno prima.

In quel momento stava quindi avviandosi in direzione del solito luogo d'incontro, passando di fronte al santuario di Fushimi Inari a passo svelto, senza neanche voltarsi a dare un'occhiata al grande torii rosso o alla statua della volpe posta lì accanto, quando di punto in bianco si sentì chiamare.

- Ehi ciao, per caso sei Saya? -

Sussultò nel sentirsi rivolgere la parola da una vocina così delicata e infantile, per non parlare poi del fatto che non le parve di averla mai sentita prima.

Si voltò allora alla sua sinistra, chiedendosi in un primo momento chi avesse parlato dato che la strada era deserta, per poi chinare lo sguardo e notare sorpresa la presenza di due bambini, seduti a gambe incrociate di fianco al torii, l'uno davanti all'altra.

Seppur non ci fosse molta luce, le parve di notare che i due avessero dei pezzetti di carta tra le mani, degli origami per la precisione.

- Chi sei? Come sai il mio nome? -

Chiese aggrottando la fronte.

- Mi chiamo Mayu. - Rispose la bambina dalle lunghe trecce dorate rivolgendole un ampio sorriso, gli occhi chiusi. - E il tuo nome lo so perchè Betobeto-san mi ha avvertita del fatto che stavi passando proprio adesso. - Aggiunse poi, mentre il bambino seduto davanti a lei continuava a rimanere in silenzio.

- ...Betobeto-san? -

Ripetè Saya, osservando il bambino con più attenzione, ma rendendosi conto di non essere in grado di definirne i lineamenti. Si chiese se fosse davvero il mostro protagonista di quella famosa leggenda popolare. Se anche lo fosse stato, però, realizzò che ciò non l'avrebbe affatto sorpresa.
D'altronde considerando da chi lei stessa si stesse dirigendo in quel momento...

- D'accordo, non mi interessa come sapete chi sono. Ma cosa volete? -

- Solo avvertirti. - Rispose la bambina sorridendo mestamente. - Il desiderio che hai espresso si è realizzato prima di quanto ti saresti mai potuta aspettare, non è vero? Hai abbandonato le gru non appena hai capito di non averne più bisogno. -

- Un attimo, come fai a sapere che stavo facendo mille... -

- La scadenza è dopodomani. - Continuò però Mayu senza farla finire. - Io ti consiglio di continuare, perché è probabile che presto qualcuno te lo porti via il tuo desiderio. -

- Cosa intendi? -

Ribattè Saya assottigliando lo sguardo, fattasi improvvisamente molto più attenta alle parole della bambina.

- Che già oggi una volpe dispettosa ha convinto una persona ad infrangere un desiderio altrui, assicurandole che ciò avrebbe garantito l'avverarsi del suo. -

- Che intendi dire? Di chi stai parlando? -

- Di una kitsune del tempio di Fushimi Inari, di Jun e di Kunio. -

- Kunio? - Ripetè la corvina sgranando lentamente gli occhi, ricordandosi che quel giorno avrebbe invitato in casa propria anche Jun, oltre ad Akinari. - Gli è successo qualcosa? -

E senza neanche aspettare la risposta della bambina, Saya era già sul punto di correre in direzione della casa dell'amico, quando l'altra la fermò.

- È inutile. - Disse Mayu in tono pacato e sconfortato al tempo stesso. - È tardi ormai. -

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro