Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 4

Tornare a casa

Matthew

L'aria gelida della notte s'insinua nelle mie ossa facendomi tremare, molto diversa della temperatura a cui mi sono abituato nell'ultimo anno.

Dovrei andare in quella villa vuota che un tempo chiamavo casa, ma appena salgo in macchina do l'ordine a Hunter di portarmi alla sede della Dallas Corp. Anche se so che la incontrerò.

Nell'ultimo anno non ho fatto altro che cercare e leggere di lei.

Dei nuovi progetti a cui ha dato origine, della sua reputazione di donna determinata e fredda che si è acquisita in questi mesi.

Ma soprattutto di quanto impegno ha messo nell'azienda dove io lo scaraventata dentro come in una fossa di leoni.

L'aria già gelida sembra solidificarsi dentro i miei polmoni facendomi mancare il respiro. Oggi la vedrò e ho paura.

Ho paura della sua reazione, perché non sarà positiva dopo tutte le parole che gli ho detto quel giorno.

Se solo sapesse che ho dovuto farlo. Che ho dovuto abbandonarla. Che ho dovuto ferirla.

Le immagini di quella notte, di quelle lettere e tutto quello che è successo dopo, mi ritornano in mente come un'onda troppo alta, che ti stordisce, per poi portarti a largo con sé.

So che lei non mi perdonerà mai, so che appena mi vedrà noterò il suo odio negli occhi, ma non voglio più scappare e lei deve sapere la verità.

Varchiamo il parcheggio sotterraneo, dove mi sorprendo che il mio badge funzioni ancora, e do ordine ad Hunter di parcheggiare il più lontano possibile e di aspettarmi, prima di chiamare l'ascensore.

Quando entro nel posto in cui praticamente sono cresciuto, noto che non è cambiato praticamente niente di estetico, però so che non è più lo stesso. Mi sembra di percepirlo quasi nell'aria.

Non c'è nessuno, troppo presto, anche l'alba ancora è restia a farsi vedere a parte un leggero chiarore nel cielo.

Il silenzio e il buio accompagnano ogni mio passo fino al mio ufficio o dovrei dire il suo?

Un profumo che pensavo di essermi dimenticato riempie le mie narici stordendomi. Jenny.

E proprio lei, sa di gelsomino e di fiori d'arancio, accompagnato dal profumo quasi salmastro della sua pelle.

Se chiudo gli occhi mi sembra quasi di sentire il calore della sua pelle, i baci che gli lasciavo sul collo mentre in realtà mi drogavo della sua essenza.

Controllo Matthew dannazione!

Ritorno alla realtà e osservo il mio vecchio ufficio, notando già delle differenze.

I mobili tra cui la libreria il divano e il biliardo sono rimasti lì, quasi dimenticati all'ombra della stanza, invece la scrivania e la poltrona sono cambiati.

Al posto della mia vecchia scrivania nera ora c'è ne una di un mogano scuro più spessa e sopra quasi a nascondere la superficie, ci sono centinaia di fogli e cartelle.

E anche la poltrona è cambiata sempre nera ma e molto più piccola.

Oh Jenny il mio ricordo era così indelebile?

Mi siedo al suo posto e mi guardo intorno osservando la foto di lei e suo padre che ha messo sulla scrivania. Un sorriso sincero si allarga sul mio viso mentre reprimo una fitto al petto. Ciao Victor.

Poi noto un'altra cornice con lei, Chad e Aria più piccola messa davanti all'altra.

Ma il mio occhio cade su una terza ancora più piccola, a testa in giù e nascosta tra le due in piedi.

Colto dalla curiosità mi allungo e l'afferro pronto a vedere cosa la mia dolce consorte vuole nascondere così bene alla sua vista.

Ma quello che vedo, per qualche istante ferma il mio cuore.

È una nostra foto, che ci hanno scattato senza che noi lo sapessimo. Però ricordo quell'abito rosso che lei indossa, e che quella notte avevo rotto per toglierglielo. Era al compleanno di Tess di due anni fa, in quel locale che aveva affittato.

Io dietro di lei che la stringo in un abbraccio, mentre ci guardiamo con i nostri nasi che si sfiorano.

La consapevolezza che lei ha messo qui questa foto dopo tutto quello che le ho detto quella sera, accende un fiammella di speranza nel petto, che sembra donarmi quella vita che era assopita nell'ultimo anno.

Dovrei anche considerare che era nascosta la foto, che lei non voleva vederla, però non l'ha buttata.

La rimetto al suo posto, in piedi e affianco a quella dei suoi fratelli e osservo il risultato per qualche istante, prima di sentire dei rumori provenienti dal corridoio.

Mi volto verso le vetrate con il cuore a mille che ho quasi paura scoppi nel mio petto.

Allento leggermente la cravatta e faccio un profondo respiro proprio mentre sento la porta aprirsi e i suoi passi fermarsi.

Sento la sua presenza immobile sull'entrata anche se non la vedo.

Passano attimi che sembrano lunghi secoli prima che senta la sua voce quasi esitante e tremante. Ha paura?

«Andrew se è uno scherzo, giuro che m'incazzo».

Chi cazzo è ora Andrew?

Mi volto con la sedia e vedo il suo volto cambiare passando da stupore a rabbia pura.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro