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Capitolo 11


Sangiovanni

Mi muovo nel letto dopo aver sentito una carezza sulla guancia, apro gli occhi, un po' infastidito per essere stato svegliato. È buio ma riesco comunque a mettere a fuoco Leo che poggia la mano sulla schiena di qualcuno per direzionarlo verso il suo letto. Ci metto poco a capire che è una ragazza e che si tratta di Giulia. Perché si sta mettendo a dormire con Leo? Perché non con me? Un senso di fastidio mi pervade. Mi giro per vedere meglio la scena e vorrei alzarmi e urlare quando la vedo stringersi a lui, come fa con me quando siamo sdraiati insieme. So che Leonardo è gay ma la cosa mi indifferente al momento. Non mi sono mai sentito così, perché mi da così fastidio? Mi muovo per alzarmi sul serio ma mi blocco sentendo il primo singhiozzo però. Il mio compagno la stringe a sé e un senso di impotenza prende il posto del fastidio. Perché la mia ballerina piange a quel modo disperato? "Perché mi vogliono fare del male? Perché vogliono ferirmi se io non ho fatto nulla di male?" domanda trattenendo un singhiozzo. Sento il cuore sgretolarsi e faccio per alzarmi di nuovo, stavolta per prenderla tra le mie braccia e proteggerla da qualunque cosa, per rassicurarla dicendole che, si, il mondo è bastardo, ma le persone come lei sono preziose, un fiore in mezzo al deserto e che non deve piangere per colpa degli stronzi. Un gesto del mio compagno mi ferma. "Mi canti una canzone?" gli chiede dopo un po' facendomi sorridere intenerito. Questa ballerina mi sta rinconglionendo. Leonardo intona 'La sera dei miracoli' e vedo Giulia rilassarsi ad ogni parola. "Sangio dormi anche tu, anche se non lo dimostrerà avrà bisogno di te domani" mi bisbiglia il pugliese, vedendomi ancora sveglio. "Che è successo?" "Nulla di grave ma stalle vicino domani". Mi addormento fissando la schiena di Giulia e avendo nelle orecchie ancora il suono dei suoi singhiozzi. Inutile dire che non ho riposato per nulla.

Svegliare Giulia era stato bello. Vederla con la faccia imbarazzata e assonnata mi aveva tranquillizzato non poco. È bella con il viso struccato e le occhiaie che sottolineano la sua stanchezza. Ora ride con Deddy mentre apparecchiano la tavola, non l'avevo praticamente persa di vista da quando si era svegliata ed ero più che deciso a passare ogni momento possibile con lei. "La consumi" mi prende in giro Evandro sedendosi accanto a me sul divano. "Perché? È bella" "io lo so, tu lo sai, ogni persona in questa casa lo sa. Lei un po' meno però" mi fa presente. Sospiro e annuisco alle sue parole. Sapevo che era più insicura di quanto volesse effettivamente dimostrare, bastava guardarla con attenzione, interpretare alcuni gesti che le erano ormai automatici. "Lola sta sera ho un vestito troppo bello da farti mettere" urla Martina da una parte imprecisata della casa. Non era mio solito festeggiare la Vigilia di Natale, anche perché solitamente i miei fratelli la passavano a casa dei genitori dei rispettivi compagni, per gli altri però avevo notato essere super importante e dovevamo essere tutti super eleganti, tanto che la produzione ci aveva fatto mandare dei vestiti da casa. Meno male che mamma aveva optato per mandarmi la mia bellissima camicia rosa. "Posso rifiutarmi?" urla in risposta lei scoppiano poi a ridere e sedendosi accanto a me. Le avvolgo un braccio intorno alle spalle e la spingo sul mio petto, di modo che sia più comoda mentre la sarda le risponde che non deve nemmeno sognarsi di mettersi altro. Rimaniamo li mentre lei chiacchera con chiunque le capiti a tiro e io le accarezzo piano un braccio. Me la tengo vicino anche durante il pranzo, senza la minima intenzione di averla lontana. "Andiamo a riposare?" le chiedo dopo averla vista sbadigliare per la millesima volta. Giulia annuisce, lascia un bacio sulle teste di Evandro e Sam per poi dirigersi in camera sua. La seguo e la guardo lanciarsi a letto recuperando il suo amatissimo peluche. "Prima Leo mo' Marius, dimmi direttamente che non vuoi stare con me!" la prendo in giro sfoderando la mia vena tragica mentre mi siedo sul letto. "Che voi tu? Marius è il mio boy da 17 anni" ridacchia lei sistemandosi meglio. Scuoto la testa mentre lei mi guarda in attesa di una risposta. "Quindi che dio della mitologia greca devo chiamare per spodestare Marius? Posso usare Cupido o è troppo poco efficacie una freccia?" domando ripensando alla conversazione avvenuta poco tempo fa ed a una frase che avevo annotato sul mio quaderno non molto tempo prima. Lei arrossisce ma non si tira indietro. "Non lo so. Non penso che Cupido ed Afrodite possano aiutarti. Credo che tu debba accettare che è semplicemente impossibile" ride forte mentre io mi sdraio accanto a lei. "Sono Sangiovanni" gli faccio presente "Nulla è impossibile per me". Lei scuote la testa mentre io la prendo per i fianchi e l'avvicino più a me, lasciando che Marius si incastri tra i nostri petti e le do un bacio sula naso. La coccolo fino a che la domanda che le voglio fare da quando ha aperto gli occhi non si palesa di nuovo sulla punta della lingua. "Cosa è successo sta notte?" le accarezzo la guancia mentre parlo, nella speranza che lei non si irrigidisca. Fallisco in questo e vedo i suoi occhi allargarsi per lo sgomento. "ehi, tranquilla" la rassicuro iniziando ad accarezzarle i capelli. "Se non te la senti di parlarne non è un problema. Sarò qui quando vorrai" le chiarisco continuando passare la mano fra i suoi capelli. "Voglio solo che tu stia bene" sussurro piano, chiudendo gli occhi e poggiando la fronte sulla sua. Mi allontana un po' guardandomi in una maniera tutta nuova, non riesco a decifrare il suo sguardo, so solo che mi scalda dentro, mi regala un tepore nuovo e piacevole. Le lascio un bacio sulla fronte. "Come sei bella" non riesco a tenermelo per me. Giulia mi bacia, stringendosi ancora più a me. Prende l'iniziativa lei per la prima volta e io non posso che ricambiare e stringerla ancora di più a me. Quando si allontana mi guarda con intensità di cui non la credevo capace e mi lascia una carezza sul viso mentre non riesco a smettere di guardarla. "ora sto bene" dice sicura. Annuisco piano, incapace di dire alcun che e lei ridacchia, forse per la prima volta davvero serena. "Bene Sangius ora voglio un sacco di coccole" dice, di nuovo con la voce da bambina. Rimango un po' stordito dal cambio repentino ma non posso fare a meno di sorridere. "ma se è tutto il giorno che te le faccio!" "Ah, è così allora? Va bene allora vado a farmele fare da qualcuno degli altri, magari da Esa" ribatte tentando di allontanarsi da me. "Oh, ma che fai?" dico stringendo la presa in modo che non si muova. "Tu non vuoi farmi le coccole" dice mettendo su un adorabile broncio. "Cooosaaaa? Non ho mai detto nulla del genere e poi tu vuoi andare da Esa!" "Ma..." "No no Lady hai di sicuro capito male" la interrompo per poi lasciarle un bacio sul collo che la fa arrossire. "Facciamo un accordo" le propongo. "Sono tutta orecchi" "Io faccio alla Lady tutte le coccole che lei desidera in cambio però le voglio anche io, soprattutto le mani nei capelli" specifico facendola ridacchiare ed annuire. Mi infila le mani nei ricci e mi lascia dei bacini sparsi per tutto il viso. "Sei proprio una bambolina bella" le dico dandole un velocissimo bacio a stampo prima di ricambiare le attenzioni che mi sta dando. Rimaniamo sul letto di Giulia a coccolarci in silenzio, fino a che entrambi non cadiamo in un sonno profondo.

Giulia

"No Marti io quello non lo metto" dico guardando il vestito che la mia amica tiene in mano. Lei è già praticamente pronta mentre Rosa è in doccia. "Ma ti starebbe benissimo! Me lo sono fatta mandare apposta per te Lola" mi fa presente. "No, Mama mi ha mandato la camicetta argentata" tento di convincerla mostrandogliela. "è bella Lola però non capisco perché sei così restia a metterti questo vestito. Sei bella, hai un fisico da urlo e..." "E sembrerei una bambina che gioca a fare la grande" concludo lasciandomi cadere sul letto. Sospiro sconsolata portandomi le mani al viso, già pronta alla crisi di pianto che mi colpirà a breve. Succede sempre così quando devo andare da qualche parte o devo fare shopping. Mi sento sempre inadeguata e piccola. "Lola non voglio obbligarti ma davvero, non ci sarebbe nulla di male tesoro. Sei splendida e lo devono vedere tutti. Anche se vorrei vedere tanto la faccia di Sangio dopo aver realizzato quanto è sexy la sua ragazza" mi accarezza il viso Martina ridendo verso la fine. Guardo la stoffa che ha tra le mani con attenzione. Un tubino, volevano farmi mettere un tubino nero. "Facciamo così" dico prendendolo. "Lo provo, chiediamo a Sam come mi sta, poi decido". Ci provo, cosa mi costa alla fine? Non ho nulla da perdere. Non sarò bella come Martina, Rosa e le altre ma magari non mi faccio nemmeno così schifo una volta pronta. La sarda salta per la stanza nel suo vestitino rosso, soddisfatta del risultato raggiunto. Mi rifugio in un angolo senza telecamere per cambiarmi e, prima di tornare in stanza dove ora sento anche la voce di Rosa, mi guardo allo specchio. Ho le spalle scoperte, il vestito ha una scollatura dritta e mi fascia fino a poco più di metà coscia. Di certo non posso ballare con questo. Lo liscio con le mani, mentre non distolgo gli occhi dalla mia figura. Un brivido mi attraversa la schiena e chiudo gli occhi, pronta a sfilare questo vestito per tornare ad essere la solita Giulia.

'Sei solo una bambina, non puoi permetterti qualcosa del genere'

'Tu e la tua risata da pazza non meritate nulla, figurati un vestito come questo e un ragazzo come lui'

'sei solo una puttana'

Le lacrime iniziano a scorrere spontanee sul viso e il primo singhiozzo rimbomba forte, portando Martina e Sam, che aveva chiamato in precedenza, a correre da me. "No Lola no" mi sussurra la sarda stringendomi a sé. Inizia a mormorare parole dolci, di conforto mentre gli occhi di Samuele cercano i miei. Mind of mi fa un piccolo sorrido, alzando poi una mano toccandomi il naso. Lo arriccio, sorridendogli. è una cosa istintiva, reagire così ma mi sento decisamente meglio. Mi stacco da Marti, asciugandomi le lacrime con una mano e guardando la mia bocca della verità. Samuele mi dirà sempre e solo la verità e mi fido di lui come mi fido di poche persone a questo mondo. "Stia benissimo Giu" mi dice, dolce e gentile com'è sempre. "Grazie" sussurro, un po' imbarazzata in realtà. "Sciacquati il viso e venite di la, è quasi pronta la cena" ci dice lasciandomi un bacio sulla fronte. Torno in stanza con Martina che mi tiene per mano e guardo Rosa che, stretta nel suo vestito azzurro e con le labbra colorate di rosso è semplicemente stupenda. "Lola sei un schianto" mi dice regalandomi un sorriso. Lo ricambio, scacciando con forza dalla mia mente tutte le paranoie. Qui mi vogliono bene, non mi giudicano e non mi farebbero mai del male. Copro i segni del pianto e mi faccio mettere un filo di eyeliner dalla napoletana mentre Martina mi fa due trecce sopra la testa, come quando ho ballato la coreo ammazza fiato. "Bene, manca solo il rossetto e poi sei pronta" mi sorridono entrambe. "Andate voi, io devo cercarlo nella valigia" "sei sicura Lola?". So che Martina è preoccupata per la mia reazione di prima, so che dovrei rassicurarla dicendole che sto benissimo, che è solo stato un crollo momentaneo e che non ricapiterà. Io non so mentire però, non in maniera così spudorata almeno. Le sorrido, lasciandole un bacio sulla guancia e dicendole di andare da Luca per poi chinarmi sulla valigia. Guardo i tre rossetti che ho, uno dei quali praticamene nuovo. È rosa, nude, nulla di esagerato ma comunque non che uso di solito. Certo, il rosso ci starebbe meglio ma non so perché oggi prendo quello stick mai usato e me lo passo piano sulle labbra. Mi guardo allo specchio, solo uno sguardo veloce, e tutto ciò che riesco a guardare è il rossetto. Sorrido piano distogliendo lo sguardo e raggiungo gli altri in cucina.

Angolo me

Scusatemi l'assenza più lunga del previsto ma ho avuto un periodo davvero difficile e complicato. Avevo avvertito fin dall'inizio che gli aggiornamenti sarebbero stati lenti ma non contavo di far passare quasi un mese fra un capitolo e l'altro. La cosa che più mi dispiace è di non potervi assicurare quanto ci vorrà per il prossimo.

Detto ciò grazie a tutti quelli che leggono.

Buongiorno, buona sera, a seconda di quando leggete, e un bacio!

DadaNin

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