Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

~6~

Diego si trova seduto sul letto. La testa gli scoppia tanto quanto è il gin tracannato la sera precedente. Nonostante curi molto la sua immagine non da troppe attenzioni alla salute già corrotta dalla malattia. Sono le dieci del mattino e anche lui ha dormito poco e male. Ha fatto un incubo. Ha sognato di esser solo in mezzo a milioni di persone. Di non esser più il personaggio che si è creato. Di non esser più nessuno.

Si accende una Lucky Strike e fissa il parquet color noce sotto i suoi piedi. Rimane assorto, in preda ad allucinazioni ad occhi aperti. Gli incubi non sono niente in confronto a quello che gli gira per la testa. Un nome gli picchia le tempie costantemente...

...Beatrice, la sua Beatrice...

"Ci si può rendere conto di amare veramente così tanto quella persona solo dopo averla persa? E' mai possibile?"

I suoi pensieri vagano appiccicati a quella sua ex metà ormai già troppo lontana...

"E' mai possibile desiderare da morire una persona nell'attimo esatto in cui non possiamo più nemmeno sfiorarla?"

Butta la sigaretta fumata per metà e si avvia verso la finestra. Si toglie sfacciato la maglia catturato da una smorfia di malessere e gettandola a terra si affaccia schiavo del vento freddo e gelido. Quella sensazione non è nulla in confronto ai sensi di colpa nell'aver mandato tutto a puttane. Non lo sente quel gelo che gli sbatte sulla pelle. Freddo come quella sensazione, ormai non prova più niente.

Sotto casa vede un camioncino bianco con sopra attaccato l'emblema di un angelo con in mano un arco ed una freccia e alle spalle un enorme cuore con su scritto "ritenta". Anche le coincidenze si beffano di lui.

"Cupido vaffanculo!"

Chiude la finestra tirando un calcio alla prima cosa che trova, è un cuscino regalatogli da lei.

Quel cuscino è sempre stato lì. Lui inizia a fissarlo come se fosse fresco, nuovo. Come se non ci avesse mai fatto caso prima d'allora. Lo afferra tra le mani e gli da una pulita approssimativa. E' un semplice cuscino rosso dove lei a suo tempo ci fece stampare una frase: "Vorrei fossi tu il mio cuscino. Ti amo!"

Lui rimane immobile come un cretino. L'espressione è rigida ma la gola è secca. Le mani gli tremano e la testa continua a scoppiargli. Lo afferra nuovamente e lo butta sul letto con rabbia. Lancia un grido liberatorio e si siede di peso. Butta le mani tra e i capelli e si dispera in silenzio.

In questi anni non si era mai reso conto del diamante che aveva tra le mani. La ha usata, scalfita, sporcata, offesa e derisa, e adesso che una luce si è accesa dentro di lui, il buio si è preso tutto il resto.

Vorrebbe darle quell'importanza meritata, sarebbe pronto adesso. Ma colei che ha maltrattato ed "ucciso", ha deciso di voler continuare il suo cammino senza di lui.

Cosa c'è di più doloroso nel sapere che la vittima ed il suo carnefice soffrano dello stesso male?

Ne è valsa la pena perderla per così poco?

Diego è fuori di sé, ma non piangerà. Non lo farà nemmeno questa volta. Non è orgoglio ma incapacità di farlo.

Continuando a stropicciarsi la testa e gli occhi, si sdraia nuovamente sul letto poggiando la testa sul cuscino, quel cuscino.

Le palpebre si chiudono e la mente si apre a nuove colpe. Le colpe di uno stupido.

Beatrice sta al telefono con Sofia.

Deve spiegarle molte cose, ma non sa se vuole farlo. Non sa quanto sia giusto dire ad un'amica di averle tenuto per tre anni nascosto un amore seppur maleducato. Lo sa che lei potrebbe incazzarsi di questa omissione. Chi è quella persona che non si confida alla sua migliore amica... Sofia le ha sempre raccontato tutto, ogni minimo segreto. Ma lei non è Sofia, lei è Beatrice. Non vive nella spensieratezza della sua amica. Non vive la vita dove un'unghia rotta viene vista come un problema. Non che la ritenga stupida, è sempre stata una persona molto dolce e sensibile con lei. Semplicemente vive di altre cose e comunque non vuole ferirla. Sa che non capirebbe per il solo motivo che sarebbe difficile da spiegare.

Non vuole perdere anche lei, ha già perso troppo. Crollerebbe in un vortice senza ritorno.

Le parla deviando il discorso. Le dice semplicemente che le ha fatto un torto.

-Te lo dicevo che non dovevi fidarti di quell'essere. E' solo un bamboccio figlio di papà. Non da peso alle persone, le usa e basta.-

Quanto lo sa questo Beatrice, quanto lo sa...

-Tutti quanti mi dite le stesse cose, ma credete che per me sia facile accettare che sul mio cuore sia inciso il suo nome? Pensate davvero che io viva bene questa situazione?-

-Devi dimenticarlo e andare avanti. Non cercarlo più, chissà il male che potrebbe farti se tu diventassi la sua ragazza, il suo gioco del piacere.

Beatrice sa anche questo purtroppo. Ed è difficile per lei far finta di niente ascoltando queste parole.

Come vorrebbe dirle tutto in questo momento. Quanto le servirebbe sfogarsi con qualcun altro oltre suo fratello.

Quanto vorrebbe poter tornare indietro e non baciarlo quel lontano dieci marzo di tre anni fa.

Come vorrebbe strapparsi via il cuore, gettarlo, e riprendersi la sua vita.

Con lui ha messo in gioco il cuore e l'anima, e sempre con lui, li ha persi entrambi.


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro