~11~
Il caffè ha sortito il suo effetto e un po' per il conato, un po' per la bevanda nera amarissima, Beatrice sente d'aver acquistato piena lucidità e pieno controllo di sé. A farla barcollare adesso non è la sbornia, ma lui, Diego, che avanza a passi decisi.
Beatrice se lo ritrova sempre più vicino mentre indietreggia con evidente timore. Non vuole cedergli, eppure in un certo senso l'ha già fatto. Capisce infatti che il suo cuore appartiene a lui più di quanto avesse finora immaginato, e ad ogni passo perde battiti.
Le sue spalle rigide, si scontrano contro il muro freddo. Pare ormai non avere più scampo e quella sensazione piacevole che sa di animale braccato, la rende inerme.
Non è il suo fascino a bloccarla. Non è il suo saperci fare... È l'amore che prova per lui, quello che la fa gemere dentro e che le contorce le interiora. Quello che le strappa l'anima e la squarcia ad ogni centimetro che si accorcia, quello che la tortura e che la rende assuefatta.
"Cosa otterrai dopo ciò...?" gli chiede ritrovando la forza di parlare. Diego ha messo la fronte sulla sua e il respiro si è fatto sempre più corto, affannato.
Non le risponde. Fa scorrere le mani sul corpo di lei come fosse qualcosa di inesplorato, come se lo toccasse per la prima volta. Un gemito involontario sfugge dalla bocca di Beatrice e subito lui lo soffoca con le sue labbra morbide e bollenti di passione, com'è forte il fuoco del desiderio che ha di possederla. Ormai è tra le sue braccia, nella sua bocca, dentro ai suoi ansimi disperati, gemiti di chi non sa e non può liberarsi.
Vuole combattere per resistergli. Vorrebbe. Quando sente staccare i suoi piedi da terra però, sa che deve arrendersi.
Le mani grandi di lui le stringono le cosce sollevandola e portandola in camera da letto mentre continua a baciarla spasticamente. La getta sul materasso e senza darle il tempo di riprendere fiato, si adagia su lei, prendendo a morderle il collo e poi a lenire quel piacevole dolore con le labbra.
Lei gli prende il viso, e per un attimo lo blocca fra le delicate mani. Lui lo solleva, fissandola negli occhi. Respira affannosamente, preso dall'eccitazione, ma lo sguardo di Beatrice si fa cosciente e riesce ad incatenare il suo, riportandolo ad un brusco risveglio.
"Non posso permettertelo" sussurra lei con gli occhi lucidi. "Spostati."
Senza risponderle parola, Diego scende da quel corpo tanto bramato e resta con le ginocchia sprofondate nel materasso. La guarda, con un pugno di dolore conficcato nello stomaco. Il tormento si fa più insistente quando lei si alza e si dirige come fuggendo, alla porta, valicando la soglia e chiudendola dietro di sé.
Il silenzio, l'unico amico indesiderato che resta a far compagnia al ragazzo. Non ha più nulla adesso, nemmeno una manciata di mosche tra le mani.
Perché tutto, in questo istante, gli sembra senza senso? Perché non si può tornare indietro nel tempo, e cambiare ciò che ha portato a questo triste epilogo? Perché sente d'esser sceso nel più profondo dei gironi dell'inferno, per essere tormentato insieme ad altri dannati...?
Mentre si trastulla con queste domande sente la porta scattare. Si volta, e Beatrice è lì ferma, immobile di fronte a lui, con lo sguardo fisso che si morde le labbra e pare stia tremando.
Incredulo le va incontro e la circonda con le braccia in una stretta delicata ma decisa. La sente sussultare, scuotersi, proprio come una foglia attaccata alla linfa di un albero che viene strattonata dal vento.
Il veleno ingoiato poco prima, quello che gli ha roso lo stomaco, è scivolato via, lasciando il posto ad una sensazione di sollievo.
"So che devo fare ancora molto per riacquistare la tua fiducia..." sono le parole che Diego sussurra all'orecchio di Beatrice, mentre continua a tenerla stretta. "Ma farei qualsiasi cosa perché succeda... Te lo prometto."
Le spalle di lei si sollevano in un ampio sospiro. Forse può ancora credere in lui. Forse può ancora fidarsi.
Perché non lasciarsi andare dunque? Perché non riprovare...? La ama davvero? È questo quello che sente Beatrice e l'amore non si può confondere quando lo senti.
È qualcosa di indefinito, di assurdo, di concreto, benché astratto.
L'amore è tante cose E non ne è altrettante.
L'amore non è egoismo. Non è soddisfare il proprio io, i propri sensi, la propria brama fisica.
L'amore non è tradire. Non è guardare altrove, quando ciò che hai di più importante è proprio lì, davanti ai tuoi occhi.
L'amore è altruismo. Significa soddisfare i bisogni dell'altro, donarsi completamente, essere disposti a perdere persino l'anima, spinti da questo forte sentimento.
L'amore non fa male, non ti tortura, non trucida la tua mente e il tuo cuore.
È verità, non bugia folle, non anarchia, non miseria e vanto. Non si rallegra della sofferenza, non è avido ed invidioso. Non giudica, non abbandona. Non si inorgoglisce, non ferisce.
L'amore è tante cose.
E non ne è altrettante.
Non puoi comprenderlo appieno, o forse sì.
Forse, puoi capirlo solo dopo aver fatto un viaggio all'inferno, soltanto dopo che qualcuno te l'ha rubato.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro