Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

EPILOGO (Parte 1)

"ABBY NO! Mi dispiace. Resisti, ti prego... Ti amo", sento dire da una voce maschile nella mia testa. Apro gli occhi e sbatto le palpebre per la fastidiosa luce bianca che c'è dentro la stanza, mentre la voce si dissolve come fumo nel vento. Un odore pungente di disinfettante mi riempie i polmoni. Mi guardo in giro, cercando di mettere a fuoco la stanza troppo illuminata. Sono in... ospedale, noto abbastanza confusa. Cerco di ricordare cosa sia successo, ma appena mi sforzo, un mal di testa lancinante mi fa perdere quasi i sensi. Abbasso lo sguardo e fisso la flebo che ho sul braccio sinistro. Poi mi guardo meglio intorno e mi accorgo che alla mia destra c'è un uomo che dorme su una poltroncina vicino al letto, anch'essa bianca come del resto tutta la stanza. Ma non è un uomo qualunque. È mio padre! << Papà>>, provo a dire, ma la voce non mi esce ed incomincio a tossire incontrollatamente. Mio papà, sentendo il rumore, si sveglia improvvisamente, strabuzzando gli occhi. Adesso mi sta guardando incredulo. Dopo qualche secondo di puro di silenzio, inizia a gridare di gioia come un matto, con le lacrime agli occhi. Poi si alza dalla poltroncina e preme il pulsante vicino al letto.
<< ABBY?!>>, strilla mio padre incredulo allungando la mano per sfiorare la mia. Mi sembra che non lo vedo e che non sento la sua voce da una vita. <<... lo sapevo che ce l'avresti fatta!>>, dice mio padre piangendo, ma allo stesso tempo sorridendomi. Io lo guardo confusa non capendo ancora perché mi trovo in ospedale. Due infermiere spalancano la porta e dopo avermi fissato per un secondo, si precipitano vicino a me.
<< Si è svegliata>>, dice mio padre alle infermiere, prendendomi cautamente la mano. Loro lo guardano, rivolgendogli un sorriso.
<< Tu, vai a chiamare il dottore, veloce!>>, dice un'infermiera all'altra.
<< Vado>>, dice l'altra, correndo fuori dalla porta. Dopo neanche venti secondi, si presenta alla porta il presunto dottore e l'infermiera di prima. Il dottore, un uomo calvo di corporatura robusta, con il pizzetto grigio e delle folte sopracciglia scure, mi fissa da dietro gli occhiali rotondi e dice quasi commosso: << I-io... non ci posso proprio credere!>>.

<< Ti chiederai giustamente perché ti trovi in ospedale...>>, incomincia a dire il dottore dopo avermi visitata. Il dottore guarda mio padre, che annuisce con la testa. Poi, dopo aver preso un profondo respiro, dice con calma: << Quasi cinque mesi fa, ovvero a maggio, tu e tuo padre avete avuto un incidente quasi mortale in macchina. Una macchina si è immessa nella strada senza guardare e vi è venuta addosso, dalla tua parte. Il tuo airbag non si è aperto e hai sbattuto violentemente la testa. Hai avuto un trauma cranico molto pesante... sei stata fortunata, in questi casi è molto difficile che ci si risvegli. Di solito con questi tipi di trauma si resta in coma per sempre... e invece tu ti sei risvegliata... è proprio un miracolo!>>. Per tutto il tempo che il dottore mi parla, rimango stupita a fissarlo, visto che non posso neanche dire una parola perché il tubo per la respirazione artificiale che ho in gola me lo impedisce. Sono stata in coma per ben cinque mesi, ripeto a me stessa, ancora meravigliata. << La mia piccola si è risvegliata!>>, dice mio papà ancora incredulo. << Tuo papà ti è restato al tuo fianco ogni giorno da quando sei entrata in coma>>, dice il dottore, dandogli una pacca alla spalla. Guardo mio padre che mi sorride, e all'improvviso noto che le rughe attorno ai suoi occhi sono più numerose e pronunciate. Ha profonde e scure occhiaie sotto gli occhi infossati ed in un certo senso spenti, probabilmente a causa di tutte le notti insonni in cui è restato a tenermi compagnia. Mi domando se non sia anche dimagrito, visto che la sua maglietta preferita dei Beatles gli sta molto larga. Però mi rassicura il fatto che i suoi capelli rossi siano lo stesso vivaci e splendenti come me li ricordavo e che ha la stessa carnagione chiara, quasi lattea, molto simile alla mia, sembra brillare sotto la luce della luce al neon. Mi chiedo come sarà stato e quanto dolore avrà dovuto provare avendo sua figlia in coma e vederla ogni santo giorno addormentata, come sotto un incantesimo. Inizia a tremarmi il labbro inferiore e sbatto forte le palpebre per trattenere le lacrime. << Ti voglio bene!>>, dice mio padre che si avvicina appena capisce che sto per scoppiare a piangere, per stringermi forte alle sue braccia.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro