Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

2° CAPITOLO

Mi sveglio di soprassalto, madida di sudore. Un altro incubo. Controllo l'orologio sul comodino e sono solo le 5 del mattino. La scuola incomincia alle 8. Mi alzo dal letto e mi stiracchio. Di certo non mi posso lamentare per il letto, visto che è matrimoniale! Mi dirigo in bagno, portandomi il ricambio, e mi faccio una lunga doccia. Finita la doccia mi asciugo i capelli con il phon e mi vesto con una maglietta bianca, una felpa grigia, un paio di jeans neri strappati e delle scarpe nere comprate al mercatino dell'usato. Poi esco dalla mia camera e controllo se mia madre si è addormentata o svenuta da qualche parte. Per fortuna non cè da nessuna parte, chissà dove sarà finita... almeno non mi rovinerà, di primo mattino, il mio umore che oggi, stranamente, è di un livello molto alto. Prendo lo zaino ed esco per fare una passeggiata nel quartiere. Poi accendo il cellulare, che è messo abbastanza male per le innumerevoli volte che mi è caduto, metto le mie amate cuffiette e seleziono una delle mie canzoni preferite dei My Chemical Romance, ovvero Helena. Tutte le luci delle case sono spente. Cè una leggera brezza che mi scompiglia i miei capelli lunghi e ramati ed io mi sento in un certo senso libera e in pace con me stessa.

Ormai sono le 7:30 e mi dirigo verso la mia nuova scuola. Per fortuna, visto che è un paesino piccolo, mi riesco ad orientare e la trovo facilmente. Entro nel cortile e mi sento mancare il fiato. È immenso. In tutti gli angoli ci sono gruppetti di persone che parlano, scherzano e ridono. Per fortuna sono troppo impegnati a chiacchierare e quindi nessuno mi nota. Meglio così.

Entro nell'edificio e noto subito che è abbastanza piccolo rispetto alla mia vecchia scuola. Dopo essere entrata nella segreteria della scuola, che trovo fortunatamente grazie alle indicazioni sui cartellini, chiedo ad una segretaria il foglio con le classi assegnate per ogni materia, il numero del mio armadietto con la password ed infine prendo tutti i libri delle varie materie. Grazie al cielo mia madre, nel momento del trasloco, era ancora abbastanza lucida e, prima di mettere a posto la casa, mi ha iscritta a scuola. Dopo aver preso in mano tutti i libri, mi avvio goffamente al mio armadietto, cercando di non farli cadere. Di certo se non mi avevano notata prima, mi hanno notata adesso, dico a me stessa, cercando di evitare gli sguardi altrui.

La mia classe per quest'ora è al secondo piano. In quel momento suona la campanella e quindi mi avvio insieme ad una massa di persone. L'emozione e la paura mi fanno tremare le gambe e sudare le mani. Rimango per un attimo bloccata, all'entrata della classe. Le mie gambe non hanno intenzione di collaborare, finché non faccio un bel respiro profondo e mi impongo di entrare in classe. La maggior parte degli studenti è seduta ai propri posti, con già tutto il materiale sui banchi. Mi dirigo verso la professoressa e gli dò il mio modulo di iscrizione, cercando di restare il più calma possibile. Lei legge attentamente ciò che cè scritto per venti interminabili secondi, poi alza lo sguardo, mi osserva, fa un sorrisino e dice: << Allora sei tu la nuova alunna Abigail Clark! Ti puoi sedere vicino a Skyler, io sono la professoressa di arte, spero che ti troverai bene in questa classe>>.

Nel frattempo mi giro verso i banchi per cercare il mio posto e noto che tutti mi osservano, alcuni con fare annoiato, altri con curiosità ed alcuni con quasi disprezzo, ad esempio le due ragazze sedute in ultima fila. Tutte e due sono vestite con jeans e magliette sicuramente firmate. Hanno entrambe gli occhi marroni, con la sola differenza che una ha i capelli biondi ossigenati, e invece l'atra ha i capelli castani ed un po' più corti. Inizio a mordicchiarmi nervosamente l'interno della guancia, cercando di tenere uno sguardo il più possibile impenetrabile. Poi, per fortuna, dopo aver vagato ancora un po' con lo sguardo, vedo l'unico posto libero. È nella seconda fila, vicino ad una ragazza esile con dei lunghi capelli neri e lisci e con degli occhi azzurri, che a confronto dei miei, verdi, sono a dir poco magnifici. Mi avvicino e mi siedo al mio posto, intano che la professoressa dice: << Lei è Abigail, la vostra nuova compagna di classe! Se qualcuno è così gentile da prestarle gli appunti di arte... Skyler, potresti...>>, e subito la mia compagna di banco risponde: << Sì, certo!>>. Skyler, facendo un sorriso timido, mi passa gli appunti e mi dice l'ultimo argomento che hanno fatto in quest'ultima settimana di arte e che posso tenere il suo quaderno quanto voglio. Al primo impatto mi sembra una ragazza molto gentile e disponibile, e durante le lezioni parliamo sottovoce del più e del meno e, visto che frequentiamo gli stessi corsi, a parte per fotografia, mi presta anche gli appunti delle altre materie. Alla ricreazione ci scambiamo i numeri di cellulare e mi chiede dove abito; io gli dico il mio indirizzo e lei mi dice il suo, che è praticamente nella direzione opposta di dove abito io.

Le lezioni passano velocemente e io mi sento sempre di più a mio agio. Dopo la fine della scuola, io e Skyler ci organizziamo per mangiare un toast per pranzo, visto che nessuna delle due ha impegni.

Dopo che abbiamo finito di mangiare, saluto Skyler e mi avvio verso casa, sapendo che mi aspetterà di sicuro mia madre con la sua solita ramanzina. Oggi tutto sommato è stata una delle giornate più belle di sempre. Non mi sarei mai aspettata di trovare il primo giorno di scuola un'amica, che perlopiù è gentilissima. Sono stata davvero fortunata.

Arrivo a casa e la porta è spalancata, ecco che è ritornato il diavolo, dico tra me e me. Entro e chiudo a chiave la porta. Sento dei passi provenire dalla cucina ed eccola lì... mia madre! Con i suoi capelli castani e sempre spettinati, con il suo vestiario trasandato, con il suo odore penetrante di alcool e cosa peggiore, con il suo sguardo torvo e come sempre arrabbiato che mi fissa. Chissà da quanto non si lava, mi chiedo. << Che fine hai fatto?! SÌ PUÒ SAPERE? Perché esci sempre senza avvisare? Io non capisco proprio... quanto vorrei avere una figlia più ubbidiente e non una delinquente come te... sei una DELUSIONE!>>, mi dice. Poi detto questo mi si avvicina e mi dà uno schiaffo in piena guancia, senza darmi il tempo di dire qualcosa per potermi difendere. Io mi allontano subito, sentendo la rabbia che mi ribolle nelle vene e la guardo con odio e prima di fare qualcosa di cui potrei pentirmi, corro nella mia camera e sbatto la porta, chiudendola a chiave. Poi sento dei passi e mia madre che bussa violentemente contro la porta. << Lo sai che è tutta colpa tua, sei tu che hai causato tutto questo!>>, dice gridando. Trattenendo le lacrime, poso la cartella sul letto, mi tolgo i jeans e mi metto un paio di leggings neri ed esco dalla finestra. Mi incammino verso una stradina che porta verso il mare.

In quasi 15 minuti di camminata, arrivo in una discesa che porta ad una spiaggetta sabbiosa ed isolata dal resto della città. Adesso vedo solo il mare cristallino ed immenso che è davanti a me. È mozzafiato. Inoltre il calore del sole di novembre sul viso è a dir poco piacevole. Sento il delicato sciabordio dell'acqua e il suo odore mi scatena un miscuglio di emozioni fra cui la spensieratezza... come quando ero con mio papà... quel giorno... la macchina... l'ambulanza seguita dalle sue sirene... << Ehi, tu!>>, dice qualcuno, interrompendo i miei pensieri. Mi asciugo rapidamente le lacrime con il dorso della mano e mi volto. Vedo un ragazzo alto e moro che si avvicina a me e dice squadrandomi: << Aspetta, ma tu sei quella nuova... Abigail, giusto? Io sono Alexander Hill, ma puoi chiamarmi Alex. Sono al tuo stesso corso di arte>>. Lo osservo meglio e poi ricordo quel ragazzo seduto nell'ultima fila vicino ad un ragazzo con il fisico palestrato e con i capelli biondi. << Ehm sì, piacere.>>, rispondo, mordendomi l'interno della guancia. Lui sorride e mi chiede: <<Come mai da queste parti?>>. Cavolo, ha degli occhi così belli, quasi simili ai miei ma i suoi sono così verdi che sembrano quasi un prato immenso o...
<< Ehi, ci sei?>>, dice, scrollando una mano davanti alla mia faccia. <<Sì sì... ehm, volevo stare un po' da sola...>>, lui mi guarda e dice: << Ah, anche tu per il mio stesso motivo... ma quindi me ne devo andare?>>, mi chiede con una faccia che avrebbe fatto intenerire anche il più cattivo assassino al mondo. << No no... se vuoi puoi restare...>>,dico imbarazzata. << Okay. Allora, dimmi un po', suppongo che sei venuta qui per un motivo... chi non sopporti a casa?>>, mi chiede, sedendosi su una panchina. Mi siedo accanto a lui e rispondo: << Mia madre e tu?>>, lui mi guarda, quasi per volere capire qualcosa e dice: << Mio padre>>.

Chiacchieriamo per ore e ore finché il sole cala e cede il suo posto alla luna.

Quando ci incamminiamo per ritornare verso le nostre case, mi chiede: << Tu abiti tanto distante?>>. << No, abito nella strada sopra al cimitero, la terzultima casa a sinistra e tu?>>, gli dico. Lui si gira di scatto e dice alzando il tono di voce: << Anch'io! Io abito nell'ultima casa a destra, vicino al boschetto>>. Sorrido e dico: << Wow, che coincidenza!>>

Arrivati davanti a casa mia, lo saluto e prima che entro a casa mi dice: << Allora ci vediamo domani a scuola... se vuoi potremmo conoscerci di più se ti fa piacere... è da tanto tempo che non mi divertivo così tanto!>>, mi sorride e senza ricevere una risposta se ne va, lasciandomi in balia di mille pensieri ed emozioni.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro