-Ok, ragazzo. Mi piaci e mi hai risolto il problema della ragazza inglese. Tu capisci quella lingua?-gli chiese il proprietario del chiosco.

-La sto studiando.-rispose lui, e la cosa non poteva che essere una bugia. Gli era andata bene perché aveva notato il gesticolare della ragazza.

-Bene. Io apro tutti i giorni dalle 12 alle 18:30. Non mi piacciono i ritardatari. Riceverai 250 dollari a settimana. Ti sta bene?

-Più che bene.-sorrise. Non era molto, ma si potevano permettere il pranzo e la cena a giornata e risparmiando qualcosa, potevano riavere indietro la corrente e l'acqua calda.

-Bene. Ci vediamo domani, ragazzo.

Si strinsero la mano e si salutarono. Si sentiva meglio, stava per dare il suo contributo per la sopravvivenza. Si fermò per qualche minuto sulla spiaggia ad osservare il mare. Oggi gli sembrava più bella che mai.

Non vedeva l'ora di dirlo a sua madre!

Degli schiamazzi lo destarono dai suoi pensiero. Erano dei ragazzi che stavano correndo in acqua per fare self, mentre altri restavano a riva guardando i loro amici in acqua. Sorrise nel vederli e non poteva che essere felice. Era il primo e vero sorriso dopo tanto tempo. Tra quelli rimasti in spiaggia c'erano due ragazze, e riconobbe la stessa ragazza al bar. Aveva ottenuto un lavoro grazie a lei.

Forse si sentiva osservata e si guardó intorno per captare uno sguardo. I loro occhi si incrociarono quasi subito. Lei strinse un pò gli occhi, fino ad inquadrare meglio il viso del ragazzo. Sorrise, e disse qualcosa al suoi amici che sembravano confusi. Sembrano parlarsi uno sopra all'altro. Non se ne accorse, ma in pochi minuti era davanti a loro.

-Possiamo esserti utile?-chiese il ragazzo in inglese.

Lui non aveva capito nulla, ma era lì e non aveva nulla da perdere. Guardò la ragazza e disse:

-Mi insegni l'inglese?