13 - Paris, Quais De Seine (V arrondissement)
Vedere Note Dame che bruciava era lo spettacolo peggiore che Anastasija avesse mai visto.
Il traffico bloccato rendeva difficile l'arrivo dei pompieri mentre la gente si accalcava ai piedi della cattedrale per vedere meglio o forse dopo per scattare delle foto per poi postarle sui social e dire "Io c'ero" .
Anastasija non vedeva tutta quella urgenza di entrare nel suo profilo Instagram per documentare quello spettacolo terribile, c'erano già le televisioni di mezzo mondo a farlo.
Ma non vi erano soltanto persone intente a filmare, ma anche tantissimi giovani inginocchiati ai piedi della cattedrale che intonavano preghiere.
Anastasija non aveva mai sentito così tante persone pregare tutte insieme in un sacco di lingue diverse, questo a significare che Notre Dame non era solo una cattedrale cattolica, ma era qualcosa di più.
Nell'aria si spandeva il suono di un violino, ad Anastasija ricordò una scena che aveva visto su un documentario sulla caduta del Muro di Berlino, un musicista, un maestro, che suonava il violoncello mentre il simbolo della divisione tra Est e Ovest veniva abbattuto.
Il suono di quel violoncello indicava la fine di un incubo e il ritorno alla libertà, mentre il violino, che qualcuno stava suonando davanti a Notre Dame in fiamme, sembrava un lamento di dolore non di un popolo solo o di una sola confessione religiosa, ma di un sacco di persone.
Erano quasi le sette di sera quando la flèche si sbriciolò davanti agli occhi attoniti della folla.
Al suo fianco Matias osservava quella scena, apparentemente distaccato, ma la ragazza sapeva bene che quella era solo una maschera che il suo fidanzato usava per non far trasparire le sue emozioni.
-Ana!
Una voce che ben conosceva fece in modo che i suoi occhi si staccassero dalla fléche che bruciava per incontrare quelli neri di una ragazza poco più grande di lei.
-Rifka!
Anastasija si trovò sommersa dall'abbraccio della sua amica.
Rifka Schaerf, era una delle più care amiche di Anastasija da quando avevano tre anni.
Infatti, Rifka aveva passato l'infanzia a Parigi, ma i suoi genitori erano israeliani, di Gerusalemme per la precisione.
Anastasija l'aveva conosciuta a scuola negli anni in cui aveva vissuto nella capitale francese insieme ai suoi genitori.
Avevano scoperto di avere molto in comune ed erano diventate amiche subito.
Quando Anastasija era tornata in America non aveva mai smesso di sentire Rifka, così aveva scoperto che ora la sua amica viveva in Provenza e faceva la coltivatrice delle rose di Grasse, ovvero le rose che erano il cuore della fragranza Miss Dior della Maison Dior.
Anastasija sapeva quanto Rifka adorasse i fiori, le rose in particolare.
Così a diciotto anni si era trasferita a Grasse, in Provenza per imparare tutto quello che c'era da sapere sulla famosa Rosa di Maggio.
Da allora Rifka viveva stabilmente a Grasse, quindi non era normale che raggiungesse Parigi, a meno che la sua amica non avesse deciso di andare a trovare i genitori che vivevano in città e gestivano un piccolo negozio di filati e cappelli a Le Marais, così come sua sorella H'anna che era una delle migliori violiniste del Teatro Dell'Opéra di Parigi, ed era stata anche una delle allieve di punta di Monique, madre di Romy.
Forse era venuta a trovare i genitori.
I capelli bruni della ragazza erano legati in un pratico chignon da cui spuntava un pettinino color verde smeraldo, la pelle chiara sembrava quasi trasparente alla luce obliqua del crepuscolo.
Indossava un lungo vestito color rosa cipria di un tessuto particolarmente leggero e traspirante.
Anastasija aveva sempre invidiato lo stile di Rifka, capace di abbinare qualsiasi cosa senza troppi problemi.
-Ciao, Matias - Rifka attirò in un abbraccio il ragazzo che si trovò un po' in imbarazzo, Matias non era il tipo di persona molto avvezzo agli abbracci, soprattutto in pubblico.
-Ciao, Rifka - il finlandese era diventato rosso come la maglietta con il Cavallino Rampante stampato sopra.
-Non dovresti arrossire così, tesoro, la tua fidanzata potrebbe ingelosirsi.
Anastasija rise, anche se non vi era niente da ridere, non con lo spettacolo di Notre Dame che bruciava sullo sfondo.
-Andiamo via da qui, non è un bel posto per chiacchierare, e non è rispettoso nei confronti della nostra Dama - Rifka lanciò un'occhiata triste alla cattedrale, per poi trascinare i ragazzi al Shakespeare and Company Caffè, che si trovava praticamente attaccato alla famosa libreria.
La facciata era bianca con ampie finestre, si sedettero ad uno dei tavoli esterni.
-Cosa ci fai a Parigi, Rifka? Non vivi in Provenza? - Anastasija non riuscì a trattenere la curiosità.
-Sono qui perché la Maison Dior mi ha offerto un contratto da modella e io ho accettato, ma tranquilla, non smetto di fare quello che mi piace, ovvero la profumiera.
-Wow, Rifka un bel salto di qualità. I tuoi genitori cosa ne pensano?
-Ancora non lo sanno. Per questo sono qui, ma sicuramente non mi aspettavo di trovare voi. Per quale motivo siete qui?
-Indovina...
Rifka sospirò.
-Romy?
Anastasija e Matias annuirono quasi all'unisono.
-A quanto mi raccontavano i miei genitori Estelle è sempre stata una persona difficile, ma io ho sempre pensato che alla fine la colpa sia anche di Monique.
In quel momento una cameriera si avvicinò chiedendo loro cosa volessero ordinare.
Ci misero un po' a decidere cosa prendere, ma quando lo fecero la cameriera annotò tutto e ritornò dentro.
-In effetti nonna Monique è sempre stata molto fredda con me. Certo non ha mai mancato di telefonarmi e di mandarmi dei regali per il mio compleanno, oppure di spedirmi mance all'improvviso senza nemmeno sapere il motivo. Ho un rapporto molto più forte con mia nonna Debora. Mamma affermava che poteva essere colpa anche sua, perché non era mai riuscita a ricucire quel rapporto madre/figlia che si era rescisso quando mamma è partita per Londra per girare Aqua.
Matias però non pareva di quell'avviso, anche se, non aveva ancora proferito parola.
-Estelle ha fatto sicuramente i suoi errori, ma anche Monique ne ha fatti. Primo fra tutti non sostenere Estelle nelle sue scelte, anzi tentando di ostacolarla in tutti i modi, in secondo luogo non aver cercato di ricontattarla quando era a Los Angeles e poi non ha mai accettato la conversione di Romy alla religione ebraica, quando lei ha deciso di sposare Alan. Io l'ho trovato un grande atto di coraggio e amore da parte di Romy.
Rifka ne era veramente convinta di quello che stava dicendo, e anche Anastasija ne era certa.
Sua madre era sicuramente una donna coraggiosa, anche dal punto di vista sociale.
Dopo la morte di Susan, la migliore amica di Romy a Los Angeles, la donna aveva dato una svolta alla sua carriera e alla sua vita, diventando una paladina delle donne e della lotta contro le malattie degenerative.
-Oh, a proposito Ana, giusto qualche mese fa c'è stato un evento a Shanghai, la Miss Dior Love N'Roses Exbithion e si da il caso che io fossi andata come parte dello staff. - ridacchió Rifka.
-E cosa stai cercando di dirmi, Rif? - chiese Anastasija.
-Beh diciamo che il tuo idolo, Natalie Portman, fosse presente all'evento e sono riuscita a parlarle dicendole che tu eri una sua ammiratrice, poi le ho scattato una foto e lei ha voluto scriverci qualcosa dietro.
Rifka le allungò la foto dove una sorridente Natalie Portman si concedeva a quella fotografa improvvisata che era Rifka.
Il cuore di Anastasija batteva all'impazzata mentre girava la foto per leggere la dedica che il suo idolo le aveva fatto.
Per lei, che era sí un'attrice ma non famosa come Natalie o come Romy, la bellissima attrice israeliana restava un modello irraggiungibile ed era incredibile che lei avesse sprecato un attimo del suo tempo per scrivere una dedica ad una fan.
-Grazie, Rif è il regalo più bello che potessi farmi.
-Figurati, tesoro, ma ora parlami dei tuoi nuovi progetti.
Anastasija annuì e iniziò a spiegare cosa aveva in mente.
Angolo Autrice : Nuovo capitolo e, come promesso, si torna ad Anastasija e conosciamo un nuovo personaggio, Rifka, cosa ne pensate?
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