Avevamo deciso di passare anche il capodanno da mia zia, così chiamai Madison per invitarla, visto che non ci eravamo viste a Natale e non ci eravamo neanche scambiate il regalo.

Ero sul portico davanti casa di Ian che aspettavo l'arrivo della mia migliore amica, ero così in ansia che sembrava non ci vedessimo da anni, invece sono passati solo pochi giorni. Wow. Pochi giorni che sembrano un'eternità. È passato così in fretta il tempo.. è proprio vero che quando ti diverti il tempo vola. Riassumendo, in questi mesi mi è successo di tutto.

Ho conosciuto Ian, o meglio lui mi ha chiesto l'amicizia su Facebook.

Abbiamo iniziato a sentirci tutti i giorni ed eravamo diventati amici.

Ho conosciuto Madison, che si è rivelata la migliore, nonché unica, amica del mondo.

Ho cominciato a parlare con mia madre, cioè.. con la tomba di mia madre, cioè.. con la sua lapide.

Ho incontrato per la prima volta Ian e il sentimento che provavo per lui si è intensificato.

Le due settimane successive al mio ritorno a casa sono state stressanti, non poter sentire il suo profumo, avere il calore del suo corpo la notte, vedere il suo sorriso appena sveglio e i suoi occhi azzurri..

Si, oltre a tutte queste cose belle bisogna ricordare anche che c'ho litigato. Appena una settimana fa stavamo ancora in litigio. Ma per fortuna abbiamo fatto la pace, e non potrei essere più felice. Abbiamo passato il Natale in famiglia, tutti ridevano, si divertivano e mi sono sentita di nuovo bene, a casa. Era diverso dai Natali successivi alla morte di mia madre. Siamo rinati tutti e tutto grazie ad una sola persona: Ian.

Ian. Il ragazzo più dolce, sincero, delicato, romantico, ma anche geloso al punto giusto, divertente, con senso dell'umorismo, socievole e con il quale è piacevole parlare. Anzi alle volte non c'è bisogno di parole, con lui si sta bene anche in silenzio, a guardare le stelle, con il suo calore che ti riscalda il cuore.

Lo amo come non ho mai amato nessuno.

Finalmente vedo un'auto nera opaca svoltare nel vialetto di fronte a me e scendo i gradini per raggiungerla.

Un nido rosso fiammeggiante fa capolino dalla portiera e mi precipito ad abbracciarla.

Lei si sbilancia sorpresa per poi riprendere equilibrio e stringermi a sua volta.

"Ronny mi sei mancata tanto!" Esclama tra i miei capelli.

"Anche tu! Sono felice che tu sia qua!" Rido, togliendomi dalla bocca dei ciuffi rossi.

Ride anche lei e ci avviciniamo alla porta di casa dalla quale ci aspetta il mio ragazzo.

Madison si avvicinò a Ian abbracciandolo.

"Finalmente ti conosco " scherzò il moro.

[°°°]

"No ma sul serio? Ronny che beve vodka? È da vedere!" Se la rise Madison. Eravamo seduti sul divano e Ian le raccontava di quella volta durante la quale assaggiai la vodka alla fragola e per poco non mi ubriacavo solo con quella. Non è colpa mia se non sono abituata a bere!

Risi anche io anche se non lo trovavo molto divertente. Mi scusai per andare in bagno.

Appena svoltai l'angolo feci un sorriso enorme. Non credevo ancora che la mia migliore amica fosse qua, che mio padre e il mio ragazzo andassero d'amore e d'accordo.

Mi diedi una sciacquata alla faccia e tornai in salotto, dove i due pettegoli stavamo ridendo di quella volta in cui cercai di tagliare il pollo con il coltello.

"Ehi, voi due, avere finito di sparlare di me?!" Chiesi in tono scherzoso.

"Ahahah scusa, ma.. davvero mangiavi il pollo con le posate?" Chiese ridendo Madison.

Intanto Ian stava ridendo sotto i baffi.

"Ehi amore! Tu non devi andare da qualche parte con Paul?" Gli dissi, facendogli capire che doveva andarsene.

"Oh si.. vi lascio parlare di cose da donne" si alzò e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.

Appena sentì il portone chiudersi Madison iniziò a farmi tremila domande tutte insieme.

"Allora? Com'è? Tuo padre come l'ha presa? Quindi siete fidnazati? È bravo anche a letto? Gli hai già detto "ti amo"?"

Cercai di bloccarla.

"Ehi ehi! Frena! Allora: mio padre l'ha presa bene, sembra piacergli e si siamo fidanzati.. poi le altre domande non me le ricordo" risposi.

"Ti rende felice?" Chiese dopo alcuni secondi di silenzio. Era diventata seria all'improvviso.

"Si, sono felice con lui." Risposi decisa.

"Bene.. mi basta questo" sorrise.

[°°°]

Passammo tutta il pomeriggio a chiacchierare, come non facevamo da tempo.

Arrivata l'ora di dormire la accompagnai nella camera degli ospiti, che alla fine era solo la camera dei genitori di Ian, che da tempo non la abitavano più. Ci augurammo la buona notte e filai nella camera in cui mi aspettava Ian. Entrai ed ebbi la possibilità di ammirare un esemplare maschio in procinto di liberarsi degli indumenti, comunemente chiamati vestiti, per stendersi nel letto per un sonno ristoratore.

"Così mi consumi" scherzò Ian, sdraiandosi sul materasso, ero ancora sulla soglia imbambolata.

Mi riscossi e andai a stendermi tra le sue braccia. Appena toccai con la testa il cuscino caddi in un sonno profondo.