15
Eravamo pronti, mio padre sarebbe arrivato a breve. Ho fatto ripetere il piano almeno centocinquanta milioni di volte a Nina, per essere sicura che sembrasse reale al 301%. Naturalmente era perfetto. Nina è perfetta. Troppo. Però.. cerco di non farci troppo peso, in fondo ci sta aiutando.
"Ok, è arrivato. Siete pronti?" Chiedo per l'ennesima volta, Ian mi guarda con uno sguardo esasperato ma poi sorride e annuisce, Nina invece sembra averla presa proprio sul serio. Sembra che stia per andare in guerra.
Il campanello suona e io sobbalzo come una deficiente, Nina si affretta ad aprire la porta, non prima di aver dato al volto un'espressione del tutto naturale.
"Signor Gale, che piacere conoscerla!" Esclama, facendolo entrare. Non vedo Josh, deve essere rimasto in macchina. Meglio, mio fratello alle volte può essere troppo sveglio.
"Tu devi essere Isobel" dice mio padre con aria interrogativa, avanzando nell'umile dimora di Somerhalder.
"Esatto, ma la prego si accomodi, le posso offrire qualcosa?" Chiede gentilmente Nina.
Ok, ammetto che è davvero brava!
"Un bicchiere d'acqua, grazie".
Nina scompare in cucina e io sospiro di sollievo: la prima parte è passata. Mi accorgo che sta fissando Ian e, istintivamente, mi allontano da lui. Non dovrei strargli così vicino. Mi avvicino invece a mio padre.
"Papà, che bello rivederti" lo abbraccio e gli do un bacio sulla guancia. Mi stringe a se e mi saluta.
"Ti sei divertita?"
"Certo.. però mi dispiace andarmene " confesso.
"Lo so, ma potrai venire qua ancora, o magari può venire Isobel da te" dice con disinvoltura.
"Davvero?" Esclamo entusiasta. Mi giro verso Ian e gli sorrido ma poi mi rendo conto che dovrà venire Isobel/Nina e non Ian. Il mio sorriso svanisce mentre mi sciolgo dall'abbraccio.
"Lu-lui è Ian, il.. il fratello maggiore di Isobel" balletto distratta, cercando di ricordare le battute a memoria, ma in quel momento nella mia testa si sta manifestando un putiferio, ho sbagliato tutto, fin dall'inizio. Non avrei dovuto mentire, mai. Ora ne pago le conseguenze.
"Piacere di conoscerla signor Gale" dice Ian stringendogli la mano.
Nina torna dalla cucina con un vassoio pieno di biscotti e bicchieri d'acqua. Mi si è chiuso lo stomaco e credo che mi stia per venire un conato di vomito. Mi allontano sbiascicando un "scusate" e mi avvio al bagno. Entro dentro e mi chiudo la porta alle spalle andandomi a sedere sul pavimento.
Ho lo sguardo perso nel vuoto, non posso credere di aver rovinato tutto. Un bussare insistente alla porta mi fa trasalire e tornare alla realtà.
"Amore.. sono io, fammi entrare" dice Ian da dietro la porta. La apro e torno a sedermi nella mia stessa posizione. Lo vedo sedersi vicino a me, dopo aver chiuso la porta. Mi stringe tra le sue forti braccia e mi fa sedere sulle gambe. Mi lascia un bacio sulla fronte.
"Ronny.. " Non ce la fa nemmeno lui a parlare, abbiamo sbagliato tutto. Mio padre non accetterà mai Ian, ma soprattutto non mi perdonerà mai per avergli mentito.
"Ian, abbiamo.. ho sbagliato a mentire a mio padre"
"Lo so.. mi dispiace che tu abbia dovuto farlo"
"No Ian no. Io non mi pento di essere qua, solo di non aver detto la verità a mio padre"
"Pensi che ti avrebbe lasciato venire se avesse saputo?"
"Non lo so, non lo potrò mai sapere"
"Amore.. io ti amo, lo sai. Sistemeremo tutto e, ti prometto, che troverò un modo per venire da te. Ok?"
Annuì sul suo petto e mi strinsi a lui più forte.
"Ti amo anche io".
Mi misi a cavalcioni su di lui per poterlo stringere meglio e insinuai il mio naso nell'incavo del suo collo per bearmi del suo meraviglioso profumo. Sentì una sua mano stringermi per la vita e l'altra insinuarsi tra i miei capelli.
"Sei la cosa più meravigliosa che mi sia capitata, Ronny" mi disse sottovoce. In quel momento sentì il mio cuore accelerare per la contentezza.
"Ian?" Lo chiamai.
"Mh" strofinò il naso nei miei capelli.
"Come fai a sopportarmi?" Ho questa domanda in testa da mesi ormai. Lui mi è sempre vicino, soprattutto quando sono di cattivo umore, ma non si è mai lamentato.
"Sopportare? Ma che cazzo dici? Io non ti sopporto. Sopportare è quando qualcosa non ti va bene ma stai zitto. E tu mi vai bene. Io non ti sopporto. Io ti amo Ronny.. Lo vuoi capire?".
Piango. Sono così felice, io lo so che mi ama, ma sentirmelo dire così, in questo modo..
Lo stringo e gli lascio un bacio sul collo. Sento il suo corpo svegliarsi e sorrido per il semplice fatto di esserne io la causa. Gliene do un altro, un altro e un altro ancora. Arrivo alla mascella e ci passo i denti in modo leggero. Gli do un semplice bacio sulle labbra ma lui mi morde il labbro inferiore per non farmi allontanare, così mi appoggio di nuovo a lui che non perde tempo e approfondisce il bacio. È un bacio diverso dagli altri. È pieno di promesse, speranza, tristezza, forse per la mia imminente partenza, ma anche gioia per il semplice fatto di esserci visti e amati da vicino e non tramite messaggi. Se ci penso, mi viene da piangere. Sarà tutto diverso ora, ogni messaggio o chiamata sarà diversa, ci sarà la tristezza di non poter parlare faccia a faccia, di non poterci baciare quando vogliamo. Di non poterci vedere, se non in videochiamata. Di non poter sentire le sue forti braccia stringermi quando ne sento di più il bisogno, di non sentire il suo profumo sui vestiti, dopo aver dormito tutta la notte abbracciati. Non poterlo vedere la mattina appena sveglio con gli occhi assonnati e i capelli tutti arruffati.
Mi mancherà, Dio se mi mancherà tutto questo.
"Promettimi che ci vedremo presto" gli dico, ancora avvinghiata a lui.
"Te lo prometto".
Tre parole che fanno la differenza, per me sono più importanti di un "Ti amo", perché con "Te lo prometto", dai la tua parola, l'amore può finire, ma non le promesse, no quelle devono essere sempre rispettare, se no non si fanno. Per questo mi sento più sicura quando mi promette queste cose. Perché so per certo che ci rivedremo, non so quanto tempo passerà ma succederà. Il bello delle promesse è proprio questo: durano per sempre, quindi non sai mai quando verranno per riscattare il loro debito, ma sai che verranno.
Mi alzo da lui controvoglia "mio padre sarà preoccupato, è meglio tornare di sotto.".
Ian annuisce e si alza, aprendo la porta per farmi uscire. Scendiamo le scale in silenzio e quando raggiungo il salotto noto che mio padre non c'è. Per un attimo mi passa l'assurda idea che abbia cambiato idea, ma poi Nina esce dalla cucina con il suo solito sorriso.
"Tuo padre ti aspetta in macchina " dice con tono un po' triste.
Annuisco e mi infilo il giubbotto, salgo le scale per andare a prendere il borsone e Ian mi viene dietro, vedo che entra in camera con me e si avvicina all'armadio, lo apre e ne tira fuori una sua felpa, la guarda poi alza lo sguardo su di me e me la passa.
Lo guardo interrogativa poi dice "così potrò esserti vicino." Sorride.
Il mio sorriso si estende e tiro fuori dal mio borsone una sciarpa, so che non è il massimo ma è l'unica cosa che gli potrebbe andare.
"So che non è proprio il tuo genere ma.. " gli allungo la sciarpa e lui la prende sorridente.
"È perfetta" se la mette intorno al collo e ispira profondamente. "Deliziosa. Sa di te".
Mi scappa una risatina. Ma smetto subito, non penso sia il momento adatto per ridere.
Lui mi guarda tristemente e serra la mascella, come se si stesse trattenendo poi, in un lampo mi è addosso e mi bacia con passione, posa le mani sulle mie guance rosse e mi da tanti piccoli baci su tutto il viso.
~~~
"Mi mancherai Nina e, grazie.. per tutto" la stringo di nuovo e le sorrido.
"Figurati Ronny, siete una bella coppia tu e Ian"
"Oh, grazie" arrossisco un po' poi mi volto a guardare mio padre in macchina che aspetta pazientemente. Mi volto di nuovo verso la ragazza.
"Potresti salutarmi Ian e digli che lo amo?". Ian Non ha voluto salutarmi perché gli faceva troppo male, ci avrebbe fatto molto male. È meglio così.
La mora annuisce e io sospiro profondamente prima di girarmi e infilarmi in macchina.
Mi siedo nei sedili posteriori, come prima, e alzo lo sguardo alla finestra della camera di Ian, vedo la luce accesa e sorriso. Vedo la tenda che si sposta e un Ian in lacrime mi saluta. A quella visione non posso fare a meno di piangere anche io. Già mi manca. È iniziato anche a piovere. Perfetto, per il mio umore. La macchina parte e mi perdo a fissare le gocce di pioggia che fanno a gara, proprio come le mie lacrime che fanno a gara a chi arriva prima al mio cuore.
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Angolo autrice:
Salve gente!! Capitolo un po' triste, ma tanto sarebbe successo quindi meglio levarsi subito il dente!
Vi a commosso? Spero di si, perché io lo fatto..
Ci vediamo al prossimo capitolo,
Un bacio.
Vale <3
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