Capitolo 52: just for love.
LIDYA.
Sto tornando da scuola da sola. Purtroppo oggi ero l'unica a terminare alle tre passate, così sto facendo la strada da sola, ascoltando un po' di musica. Sto passeggiando tranquillamente sul marciapiede che costeggia il mare e la spiaggia e per moltissime ragioni sento la necessità di buttarmi in mare, ma mi trattengo.
Ricomincio a camminare, ripensando che questa giornata non è andata poi così male: ho preso nove in giapponese e in economia, e un sette in matematica. Sì, odio quella materia, ma fortunatamente raggiungo dei risultati abbastanza buoni.
D'un tratto sento qualcuno ridere. Mi volto e vedo Alala, una delle nostre nemiche. E' una squallida ragazzina dai capelli verdi, con un vestitito striminzito verde che le fa notare troppo le gambe e la scollatura. E' giuliva e dannatamente idiota.
-Che ridi?-, domando io.
-Oh, nulla... pensavo: perché non fare visita alle principesse? E' tanto che non ci vediamo?-.
-Non potevi aspettare qualche giorni di più? Sai oggi era una buona giornata...-.
Alala saltella battendo le mani eccitata. -Be', vorrà dire che sarò contenta di avertela rovinata! Avanti, ora prova a fermarmi se ci riesci!-. E detto ciò si smaterializza. Guardo il punto in cui è scomparsa e sospiro, infastidita, poi mi volto e vedo solo dopo che c'è un'enorme onda dinnanzi a me che presto potrebbe distruggere la città. Con un balzo arrivo sulla sabbia e comincio a correre verso il mare, tuffandomici dentro. Mi ritrovo in una coda rossa e i miei capelli sono divenuti color caramello, molto più lunghi, legati in una coda laterale.
Nuoto verso il centro dell'onda e appena vedo ciò che mi interessa spalanco gli occhi: esca trovata.
Comincio a lottare contro di lui, tirando calci e pugni e cercando inutilmente di ferirlo mortalmente, ma è ovviamente impossibile.
-Trovato! Allora sei tu la causa dell'onda!-, esclamo io di fronte al mostro. -Preparati perché ti darò una bella lezione!-.
In un suono cristallino e in un flash di luce pura, la mia divisa scolastica scompare, i miei capelli si allungano schiarendosi e aquisendo un color caramello e sul mio corpo appare un grazioso abito analogo a quello di Lucia.
-Ti mostrerò qual è il potere di una Sirena!-, e detto questo mi metto in posizione per cominciare a cantare.
Ben presto il mostro scompare in un vortice di bolle.
Ma un attimo prima di riprendere la mia forma marina e di ritornare in superficie, appare una creatura dalle lunghe e robuste spire.
-Ed ora la magia della voc...-. Senza nemmeno avere il tempo di terminare la frase, mi ritrovai scaraventata poco lontano dal serpente, spinta con un colpo al ventre da un piccolo animaletto che, non visto, accompagnava il grande essere.
Sbatto su uno scoglio, a fatica mi rialzo, ma appena un attimo dopo ritorno alla mia forma di sirena, senza poter far nulla.
Mi guardo una mano incredula.
Cosa... il serpente interrompe i miei pensieri avvicinandosi minaccioso. Dal terrore non mi muovo e inoltre non riesco a trasformarmi. Ancora pochi metri e...
-Stalle alla larga!-. Dopo un grido, sul muso del serpente arriva un potente calcio da qualcuno che però non ho ancora visto bene in faccia. Appena si gira noto che si tratta di Ayato Amagi, il cugino di Rhiito, ragazzo per cui ho una cotta, ma non lo sa nessuno, a parte me.
-Ehilà, Lidya! Uhm, perché non sei trasformata?-, mi chiede guardandomi confuso.
-Non lo so, è successo all'improvviso e... Ayato!-, grido io spaventata.
Un altro sorriso, e Ayato tira fuori una spadaccina dalla sua maglia, parando tranquillamente il colpo con la sua katana da allenamento, con sicurezza.
Lo guardavo preoccupata e stupida allo stesso tempo.
-Lidya, è in momenti come questi che si suppone ci si debba trasformare!-, esclama Ayato, respingendo l'attacco del serpente.
-Stai a vedere!-. Sfondo nero, una goccia rossa, e il viso di Lidya.
Un turbinio di colori e un vortice di piccole luci. La ragazza mosse un braccio in un taglio diagonale pronunciando:-Voce di Perla Rossa!-.
Apro gli occhi ora verdi e dopo un fascio di luce esclamo:-Ti mostrerò qual è il potere di una Sirena!-, e mi misi in posa afferrando al volo il microfono.
Ayato, sorpreso dalla mia bravura, lascia andare la katana ed io, a fine canzone, mi precipito a prenderla, sperando di non romperla. Atterro goffamente, non abituata a maneggiare delle armi al di fuori del microfono.
Dopo un'espressione attonita, Ayato mi sorride, e con una voce più matura e leggermente più profonda, soave e seducente aggiunge:-Ti ho salvata. Non pensavo che ci sarei mai riuscito-.
-Eh dai, non essere pessimista, in fondo c'è sempre una prima volta-, rispondo io risolutamente.
Ayato sorride ancora più convinto. -Forse hai ragione. Ti sei spaventata quando mi hai visto?-.
-No, no, quello no... ero solo un po'... imbarazzata, ecco-.
Ayato spalanca gli occhi. -Ah sì? E perché?-.
Abbasso lo sguardo verso gli scogli e per qualche istante rimango zitta, sperando che lui annuisca e se ne vada, ma non fa così. Si avvicina lentamente e mi prende il mento. Abbiamo le bocche a distanza di pochi centimetri e sebbene io sia così convinta del fatto di volerlo baciare ora, mi blocco e rimango ad osservare i suoi occhi.
E' proprio come il cugino, uguale identico, mi dico io sorridendo.
E mentre mi avvicino, più convinta, lui mi bacia, premendo le sue labbra chiare sulle mie scure e carnose. Il bacio dura qualche secondo, forse anche di più, ma non riesco a contare, perdo la cognizione del tempo, poiché sta accadendo qualcosa che attendevo fin dai primi tempi che mi sono trasferita qui.
Mi stacco da lui quasi con nostalgia e bisbiglio:-Arigato, Ayato-.
E con un sorriso lui replica:-Arigato, Lidya-.
---
nella foto c'è kaito.
sbavo :)
un bacino
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro