-Posso sapere una cosa, Tom?-, gli chiedo guardando il sole che splende sebbene sia dicembre.

-Dimmi pure, piccola mia-, risponde lui baciandomi la fronte.

-Che cosa ti è successo prima, quando volevi buttarmi giù..-.

-Ehi, shhh!-, mi dice lui posando un dito sulle labbra.

Gli rivolgo un sorriso, ma lui volta la testa verso il mare e il tramonto.

-Sono obbligato da una donna ad ucciderti, ma prima devo trovare una cosa cara a te, che ti serve per combattere contro di lei..non so cosa sia né cosa significhi, ma..io non glielo permetterò-.

-Grazie, Tom, ma..chi è questa donna?-, chiedo io curiosa.

-Ha lunghi capelli bianchi argentei e occhi penetranti, glaciali-, risponde lui.

Non mi ci vuole tanto tempo per capire che sta parlando di Maria, una delle fate cattive del mare. Quella la odio, come le sue amiche ovviamente.

-Mi fido di te, amore-, gli dico io dolcemente.

Tom si avvicina e ricomincia a baciarmi.

Finisce così il nostro pomeriggio e alla fine, verso l'ora di cena, mi riporta a casa di Rina.

Stasera si mangia la pizza, Rina l'ha fatta in casa e sicuramente sarà buonissima.

Alla nove vado a dormire, ma prima di addentrarmi nel letto mi affaccio dalla finestra e ripenso a Kaito.

-Ti prometto che tornerai quello di prima, frattellone mio. Voglio abbracciarti ancora, voglio mangiare con te, voglio picchiarti quando mi arrabbio-.

Mi infilo sotto le coperte e mi addormento quasi subito, pensando a Kaito.