Arrivo a casa. Busso più e più volte, ma non apre nessuno, cosi decido di usare le chiavi.

Entro, è tutto buio, sembra che non ci sia nessuno, ma appena arrivo in salotto, vedo una figura seduta sul divano, che pensa con la faccia fra le mani.

-Kaito?-, dico io.

-Non pensavo che tu e Rhiito vi foste lasciati-, mi dice lui alzando la testa.

-Non ci siamo lasciati, infatti-, rispondo io avvicinandomi.

-Ah, sì? E allora, dimmi, come bacia Tom? Bene, spero-, ribatte Kaito alzandosi in piedi.

-Che cosa stai dicendo, Kaito? Sei malato? Hai la febbre?- gli chiedo posando una mano sulla sua fronte.

Lui me la leva prontamente e mi guarda male. Nei suoi occhi rivedo la scena di quando Lucia lo abbracciò quando tornò a scuola dopo l'incidente.

Mi sento male, sento il respiro farsi meno frequente.

-Finché non troverai una soluzione e mi racconterai quello che è successo fra te e Tom, quelle sono le tue valigie-, dice Kaito indicandole.

Sbarro gli occhi: mio fratello mi sta mandando fuori casa?

Dove vado, ora?

Da Nikora?

Non ci penso neanche!

E allora da chi?

Mikaru ed io non ci vediamo da tanto, ma è pur sempre la mia migliore amica.

-Kaito, ascoltami, sta piovendo, è sera, non so dove andare... lasciami restare una notte, il tempo per trovare una sistemazione, ti prego!-, strepito io mentre le lacrime cominciano a sgorgare.

-No, vattene, questa è casa mia!-, dichiara lui.

Mi avvicino alle valigie, le prendo, poi mi dirigo verso l'uscita. Prima di andarmene lo guardo. Kaito ad un tratto urla, si accascia a terra. Mi avvicino, mollando le valigie per terra ma lui mi spinge via.

Con le lacrime agli occhi me ne vado, ma nella mia mente l'immagine di kaito che diventa Eriru si fa sempre più nitida.