Il 23 aprile dell'Anno del Signore 1988 tutto scorreva tranquillo.
Il Guardiano dell'Apocalisse Alpha 346-B aveva passato l'intera mattinata a maledire la sorte per essere nata donna, e in quanto tale costretta a subire quegli insostenibili crampi una volta al mese. Una volta trovato un compromesso fra la propria deprecabile situazione terrena e gli orari di lavoro, aveva timbrato il cartellino e, come ogni giorno, si era messa in piedi a fissare l'Orologio dell'Apocalisse, questa volta alternando il peso tra una gamba e l'altra - a ritmo con il placido ticchettio che sentiva - nella speranza di trovare una posizione che attenuasse quel costante fastidio alla base della schiena.
Solo allora si accorse, mentre si sistemava la gonna del tailleur, che mancava un solo minuto alla mezzanotte. Anzi, ora che ci faceva caso, la lancetta si stava muovendo in avanti, percorrendo in fretta quei pochi centimetri che la separavano dal grande dodici in cima.
E lì si fermò, ineluttabile e ignara di cosa quella sua azione avrebbe significato per il mondo intero.
La pendola cominciò a battere i suoi rintocchi.
«Alpha 346-B!» esclamò il Guardiano Beta 934-L, entrando trafelato per la porta principale. «È iniziata».
Il primo pensiero di Alpha 346-B, appena promossa ad Angelo dell'Apocalisse, fu: "oh no, proprio oggi?".
Il suo collega tirò fuori dalla borsa un faldone di fogli A4 e glielo passò. Alpha ne sapeva a memoria il contenuto: l'Apocalisse in tutte le salse, secondo tutte le religioni esistenti, dato che il capo voleva che nessuno fosse deluso dalla fine del mondo. Del resto, sarebbe stato l'ultimo spettacolo messo in scena, e avevano già mentito alla popolazione mondiale quando avevano divulgato la notizia - appoggiata dalle più importanti pubblicazioni scientifiche - che l'Orologio misurava il tempo che mancava ad una guerra atomica. Tutte balle.
In realtà, la lancetta era arrivata al suo capolinea dal momento che nella città francese di Grenoble, durante un brindisi in un rinfresco di laurea, per la due virgola settantatré per dieci alla ventunesima volta dall'inizio dei tempi un bicchiere contenente una bevanda alcolica aveva cozzato contro uno che ne conteneva una analcolica.
Dando inizio all'Apocalisse.
«Cani infernali,» lesse ad alta voce Alpha, «zombie, cavalieri... non sarà troppa roba da mandare sulla Terra tutta assieme?».
«Tu fai un po' un misto» la esortò Beta 934-L, lisciandosi la giacca e facendo spallucce.
«E se poi qualcuno si accorge che manca qualcosa?».
Beta 934-L portò entrambe le mani in grembo, intrecciando le dita. All'Orologio davanti a loro sembrava non importare nulla, quindi era inutile provare a chiedergli qualche consiglio.
«Fidati, non succederà» rispose. «Alla fine la gente vede sempre quello che vuole vedere».