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Capitolo 8

«Perché stai facendo questo?» chiese Izuku sollevando le loro mani unite tra loro.

«Perché non posso?» domandò a sua volta il maggiore fermandosi e avvicinando a sé il verdino fino a far scontrare i loro petti.

Gli occhi del minore si spalancarono shoccati dal gesto del biondo che per impedirgli di fuggire aveva stretto intorno alla sua vita un braccio per tenerselo anche più stretto.

«No...non...io...lei può fare quello che vuole.» rispose Izuku posando le mani sul petto dell'eroe per cercare di tenerlo un po' distante da sé, la sua vicinanza gli annebbiava la mente, facendogli viaggiare la fantasia verso direzioni poco consone

«So che posso fare quello che voglio. Sono il grande Dynamight, quello che intendevo è: ti da fastidio che ti stia così vicino?»

Il verdino incatenò i suoi occhi con quelli di Katsuki che gli stava facendo un sorrisetto strafottente, cosa che fece andare a mille il cuore.

«Io...io sento il cuore andare a mille se le sto così vicino...» rispose Izuku sentendo le guance arrossarsi per quella confessione.

«E non ti piace come sensazione?» domandò insistente il biondo.

Il minore non sapeva proprio come rispondere e sapeva che se avrebbe osato aprire di nuovo bocca, si sarebbe messo di nuovo a balbettare, quindi scosse lieve la testa, facendo spuntare un sorriso furbo sul volto del maggiore che allentò la presa, ma prima che Izuku potesse sfuggirgli di nuovo, gli lasciò un dolce bacio sulla guancia.

Il verdino preso in contro piede da quel gesto, guardò per un istante l'eroe dritto negli occhi, un secondo fatale perché si senti quasi precipitare in quella distesa di rosso che erano le sue iridi, così simili a dei rubini.

«Adesso cosa vuoi fare?» chiese Katsuki tornando a camminare non lasciando però la mano al più piccolo, riportandolo alla realtà con la sua voce.

La passeggiata proseguì in silenzio, senza che Izuku rispondesse alla domanda, troppo preso a cercare una risposta da dare, fino a quando il biondo non lo trascinò di nuovo verso la zona trafficata per poi spingerlo dentro un locale poco affollato.

Passarono il tempo con il maggiore che domandava al verdino dettagli della sua vita, mentre il secondo rispondeva tra l'imbarazzo e il nervoso.

E alla fine si fece l'ora di tornare a casa.

Izuku rientrò in casa con un sorriso triste sulle labbra, ma non perché la giornata non gli fosse piaciuta, anzi era stata una delle più belle della sua vita e si era divertito a parlare con l'eroe, anche se non erano mancati i momenti imbarazzanti.

Katsuki tornato a casa si fiondò sul divano con un sorriso sulle labbra che da molti anni non gli solcava il volto.

Stare con il verdino gli era piaciuto più di quanto si aspettasse, anche se non ne capiva il motivo.

Aveva pensato la prima volta che lo aveva visto, che fosse un ragazzino insignificante e che non meritasse la sua attenzione, di sicuro non più delle altre comparse che affollavano la sua vita, ma quelle domande così mirate sul suo quirk scritte in quel quadernetto pieno di appunti, gli avevano fatto sorgere un certo interesse.

Le guance di Izuku quando si imporporavano, gli ricordavano veramente una fragola e più di una volta si era immaginato di mordergliele e lo aveva quasi fatto, ma aveva tramutato il gesto in un bacio che aveva reso il più piccolo ancora più carino ai suoi occhi.

«Cazzo, mi sta facendo rincoglionire.» sospirò prendendo il cellulare dalla tasca.

Era da un po' che ci stava pensando, precisamente da quandolo aveva lasciato alla stazione prima di tornarsene a casa.

Aveva un'incredibile voglia di vederlo di nuovo.

E senza nessuna esitazione, aprì la chat con il verdino e prese a scrivergli un messaggio.

Izuku che aveva affondato la faccia nel cuscino ripensando al bacio che Katsuki gli aveva dato sulla guancia, si ridestò al suono di una notifica del cellulare.

"Mi sono divertito, spero di rivederti presto."

Al verdino si inumidirono gli occhi per la gioia.

«Non ci posso credere.» sussurrò posando la fronte sul cellulare, come a voler raggiungere il biondo tramite il dispositivo.

Uno strano pensiero gli affiorò nella mente mentre digitava la sua risposta.

Come sarebbe stato se quel bacio me lo avesse dato sulle labbra?

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