Capitolo 18
Angolo Ice:
Il capitolo contiene delle scene sensibili...
buona lettura.
Le lezioni erano terminate e ad Izuku il sorriso non era più tornato, quello che i due compagni di classe avevano istillato nel suo cuore, si era propagato come un veleno nel suo animo facendolo stare peggio sempre di più.
Il voler troncare la relazione con Katsuki, questo bisogno si era radicato nella sua mente peggio di un'erbaccia.
Si stava dirigendo verso casa pensando a quali parole usare per mettere fine a tutto ciò che di bello gli era capitato, quando una mano gli afferrò con forza una spalla per poi spingerlo con il volto premuto contro il muro che fino ad un attimo prima era alla sua destra.
«Brutto figlio di puttana finalmente ti ho trovato.» sussurrò una voce al suo orecchio con tutta la cattiveria che riusciva a far trapelare.
«Cos...» provò a dire il verdino non riuscendo a vedere in volto il suo aggressore.
«Zitto lurido bastardo. Altrimenti ti uccido.» sputò quelle parole addosso al più piccolo che si mise a tremare per la paura, «Non sai da quanto aspetto questo momento, ma quel coglione del tuo fidanzatino ti sta sempre attaccato al culo. Devi essere proprio una brava troietta se sei riuscito ad irretirlo in quel modo.»
Izuku a quelle parole provò a ribellarsi, ma con forza l'altro lo schiacciò ancora più forte al muro facendogli sbattere la testa e graffiare la guancia che prese subito a sanguinare.
«Ti sentivi al sicuro con il tuo pro-hero sempre attaccato al culo, ma adesso che non c'è, nessuno ti verrà a salvare.» urlò dritto nell'orecchio del più piccolo che prese a singhiozzare.
«C...chi s...sei?» chiese tremando, le lacrime che si mescolavano al sangue nella ferita.
Una risata proruppe dalla bocca del maggiore che per non far muovere il più piccolo gli afferrò i capelli con forza strattonandogli all'indietro e permettendogli per un secondo di vedergli il volto.
«Non senti la mia voce per un mese e già ti sei dimenticato di me?» chiese un ragazzo dai corti capelli neri e gli occhi gialli.
«Tsukasa?» chiese Izuku spaventato più che mai.
«Ce ne hai messo di tempo.» e nel dirlo gli sbatté di nuovo la testa contro il muro.
Dei puntini neri presero a volteggiare nel campo visivo del verdino che si ritrovò ad ansimare per un attacco di panico che lo stava per travolgere.
Tsukasa intuendo quello che stava capitando al più piccolo lo separò dal muro per lanciargli una sberla che lo fece volare ad un metro dal maggiore per poi schiantarsi a terra, sbattendo violentemente la schiena.
«Ho pensato a come fartela pagare per quello che mi hai fatto. All'inizio ho pensato di usare il quirk, dopotutto il mio è fantastico.» disse sollevando la mano e secernendo una sostanza vischiosa, una goccia scivolò tra le sue dita cadendo sulla mano di Izuku che prese ad urlare per il dolore.
Il liquido a contatto con la sua pelle prese a sfrigolare e a produrre un leggero fumo, bruciando la mano del verdino.
«Ho sentito che c'è un'eroina con il quirk simile al mio, ma lei lo usa per salvare le persone, ma a me non frega un cazzo..» e si mise a ridere vedendo il minore gemere per il dolore mentre le lacrime avevano smesso di uscire per le troppe emozioni.
«Comunque stavo dicendo che prima avevo pensato di usare il quirk, ma sai com'è, se lo avessi fatto e mi avessero trovato, avrei avuto un'aggravante, quindi ho pensato di picchiarti abbastanza forte da mandarti in ospedale, ma so che se comincio...» e afferrò Izuku per il colletto della divisa scolastica sollevandolo da terra, «...Non mi fermerò di certo fino a quando non ti vedrò morto.»
E il primo colpo arrivò al verdino dritto nelle costole.
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