Capitolo 10
«Katsuki vuoi entrare?» chiese Izuku una volta davanti a casa.
Il biondo lanciò uno sguardo che il più piccolo non riuscì ad interpretare, gli occhi brillavano e un sorriso malizioso solcò le labbra del maggiore che avvicinò di nuovo a sé il verdino grazie alle loro mani ancora allacciate insieme.
«È un invito?» domandò chinandosi in avanti e sfiorando con il suo naso quello del minore.
«Invito?» chiese sorpreso mentre sentiva il cuore battere furioso nel petto.
«Sì, per il bacio mancato di prima.» rispose il maggiore muovendo il capo in modo che i nasi si potessero strofinare tra loro.
Il verdino deglutì rumorosamente e le guance presero di nuovo una sfumatura rossastra al solo sentir quelle semplici parole.
Ci aveva pensato per tutto il tragitto e anche nei giorni precedenti a come sarebbe stato poter assaporare quelle labbra dalla forma così definita. Si chiedeva che sapore avessero, se fossero amare come il carattere del biondo o magari dolci come i momenti che avevano passato insieme, oppure erano scoppiettanti come il suo quirk.
E senza accorgersene annuì leggermente.
Quel piccolo gesto stupì Katsuki che non si aspettava di certo che il più piccolo rispondesse così sinceramente a quella provocazione, ma ben presto lo stupore lasciò il suo volto per essere sostituito da un sorriso malizioso , mentre il suo cuore perse un battito nello scorgere lo stesso desiderio che possedeva lui, negli occhi del verdino.
Avrebbe voluto farlo anche in quel momento, gli bastava percorrere quei pochi centimetri che li dividevano e avrebbe sentito cosa si provava a sfiorare quelle labbra che sembravano morbide e dolci come la panna.
Ma non poteva farlo lì, non davanti a tutti. Voleva che per Izuku il loro primo bacio fosse speciale.
Non se lo spiegava neanche lui quello strano desiderio, non aveva mai provato niente per nessuno, almeno non in quel modo, non aveva mai guardato nessuno con lo stesso interesse, con lo stesso bisogno spasmodico, con la stessa curiosità.
Neanche quando aveva preso quella sbandata per Kirishima alle superiori, neanche per Todoroki il bello della classe, per nessuno.
«Entriamo allora.» disse Katsuki riprendendosi dal suo smarrimento.
Izuku sorrise dolcemente, facendo fremere il maggiore che strinse più forte la presa delle loro mani. Quando la porta venne aperta e il verdino oltrepassò la soglia, la precaria resistenza che il biondo stava imprimendo verso i suoi istinti più selvaggi, crollò e facendo voltare il più piccolo fino ad averlo petto contro petto, lo sospinse dolcemente addosso al muro, imprigionandolo tra le sue braccia con il volto a solo un centimetro dal suo.
«K...Katsuki...» gemette con un sospiro caldo Izuku mentre un brivido gli percorreva il ventre e le gambe.
«Se vuoi il tuo bacio, vieni a prendert...» il pro-hero non riuscì a terminare la frase che le labbra del verdino si posarono sulle sue.
Gemette senza accorgersene mentre spostava le mani dal muro ai fianchi del minore che come un richiamo sporse in avanti il bacino, facendolo scontrare con il suo.
Le labbra che da prima non osarono muoversi per il timore delle sensazione che quel semplice contatto stavano scatenando, iniziarono un gioco di sospiri e morsi che per poco non fecero cedere le gambe ad Izuku, ancora all'oscuro delle emozioni che stavano prendendo il controllo del suo corpo.
Ognuno pronunciava il nome dell'altro quando per un secondo le labbra si separavano alla ricerca di ossigeno.
Le mani di Izuku presero ad esplorare il corpo dell'altro, ma il contatto gli sembrava troppo blando, la giacca e la maglietta gli impedivano di sentire veramente come fosse il corpo dell'eroe che venerava, quindi con un movimento che lo stupì, fece scivolare dalle spalle la giacca al maggiore per poi infilare le mani sotto la maglia del biondo e sentire quindi gli addominali scolpiti.
Un gemito più forte lasciò le labbra del maggiore che pose così fine a quel bacio che lo stava mandando fuori controllo.
«Izuku...piano...» ansimò posando la fronte contro quella del minore, «Se continui così ti dovrò chiedere dove si trova la tua camera.»
Per un attimo il verdino guardò confuso il maggiore, per poi sbarrare gli occhi quando il significato di quelle parole raggiunse il suo cervello fuso per i troppi baci e le troppe emozioni.
«No...io...io non...» provò a dire, ma la risata sommessa di Katsuki lo interruppe.
«Tranquillo.» sussurrò sfiorandogli di nuovo le labbra con le sue, «Andiamo a piccoli passi.»
E Izuku annuì con un sorriso quando il biondo si staccò da lui.
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