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Capitolo 6

Capitolo 6.

La mattina dopo al loro risveglio i quattro fecero colazione con Gelmir e Blake.

Solo dopo riprensero il viaggio per la loro nuova destinazione.

Durante il terzo giorno di viaggio, Alexander, iniziò ad avvertire fortissimi dolori al basso ventre.

Shinra vedendolo sofferente gli domandò: «Alex, cosa posso fare per te?»

«Mi puoi scaldare un panno. Voglio provare a mettermelo sull'addome e vedere se passa il dolore» ammise lui con un filo di voce accennando un piccolo sorriso cercando di non farlo preoccupare troppo.

Shinra durante quella pausa scaldò il panno per l'argenteo pensando: Perchè sta così male? Non riesco a capire cosa stia succedendo e non ho idea se questo basterà ad aiutarlo...

Quando il panno fu abbastanza caldo lo portò all'argenteo mettendoglielo con delicatezza sull'addome: «Se posso fare altro non esistare a chiedere»

«Potresti restare qui con me?» gli domandò l'argenteo mordendosi il labbro all'ennesima fitta di dolore.

«Certo, Alex» rispose lui sedendosi al suo fianco accarezzandogli dolcemente il volto.

Miyabi che era rimasto in silenzio disse: «Io mi metto alla guida»

«Io ti faccio compagnia e appena siamo in città ti portiamo dal medico se il dolore non ti passa» disse l'angelo senza giri di parole.

«Grazie...» rispose lui accennando un sorriso.

Shinra si mise comodo tra le coperte abbracciandolo tenendolo stretto a sé con dolcezza appoggiando il petto contro la sua schiena massaggiandogli delicamente l'addome sperando che questo lo aiutasse un po' assieme a quel panno caldo.

Il gruppo dopo quella pausa viaggiò per altri dodici giorni con Alexander che per qualche ora stava meglio, ma per lo più aveva sofferto di dolori incessanti.

La mattina del giorno seguente dopo aver fatto colazione entrarono in città.

Dopo aver fermato la sheepweagon nel parcheggio di una locanda, Miyabi e Chikage, liberarono i quattro destrieri in modo che potessero riposare e mangiare con tutta calma.

Prima di entrare alla loncanda, però, andarono a cercare il medico per l'amico.

Arrivati davanti all'edificio ne varcarono la soglia.

L'uomo alzò lo sguardo verso di loro: «Buongiorno. Posso fare qualcosa per voi?»

«Buongiorno. Siamo appena arrivati in città e un nostro amico sta molto male. Ci serve il suo aiuto» ammise la volpe senza pensarci due volte.

«Portatemi da lui» disse l'uomo recuperando la sua borsa.

Qualche minuto dopo raggiunsero la sheepweagon.

I tre ne varcarono la soglia attirando l'attenzione di Shinra e Alexander.

«Siete tornati...» sussurrò Alexander sorridendo felice.

«Sì, Alex. Come ti senti?» gli domandò Chikage sedendosi sul letto dove dormiva con Miyabi osservandolo preoccupato.

«Mi fa male tutto...» ammise lui mordendosi il labbro.

Il medico si avvicinò all'argenteo dicendo: «Adesso ti controllo e vediamo come mai stai così male»

«Va bene...» rispose lui permettendogli in questo modo di fare il suo lavoro.

Diversi minuti dopo l'uomo terminò il suo lavoro dicendo: «Non è una bella situazione...»

«Cosa vuol dire?» chiese l'argenteo preoccupato.

«Cosa sai di Beta, Omega e Alpha?» gli domandò il medico guardandolo seriamente.

«Non so niente...» ammise lui mordendosi il labbro.

«Allora i tuoi amici potranno spiegarti meglio, ma devi sapere che il tuo corpo da Beta, grazie al tuo potere magico molto ellevato, si sta trasformaando in quello di un Omega» disse lui sorridendogli scrivendogli delle ricette.

Una volta terminato disse: «In questa ricetta ci sono le compresse compresse per il dolore. Le dovrai prendere per un mese, fino al termine dei cambiamento» s'interruppe un attimo aggiungendo: «La seconda è quella degli inibitori che dovrai prendere subito dopo»

«Inibitori?» domandò l'argenteo perplesso.

«Sì. Ti saranno utili una volta che sarai un'Omega» disse il medico posando le ricette sul comodino al suo fianco.

Alexander annuì aalle sue parole: «La ringrazio dottore»

L'uomo gli sorrise lasciando la sheepweagon seguito da Miyabi e Chikage che aveva ripreso il sacchetto dei soldi assieme alle ricette dell'amico.

Solo dopo si presero un attimo per entrare nella locanda.

L'uomo al bancone si voltò a guardarli: «Bevenuto al Boccale Rotto. Io sono Aldorel. In cosa posso esservi utile?»

«Vorremmo prenotare il parcheggio per la sheepweagon per tutto il giorno» rispose Chikage senza pensarci due volte.

«Per tutto il giorno è una moneta d'oro» rispose l'uomo senza pensarci due volte.

Miyabi recuperò la moneta richiesta pagando il conto del parcheggio e solo dopo andarono in farmacia per comprare i medicinali dell'argenteo.

Solo dopo tornarono su i loro passi raggiungendo gli amici.

Rientrati nella sheepweagon, Chikage, si avvicinò al letto riempiendo un bicchiere d'acqua prendendo una compressa di antidolorifico porgendola all'amico: «Alexander, prendi questa. Il farmacista ha detto di prenderla e lasciarti riposare fino a quando non fa effetto»

«Grazie, Chikage» rispose lui senza pensarci due volte afferrando la pillola mandandola giù assieme all'acqua: Spero che faccia presto effetto...

Si rimise comodo tra le coperte rivolgendosi agli amici: «Potete passarmi la pergamena del nonno e il libro dei vari simboli?»

Miyabi sorrise prendendo entrambe le cose porgendogliele sorridendo: «Credi che ci sia qualcosa qui?»

«Non lo so, ma tanto vale controllare» ammise lui senza indugiare.

Aperta la pergamena osservò il nuovo simbolo per poi mettersi a cercarlo nel libro sfogliando con calma le pagine.

Quando lo trovò sorrise dicendo: «L'ho trovato. Si trova fuori città nel bosco»

«Allora restiamo a riposare un po' e poi quando andiamo via da qui ci fermiamo a cercarlo» disse Chikage sedendosi vicino a lui accarezzandogli il volto: «Hai bisogno di pace e tranquillità adesso che il tuo corpo sta cambiando»

«Grazie, Chikage» rispose lui sorridendogli per poi richiudere il libro e la pergamena mettendoli sul comodino: «Potete spiegarmi meglio la storia dei Beta, degli Omega e degli Alpha?»

«Il discorso è complesso...» ammise il demone sorridendogli: «Io sono un Alpha come del resto lo è Miyabi»

«Io sono un Beta» disse Chikage giocando con una ciocca di capelli.

«Gli Alpha sono persone molto forti che hanno sempre ruoli di potere. I Beta sono persone che possono avere qualsiasi ruolo. Gli Omega da molti sono considerati lo scarto della società, ma senza di voi noi Alpha non potremmo avere figli perchè siete gli unici così forti da sopportare dentro di voi nostro figlio» gli spiegò Miyabi per poi aggiungere: «Di fatto noi marchiamo il nostro compagno mordendosi il collo dandogli prima un marchio temporaneo e durante il suo ciclo di calore lo mordiamo nuovamente creandone uno eterno»

«Capisco...» rispose lui sorridendo mestamente.

I tre lo abbracciarono dicendo: «Nei nostri regni gli Omega sono sacri. Sono delle divinità»

Quelle parole fecero sorridere l'argenteo che si rilassò consolato da quelle parole.

«Diavoletto, tu quando mi morderai?» gli chiese Alexander curioso.

«Quando sarai completamente stabile nel tuo cambiamento» disse semplicemente il demone sorridendogli posandogli un bacio su la guancia.

L'argenteo sorrise dicendo: «Allora aspetterò di diventare ufficialmente il tuo Omega»

Rimasero nella sheepweagon fino a ora di pranzo.

Shinra si rivolse all'argenteo chiedendogli: «Andiamo a mangiare?»

«Sì. Ho fame...» ammise lui scendendo dal letto senza avvertire altro dolore: «La pastiglia ha fatto effetto»

«Meno male. Almeno non avrai dolori per tutto il giorno» disse Chikage sorridendogli felice di sapere che stava molto meglio.

Poco dopo uscirono dalla sheepweagon chiudendosi la porta con la chiave alle spalle ed entrarono nella locanda.

Aldorel vedendoli andò loro incontro: «Benvenuti. Vi accompagno al tavolo»

I quattro lo seguirono e una volta preso posto al tavolo aprirono il menù.

Ci misero poco a scegliere il loro pasto e l'argenteo disse: «Io prendo i biscotti di maiale e il sidro»

«Noi prendiamo lo stesso» dissero Miyabi, Chikage e Shinra.

L'uomo andò a prendere le ordinazioni portandogliele al tavolo per poi tornare al suo lavoro.

Al termine del loro pasto, Miyabi, portò i piatti sporchi al bancone per poi rivolgersi all'uomo: «Quanto le dobbiamo per il pranzo?»

«Quaranta monete di rame...» rispose lui senza indugiare.

Miyabi prese le monete pagando il conto per poi tornare degli amici.

Solo dopo lasciarono la locanda.

Alexander vedendo un negozietto lesse l'insegna curioso: «La penna di Raga. Entriamo a dare uno sguardo?»

«Va bene» rispose tranquillamente il demone.

I quattro entrarono nel negozio e la donna dietro il bancone si voltò verso di loro: «Benvenuti. Io sono Naga. In cosa posso esservi utili»

«Stavo cercando due pergamene magiche con due incantesimi precisi» ammise l'argenteo senza pensarci due volte.

«Quali incantesimi cerchi?» gli domandò la donna.

Alexander si passò la mano tra i capelli dicendo: «Parlare con i morti e Luce continua»

La donna annuì recuperando le due pergamene per poi mettergliele davanti: «In tutto sono dieci monete di bronzo»

Miyabi che teneva il sacchetto prese le monete pagando il conto e solo dopo lasciarono l'edificio tornando alla sheepweagon.

Varcata la soglia, Alexander, si mise seduto tra le coperte aprendo una delle due pergamene.

Shinra si mise seduto al suo fianco sorridendo: «Cosa stai studiando?»

«Sto studiando l'incantesimo per far parlare i morti» ammise lui sorridendogli.

«Vuoi far parlare Inion e Chamma?» gli domandò il demone curioso.

L'argenteo si limitò ad annuire accennando un sorriso imbarazzato pensando: Potrò finalmente sentire la voce dei miei genitori dopo tanto tempo...

Miyabi sorrise dicendo: «Vuoi risentire la loro voce, vero?»

«Non la ricordo, più...» ammise lui mentre piccole lacrime scendevano sul suo volto.

«Allora studialo bene, Alex. Così potrai parlare con loro tutte le volte che vorrai» disse Chikage incoraggiando cancellando con un tocco della mano quelle tristi lacrime.

L'argenteo annuì concentrandosi nel memorizzare quell'incantesimo.

Solo dopo scese dal letto aprendo quello dei genitori guardandoli deglutendo a fatica.

Shinra gli posò la mano su la spalla: «Coraggio, Alex. Anche loro vorranno dirti tante cose»

L'argenteo prese un respiro profondo dicendo: «Do tibi potestatem loquendi et faciendi vocem tuam audiendam in mundo viventium»

(Trad. Vi dono il potere di parlare e far sentire la vostra voce nel mondo dei vivi)

Una luce argentata avvolse i due scheletri che si mossero in quel letto prendendo le mani del figlio facendo intrecciare le loro dita.

«Papà...» li chiamò lui con voce incerta.

«Alex...» dissero Inion e Chamma con una flebile e dolce voce.

Le lacrime scesero sul volto del ragazzo: «Avevo scordato la vostra voce...» ammise accennando un piccolo sorriso tra il mare di lacrime che scendevano sul suo volto.

I due scheletri lo abbracciarono: «Non piangere, Alexander»

Lo coccolarono fino a quando non smise di piangere.

«Papà, come mai il nonno ha nascosto tutte queste cose?» chiese senza pensarci troppo.

«Ha cercato di nascondere il passato della nostra famiglia fino a quando non fossi diventato grande per partire e cercare le risposte» disse Inion senza pensarci due volte.

«Quando il viaggio sarà concluso capirai quale sarà il tuo destino e saprai come agire rendendoci sempre più orgoglioso di te» ammise tranquillamente Chamma accarezzandogli il volto per poi aggiungere: «Stai cambiando, Alex. Non solo fisicamente, ma anche mentalmente»

«Sono dovuto crescere in fretta...» ammise lui senza giri di parole: «Adesso sono arrivati loro. Mi danno sicurezza come quando sto tra le vostre braccia»

«Ma qualcuno ti da molta più sicurezza e forza di noi e dei tuoi amici, giusto?» disse Chamma prendendo la mano di Shinra.

Il demone sorrise a quel gesto stringendo la mano dello scheletro che si voltò a guardarlo dicendo: «Sappiamo il motivo per cui tutti e tre siete qui, ma per quanto proteggerete nostro figlio dal pericolo aiutandolo nella sua ricerca esisterà ancora una possibilità di salvezza»

Shinra, Miyabi e Chikage si guardarono per un attimo pensando: Possibilità di salvezza? Cosa significa? Che il destino di Alexander sia molto più grande di quello che immaginiamo? Bisogna scoprirlo...

«Farò del mio meglio per proteggerlo» disse Shinra senza pensarci due volte.

«Noi lo aiuteremmo a nostra volta...» ammise senza pensarci due volte.

«Esisterà un modo per riportarvi in vita?» chiese perplesso Alexander.

«Penso che in futuro saprai se potrà succedere» disse semplicemente Inion.

Chikage notando che il tempo era passato piuttosto in fretta disse: «Che ne dite se andiamo a cenare e poi lasciamo questo luogo per andare a cercare l'altro indizio?»

«Ottima idea» disse Alexander sorridendo: «Tanto so che a guidarmi ci saranno i miei genitori e non ci metterò molto tempo a trovare il nuovo scrigno»

«Noi ti aspettiamo qui. Mangia bene, hai bisogno di energie per sopportare il tuo cambiamento» disse Chamma accarezzandogli il volto.

«Lo farò, papà» rispose lui senza pensarci due volte.

Poco dopo lasciarono la sheepweagon tornando nella locanda dove ordinarono lo stesso pasto del pranzo mangiando tranquillamente.

Al termine della cena pagarono il conto e lasciarono l'edificio.

Ritornati alla sheepweagon, Shinra e Miyabi, si occuparono dei destrieri mentre Alexander e Chikage entrarono in essa cercando di rilassarsi un po'.

«Stai bene, Alex?» gli domandò l'angelo.

L'argenteo sorrise mentre si lasciava coccolare dai genitori: «Sto bene. Ogni tanto ho bisogno delle loro coccole»

«Ti capisco...» rispose lui senza pensarci due volte giocando con una ciocca di capelli.

«Chikage, vieni qui...» disse Alexander tendendogli la mano.

L'angelo la prese osservandolo perplesso, ma poco dopo si ritrovò ad essere abbracciato dall'argenteo e coccolato da Inion e Chamma.

Poco dopo la sheepweagon partì lasciando la città fermandosi in una radura poco distante dalla strada.

Miyabi entrò nella sheepweagon e sorrise nel vedere, Chikage, che dormiva tra le braccia dell'argenteo lasciandosi coccolare da Inion e Chamma così senza far rumore si avvicinò a loro: «Grazie...»

«Penso che ne avesse bisogno» ammise Alexander sorridendogli.

«Lo so. Tutti abbiamo bisogno delle coccole dei genitori» disse la volpe prendendo in braccio l'angelo senza svegliarlo dicendo: «Su, andate. Shinra vi aspetta qua fuori»

L'argenteo annuì lasciando la sheepweagon con i genitori che li guidarono fino all'albero più grande e antico di quella foresta.

«Nel buco vicino alle radici» disse Inion indicandogli dove cercare.

Alexander guardò nel buco trovando quello che gli serviva: «Eccoti finalmente. Sei stato ben nascosto...»

Shinra sorrise inginocchiandosi vicino a lui: «Vuoi aprirlo adesso, oppure, ritorniamo dai nostri amici?»

«Andiamo da loro» rispose lui sorridendogli.

Poco dopo tornarono su i loro passi rientrarono nella sheepweagon.

Miyabi portò lo sguardo su di loro dicendo: «L'avete trovato?»

«Sì. Adesso prendo il quaderno per scrivere il messaggio nella pergamena» disse l'argenteo aggiungendo: «Lascio aprire il lucchetto a Shinra con tutta calma»

Il demone si mise al lavoro sul lucchetto aprendolo in pochi minuti.

Alexander si accomodò sul letto aprendo il baule prendendo il pezzo di pergamena scrivendo la frase:

"MRO GRVKXO LGTTU JO ZAZZU VKX TUT JUSOTGXK IOU INK RO IOXIUTJG. RGYIOGTU INK MRO KBKTZO GIIGJGTU: OR IOKRU GFFAXXU, RK ZKSVKYZK, OR BKTZU, RG VOUMMOG. GIIKZZGTU UMTO IUYG YKTFA RUYYKYYOUTK JO IGVOXK U IUTZXURRGXK"

Solo dopo prese il pezzo di arazzo osservandolo perplesso rimettendolo nel baule: Sono sempre più confuso...

«Cosa vuol dire la frase?» gli domandò Shinra curioso.

L'argenteo sorrise scrivendo la frase corretta per poi mostrargliela:

"MRO (Gli) GRVKXO (alberi) LGTTU (fanno) JO (di) ZAZZU (tutto) VKX (per) TUT (non) JUSOTGXK (dominare) IOU (ciò) INK (che) RO (li) IOXIUTJG (circonda). RGYIOGTU (Lasciano) INK (che) MRO (gli) KBKTZO (eventi) GIIGJGTU (accadano): OR (il) IOKRU (cielo) GFFAXXU (azzurro), RK (le) ZKSVKYZK (tempeste), OR (il) BKTZU (vento), RG (la) VOUMMOG (pioggia). GIIKZZGTU (Accettano) UMTO (ogni) IUYG (cosa) YKTFA (senza) RUYYKYYOUTK (l'ossessione) JO (di) IGVOXK (capire) U (o) IUTZXURRGXK (controllare)"

Il demone si passò la mano tra i capelli: «Sono sempre più confuso»

«Anche io lo sono...» borbottò l'argenteo pensieroso per poi guardare i genitori: «Non è che ci sta un messaggio secondario tra le frasi?»

«Questo non sapiamo dirtelo, ma conoscendo tuo nonno è probabile che ci sia» ammise Chamma senza pensarci due volte.

«Adesso non pensarci. È ora di andare a dormire così dopo colazione potremmo riprendere il viaggio verso la nuova destinazione...» disse Inion aggiungendo: «Tuo nonno ha visitato tutto il mondo e i vari regni»

«E io seguirò le sue tracce per sapere il mio passato e il mio futuro» constatò Alexander sorridendo per poi dire: «Buona notte, papà»

«Buona notte» risposero i due rimettendosi comodi nel loro letto che Miyabi spinse delicatamente sotto il letto dell'argenteo.

I quattro si misero a letto rilassandosi per potersi riposare qualche ora.

Chikage si mosse tra le braccia della volpe mugugnando qualcosa d'incomprensibile.

Miyabi sorrise posandogli un bacio tra i capelli: «Dormi bene, angioletto»

In tutta risposta, Chikage, si accoccolò meglio tra le sue braccia continuando a dormire.

Per tutto il resto della notte riposarono tranquillamente. 

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