Capitolo 2
Capitolo 2.
La luce del sole entrò dalla finestra risvegliando Shinra, Chikage e Miyabi.
L'argenteo infastidito dalla luce andò a nascondere il volto contro il petto del demone mugugnando qualcosa d'incomprensibile.
«Dorme ancora?» gli domandò la volpe curioso.
«Sì. Per lui è tutto pesante...» constatò il demone senza pensarci due volte.
«Cosa troveremmo in città?» gli domandò l'angelo perplesso.
«Non lo so...» rispose Shinra guardandolo perplesso immergendo la mano tra i capelli dell'argenteo.
Quel tocco fece muovere Alexander che mugugnò qualcosa aprendo gli occhi: «Cosa succede?»
«Niente. Dormi, piccolo» rispose lui senza pensarci due volte.
Alexander mugugnò alle sue parole tornando a dormire.
Dopo qualche minuto si liberò dalla presa dell'argenteo stando attento a non svegliarlo.
Solo dopo lasciò la sheepweagon recuperando i destrieri collegandoli a essa, per poi condurla giù dalla nave evitando gli scossoni in modo da non far risvegliare l'argenteo e procurare dolore alla volpe.
Si mosse per un po' tra le strade della città attirando lo sguardo degli abitanti su i destrieri che ogni tanto sbuffavano indispettiti.
Alexander sentendoli si mise seduto tra le coperte del letto.
Ondate di magia lasciavano il suo corpo passando fuori dalle finestre e dalla porta della sheepweagon andando a sfiorare il corpo dei quattro destrieri che si calmarono.
Shinra trovò un luogo tranquillo fermando il loro mezzo per farli calmare.
L'argenteo scese da essa con occhi vitrei e solo dopo aver coccolato Promise, Justice, Secret e Memory dando loro un po' di pace perse conoscenza venendo accolto da Shinra tra le sue braccia.
«Meglio se ti tengo vicino...» borbottò il demone prendendolo in braccio tornando al posto di guida tenendo l'argenteo seduto su le sue gambe.
Si mosse fino a ora di pranzo fermandosi in una zona molto più tranquilla della città.
Alexander si passò la mano su gli occhi ritrovandosi seduto su le gambe del demone arrossendo imbarazzato: «Cosa ci faccio qui?»
«Non ti ricordi niente?» gli domandò lui guardandolo curioso.
A quella domanda, Alexander, si accoccolò meglio tra le sue braccia facendosi pensieroso: Che ho fatto? Spero niente di cattivo...
«Ricordo che stavo dormendo, ma poi ho sentito i miei destrieri agitati...» s'interruppe un attimo mordendosi il labbro: «Quando si sono calmati non ricordo più niente...»
«Ti sei addormentato. Non è successo niente di particolare, ma ho pensato fosse il caso di tenerti vicino a me per evitare che ti facessi del male» ammise semplicemente Shinra lasciandolo libero di scendere dalle sue gambe per potersi sedere al suo fianco.
Quelle parole lo fecero arrossire mentre pensava: È così bello sentirsi dire queste cose e soprattutto ricevere così tante attenzioni non richieste...
«Che ne dici se entriamo nella locanda a mangiare qualcosa. È ora di pranzo» constatò il demone sorridendogli.
Sentendo lo stomaco brontolare, Alexander, arrossì imbarazzato: «Sì. Ho un po' di fame...»
Fermata la sheepweagon nel giardino della locanda si diressero all'entrata dell'edificio leggendo l'insegna sopra di essa.
Chikage dopo aver preso in braccio Miyabi li raggiunse chiedendo: «Ci fermiamo qui per mangiare?»
La volpe alzò lo sguardo sull'insegna: «L'eroe sfrenato?»
«Sì. È la prima locanda che abbiamo trovato» constatò il demone senza giri di parole.
Alexander tornò su i suoi passi entrando nella sheepweagon prendendo il sacchetto dove teneva le monete e solo dopo tornò da loro.
Il gruppo varcò la soglia e la donna dietro il bancone disse: «Benvenuti alla locanda dell'Eroe sfrenato. Io sono Nerde la proprietaria» s'interruppe un attimo aggiungendo: «Accomodatevi pure al tavolo. Sarò subito da voi»
I quattro si andarono a mettere comodi a uno dei tavoli liberi.
La donna si avvicinò con quattro menù porgendoli loro: «Ecco a voi questi menù. Quando volete ordinare il pranzo chiamatemi senza problemi»
«Lo faremmo...» rispose il demone aprendo il menù leggendo cosa offrisse la locanda.
Alexander posò qualche minuto dopo il menù dicendo: «Io ho deciso...»
Shinra sorrise alle sue parole ammettendo a sua volta: «Anche io ho deciso cosa mangiare»
«Anche noi abbiamo deciso» dissero all'unisono la volpe e l'angelo.
L'argenteo alzò la mano la mano attirando l'attenzione della donna: «Signora, Nerde. Siamo pronti per ordinare»
La donna si avvicinò a lui senza indugiare: «Cosa vi posso portare?»
«Maiale bollito con barbabietola rossa e dell'idromele» rispose Alexander alla sua domanda.
«Porto anche a voi la stessa cosa?» chiese guardando gli altri tre.
«Sì. Va benissimo» rispose il demone guardando Chikage e Miyabi che annuirono alle sue parole.
«Vi servo subito...» rispose lei senza pensarci due volte.
Si allontanò poco dopo per poi tornare da loro con i piatti e le bevande richieste. Dopo aver servito il pasto ai quattro si rimise al lavoro.
Il gruppo mangiò tranquillo per diversi minuti, ma poi un ragazzo che li aveva osservati a distanza si avvicinò all'argenteo posandogli la mano su la spalla.
«Ciao, bellezza. Perchè non lasci questi tre e non ti unisci a me per il pranzo?» gli domandò sorridendogli.
Alexander gli prese la mano spostandola guardandolo perplesso: «Spiacente, starei mangiando con mio marito e i nostri amici. Se permetti vorrei continuare a farlo senza essere importunato dal primo arrivato»
«Non ho visto nessun anello al tuo dito» constatò lui sorridendogli divertito.
Alexander sospirò rassegnato prendendo la catenella che teneva al collo mostrandogli un anello dicendo: «Mi sono rotto la mano lavorando per questo non l'ho rimesso e lo tengo al collo»
Vedendo l'oggetto il ragazzo se ne andò sbuffando indispettitto per il due di picche ricevuto tornando dagli amici con la coda tra le gambe.
Una volta al tavolo con gli amici fissò a lungo l'argenteo che si voltò a guardarlo perplesso per poi alzarsi dal tavolo e portando con sé i piatti sporchi posarli sul bancone.
Nerde al suo gesto sorrise: «Non c'era bisogno di portarli tu qui»
«I miei genitori mi hanno insegnato a farlo ed è un modo per me di ricordarli anche con questi piccoli gesti di tutti i giorni» rispose semplicemente l'argenteo.
«Mi dispiace...» disse lei interrompendosi per poi ammettere: «Ti ringrazio per averlo fatto, ma adesso torna dai tuoi amici. Penso che sia meglio per te andare a comprare delle stampelle per il tuo amico, magari il falegname della città potrebbe aiutarti»
Alexander guardò Miyabi e sorrise dicendo: «Sì ne avrà bisogno. Quanto le devo per il pasto?»
«Sono cinquantadue monete, ma visto che sei stato così gentile con me ti faccio lo sconto. Sono ventisei monete» rispose Nerde senza pensaci due volte.
L'argenteo pagò il conto per poi tornare dagli amici rivolgendosi loro: «Dobbiamo passare in un paio di posti prima di lasciare la città»
«Certo...» disse semplicemente il demone passandosi la mano tra i capelli pensando: Ha detto che era qui con il marito e gli amici, perchè? Vorrei chiederglielo, ma ci sono troppe orecchie indiscrete qui...
Poco dopo lasciarono la locanda, Miyabi, che era un po' stanco disse: «Io preferisco mettermi a letto»
«Certo. Tanto ti farà compagnia Chikage mentre noi due guidiamo la sheepweagon» disse senza pensarci troppo l'argenteo.
Chikage arrossì imbarazzato giocando con una ciocca di capelli, ma accompagnò Miyabi all'interno della sheepweagon.
Shinra salì al posto di guida tendendo la mano ad Alexander per aiutarlo a fare la stessa cosa.
L'argenteo gli prese la mano senza indugiare sedendosi poco dopo al suo fianco: «Per prima, Shinra...»
«Aspetta, Alex. Me lo spieghi dopo se vuoi farlo, ma credo di aver compreso» disse il demone interrompendolo donandogli una dolcissima carezza.
Poco dopo si misero in cammino.
Alexander dopo diversi minuti disse: «Ho pensato fosse l'idea migliore dire quelle parole. La gente ha il brutto vizio di pensare che solo perchè ho una faccia carina io sia uno facile da rimorchiare e portare a letto»
«Usa questa scusa tutte le volte che vuoi. Io ti starò vicino e sosterrò le tue parole» disse il demone senza giri di parole.
«Ti ringrazio...» rispose l'argenteo sorridendogli nonostante l'imbarazzo che gli colorava il volto con un lieve alone rosato.
Passiarono davanti ad una libreria: «Fermati un attimo. Entro in quella libreria»
«D'accordo...» rispose lui fermandosi permettendogli di scendere.
L'argenteo entrò solo un attimo nella sheepweagon recuperando la pergamena del nonno per poi correre via entrando nella libreria.
L'uomo dietro il bancone lo guardò perplesso chiedendogli: «Posso fare qualcosa per te?»
«Buongiorno, signore. Mi servirebbe un libro per tradurre i simboli di questa vecchia pergamena» ammise l'argenteo mostrandogli l'oggetto tra le sue mani dopo averlo aperto.
L'uomo guardò per qualche minuto quei disegni e solo dopo si alzò dalla sedia andando a prendere il libro che gli era stato richiesto dicendo: «Qui dentro ci sono tutte le cose che cerchi. Quei simboli rappresentano diversi edifici nei vari regni»
«Capisco. Quanto le devo per il libro?» chiese senza pensarci due volte.
«Dieci monete d'argento» rispose lui porgendogli il libro.
Alexander pagò il conto per poi lasciare l'edificio.
Portò il libro nella sheepweagon mettendo al sicuro la pergamena per poi richiudere il cassetto a chiave.
Solo dopo tornò dal demone sedendosi al suo fianco.
«Dove andiamo adesso?» gli domandò Shinra curioso.
«Dal falegname. Voglio fare due cose carine» ammise semplicemente l'argenteo cercando di fare il misterioso.
Il demone sorrise divertito facendo partire la sheepweagon dicendo: «Ora sono molto curioso»
Qualche minuto dopo raggiunsero il falegname.
Alexander scese dal mezzo avvicinandosi all'uomo che lavorava chiedendogli: «Buongiorno, signore. Mi potrebbe aiutare?»
«Buongiorno a te. Come posso esserti utile?» gli domandò a sua volta il falegname.
L'argenteo sorrise ammettendo: «Mi servirebbero delle stampelle per aiutare un mio amico a camminare e poi vorrei sistemare il tetto della sheepwegon»
«Per le stampelle dovrò prendere delle misure. Per il tetto vorrei sapere cosa volevi fare» ammise lui posando il martello dopo aver terminato di aggiustare una sedia.
«Vorrei creare una finestra abbastanza grande da poter usare per vedere il cielo e magari che si possa aprire per salire sul tetto stesso» gli rispose semplicemente l'argenteo sorridendogli.
L'uomo ci pensò su qualche minuto: «D'accordo. Facciamo questo cambiamento nella tua sheepweagon»
Miyabi e Chikage uscirono dal mezzo guardandosi attorno: «Cosa ci facciamo qui?»
«Niente. Ho chiesto alcune cose al falegname» disse l'argenteo sorridendogli divertito.
L'uomo si avvicinò alla volpe con un asse prendendo la misura giusta e solo dopo si mise al lavoro creando in mezz'ora delle forti e robuste stampelle con un'imbottitura per evitare che il legno non gli facesse del male.
Solo dopo si avvicinò alla volpe: «Prova queste. Se ho preso bene le misure sarebbero perfette»
Miyabi le prese provandole stando attento a non posare la gamba a terra dicendo: «Sono perfette. Riesco a muovermi bene»
«Molto bene. Adesso mi metto a lavoro su tutto il resto, ma è meglio portare la sheepweagon sul retro così potete liberare anche i destrieri e farli mangiare nel prato» disse l'uomo senza pensarci due volte.
Shinra guidò il loro mezzo di trasporto fino al giardino sul retro e solo dopo averla sistemata liberò i destrieri che andarono tranquillamente a mangiare poco distante da lì.
L'uomo usando una scala salì sul tetto della sheepweagon prendendo diverse misure in modo da lasciare un certo margine dove fissare quella che sarebbe stata la finestra richiesta dal ragazzo.
Solo dopo scese tenendo in mano un quadernetto dove aveva scritto tutto.
«Mi metto subito al lavoro. Per fare tutto quanto ci metterò due ore» disse semplicemente lui.
L'argenteo sorrise per poi rispondergli: «Non abbiamo fretta»
Al termine delle due ore, grazie all'aiuto del demone, l'uomo riuscì a montare la finestra per poi rivolgersi all'argenteo: «Ho terminato. Puoi controllare se va bene?»
Alexander annuì e poco dopo entrò nel mezzo distendendosi su uno dei letti guardando il cielo sopra di lui.
Qualche minuto dopo tornò all'esterno dicendo: «È perfetto. Quanto le devo per il lavoro?»
«Trenta monete d'oro per la finestra e cinque monete d'argento per le stampelle» rispose l'uomo senza indugiare.
Alexander pagò il conto e solo dopo si rivolse agli amici: «Perchè non andate a vedere? Poi tra poco partiamo di nuovo»
«D'accordo...» dissero Chikage e Miyabi all'unisono andando a vedere cos'avesse chiesto di fare l'argenteo.
Varcata la soglia della sheepweagon si guardarono attorno, ma quando si misero distesi sgranarono gli occhi sorpresi nel vedere il cielo sopra le loro teste.
L'angelo si alzò dal letto uscendo dal mezzo avvicinandosi all'argenteo posandogli le mani su le spalle: «Perchè quella finestra?»
«Per vedere il cielo durante il giorno e la notte, ma soprattutto se tu volessi salire sul tetto e prendere aria potresti passare da li senza far fermare la sheepweagon in modo che tu possa scendere e volare su di esso» disse semplicemente lui sorridendogli.
Quelle parole sorpresero l'angelo che lo lasciò andare pensando: Perchè l'ha fatto? Non mi conosce e ha pensato a questa soluzione per me ed evitarmi di stare rinchiuso tutto il tempo nella sheepweagon...
Si morse il labbro per poi ammettere: «Non sono bravo con le parole...» s'interruppe per un attimo aggiungendo: «Credo di doverti ringraziare per aver fatto questo cambiamento»
«Magari se conosci qualcosa delle stelle potresti raccontarmelo» constatò lui senza pensarci due volte.
L'angelo annuì alla sua richiesta per poi tornare da Miyabi.
Quando si mise seduto al fianco della volpe era un po' sconvolto.
Miyabi gli posò la mano su la gamba chiedendogli: «Stai bene?»
«Sì. Sono solo sorpreso...» ammise l'angelo portando lo sguardo su di lui: «Gli umani mi hanno fatto del male quando ero bambino e adesso ricevo un pensiero gentile da uno di loro»
«Chikage, vieni qui tra le mie braccia» disse la volpe senza pensarci due volte.
L'angelo non se lo fece ripetere due volte andando ad appoggiarsi al suo petto lasciandosi abbracciare e coccolare dalle sue carezze su la schiena ed in quel momento alcune lacrime scesero sul suo volto.
La volpe sorrise alla sua reazione: «Prova a parlare di questo con Alexander. Sono certo che comprenderà il tuo passato e farà qualcosa per curare le ferite che gli umani ti hanno inflitto nell'anima»
«Tu gli parlerai del tuo passato?» gli chiese curioso passandosi la mano su gli occhi per cancellare la traccia delle lacrime che erano scese sul suo volto.
«Se vorrà sapere qualcosa sì» disse la volpe senza indugiare.
Chikage si mise comodo contro il suo corpo chiudendo gli occhi rilassandosi fino ad addormentarsi.
Alexander che era rimasto in ascolto sorrise salendo poco dopo guardandoli curioso per un attimo chiedendo: «Sta bene?»
«Sì. Sta dormendo...» gli rispose Miyabi sorridendo.
«Penso di averlo turbato prima» ammise l'argenteo arrossendo imbarazzato.
La volpe sorrise dicendo: «Non preoccuparti. Gli ha fatto piacere il tuo gesto»
«Vorrei solo capirlo meglio e poterlo aiutare» rispose l'argenteo alle sue parole.
«Quando sarà pronto sono certo che ti racconterà tutto» aggiunse semplicemente Miyabi avvertendo le mani dell'angelo stringersi attorno alla casacca che stava indossando.
L'argenteo nel vedere quella scena sorrise avvicinandosi ai due dando una lieve carezza all'angelo: «Riposa tranquillo, Chikage»
Poco dopo, Alexander, tornò da Shinra che aveva terminato di collegare i destrieri alla sheepweagon tenendo in mano il nuovo libro e la pergamena pensando: Chissà cosa troverò quando terminerò questa ricerca? Cosa mi nasconde il nonno?
Il demone vedendolo pensieroso l'abbracciò appoggiando il petto contro la sua schiena chiedendogli: «Cosa ti passa per la testa?»
«Pensavo a quello che potrei scoprire al termine della ricerca» ammise l'argenteo accennando un sorriso.
«Non preoccuparti. Non penso che tuo nonno ti abbia fatto avere queste cose per metterti in pericolo» constatò il demone senza pensarci due volte lasciandolo andare per poi salire al posto di guida aiutandolo a fare la stessa cosa.
Qualche minuto dopo si misero in viaggio.
Alexander aprì la pergamena osservando il primo simbolo con attenzione per poi aprire il libro e cercarlo in esso.
Passarono diversi minuti e lo trovò: «Eccolo! Questo è il simbolo nella pergamena. Si trova fuori città, ma dicono di non avvicinarsi. La torre sta crollando a pezzi»
«Non preoccuparti. Andiamo a vedere e se serve ti aiuterò io» disse tranquillamente il demone.
«Grazie, diavoletto...» rispose l'argenteo sorridendogli leggendo meglio la pagina che aveva davanti.
Lasciarono la città diverse ore dopo, notando finalmente la torre in decadenza.
Il demone guidò la sheepweagon fino a raggiungerla tenendosi a distanza fermandola poco dopo.
Alexander scese dal mezzo avvicinandosi alla torre guardando verso l'alto pensando: Certo che sei veramente alta, ma cosa ci faccio qui? Cosa vuole che cerchi mio nonno?
Intanto nella sheepweagon un rumore attirò l'attenzione di Miyabi che con una stampella afferrò la corda che teneva nascosto il letto dei genitori dell'argenteo spostandolo.
I due scheletri si alzarono da esso lasciando poco dopo la sheepweagon.
Solo dopo affiancarono il figlio posandogli le mani su le spalle.
«Papà Inion, papà Chamma. Avete qualche idea di quello che io debba trovare in questo luogo?»
Inion lo prese per mano portandolo fino all'entrata dell'edificio.
Alexander sorrise al gesto del padre: «Devo entrare. Speriamo che regga e non mi cada in testa»
Chamma alle sue parole gli diede uno scappellotto amorevole indicandogli a sua volta la porta.
L'argenteo si passò la mano nella parte colpita e solo dopo aprì la porta.
Lo strano cigolio che ebbe gli fece scorrere un brivido lungo la schiena, ma poi entrò guardandosi attorno perplesso camminando nella fiocca luce che filtrava dai fori su le varie pareti.
Controllò attentamente tutta la stanza trovando nascosto sotto le scale uno scrigno.
Senza indugiare lo afferrò sollevandolo pensando: È veramente troppo leggero. Forse non c'è niente dentro...
Lo portò fuori dalla torre allontanandosi dall'edificio raggiungendo la sheepweagon sedendosi a terra affiancato dai genitori: «Sapete cosa ci sta qui dentro?»
I due scheletri negarono con un cenno della testa.
Shinra si avvicinò a loro chiedendogli: «Posso aiutarti?»
«Sai forzare i lucchetti?» gli domandò l'argenteo guardandolo curioso.
«Sì. Posso forzare qualsiasi lucchetto...» disse il demone senza pensarci due volte.
Alexander voltò lo scrigno in modo che potesse vedere il lucchetto che lo chiudeva.
«Serratura semplice. Ci metterò pochi secondi» ammise lui prendendo dalla tasca un piccolo astuccio afferrando dal suo interno due piccoli oggetti che uso facendola scattare.
L'argenteo sorrise sfilando il lucchetto: «Grazie, diavoletto»
Solo dopo aprì lo scrigno trovandoci dentro un frammento di pergamena e un pezzo di stoffa ben ripiegato che sembrava essere veramente molto vecchio.
Prese il pezzo di pergamena aprendolo leggendo il messaggio: «Degli antichi castelli mi incuriosisce la vita che hanno visto passare e che in parte trattengono ancora, chissà quanti sogni sono rimasti su le torri»
L'argenteo inclinò la testa di lato perplesso: Cosa vuol dire? Nonno e i suoi enigmi...
Mise da una parte la pergamena afferrando il pezzo di stoffa aprendolo stando attento a non rovinarlo dicendo: «È il pezzo di un arazzo»
«Forse è qualcosa collegato al tuo passato» constatò Shinra sorridendogli aggiungendo: «Meglio se lo metti al sicuro nel baule assieme alla pergamena»
Alexander annuì rimettendo il pezzo di stoffa nel baule assieme alla pergamena per poi portarlo nella sheepweagon dove gli scheletri tornarono nel loro letto.
«Cos'è quel baule?» gli domandò curioso Miyabi.
«Un oggetto che mi ha lasciato il nonno. Non capisco ancora cosa sia, ma sono certo che se trovo gli altri pezzi lo capirò» gli rispose Alexander senza pensarci due volte.
«Capisco...» rispose lui sorridendogli per poi domandargli: «I tuoi genitori sono andati ad aiutarti, vero?»
«Sì. A quanto pare loro sanno dove devo guardare per trovare queste cose» ammise l'argenteo mettendo il baule in uno degli scompartimenti della scrivania che aveva lasciato vuoto.
Shinra si affacciò alla porta tenendo in mano la pergamena e il libro chiedendogli: «Preferisci restare qui a cercare gli altri luoghi dove trovare questi indizi o vieni di fuori e resti con me?»
«Diavoletto, credo che mi prenderò un po' di tempo per guardare gli altri simboli nel libro così so già dove andare a trovarli» disse l'argenteo prendendo i due oggetti dalle sue mani.
«D'accordo. Poi mi informi su quello che trovi» disse lui sorridendogli chiudendo la porta sheepweagon andando a mettersi al posto di guida conducendo la sheepweagon verso la loro nuova destinazione.
Alexander si mise seduto alla scrivania fissando la pergamena del nonno a essa in modo da poterla guardare senza doverla aprire ogni volta.
Con calma si mise a cercare il secondo simbolo nel libro pensando: Una pergamena. Chissà dove troverò questo luogo? Nonno, ma tu viaggiavi davvero così tanto? Quanto vorrei saperlo...
Mezz'ora dopo trovò il simbolo che stava cercando, prese un pezzo di pergamena scrivendo in una parte cosa indicasse e lo mise tra le pagine.
Per poi riprendere la sua ricerca spostandosi una ciocca di capelli dal volto.
Miyabi lo guardava incuriosito pensando: Chissà se posso aiutarlo in qualche modo...
L'argenteo trovò anche gli ultimi tre simboli segnandoli come aveva fatto in precedenza e quando alzò lo sguardo si accorse che il sole stava ormai tramontando.
Shinra trovò posto in una radura e fermò la sheepweagon.
Solo dopo esser sceso dal mezzo liberò i destrieri in modo che potessero rilassarsi e mangiare tranquillamente.
Pochi minuti dopo accese il fuoco in modo da poter preparare la cena.
Alexander mise via il libro e la pergamena lasciandosi andare a un sospiro passandosi la mano su gli occhi: «Che sonno...»
La volpe ridacchiò dicendo: «Sei rimasto per ore su quel libro logico che tu abbia sonno. Ti sei stancato mentalmente»
«Forse ho esagerato sul serio...» borbottò lui senza pensarci due volte sorridendogli.
«Dai vai da Shinra. Noi vi raggiungiamo tra poco» disse la volpe sorridendogli.
L'argenteo annuì alle sue parole andando dal demone assonnato.
«Diavoletto, cose prepari per cena?» gli domandò sorridendogli con dolcezza.
«Una zuppa calda di verdure e carne...» rispose il demone senza pensarci due volte.
«Buona...» rispose l'argenteo nascondendo uno sbadiglio dietro la mano.
«Hai sonno?» gli domandò curioso.
«Sì...» borbottò Alexander assonnato.
Il demone gli sorrise con dolcezza prendendolo per il polso attirandolo a sé con delicatezza in modo che si appoggiasse al suo petto mentre terminava di cucinare.
Alexander sonnecchiava appoggiato a lui.
«Alexander, svegliati. La cena è pronta» disse con dolcezza il demone.
L'argenteo si svegliò sbadigliando: «Miyabi e Chikage dove sono?»
«Stanno arrivando...» disse il demone sorridendo.
Poco dopo l'angelo e la volpe li raggiunsero sedendosi vicino al fuoco mettendosi a cenare tutti insieme.
Al termine della cena, Shinra, prese in braccio l'argenteo portandolo a letto: «Aspettami qui. Torno subito»
«Diavoletto, grazie» rispose lui senza pensarci due volte rilassandosi.
Shinra uscì dalla sheepweagon e solo dopo aver sistemato tutto spense il fuoco.
Tornò con Chikage e Miyabi all'interno del loro mezzo di trasporto trovando l'argenteo che guardava le stelle.
Il demone si distese al suo fianco coprendo per bene entrambi in modo da non prendere freddo: «Sono davvero molto belle le stelle»
«Sì. Lo sono» ammise l'argenteo senza distogliere lo sguardo da esse.
Miyabi e Chikage si misero a letto subito dopo.
L'angelo guardò le stelle dicendo: «Ogni stella forma una costellazione e se sai come cercarle le puoi vedere»
«Me ne mostri qualcuna?» gli domandò l'argenteo curioso.
«Vediamo...» disse Chikage per poi alzare il braccio unendo delle stelle con un dito: «Questa è quella dell'unicorno»
Seguendo con il dito lo sguardo dell'angelo vide la costellazione e sorrise: «Bellissima. Ne vedi altre?»
«Ne vedo tante» gli rispose l'angelo continuando a indicandogliele: «Auriga, Orione, Toro, Gemelli, Cane maggiore e minore, Lepre e Cancro»
Alexander rimase incantato nell'osservare quelle costellazioni dicendo: «Sono bellissime...»
Nascose uno sbadiglio dietro la mano e Shinra disse con dolcezza: «Adesso prova a dormire un po', Alex»
«Sì...» borbottò l'argenteo chiudendo gli occhi addormentandosi qualche minuto dopo.
Miyabi, Chikage e Shinra guardarono l'argenteo per qualche minuto per poi addormentarsi a loro volta.
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