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CAPITOLO 31

" Arin?"
esclamo strabuzzando gli occhi.

"Si, sono io" pronuncia avvicinandosi a me.

"stai bene?, Jonny e Pis? come hai fatto a trovarmi?".
Dico tutto d'un fiato.

"una domanda alla volta" mi dice regalandomi un sorriso che poi scompare subito.

"Io sto bene, ma Pis e Jonny non tanto". Aggiunge fermandosi a un centimetro da me.
"E ti ho trovato perché sei semplicemente un'umana"
Disse aumentano il tono sulla parola umana.
Lascio sorvolare questa affermazione concentrandomi su Pis e Jonny.

"cosa è successo?" Esclamo allarmata.

"Perché non sono con te?" continuo.

"Sono stati rapiti dai i sudditi della regina, io sono riuscita a scappare, ma loro no". Mi puntualizza.

sbaglio ho i suoi occhi sono diventati più scuri di prima.

"sono feriti?" chiedo questa domanda con una morsa al cuore.

Lei mi guarda per paio di minuti che sembrano infiniti per poi annuire.

Il mondo mi cade addosso, sento gli occhi bruciare ma questa volta non piango, mi sale solamente rabbia.

Rabbia per me stessa che non sono stata lì ad aiutarli a combattere quelle ombre, rabbia per questo mondo.

Come un lampo a ciel sereno pongo questa domanda, con voce tremante.

"li riporteranno nel mio mondo?" aspetto che Arin mi risponda con un nodo alla gola, solo al pensiero che Pis e Jonny ritornano sulla terra, in quel posto così crudele, così sadico. mi fa piangere.

Anche se questo mondo non sia tanto meglio.

"No, ma in un posto peggiore" mi porta alla realtà Arin.

Tiro un sospiro di sollievo, ma quasi rischio di soffocare con il mio stesso respiro al pensiero che ci sia un posto peggiore della terra.

"dove sono adesso?" dico riprendendomi.

"A la Gabbia dei Dissenanti" Esclama.

La guardo confusa, so che si tratta di una prigione, ma non riesco a capire la crudeltà di quel posto.

come se avesse letto i mie pensieri, Arin mi risponde.

"Non solo è una prigione, ma è il luogo preferito della regina, dove ama torturare personalmente i suoi schiavi, con formule, incantesimi che ha inventato lei e nessuno sa se ci sono contro incantesimi".
Mi racconta Arin.
Il mio pensiero viaggia sulle persone a me care che si trovano in quel posto, mio padre, Jonny e Pis.

Mi sento mancare L'aria.

"Dobbiamo subito andare lì in qualche modo".
Dico iniziando a tremare per il freddo. il vestito di Arin non è che tiene tanto caldo.

"secondo te perché ti ho portato qua" esclama Arin allargando le braccia ormai esasperata.

"Aspetta un'attimo, portato?". Dico confusa.

Arin mi guarda incredula.

IL mio cervello inizia a lavorare.

"Un momento, non dirmi che eri tu qull'enorme uccello?".
Spalanco la bocca mentre Arin annuisce.

"Quell'uccello enorme esattamente la sua razza si chiama Klins" puntualizza.

Per un nano secondo mi si para davanti il volo che ho affrontato prima, voltandomi a guardarla con espressione sul mio volto di chi tra poco la prede per i capelli, esclamo.

"perché mi hai lasciato precipitare?"

Arin fa una lieve risata ritornando seria un secondo dopo.

"o quello o venivi schiacciata dal mio peso, non vedo altre soluzioni". Analizzo la situazione per poi annuire.

"giusto".
Esclamo.

"non perdiamo più tempo, adesso dobbiamo andare da Linian". continua, iniziando ad avviarsi in una direzione a me sconosciuta.

"ma per L'esattezza, adesso dove siamo?" domando, guardando la sua schiena.

Arin si volta e con semplicità esclama

"A Sterimpy". dice rivoltandosi, continuando a camminare.

"scusami, ma non potevamo andare dirette a La Gabbia Dei Dissenanti" puntualizzo facendo una corsa verso di lei, affiancandola.

"Pure io devo riposare, è già tanto che ti ho raggiunta." esclama guardando qualcosa nel cielo.

Non dico più niente, semplicemente sto zitta.

nel mentre che camminiamo inizio ad osservare il villaggio, rimanendo incantata come la prima volta.

A parte la neve che riflette l'intensa luce blu, qua e la ci sono case che sono simili a quelle di ante.
Case costruite con il legno, con il tetto allungato, finestre lunghe di vetro che lasciano passare la luce dell'interno. alberi altissimi anch'essi pieni di neve, falò ancora accessi, bambini che si rincorrono. L'atmosfera sembra tranquilla, anche se tra poco da quanto a detto Arin, scoppierà una guerra.

Mi volto a fissare Arin, accorgendomi solo adesso che è veramente bella. i suoi capelli mossi biondi risaltano la sua carnagione pallida, il naso all'insù, labbra piccole ma allo stesso tempo piene, e quei occhi, così particolari la rendono una ragazza misteriosa.

"Ma come hai fatto a trasformarti in un'uccello così grande" dico cercando di avere una conversazione che duri più di 5 secondi con lei.

Lei si volta a guardarmi alzando su un sopracciglio per esclamare.

"Sono una Strega, tutto qui".
Fa spallucce ritornano a guardare davanti a se, spostando alcune volte lo sguardo al cielo.

"Wow, sei mai stata sulla terra?" continuo sorridendogli.

Lei blocca il passo voltandosi verso di me, rimanendo pietrificata quando noto che i suoi occhi sono diventati rossi, un rosso fuoco. si avvicina a me arrivando a un millimetro dalla mia faccia.

"Senti, noi due non siamo amiche, sono qui solamente perché me lo hanno chiesto Jonny e Pis, prima che venissero catturati". esclama allontanandosi da me.

"Capisco" Dico guardando davanti a me.

Passiamo una bella mezz'ora senza che noi due emettessimo una parola, quando sento una melodia nell'aria.

"la senti anche tu?" dico rivolgendomi a lei.

"Cosa?"

mi basta questa affermazione, scuoto la testa e continuo a camminare, mi concentro su quella melodia

penso proprio che sia un'arca, è così bella, che rimango ipnotizzata.

" quando sarai pronta a capire ciò chi sei

guarderanno giù tutti gli dei

dall'ora ogni mossa che farai

attenzione e coraggio otterrai"

" quando sarai pronta a capire ciò chi sei

guarderanno giù tutti gli dei

dall'ora ogni mossa che farai

attenzione e coraggio otterrai"

" quando sarai pronta a capire ciò chi sei

guarderanno giù tutti gli dei

dall'ora ogni mossa che farai

attenzione e coraggio otterrai"

Sento il cuore bruciare, sempre di più, ogni volta che quella melodia diventa sempre più forte.

Non mi sento più il corpo, abbasso lo sguardo notando che non mi trovo più sul suolo ma in aria. sposto lo sguardo su la figura di Arin notando che mi sta osservando con aria preoccupata.

sta dicendo qualcosa, ma non la sento, attorno a me c'è solo quella melodia e un profumo di ciliegia.

La melodia diventa sempre, sempre più forte. così come il calore del mio cuore che pian piano si sparge per tutto il corpo.

Sto sudando, mi manca l'aria, il fiato ormai non c'è più, il mio cuore, il mio cuore non sta più battendo.

"sto morendo?"

I mie occhi si chiudono lasciandomi nella balia dell'oscurità. continuo a sentire quella melodia, questa volta non più come prima, non più nell'aria, la sento qui, vicino a me.

Non riesco ad aprire gli occhi, non riesco a muovere la bocca, sento solamente quella dannata melodia

e qualcuno che ripete la stessa poesia.

" quando sarai pronta a capire ciò chi sei

guarderanno giù tutti gli dei

dall'ora ogni mossa che farai

attenzione e coraggio otterrai"

sento ritornare il peso del mio corpo, ma non riesco fare nulla, sono bloccata.

quando all'improvviso sento qualcuno toccare il mio petto, il profumo di ciliegia diventa sempre più intenso dandomi alla nausea.

"scusami"

Qualcosa di bagnato scivola sulla mia guancia, ma io non sto piangendo.

"Non puoi essere tu"
"Non sei ancora pronta"

L'ultima cosa che sento, prima di non sentire più niente.

Silenzio solo silenzio.

Quella melodia ritorna, ma sta scomparendo lievemente.

una fioca luce penetra sotto le mie palpebre.

Rincomincio a sentire freddo, tutto d'un colpo tiro il primo respiro, apro gli occhi, mi porto una mano sul cuore sentendolo battere.

davanti a me si para una figura sfocata, mi strofino gli occhi sedendomi.

al tocco della neve sotto i palmi delle mie mani capisco che sono viva, appena riesco focalizzare chi mi trovo davanti tiro un sospiro di sollievo.

"Tutto bene?" Mi chiede Arin, intimorita. Annuisco,

Mi sento vuota, non ho forze, sento che mi manca qualcosa.

mi alzo dal suolo con fatica. espiro a pieni polmoni l'aria gelida che mi circonda.

Mi volto verso Arin guardandola con uno sguardo assente.

noto che sul suo volto e comparsa un'espressione di stupore, alzo un sopracciglio ed esclamo.

"che hai da guardare?" rimango stupita di me stessa per quale tono ho utilizzato.

lei mi guarda per qualche secondo e scuote la testa.

"andiamo, non abbiamo più tempo" Esclama.

Senza aspettarla, inizio a camminare con Arin dietro che mi segue.

Sono stanca, non c'è la faccio più.

Ma poi mi ricordo perché sono qui.

Per mio padre.

Mi giro verso Arin e lei come se fosse spaventata si blocca.

Ma non mi pongo nessuna domanda, sono stufa di averne con zero risposte.

mi metto la mano sul cuore e al disotto della superfice sento solamente freddo, ghiacciato.

"Per dove si va?" Esclamo guardando il cielo.

percepisco qualcosa di strano, qualcosa sta per accadere, ne sono sicura.

"a ovest" mi indica. annuisco e continuo a camminare.

non so per quale motivo Arin mi stia alla larga, ma meglio cosi, in fondo non ho niente da dirgli.

Camminiamo, Camminiamo, ma il posto in cui siamo dirette non si trova ancora.

"Kagea". MI volto verso Arin e mugugno.

"Vuoi sapere la verità, di come so già chi sei?" dice intimorita.

la guardo confusa, mi fermo e aspetto che si avvicini.

"Quale verità?" esclamo notando solo ora che la mia voce è cambiata è diventata più possente, ma delicata allo stesso tempo.

mentre aspetto che si avvicini, mi guardo attorno, e vedo che la gente mi sta guardando con paura nei loro occhi.
distolgo lo sguardo e fisso Arin, che nel frattempo si è avvicinata a me tenendo comunque le distanze.

"La verità di chi sei" continua Arin.

di chi sono?

"So benissimo chi sono, sono la figlia di mio padre che è stato rapito da questa maledetta regina di questo posto di merda" Esclamo infuriata.

Sto sentendo più freddo del solito.

Il mio cuore sta accelerando, fisso Arin mentre si allontana da me.

"Stai calma Kagea, e seguimi" mi dice portando le mani. davanti a se.

respiro e respiro ancora, ritornando a percepire il freddo di prima, annuisco.

Arin mi supera frettolosamente posizionandosi davanti a me.

"Moglin, pintias" dopo quelle parole compare una fascia di luce cosi forte che mi obbliga a coprirmi gli occhi.

"Etra qui dentro, ti porterà da Linian, lui ti dirà tutta la verità".

Abbasso le mani e la guardo scazzata.

"perché non l'hai fatto comparire prima?".

Arin mi guarda e come mi ha trovata si trasforma nuovamente, volando via.

Ecco sono di nuovo sola, scaccio via questo pensiero. e senza pensarci due volte entro dentro il portale.

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