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Quello che credevo Jared non fa nemmeno in tempo ad avvicinarsi a me che viene travolto da una scarica di proiettili.
Mi porto le mani alla bocca, stremata all'ennesimo spavento. Non voglio perdere una persona che ho appena ritrovato.
Ma posso riprendere a respirare quando lo vedo riemergere da quella tempesta di fuoco e rumore praticamente illeso.
Si volta verso i suoi agressori ed emette un suono spaventoso, simile ad un ruggito. Noto con stupore che perfino i canini hanno cambiato aspetto, sono più lunghi e appuntiti, mi fa venire in mente un vampiro.
Si getta nella mischia senza paura, nonostante sia accerchiato, e la battaglia ricomincia più cruenta di prima.
Anche io, nonostante la baraonda di emozioni appena provate, cerco di rinettermi in piedi e ricomincio a combattere.
Thor abbandona a malincuore il corpo di Loki sotto una lamiera con la promessa cbe sarebbe tornato a prenderlo; nel frattempo Capitan America, Occhio di Falco, la Vedova Nera e Hulk danno prova del loro valore, uniti e coordinati. Sono spettacolari..
Sono come una macchina perfetta, pronta per ogni evenienza. Schivano i colpi avversari con maestria, professionalità e potenza.
Con l'arrivo di Thor l'entusiasmo del combattimento aumenta enormemente, e sembra quasi che la vecchia squadra degli Avengers sia tornata al suo iniziale splendore.. se non fosse che la persona che più sta cercando di dividerci e letteralmente ucciderci è il vecchio mentore, fondatore del gruppo Anthony Stark.

La situazione è così assurdamente ridicola che mi fa ribollire il sangue dalla rabbia.
Più lo guardo e più rimpiango di non aver dato ascolto al mio al mio istinto.
- Avevi ragione, non ci si può fidare di Tony. - confesso a Steve, in un momento di debolezza.
Il Capitano mi trascina in una sorta di trincea, esplode l'ennesima granata e quando mi fa cenno di tornare in superficie, una marea di corpi ostacolano il passaggio.

- Guarda questi innocenti, guarda il mostro che sei diventato - mi dico a denti stretti.
Il primo giorno di scuola, le ripetizioni, la sua arroganza, il bell'aspetto.. e poi i primi batticuori, l'abbandono di Halley, il rifiuto dei miei compagni, l'emarginazione.
Uno spiraglio di luce grazie a Sasha, destinata a spegnersi dopo appena qualche mese. E infine i dubbi, i pianti, i sensi di colpa e l'atroce verità che ha cancellato un pezzo della mia vita.

Se dovessi ricordare il mio ultimo anno di scuola superiore in futuro, farò in modo di cancellarlo definitivamente.. se solo potessi.

Certe ferite non guariscono facilmente.
E questa farsa è tutta opera tua.
Per questo motivo non ti perdonerò mai.

Ecco cosa voglio dire a Tony.

Prendo una decisione che non era stata contemplata dallo S.H.I.E.L.D, per quanto riguarda l'intervento dei suoi agenti in Germania, infatti, era stato stabilito che Stark non sarebbe stato un bersaglio.
Ma questa è diventata una questione più che personale, ormai. Non posso lasciar correre. Al diavolo Fury e la Hill, questa è la mia guerra.

Con il frastuono delle armi da fuoco nelle orecchie, il sangue e le ferite di Sasha ancora negli occhi e la rabbia che mi scorre nelle vene, mi alzo in volo con un poderoso colpo d'ali, ignorando gli appelli di Steve e Thor.
Si leva un altro grido, quello di Jared, cioè, Aiden..faccio ancora fatica, devo abituarmici.
- Angelica! Cosa stai facendo?!
- Una cosa che avrei dovuto fare molto tempo fa.. - esclamo di rimando, digrignando i denti.

So che anche lui brama vendetta, che anche lui ha sofferto come un cane a causa di Tony Stark. È per questo che non cerca di fermarmi.

- Fai attenzione.. e torna tutta intera - mi dice infine.
Nonostante sia totalmente diverso dal solito, riesco a intravedere un po' di azzurro in quelle pupille iniettate di sangue.

- Te lo prometto, fratellino. -
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La visuale dall'alto, forse è ancora più spaventosa: i caduti sono più di chi ancora cerca di resistere, il suolo è viscido e rossiccio a causa della grande quantità di sangue, gli elicotteri delle forze di polizia tedesca che cercano invano di proteggere in qualche modo gli agenti che certamente non si aspettavano di dover combattere uomini dalla violenza inumana e ben provvisti di armi al plasma..
Mi costringo a distogliere lo sguardo e mi avvento contro Tony Stark.
Solo io e lui, a mezz'aria. Abbiamo un'intera arena invisibile a nostra disposizione.
- Traditore! - gli rinfaccio, la vista parzialmente offuscata dalle lacrime.
- Sei dalla loro parte, non è vero?! -

- Sto solo cercando di salvare la donna che amo. È quello che stiamo facendo tutti. - La donna che ama, certo.

Pepper.

Non posso credere che sia così posato, così calmo.

- Ci siamo baciati! - urlo. Non ho mai sforzato la voce così tanto prima d'ora, mi fa male la gola e le fortissime raffiche di vento di certo non aiutano.
- E allora? - Non posso vederlo in faccia, ma so benissimo quale sia l'espressione di malizia e disgusto che si cela sotto la maschera.

Sento il mio cuore spezzarsi, letteralmente. Un dolore lancinante al petto, come se qualcuno mi stesse soffocando; non riesco a respirare, sono incredula, atterrita, spaventata.

Poi lascio che le emozioni si impossessino di me. Mi scaglio contro di lui con la forza della disperazione, e lui fa lo stesso. L'impatto è tale da emanare scintille. Non mi do tregua, comincio a colpirlo alla cieca, da vicino, così che non possa neutralizzarmi con i suoi raggi. Rimango piacevolmente colpita dai risultati ottenuti, dal momento che fa fatica a rispondere ai miei colpi.

- Questo è per Sasha! - sbotto, accartocciando con un pugno una parte un po' più leggera di metallo.

Lo sento lamentarsi, e la cosa non mi dispiace. - E questo per mio fratello! - continuo, inchiodandolo contro il muro di un altro capannone nell'area.
È incredibile come si stia lasciando battere, così facilmente.. cerca di divincolarsi ma con una ginocchiata metto fuori gioco uno dei reattori al di sotto dello stivale. Poi gli strappo l'elmo con una forza che non pensavo di avere. - Loki è morto per colpa tua, stronzo! - gli sbraito in faccia con le lacrime che mi rigano le guance, ininterrottamente.
Il suo sguardo quasi implorante, il respiro corto, il pallore mi suggeriscono di lasciarlo stare, ma non ci penso nemmeno.

Lo strattono con violenza e lo riporto in alto a velocità supersonica, poi mi tuffo verso il basso. Riprendo quota poco prima di schiantarmi per terra, ma lascio che Tony sfreghi dolorosamente con il terreno. Non lascio la presa, mi piace sentirlo urlare. Sì, devo avere un lato sadico.

Mi lascio cadere nella ghiaia, supina, a guardare il cielo, per riprendere il fiato. Quel che resta dell'armatura di Iron Man giace vicino a me. Mi rialzo, non ancora soddisfatta, e afferro un pezzo di metallo tagliente, e glielo pianto nel petto con tutta la forza che ho.
Il reattore A.R.C comincia a baluginare, emette una luce bianco-bluastra ad intermittenza.

Non riesco a fermare i miei singhiozzi: ferire lui significa ferire me, mi sto auto-distruggendo, ma non posso farci nulla. Non posso perdonarlo.

- Così anche tu capirai cosa si prova ad avere il cuore spezzato...letteralmente.. - sibilo.

Steve accorre terrorizzato, mi ferma prima che riesca a fare qualcos'altro.

- Adesso basta. -  intima.

Noto che Clint ha tra le braccia la signorina Potts. La missione deve essere stata un successo. In effetti, a qualche chilometro da noi, c'è solo un gran fumo e le luci delle macchine delle forze dell'ordine.

Do un ultimo sguardo al volto tumefatto e agonizzante di Stark prima che da un furgone dai vetri oscurati dello S.H.I.E.L.D non compaia un'équipe di paramedici.

Steve poggia la sua mano sulla mia spalla. - Andiamo a casa. -
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