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Torno al mio posto seguita da un Jared svuotato e stanco, ma al sicuro da se' stesso. Lo guardo sedersi dietro di me e raggomitolarsi davanti al finestrino.
Il cielo notturno è nascosto ai suoi occhi perchè coperto da una tendina opaca. Si mette gli auricolari e dimentica del resto del mondo in pochi minuti.
Mi lascio andare ad un respiro di sollievo e chiudo gli occhi, finalmente rilassata.
- Tutto a posto? - Diamine, mi ero dimenticata del tutto che Tony si era accomodato sulla poltroncina accanto alla mia..
- Sì, sono solo un po' stanca - rispondo, il viso in fiamme. - Sicura? Ho visto Jared con te..non mi sembravate tranquilli. -
- In effetti, l'ho sorpreso a tagliarsi. - mormoro. - Ah - risponde Tony, che evidentemente non se lo aspettava. Si passa una mano sul viso, come per allontanare lo stress.
- Ma ora va meglio - mi affretto ad aggiungere, anche se non traspare alcuna sicurezza dal tono della mia voce.
- Mh. - Cala un silenzio imbarazzante tra noi, interrotto solo dai passi delle assistenti di volo che ogni tanto attraversano i corridoi.
Solo allora mi rendo conto che ho la pelle d'oca a causa del freddo. Hanno la brutta abitudine di tenere l'aria condizionata anche quando non ce n'è bisogno, sugli aerei.
- Tieni. - Tony si è appena tolto la felpa e me la tende, con uno sguardo che non ammette repliche.
- Ma non ne ho bisogno! - cerco di sottrarmi all'invito. - Sì, e io non mi chiamo Tony Stark.. - sbuffa lui, aiutandomi ad indossarla.
Mi accoccolo tra le sue braccia, con il cuore che batte fortissimo, e con un coraggio che pensavo di non avere sussurro - Ti amo - al mio odiato professore di matematica. La vita è davvero molto strana, penso.
Lui sorride e mi lascia un bacio sulla fronte. - Anche io, bimba. Ti sveglio tra un paio d'ore, ora riposati. -
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L'aereo atterra esattamente due ore più tardi all'aeroporto Tegel, situato a 8 km a nord ovest dalla città. E' uno scalo internazionale dal quale partono voli intercontinentali, ed è enorme.
Non me lo aspettavo, abituata come sono alle dimensioni e agli spazi degli Stati Uniti credevo che l'Europa fosse notevolmente diversa, ma evidentemente mi sbagliavo.
La prima cosa che noto è l'abissale differenza tra la mia lingua e il tedesco: non capisco nemmeno dove finisca una frase e dove ne cominci un'altra, è tutta un'accozzaglia di consonanti..
Tony sembra confuso quanto me. - Dici che Steve sa parlare questa lingua infernale? - mi chiede infastidito mentre ci addentriamo nel terminal. - Non ne ho idea. Dovremmo andare a prendere le valige, in ogni caso. - L'idea di Thor e Loki che cercano di evitare posizioni compromettenti mi fa ridacchiare. - Sì, stiamo andando a ritirare i bagagli proprio ora. -
I miei compagni di classe sono troppo occupati a guardarsi intorno e scattare fotografie per fare i rompiscatole, grazie al cielo. Jared sembra essersi ripreso, guarda tutto e tutti come in estasi, è la prima volta che lo vedo senza auricolari, e la cosa non mi dispiace.
Dopo un'attesa allucinante riusciamo a recuperare le nostre preziose valige, e nonostante le colorite proteste non possiamo ancora far uscire il resto degli Avengers dalle loro improbabili prigioni. Infatti subito dopo usciamo dall'aeroporto e prendiamo un autobus di linea TXL che in pochissimi minuti ci porta ad Alexanderplatz, una piazza storica, o così dice la guida che ho in mano.
E' a dir poco spettacolare: ci sono tantissime attrazioni che potremmo visitare, dall'imponente Torre della Televisione all'Urania Weltzeituhr, un orologio molto particolare che indica l'ora di ogni paese del mondo.
Per non parlare della chiesa di santa Maria, in tedesco Marienkirche.. E' antichissima e maestosa, e in America non ho mai visto niente di simile.
Vorrei rimanere lì in eterno e perdermi per le strade di Berlino, magari con Tony, ad esplorare ogni angolo di questa città magnifica di cui mi sto innamorando, ma Jared mi tira via dicendomi che non c'è tempo, perchè dobbiamo andare immediatamente in albergo.
Dispiaciuta, seguo il gruppo e dopo una traversata di una ventina di minuti in metropolitana torno in superficie e ammiro il cielo stellato della capitale tedesca poco prima di entrare in hotel.
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11:47, ora locale. Ho chiamato mia madre per dirle che il viaggio è andato bene.
Tutti i miei compagni si stanno divertendo nelle loro stanze, mentre io sono in una camera enorme che condivido con Jared. Taciturno come al solito, si è addormentato quasi subito, stanco a causa del viaggio e del differente fuso orario.
E no, non mi sento a mio agio. Per qualche ragione non riesco a prendere sonno.
Il resto del team è stato finalmente lasciato libero di uscire dai bagagli, e smistato nelle varie stanze. Tony, prima di sparire nella sua, mi ha chiesto con fare malizioso se volessi dormire con lui. - Non sarebbe la prima volta - ha sottolineato, con tanto di occhiolino.
Ho rifiutato, ma più passa il tempo più mi rendo conto che ho bisogno della sua vicinanza per stare bene. Così esco dalla mia camera, in pigiama, e busso alla porta della stanza di Tony vergognandomi come una ladra.
Non ci mette molto ad aprire, e appena mi vede il suo volto si illumina. - Sapevo che alla fine saresti venuta.. nessuna donna può resistermi. - gongola soddisfatto.
- Non..non è come pensi.. - balbetto - è che ti devo ridare la felpa e poi.. -
- Puoi tenerla, è tua. - mi interrompe. - E poi? -
- Volevo stare con te.. -
Mi fa segno di accomodarsi sul letto, cosa che faccio subito, e iniziamo a chiacchierare del più e del meno, lui bevendo immancabilmente, io mordicchiandomi un po' le unghie, nervosa.
Mi rendo conto tristemente che questa è l'ultima notte in cui Tony Stark è così amichevole con me. Stiamo andando a salvare Pepper, la sua ragazza. Dopo tutto è per questo che siamo qui.
Che ne sarà di me? Verrò dimenticata?
Provo una fitta al cuore. Non mi sarei dovuta illudermi così tanto, ma lo sapevo già dall'inizio.
Così quando ci infiliamo sotto le coperte, quasi un'ora dopo, per regalarci un po' di meritato riposo, mi stringo a lui come se fosse il mio più grande tesoro. Perchè lo è.
Tuttavia, se davvero lo amo, devo essere capace di lasciarlo andare. Sarà sicuramente più felice con una donna come Pepper al suo fianco.
Sospiro quando sento che anche Tony mi sta abbracciando forte..vorrei che rimanessimo così per sempre.
In cuore mio so che è un'idea folle ed impossibile, però vorrei davvero che Tony restasse con me..
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AUTHOR'S CORNER
Hola!
Non vi siete ancora liberati di me, no.
Vi romperò le scatole ancora per un po'.
Sento che in qualche modo devo ringraziare una certa persona, e cioè Shaiyan_Kamal perché sa tutto di questa storia. Anche quando non è vicina a me, la sento vicina. Mi da molta forza e coraggio di continuare, e si è da poco iscritta qui su Wattpad, seguitela in tanti mi raccomando! :p
Ho scritto questo capitolo ascoltando la colonna sonora di Pirati dei Caraibi, quindi deve essere venuto bene per forza. :D
A tutti quelli che ancora leggono questa storia e votano e commentano..un grazie grande quanto una casa!
Potrei mettermi a fare un po' di pubblicità qui sopra, ora che ci penso.
Al prossimo capitolo, un abbraccio forte, la vostra gattina~
Question time~
Siete mai stati in Germania o a Berlino?
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