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Avete presente quel brutto momento in cui siete in ritardo ma non per colpa vostra, e vi assale quel senso di disperazione ed ansia che cerca di divorarvi dall'interno? Quando tutto sembra andare per il verso storto, ma poi vi rendete conto che può solo andare peggio, e che senso ha agitarsi? Tanto ormai il danno è fatto, e non si può far nulla per riparare.

Ecco, ora mi trovo in questa situazione.  Il bagno è occupato da mezz'ora da mia madre, non posso asciugarmi i capelli perchè l'unica presa libera la sta usando Jared, da quando ha preso l'abitudine di soggiornare a scrocco in casa mia e ha scoperto la mia piastra in un angolino dell'armadio a muro è andato letteralmente fuori di testa.

Tony sta finendo di bere il suo caffè. A giudicare dalle tazzine sul tavolo, è il quarto. E ci siamo alzati poco più di mezz'ora fa. Mi sorprende che non sia nervoso. Io non ho nemmeno un millilitro di caffeina in circolo, eppure ho l'impressione che lo stress si sia già messo al lavoro e stia facendo del suo meglio per farmi impazzire.

Sì, perchè il risveglio traumatico e gli interventi poco pertinenti di mia madre non bastano.

- Hey, sembri di granito per quanto sei rigida..rilassati un po'. Non ti fa bene. -

Oh, senti chi parla, quello che prima tenta il suicidio e poi asserisce di stare benissimo; quello che prima mi dice "ti amo" e un momento dopo "devo pensarci, anche Pepper è importante".

Oltre che genio, miliardario, playboy e filantropo dovrebbe definirsi anche uomo coerente.

Rilassati. Sì, tranquillo, sono le otto meno cinque, ho i capelli fradici, un barbone emo si sta piastrando i capelli con la mia piastra, mamma sta monopolizzando il bagno da secoli e tu sei stravaccato qui a tracannare caffè come se non ci fosse un domani. E' tutto a posto, mi rilasso, ovvio...è quello che risponderei se avessi l'energia per farlo, ma onestamente sono troppo stanca anche solo per pensare.

Non ho dormito bene stanotte..ammesso che abbia dormito. E ho l'impressione di star dimenticando qualcosa. Qualcosa di importante, qualcosa che mi sfugge. Un'illusione, un sogno, una visione..Possibile? Poi l'idilliaco rumore della porta del bagno che viene aperta e sbattuta con forza mi fa tornare alla realtà, lasciando che i miei pensieri riprendano il loro fluido, scorrevole flusso.

Alleluia, almeno avrò la possibilità di vedere lo spazzolino da denti, in questa mattinata assurda. Sembra che voler indietro la propria piastra per capelli sia chiedere troppo.

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Passati circa venti minuti, sembra che la calma si sia ristabilita, per così dire: io sono pronta, Jared ha finito di imbellettarsi, l'unico che ci sta mettendo troppo è proprio colui che dovrebbe essere in classe prima dei propri studenti, e cioè il professore. Si è chiuso a chiave nella mia camera e non si è più fatto sentire, tranne che per qualche rumoroso colpo contro la parete che ha destato la preoccupazione dei presenti. - Si può sapere che diavolo stai facendo? - strillo spazientita spostando spasmodicamente lo sguardo dalla porta all'orologio che ho al polso.

- Nulla..sto finendo di prepararmi.. - Altro boato che fa tremare i muri. Ma che diavolo..?

Dopo quell'ultima frase, silenzio per una manciata di secondi. Mi avvicino cautamente, ma forse non avrei dovuto, dato che l'ennesimo fragore mi costringe a tapparmi le orecchie, e non solo, perchè in seguito una nuvola di fumo ci investe e mi ritrovo a fissare Iron Man nella voragine che egli stesso ha creato nel muro. - Ho avuto qualche problemino con l'armatura..di nuovo. Cioè, abbiamo. Vero, J.A.R.V.I.S? In ogni caso non preoccuparti, ripagherò tutto. Appena potrò. - puntualizza.

- La mia cameretta.. - mi lamento sconsolata guardando quel disastro. Avevo un bellissimo poster di Capitan America su quella parete, ora è carbonizzato. Scommetto che lo ha fatto apposta. - Ma perchè qui?! Non potevi, che so, fare i tuoi esperimenti strani da qualche altra parte..tipo fuori? -  Testardo e sibillino com'è, non mi risponde. Jared, dietro di me, si sistema i capelli allo specchio ed esce..Ok, è ufficiale, non capisco più nulla, niente ha una logica in questa casa.. Perchè quello se ne va a piedi adesso? E che ci fa Tony con quell'armatura addosso? Faccio un profondo respiro e provo a chiedergli spiegazioni, ma tutto quel che ricevo è un ordine, quello di andare sul balcone.

- Contento adesso? - sbuffo attraversando quella che un tempo era la mia bellissima camera. Il vento è piuttosto forte, oggi. Mi appoggio al parapetto con il cuore in gola. La scuola è un'utopia, dunque. Non che la cosa mi dispiaccia, eh.

Poi all'improvviso non sento più nulla di solido sotto i piedi, non c'è più il pavimento, non c'è più il parapetto, solo aria, vento che sferza violentemente il mio viso, e quella sensazione di adrenalina mista a mal d'amore che mi stringe lo stomaco in una morsa appena mi rendo conto che Iron Man mi ha sollevata e mi sta stringendo tra le braccia.


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