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27

Il dolore e l'incredulità mi paralizzano.
L'urlo che ho appena liberato mi ha spossata, mi ha distrutta, tanto che non riesco nemmeno più a stare in piedi.
Cado in ginocchio nella polvere, il vento che mi scompiglia i capelli furiosamente e le lacrime che proprio non vogliono saperne di fermarsi.

Non provo più nulla tranne che dolore, è come se avessi qualcosa un grosso peso sul cuore e non potessi farci nulla.
È come se fossi immersa in un fluido colloso e densissimo, i movimenti di tutti sono rallentati e privi di significato, ormai, dal momento che mi importa ben poco di quello che sta accadendo intorno a me.

Vivere e morire sono solo parole vuote, insensate, non riesco a collegare ad esse alcun concetto.

Potrei morire da un momento all'altro, ma che importa? È quello che tutti vogliono, che io muoia, non servo a nulla.

Potrei alzarmi e fuggire, potrei vivere. Ma che importa? Dovrei vivere per cosa? Qual è il mio scopo?

Così resto immobile, ferma, impassibile di fronte ad un destino ignoto, senza prendere una decisione definitiva.

Inconsciamente vorrei morire, morire e non soffrire più; morire e abbandonare a qualcun altro le mie responsabilità; morire e lasciare tutto e tutti alle mie spalle, ma per questa volta la mia preghiera non viene ascoltata.
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- Scusa per il ritardo! -

La voce di Tony è vivida e chiara, limpida come se fosse accanto a me, eppure lo vedo lontano, distorto, a centinaia di metri da me, probabilmente perché è così: a mezz'aria, nella sua splendente armatura rosso fuoco e oro, accompagnato dal resto della squadra.

Steve è veloce e preciso, agile e pragmatico, non sbaglia un colpo. Lo scudo rimbalza da una parte all'altra di quello che ormai è un campo di battaglia; il dottor Banner è un ammasso informe di tendini e muscoli super potenti, feroce e spietato.

Natasha si sta occupando celermente di finire l'opera di Cap e Clint con una serie di colpi ravvicinati e a ritmo serrato, il suo stile di combattimento  raffinato e femminile la rende più simile ad una ginnasta che ad una guerriera, ma è di una bellezza unica.

E infine, un po' in disparte, ci sono gli elementi meno "umani" del team: Wanda Maximoff e Thor, il dio del tuono.

È evidente come lo scontro sia impari, gli uomini in nero iniziano a tentennare e soccombere sotto i raggi bluastri dell'armatura di Iron Man, sotto i fulmini di Thor e le scariche di energia di Wanda.

Così, dopo venti interminabili minuti, tra esplosioni e urla, cala il silenzio, finalmente.

Ma è un silenzio lugubre, spaventoso e innaturale.

Un silenzio che sa di morte.
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"Scusa per il ritardo" mi ha detto Tony.
Non è a me che deve chiedere scusa, non si può riportare in vita una persona solo con delle parole.
Non si può tornare indietro, i morti sono morti, e questo nemmeno il dispiacere può cambiarlo.
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È passata un'ora da quando i Vendicatori sono venuti a salvarmi, ora siamo tutti nella suite, al 34° piano del quartier generale dello S.H.I.E.LD., e ognuno sta cercando di reagire a questa  tragedia a modo proprio.

Natasha e Clint sono rimasti a parlare per un po', agitati e confusi, Wanda è scoppiata piange in silenzio e non è ancora riuscita a calmarsi, Thor è nervoso e sta litigando con Steve. Bruce sorseggia una camomilla con aria depressa.

Io, stranamente, non provo nulla.
Mi sento svuotata del tutto, non ho nemmeno la forza per piangere.
Ma quello con il comportamento più anomalo di tutti è sicuramente Tony.
Continua a camminare avanti e indietro, nervoso. Non ha ancora detto una parola da quando siamo arrivati.
All'improvviso si volta con fare deciso e si allontana dal resto del gruppo, forse preferendo la solitudine a tutto quel chiasso.
Gli Avengers lo guardano stupiti, e si zittiscono per qualche minuto, poi riprendono a battibeccare come se nulla fosse accaduto.

Sospiro, e seguo Tony sul balcone.
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La scena che si materializza davanti ai miei occhi mi fa trasalire.
Tony, la giacca lasciata pendere lungo la schiena con un movimento elegante, è ad un passo dal buttarsi giù dal cornicione del grattacielo.
Trattengo il fiato, esausta. Ho dovuto sopportare anche troppo in questa giornata.

- Che stai facendo..? - piagnucolo, incredula. - Perché..? Cosa credi di fare ora? -

La risposta che arriva alle mie orecchie mi fa rabbrividire.

- Pareggio i miei conti. -

La rabbia mi assale con veemenza.
- Pensi che suicidarti possa servire a qualcosa? Pensi che risolveresti la situazione? È colpa tua, perché sei arrivato in ritardo-

- E pensi che lo abbia fatto apposta?! - mi interrompe alzando la voce. - Credi di essere l'unica ad avere dei problemi qui?! - urla girandosi verso di me. Ora che lo vedo frontalmente noto con stupore la profonda ferita che gli attraversa il torace e taglia in due il reattore. Ha il viso pallido e respira faticosamente, la maglietta nera degli AC/DC impregnata di sangue.

Inorridisco, mi porto le mani alla bocca in un gesto di estremo stupore, realizzo che tutto quello che ho detto è vero solo in parte.
No, non lo perdonerò per quello che è successo così facilmente, ma non voglio perderlo.
È l'unica cosa bella che ancora mi sia rimasta.
È il mio male e la mia cura, è il mio veleno e il mio antidoto.
È il mio tutto.

- NON FARLO! - urlo in preda al panico mentre si appresta a muovere un passo nel vuoto.

- Perché non dovrei? - Il tono della sua voce, così spento, atono e freddo, mi sta facendo impazzire.

- Perché importante per me..- rispondo tutto d'un fiato.. - Perché Tony io..ti amo.

Oh santo cielo, ma cosa ho appena detto?!

L'agitazione stringe il mio stomaco in una morsa, l'imbarazzo mi fa perdere il controllo.

- È quello che dicono tutte. - commenta Tony, serafico. Sembra voler fare un ultimo, fatale passo, ma tentenna.

Trattengo il respiro, terrorizzata: non posso permettermi di perdere anche lui..
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AUTHOR'S CORNER ~
Ebbene sì, sono tornata. Spero che leggerete in molti i nuovi aggiornamenti, a partire da questo.. ultimamente sono molto giù di morale, quindi mi farebbe piacere se commentaste e votaste in tanti..
Aggiornerò con poca frequenza, come ho sempre fatto..spero di non perdere altri lettori. Se sarete così pazienti da leggere anche gli altri capitoli, troverete una miriade di colpi di scena..ci avviciniamo al punto in cui tutti i nodi vengono al pettine!
Spero che la storia vi possa interessare..
Al prossimo capitolo, la vostra gattina~

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