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Le prime due ore di lezione vengono occupate da una interessantissima e soprattutto utile materia, ovvero latino.
Purtroppo però non posso distrarmi, tenendo conto della scuola che frequento latino è una delle materie che conta di più.
La professoressa sembra ancora più assente del solito..è una donna anziana, d'accordo.
Il problema è che a me sembra troppo anziana per insegnare.
Il fatto che sappia la lingua così bene ogni tanto mi fa pensare che non sia inglese, ma madrelingua latina.
Direttamente dall'epoca repubblicana, ecco a voi Mrs Jordan!
Faccio il possibile per non perdermi dietro a pensieri futili ma è praticamente impossibile.
C'è qualcosa, o meglio qualcuno che non ha la minima intenzione di uscire dalla mia mente: Tony.
Il fatto che dovrò vederlo, parlarci..non so, in un qualche modo mi riempie di gioia.
È un sentimento che non riesco ancora a interpretare con sicurezza, e quando finalmente la risposta arriva, non mi stupisco più di tanto, d'altra parte mi sono innamorata di lui. Pensavo che con il tempo sarei riuscita a superare quella che credevo essere una cotta passeggera, ma mi sbagliavo.
Mi manca.
Mi manca da impazzire.
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Quando finalmente la campanella suona dando il via alla ricreazione, non sto più nella pelle.
Ho passato queste due ore a fantasticare su come si svolgerà il mio incontro con il mio professore preferito, ora che il momento è arrivato stento a crederci.
Sento le farfalle nello stomaco, il cuore che batte ad una velocità inimmaginabile, è un misto tra euforia e nervosismo. Sono così energica e felice che non passo nemmeno a salutare Sasha, in cortile.
È tutto decisamente assurdo: poche ore fa ero angosciatissima per l'incolumità dei miei amici, ora il solo pensiero di Tony mi fa saltellare per i corridoi come una bambina di 4 anni che ha appena ricevuto un nuovo giocattolo.
Non credo sia una cosa normale.
Non credo che l'amore sia una cosa normale.
Ha il potere di distruggerti o renderti la persona più felice del mondo..nel mio caso,non sono particolarmente fortunata, perciò si spiega il mio eccesivo nervosismo.
Non voglio che le cose tra me e Tony degenerino ulteriormente.
So bene che lui stravede per un'altra, e la cosa mi fa soffrire, ma d'altra parte vederlo felice mi rende felice.
Anche se fosse il compito di Pepper stare al suo fianco, anche se dovessi rinunciare a lui per fare in modo che trovi la serenità, non ci penserei due volte.
Come ho già accennato, l'amore non è una cosa normale. E soprattutto, è ingiusto. Ma a che pro essere così pessimista?
Chissà che invece le cose non prendano una piega diversa..Chissà..
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Poco prima di entrare nella sala professori, prendo qualche respiro profondo e guardo intimorita la porta semi trasparente. -Sono ancora in tempo per andarmene- penso, ma scaccio quel pensiero con risolutezza: da qui in poi non si torna indietro.
Così prendo tutto il coraggio necessario e apro la porta con una leggera spinta.
Constato che l'aula docenti è silenziosissima e soprattutto, vuota.
No, qualcuno c'è. Tony.
Seduto al largo tavolo di legno al centro della stanza, sta correggendo dei compiti di matematica.
Alza la testa e mi scorge, e mi rivolge un magnifico sorriso.
Il mio cuore perde un battito. Non me lo ricordavo così bello..
-Mocciosetta! Che ci fai qui? Hai finalmente deciso di ricominciare con le ripetizioni?-
Ho le mani sudate e mi trema la voce, accidenti.
-No, a parte gli scherzi, sei migliorata parecchio! Hai addirittura preso un sei!- continua, mostrandomi il foglio che ha in mano.
-Wow..fantastico.- borbotto. In altri frangenti sarei stata felicissima, ma proprio non riesco a frenare la mia sempre più evidente agitazione.
-In realtà sono qui perché..Steve mi ha detto che gli Avengers hanno bisogno di te. E anche io.- riesco a dire con un filo di voce. -Sembrerebbe che ci sarà un attacco terroristico questo pomeriggio, e io non sono abbastanza allenata per un'evenienza del genere. Inoltre, per far fronte a questa minaccia, bisognerà incrementare il lavoro di gruppo. Ci sarai? E mi aiuterai a proteggere Jared e Sasha?-
Incredibilmente sono riuscita a formulare una frase di senso compiuto, il problema è che ho parlato troppo velocemente, e ora mi sento decisamente stupida.
Tony si alza e si avvicina a me, forse un po' troppo, così faccio qualche passo indietro per aumentare la distanza, ma mi trovo con le spalle al muro, letteralmente.
Tony è così vicino che sento il suo fiato caldo sulle mie labbra, i nostri nasi si sfiorano...
-Sono felice che tu sia tornata da me, cominciavi a mancarmi- sussurra.
Ho il cuore che batte così forte che ho paura che lo senta anche lui.
-E sono felice che tu abbia bisogno di me. Perché come tu hai bisogno di me, io ho bisogno di te.-
La porta è socchiusa, che scusa potrei inventarmi se qualcuno dovesse entrare in questo momento? E se ci fossero delle telecamere?
I miei pensieri pieni di ansia e paura si sciolgono come neve al sole quando Tony mi bacia sulla guancia sinistra, proprio all'angolo della bocca, quando sento le sue braccia forti cingermi i fianchi e la schiena, quando sento la sua voce calda sussurrarmi all'orecchio..
-Puoi contare su di me.-
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