17
Sono così nervosa che temo che anche Tony possa sentire il mio battito cardiaco. Attraversiamo mano nella mano il lungo tratto di strada delineato da drappi rossi che stanno ad indicare l'importanza dell'evento.
Approfitto di quell'imbarazzato silenzio per osservare con ammirazione il portamento e l'abito di Tony. Lui è sempre elegante, ma questa sera ha un che di regale.
Il suo smoking è fantastico, niente da dire.
Arriviamo all'ingresso dell'edificio,lo stesso in cui ho incontrato la signorina Potts questo pomeriggio, dove ci si parano davanti due brutti ceffi con delle spalle enormi, ma il mio accompagnatore non si lascia intimorire.
- Chi è lei? - chiede uno dei due, storcendo il naso. Sembra ridacchiare, visto che Tony è molto più basso di lui. L'altro comincia a sghignazzare senza un motivo, rendendomi sempre più nervosa. - Sono Tony Stark, questo dovrebbe bastarvi. -
Non so come faccia ad essere sempre così serafico..
I due impallidiscono quasi e ammutoliscono. Inizio a chiedermi se anche io avessi fatto quella faccia il primo giorno di scuola. Oddio, spero proprio di no!
Ad ogni modo, gli energumeni ci lasciano passare, ed è poco prima di entrare nella sala del ricevimento che Tony si ferma nuovamente.
- Come ti dicevo, tieni gli occhi aperti.- E ammicca indicando i due buttafuori. Sgrano gli occhi osservando il tatuaggio che ciascuno dei due ha sul collo, il simbolo dell'H.Y.D.R.A. - Siamo qui specialmente per investigare, ti ricordo. Se noti qualcosa di strano, avvertimi subito.-
Deglutisco, amareggiata. - Gli altri non ne sanno niente, vero? Ci stiamo infiltrando in un covo di neonazisti all'insaputa dello S.H.I.E.L.D?-
Quando il silenzio di Stark diventa inequivocabile, sono sull'orlo di una crisi di nervi. -Avevi detto che non sarebbe stato pericoloso!-
Per tutta risposta lui mi trascina all'interno della stanza tirandomi per un braccio. - Sst, con un po' di spumante di calmerai- replica.
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Il salone è bellissimo. E' interamente illuminato da enormi lampadari di cristallo, che con le loro piccole gemme riflettono la luce sulle pareti e rendono reali arazzi luminosi sui muri bianchi.
E' uno spettacolo mozzafiato.
Ad aggiungere note di colori più naturali ci pensano le candele che fungono da centrotavola ad ogni tavolo, perfettamente imbandito e ordinato. Nella parte più lontana rispetto all'ingresso c'è un'enorme pista da ballo, e a sinistra, in quello che sarebbe stato un corridoietto, è stato piazzato un lungo tavolo ricoperto da piatti, teglie, pentole e bottiglie di cui ognuno può servirsi.
L'odore delle pietanze è delizioso.
E poi c'è una folla mostruosa, credo di non aver mai visto tutta quella gente in una sola stanza.
Tutti ridono e parlano discretamente, ma non posso fare a meno di notare che ognuna di queste persone sembra in qualche modo essere congiunta all'associazione criminale H.Y.D.R.A.
La mia attenta opera di osservazione viene bruscamente interrotta da uno strattone di Tony.
Mi giro nella sua direzione, e la vedo.
È Virginia Potts, la rovina del mio adorato prof. Anche lei ci vede, e ci viene incontro con un sorriso raggiante, sorriso che si trasforma presto in una smorfia di disgusto.
- ..Tony. Non pensavo saresti venuto. - gli dice con sufficienza, sorseggiando il suo bicchiere di champagne. - E tu..mi dispiace per te, ragazzina. Usata in questo modo. E' un'altra delle tue trovate, genio? - chiede a Tony con fare ironico. Io lo guardo interrogandolo con lo sguardo, perché le parole della sua ex mi hanno turbata. - Lei è la mia Angelica, non è una ragazzina. E comunque io avrei organizzazato un party mille volte migliore di questo!-
La mia Angelica..tutte le volte che lo sento chiamarmi per nome sento i brividi percorrermi la schiena.
- Lo avresti organizzato..se avessi avuto i soldi, caro! Ma io ho trovato qualcuno che è meglio di te!- esclama la donna con un'insopportabile risatina, e si allontana ancheggiando nel suo prezioso abito di seta blu.
La mano di Tony è rigidissima e stringe la mia con una tale forza da farmi quasi male. - Andiamo a ballare. - afferma in modo perentorio. Qualcosa lo tormenta e io vorrei solo alleviare il suo dolore.. se solo sapessi come..
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E' da più di un'ora che Tony è avvinghiato a me e strascina i piedi per terra. E' ubriaco fradicio, non posso pretendere che riesca a ballare.
Sento le sue braccia essere saldamente strette attorno alla mia vita, cosa che mi rende molto nervosa, visto che ha bevuto e potrebbe reagire in maniera imprevedibile.
Ho già dovuto spostargli le mani prima che mi palpasse almeno 3 volte, e i presenti in sala tossicchiano quando Tony osa un po' troppo.
Lo guardo dolcemente, perfino da ubriaco è bellissimo, sembra un povero cucciolo ferito e vorrei solo consolarlo. Ma noto con dispiacere che gli stessi sguardi innamorati che gli lancio io, lui li rivolge a Pepper, che sta ballando poco lontano con un ragazzo più giovane di lei. Deve essere il tizio che ha menzionato prima, quello "migliore di Tony".
Pff, come se esistesse qualcuno migliore di lui.
Inizio a capire il significato di "in vino veritas" quando Tony inizia a biascicare qualcosa sulla sua ex ragazza. La guarda come in adorazione, perso, pazzo di lei.
Piano piano, sento il mio cuore sgretolarsi, le mie sicurezze farsi vive, il dolore asserragliarmi con crudeltà.
Come ho potuto illudermi così?
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Quando la festa è finita ho riaccompagnato io Tony in macchina.
Ho perfino tralasciato il mio compito di spia sotto copertura, perché non riuscivo a concentrarmi su null'altro che non fosse Tony.
Non ho smesso di piangere nemmeno per un istante, mentre lui continua a scusarsi con Pepper, a dichiararsi innamorato di lei, ad essere cambiato. E più lui parla, più io soffro e lascio che la delusione e le lacrime si impossessino di me.
Con il cuore a pezzi, lo lascio in camera sua e faccio per andarmene,ma sento la sua mano calda afferrarmi il gomito e attirarmi a sé. Mi afferra con prepotenza e mi abbraccia forte. Sento le sue lacrime calde, i suoi singhiozzi, vedo i suoi occhi sofferenti e persi nella disperazione. Sento il suo fiato che sa di alcool sul collo, e le sue labbra sfiorare le mie..
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