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Credo che abbiano ragione quando dicono che i cellulari siano la nostra rovina.
Non ho mai odiato tanto una suoneria come in quel momento, giuro.
Tony sospira e risponde al telefono.
Sembra calmo e posato come al solito ma vedo quanto in realtà sia scocciato.
Lo guardo sbuffare e cercare di parlare gentilmente senza risultare troppo ironico. - Sì.. sì, non si preoccupi. Sistemerò tutto domani mattina. Le assicuro che si è trattato di un equivoco. Buona giornata anche a lei. Arrivederci.-
- Chi era? -
- Il tuo preside. Gli è giunta voce delle foto che ci hanno scattato.. -
- Oh, quello..- mormoro, sentendomi improvvisamente molto a disagio. Halley mi ha giocato questo brutto tiro solo perchè l'ho ignorata ultimamente. La mia reputazione è stata decisamente distrutta. E io che la credevo la mia migliore amica..
- E cosa pensi di fare? Ormai non ho più una vita sociale a scuola.. - mormoro afflitta.
- Cara, hai dimenticato che sono il grande Tony Stark! - esclama lui con il solito fare modesto. Sorrido. E' davvero incorreggibile.
- Ad ogni modo, mi stavi dicendo qualcosa? -
Sento ogni molecola del mio corpo sciogliersi dopo che il suo sguardo ha incrociato il mio. Provo a dire qualcosa, ma ho la bocca troppo secca. Certo che se mi fissa in quel modo non può pretendere che il mio cervello connetta!
- Io.. emh.. - Lui mi guarda divertito, poi mette fine alla mia agonia scompigliandomi affettuosamente i capelli. - Aah, sei così carina quando sei imbarazzata! -
E io ti odio quando mi metti in queste situazioni imbarazzanti, vorrei rispondere, ma mi sono persa nel color nocciola dei suoi occhi.
- Visto che sei qui, avrei un favore da chiederti. - Sono felice che abbia cambiato discorso, altrimenti avrei rischiato di arrossire incontrollabilmente.
- Non preoccuparti,non è nulla di pericoloso - sentenzia. - Ho bisogno che mi accompagni ad una festa. -
Lo guardo un po' imbambolata. Una festa? Sarà una questione privata.. Perché lo ha chiesto proprio a me?
Il mio flusso di domande viene interrotto dalla voce calda del mio professore di matematica. - Ho bisogno di te perché ci sarà un'ospite, come dire, un po' sgradita. Pepper. -
Oh, ora si spiegano molte cose.. - Avevi detto che non sarebbe stato pericoloso! - protesto. - Non lo sarà. E farò di tutto perché cose come queste..- sussurra sfiorando la mia ferita - ..non si verifichino. Ti proteggerò. In fondo, abbiamo bisogno l'uno dell'altra. Quindi, ci sarai? -
Lo guardo intenerita. Come potrei dirgli di no?
---------------------------------------------------------Avevo promesso a Tony che non avrei fatto nulla per mettere in pericolo il nostro segreto, ma dal momento che mia madre ne sa quasi più di me in merito a questa faccenda degli Avengers, ne approfitto per confidarmi con lei a riguardo della festa di stasera. E la reazione è come al solito del tutto incoerente.
- Tony Stark ti ha invitato ad un party?! Perché queste cose succedono a te? Mi raccomando,vestiti bene, non vorrai farmi brutta figura.. -
Sospiro e alzo gli occhi al cielo, più che mia madre ogni tanto sembra la mia incosciente sorella maggiore.
- E ogni tanto sorridi, sei molto più carina di quando sbuffi! A proposito, viene anche Halley? -
Scuoto la testa, sconsolata.
- No, io e lei abbiamo avuto dei..problemi..ultimamente. -
mormoro con un tono di voce che tradisce la mia improvvisa tristezza.
- Oh, tesoro. Mi dispiace.. Dai, valuta il lato positivo. Senza di lei il tuo adorato insegnante sarà tutto tuo!
- Mamma!! - esclamo, mentre la delusione lascia il posto all'imbarazzo. Sono davanti al mio guardaroba, e lo specchio conferma i miei timori: sono arrossita.
Mi ci è voluto un po' per accettarlo, ma non ho potuto fare altro che arrendermi alla crudele realtà; mi sono innamorata del mio professore di matematica.
Mentre provo con incertezza il vestito celeste che ho messo quella sera in discoteca, rivaluto le parole di mia madre. E' vero, non c'è Halley.
Però ci sarà Pepper, un osso duro.
Ho paura della reazione che avrà bel vedermi, ho il timore che possa rovinare tutto tra me e Tony. Erano fidanzati, dopo tutto. Si amavano reciprocamente, mentre io sono solo una ragazzina con una cotta colossale per il proprio professore.
- Non posso reggere il confronto.. -sussurro lisciandomi nervosamente i capelli.
- Con quel vestito, no di certo. - commenta una nota voce maschile.
Mi giro terrorizzata, solo per trovarmi faccia a faccia con Tony e mia madre che sfodera un sorriso da un orecchio all'altro. - E' arrivato 5 minuti fa, ma non ti ho detto nulla per farti una sorpresa! -
Altro che sorpresa, mamma. Se volevi uccidermi, ci sei riuscita alla grande.
- Cosa ci fai qui? -
Fantastico, riesco perfino ad articolare una frase, sono migliorata parecchio dall'ultima volta!
- Semplice: conoscendoti, sapevo che non ti saresti vestita in maniera adatta ad un simile evento, così ho provveduto io. - risponde candidamente, indicando delle buste di plastica appoggiate al pavimento. Non voglio crederci.
- Grazie della fiducia, eh.. -
Mamma evidentemente ha il cervello bacato quanto il suo, perché mi invita ad aprire i sacchetti.
Il vestito che trovo all'interno è a dir poco imbarazzante per quanto è scollato. Per non parlare delle scarpe; tacchi troppo, troppo alti.
Impallidisco. Dovrei indossare quella roba?!
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Se guardo il mio riflesso sul finestrino dell'Audi bianca, stento ancora a crederci.
Questo stretto abito color cremisi mi mette a disagio, visto che è perfettamente aderente al mio corpo.
La scollatura è troppo profonda per i miei gusti, vorrei sprofondare per la vergogna. E poi con questi tacchi continuo ad inciampare, è un'agonia!
L'unico lato positivo della serata è che Tony non mi ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Sembra quasi che per ogni difetto che trovo in questo vestito, lui trovi irrimediabilmente un pregio.
- Sei stupenda. - mormora infine, mentre spegne il motore.
Vorrei riuscire a dire qualcosa di sensato, almeno per una volta, ma mi limito ad annuire, imbarazzata.
- Stammi vicina, e tieni gli occhi aperti. - si raccomanda prima di scendere dall'auto. Poi si avvicina e mi apre la portiera. Non contento, mi porge il braccio.
Oh, tutta questa galanteria in una sola volta!
- Sei pronta? -
Prendo un respiro profondo e scendo anche io sul marciapiede. - Pronta. -
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