Capitolo secondo *Blaire*
"Bee, vieni qui, tesoro"
Due forti braccia mi misero seduta e mi strinsero ad un petto caldo.
Boyd?
No, era solo Luke...
Non avevo mai smesso di singhiozzare da quando mi avevano comunicato la notizia e tutto il mondo attorno a me pareva ovattato ed insolitamente silenzioso.
Da migliaia di chilometri di distanza, mi sopraggiunse la voce di Luke:
"Bee, vuoi che resti con te mentre ti addormenti? O vuoi che ti accompagni in ospedale?" mi sussurró in modo dolce, accarezzandomi i capelli.
Mi riscossi di scatto e lo guardai negli occhi.
"NO! No, dobbiamo andare subito da lui, Luke. Subito!" strillai.
Dovevo raggiungerlo, dovevo vederlo e stare con lui finché non avesse deciso di tornare da me.
Luke sorrise e disse: "Sapevo che l'avresti detto. Coraggio, andiamo"
Mi sollevò sorreggendomi per la vita e mi mise in piedi, poi mi prese per mano e mi accompagnò alla porta d'ingresso.
Infilai le prime scarpe che trovai, senza curarmi se fossero ciabatte o calzature da esterno, poi uscimmo.
Sapevo che l'ospedale era vicino, così il viaggio in macchina durò solo pochi minuti, ma sembrarono comunque la più lunga delle eternità.
Non appena Luke spense il motore dell'auto, balzai fuori dall'abitacolo caldo e mi affrettai verso l'ingresso dell'ospedale.
Ci accolse la solita, enorme sala d'aspetto verde pistacchio, piena di infermiere, dottori e gente che piangeva o che compilava cruciverba nella straziante attesa di una notizia.
"Come posso aiutarvi?" chiese l'infermiera al
banco dell'accettazione, guardando me e Luke, che mi era immediatamente dietro.
Ci guardava con occhi stanchi, probabilmente stremati dal turno di lavoro, masticando un chewingum.
"Sto cercando il mio ragazzo, Boyd Newmann" risposi velocemente, con il cuore che non aveva mai smesso di minacciare di uscirmi dal petto.
Lei annuí e digitó qualcosa sul computer, poi disse: "Stanza 324, terzo piano"
Luke la ringraziò, poi mi prese per mano e entrambi ci affettammo ad arrivare dove ci era stato detto.
Stanza 312, 314, 316...320, 321...324!
Vidi Chloe nel corridoio fuori dalla sua stanza e senza pensarci due volte corsi verso di lei.
Quando la strinsi a me, i suoi riccioli morbidi mi premettero sulla guancia ed io li inzuppai con le mie lacrime.
"Oh, Blaire!" singhiozzò sulla mia spalla, mentre io continuavo a stringere a me il suo corpo tremante.
Luke venne verso di noi e ci abbracciò entrambe, senza parlare.
Era il suo migliore amico da sempre, immaginavo quanto anche lui stesse soffrendo, però faceva il forte. Per noi due.
Mi staccai piano dall'abbraccio e domandai:
"Possiamo vederlo?"
Chloe annuí, asciugandosi le guance, e rispose:
"Certo, B. Appena finisce la visita sarai la prima ad entrare"
"No, Chloe, sei sua sorella! Non posso portati via il diritto di vederlo per prima!" obiettai, anche se desideravo con tutta me stessa entrare in quella stanza.
Vederlo.
Respirare la sua stessa aria per cercare di mettere una briglia a quei miei pensieri impazziti.
Chloe mi sorrise mestamente e scosse la testa.
"Blaire, lui ti ama così tanto. So che vorrebbe fossi tu ad entrare per prima. È giusto così. Poi, appena uscirai, entreremo noi"
Indicò lei e Luke e lui annuí, tenendosi stretta Chloe al fianco.
La porta della stanza si aprii e uscirono due infermiere e un dottore, che reggeva una cartella in mano.
"Siete qui per Boyd Newmann?" chiese con una voce profonda il medico, togliendosi gli occhiali e infilandoli nel taschino del camice immacolato.
Noi tre annuimmo contemporaneamente e lui chiese ancora:
"Parenti?"
"Io sono sua sorella, lei la sua ragazza e lui il suo miglior amico. I nostri genitori sono entrambi morti. La prego, ci dica quel che sa"
Chloe parlò per noi.
Il dottore annuí.
"Bene. Eviterò i giri di parole: la situazione è molto grave...."
Il cuore mi scese nello stomaco e il rimbombo del suo battito mi assordava al punto tale che temetti di non sentire le successive parole del medico:
"... La visita preliminare ha evidenziato probabili lesioni alla spina dorsale, ma quello che maggiormente ci preoccupa, è che ciò non abbia causato irreversibili danneggiamenti al sistema nervoso"
Avvertii le gambe cedermi, ma Luke mi afferrò per la vita prima che potessi cadere. Sentii Chloe emettere un verso strozzato e lui ci sorresse entrambe.
"Possiamo vederlo?" chiese, per tutte e due.
"Solo una persona e per pochi minuti. Abbiamo indotto il coma farmacologico e fra meno di mezz'ora lo sottoporremo ad una TAC d'urgenza"
Vidi con la coda dell'occhio Chloe annuire piano, con sguardo vacuo. Poi, si girò a guardarmi:
"Blaire. È tutto ok, vai tu. E di te che ora ha bisogno"
Senza fiato e con un tremore che mi scuoteva fin dentro le ossa, annuii e mi allungai per stringerle forte la mano.
"Ti voglio bene" sussurrò lei, mentre la voce le si spezzava di nuovo.
Mi girai verso la porta e senza alcun indugio varcai la soglia della stanza in cui giaceva l'amore della mia vita.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro