2, Sveglie traumatiche, serpi moleste e lezioni un po' particolari
2 Ottobre
Dormitorio Corvonero, sesto anno, ore 7.00
Il trillo della sveglia si diffonde nella stanza suscitando il mio gemito e il conseguente tentativo, vano sottolinerei, di nascondere la testa sotto il cuscino e tornare ad isolarmi nel mio mondo di cioccorane e Percy Jackson.
Come ogni mattina però non funziona granché, e a dimostrazione della disperazione che ormai dilaga nel Dormitorio, sento il mugugno infastidito di Candice provenire dalla massa blu sotto la quale si è nascosta.
La sua disordinata massa nera è l'unica cosa visibile, mentre maledice la proprietaria della sveglia.
Proprio quest'ultima appare sulla soglia del bagno: non un capello fuori posto, un segno di occhiaie e come se non bastasse, a completare l'immagine, un irritante sorrisetto felice a distenderle le labbra sottili.
Non mi prendo neanche la briga di guardarla storto, anche perché la maledetta ha pure spalancato la finestra ed io non ho alcuna intenzione di offrire il mio viso al vento ghiacciato che smuove le tende del baldacchino.
La mia idea è quella di rifugiarmi in bagno e starci il più possibile, visto che non ho interesse a diventare un pinguino nell'immediato futuro, ma sfortunatamente la mattina sono sorprendentemente lenta, mentre Candice, al sentire un principio di freddo riesce a farsi abbastanza coraggio da gettare la coperta di lato e dribblare Aria per chiudersi in bagno con un sonoro tonfo.
Come stamani.
Mentre avverto lo sguardo di Aria soffermarsi sulla mia persona, non mi resta che lanciare uno sguardo disperato alla porta chiusa sperando che Candice ne esca in fretta.
Lo scroscio d'acqua distrugge ogni mia speranza.
Maledetta doccia mattutina!
Quando volto la testa, mi ritrovo a deglutire nervosamente, perché gli occhi di Aria sono ancora fissi su di me e come se già di per sé quello sguardo non mi desse la pelle d'oca, sono accompagnati dal classico sorrisino che promette guai. Per la sottoscritta il più delle volte.
<< Odio quando hai quel sorrisetto! Sembra tu stia per rubarmi la coperta...NO! Giù le mani dal mio calduccio strega! >>
Le mie mani artigliano la coperta blu notte mentre Aria si piega su se stessa non riuscendo a trattenere le risate che le salgono alla labbra.
Arrossisco violentemente perché avevo seriamente creduto che mi avrebbe privato del mio scudo contro questo freddo polare.
Mi porto una mano ai capelli, imbarazzata dal mio gesto, liberando così la coperta dalla stretta salda.
Ed è a quel punto che capisco la sua tattica.
Si slancia in avanti e fa esattamente ciò che avevo predetto.
Merlino quanto sono ingenua.
La fulmino con lo sguardo e decisa a non cedere, soprattutto perché c'è ancora Candice ad occupare il bagno, afferro la bacchetta che tengo poggiata sul comodino e senza riuscire a trattenere un ghigno mormoro << accio coperta >>.
Questa scatta in avanti trascinandosi dietro Aria, che colta di sorpresa, mi guarda con gli occhi spalancati mentre io comincio a ridere senza controllo.
Almeno finché il suo peso non mi schiaccia contro il letto andando ad opprimere i miei poveri polmoni.
Non avevo esattamente calcolato la potenza dell'incantesimo.
Ed è a quel punto che Candice decide di uscire dal bagno, un'asciugamano rosa a frizionare i corti capelli neri e un luccichio sul fondo degli occhi scuri che non mi piace per niente.
Odio avere ragione.
Come temevo si è infatti gettata sul letto schiacciandoci contro il materasso.
La prima a liberarsi è Aria, la quale con un cipiglio severo in grado di gareggiare con quello della preside stessa, ci fissa dall'alto del suo metro e 65 con uno sguardo che lascia intendere tutto il suo disprezzo.
<< Guardala Candy! I suoi occhi lampeggiano "riprovevole" >> ridacchio coinvolgendo anche Candice, che rovescia la testa all'indietro lasciandosi cadere sul mio cuscino.
Persino Aria non riesce a trattenere un sorrisetto mentre alza gli occhi al cielo.
<< Su! Basta battutine, abbiamo lezione tra due ore >> replica veloce, afferrando la sua borsa bordeaux, mentre Candice ed io ci immobilizziamo sul posto.
<< Toglimi una curiosità May, questa pazza psicopatica ha forse detto due ore?>> la voce calma di Candice trasuda freddezza e irritazione.
Emozioni che non posso fare a meno di replicare mentre rispondo << ha detto proprio così >>.
Entrambe ci sediamo a gambe incrociate ad osservare Aria, che nel frattempo ci sta bellamente ignorando mentre ripone i libri nella tracolla.
<< Arielle Amanda Corner perché cavolo ci hai svegliato due ore prima? >>
L'interpellata mormora a mezza voce qualcosa che non riusciamo ad udire, prima di rivolgere l'attenzione nella nostra direzione e chiedere << scusa che hai detto? Non stavo ascoltando >>.
Candice le rivolge un'occhiata sorpresa prima di sbuffare e replicare << lascia perdere, basta che nei prossimi giorni la tua sveglia non si metta a suonare, due ore prima dell'inizio delle lezioni, altrimenti andrà a far compagnia alla Piovra Gigante nel Lago Nero. Detto questo, vado che altrimenti mi si ghiaccia il culo...spero di incrociare quel gran bel pezzo di ragazzo di Alec nella sala comune, magari è la volta buona che lo stendo! >>
Rido divertita, mentre comincio ad indossare la divisa.
Persino con la porta a separarci, avverto il ticchettio del piede di Aria farsi sempre più insistente, perciò do un'ultima occhiata allo specchio e uscendo dal bagno inarco un sopracciglio interrogativamente.
<< Che c'è? Voglio trovare i miei biscotti allo zenzero e tu me lo stai impedendo >> ribatte, forse un po' troppo velocemente perché possa crederle.
<< Aria, sei l'unica persona in tutta Hogwarts che mangia biscotti allo zenzero, perciò sai che nessuno potrebbe avvicinarsi a quel vassoio...quindi o hai sbattuto la testa nella doccia oppure vuoi vedere il tuo ragazzo >>.
Sorrido vittoriosa quando la vedo inclinare la testa di lato e rivolgere un'occhiata esasperata al soffitto, prima di tentare una giustificazione dell'ultimo secondo << e ciò dimostra quanto inesistente sia il livello di gusto degli studenti hogwartsiani, e comunque io non ho un ragazzo. >>
<< Sorvolando su ciò che hai osato sottintendere sui favolosi cibi degli elfi domestici, tu ce l'hai un ragazzo, e si chiama Fred Weasley se proprio vogliamo essere pignoli. >>
<< Non è il mio ragazzo, cioè non ancora almeno >>.
<< Ci rinuncio, non ho abbastanza forze per affrontare la tua cocciutaggine. Andiamo a prenderti quei biscotti >>.
Procedo a passo sostenuto mentre Aria mi sorpassa saltendo gli scalini a due a due.
E lei non vuole vedere il suo ragazzo eh? Certo e io sono Katniss Everdeen.
No sul serio vorrei essere lei, chi non vorrebbe un Peeta tutto per sé?
Quasi mi schianto sul suolo della sala comune a causa dei miei pensieri da fangirl.
È da sei anni che uso queste scale, com'è possibile che mi dimentichi ancora l'ultimo scalino?!
Aria rivolge un'occhiata interrogativa al mio improvviso rossore, mentre io faccio di tutto per non incrociare i suoi penetranti occhi azzurri.
Dimentico totalmente la mia quasi-caduta quando adocchio Candice spalmata sul divano accanto al ragazzo sopracitato.
Quest'ultimo la guarda ipnotizzato mentre lei sbatte le lunghe ciglia e attorciglia una ciocca di capelli attorno all'indice.
Proprio non riesco a trattenere una risatina davanti alla scena che si ripete praticamente ogni mattina, sebbene io stia già temendo la conseguente scenata.
Lei che lo bracca manco fosse un animale, e lui che cerca di sfuggire alle sue labbra carnose e ai suoi occhi scuri come il petrolio.
Ciò che non ha alcun senso logico è il fatto che si piacciano a vicenda, ma lui continua a declinare ogni tipo di invito da parte sua perché "so come sei fatta, ti stanchi in fretta e passi alla prossima preda. Io non voglio essere l'ennesimo."
Il che in effetti da un lato potrebbe essere giustificato visto che Candice era conosciuta per essere una ragazza molto volubile, non perché fosse una facile, ma semplicemente perché tendeva ad infatuarsi con una velocità sorprendente, spesso anche dopo una sola occhiata.
Eppure ora, pur mantenendo questo atteggiamento un po' frivolo e civettuolo, ha smesso di guardarsi intorno, lasciando che i suoi occhi si concentrassero sulla persona che è seduta con lei su quel divano.
Purtroppo però le idee di Alec sono fin troppo radicate per convincerlo che è cambiata solo per avere il suo affetto incondizionato, perciò ogni mattina è la stessa solfa e come ogni volta lei ci sta male anche se non lo lascia intendere, nascondendo il tutto sotto una corazza allegra e appunto, frivola.
Questione di un attimo e lo sguardo di Candice si oscura.
Questo cambiamento è talmente fulmineo da passare inosservato ad occhio esterno, o almeno per quelli che non la conoscono e che non l'hanno sentita piangere sotto le coperte al quinto anno.
Candice si alza e il sorriso falso che di solito indossa in questi casi, non appare sul suo volto, mentre a grandi falcate esce dalla Sala Comune.
Aria ed io ci lanciamo uno sguardo complice prima che lei annuisca in risposta alla mia muta domanda e le vada dietro.
Volto quindi la testa in direzione di Alec, che fissa con sguardo vuoto il punto in cui è appena sparita Candice.
<< Fammi un favore, piantala di basarti su delle stupide idee che avevi di lei e prova a conoscerla veramente >>. Il ragazzo sobbalza, preso in contropiede dal mio intervento non richiesto, e mi rivolge un'occhiata stupita.
Lo gelo con lo sguardo e gli volto le spalle, camminando svelta verso la Sala Grande.
Schivo per un soffio l'ennesimo ragazzino esagitato che tenta di aggirarmi sulla destra correndo e ridendo sguaitamente inseguito da altri due primini.
Non sono una ragazza paziente né particolarmente indulgente, specie se sono le 7 e 25 di mattina e ho appena visto una delle mie amiche soffrire per un ragazzo.
Okay io non sono bendisposta a prescindere alle sette e 25 di mattina.
Mi trattengo a stento dall'urlare improperi contro la persona che mi ha appena colpito in zona reni con un gomito particolarmente ossuto, mordendo il labbro inferiore con forza.
<< Non ti ricordano James, Hugo e tutti i miei cugini durante i pranzi natalizi? >> domanda divertito Louis, apparendo dal nulla alla mia sinistra e rivolgendomi un sorriso che va da orecchio a orecchio.
Il suo commento riesce a strapparmi un sorrisetto, e lui non si lascia sfuggire un'occasione simile, esclamando << hai sorriso! Mi sento orgoglioso di me stesso, sono riuscito a far sorridere Maysilee Goldstein alle 7 e 25 della mattina! Sarà una giornata stupenda, adesso ne sono sicuro! >>
Gli rivolgo un'occhiata in tralice, mentre ridacchio e arrossisco in zona guance quando mi regala un occhiolino.
<< Allora chi ha osato renderti di malumore? >>
<< Lascia perdere, non ho voglia di parlarne >> replico secca, lanciando un'occhiata in direzione delle quattro tavolate che si estendono a qualche passo di distanza.
<< Capito. Comunque lo sai che io ci sono per qualsiasi cosa okay? >>
Annuisco in fretta, mentre perlustro il tavolo di Serpeverde alla ricerca della testa bionda del mio migliore amico.
<< Malfoy eh? Guarda è laggiù >> Louis indica il centro della tavolata dove il biondo è praticamente riverso sulla superficie legnosa.
Possibile che debba sempre ridursi così in vista di un compito?
<< Grazie Lou, ci vediamo in Biblioteca oggi pomeriggio? >> gli domando, costringendomi ad incrociare i suoi limpidi occhi azzurri senza arrossire.
<< Certo! A dopo allora >>. Missione fallita.
Credo di aver toccato dieci sfumature diverse mentre mi sorrideva e poi mi dava il colpo di grazia baciandomi la guancia destra.
Con il cuore in subbuglio e un sorriso ebete ad incurvarmi le labbra, raggiungo Scorpius prendendo posto alla sua destra.
L'unico segno di vita sono gli occhi annebbiati che si socchiudono nella mia direzione e il mormorio indistinto che smuove le labbra sottili.
Intenerita dalla sua espressione devastata, allungo la mano destra per scompigliargli i medio-corti capelli riccioluti, attirando oltre che il suo mugugno, il ringhio di alcune studentesse del terzo anno e il sospiro sognante di altrettante ragazze dell'ultimo.
Ricordo ancora lo shock, il 1 Settembre del quarto anno.
Da sempre abituata a vedere Scorpius con i capelli molto corti, la cui unica libertà era quella di solleticargli di tanto in tanto la fronte, sono stata non poco sorpresa di ritrovarmelo davanti con i capelli ben più lunghi che sfioravano le orecchie, arriciandosi in zona tempie.
E da allora ha mantenuto questo cambio d'immagine, riscuotendo sempre più successo con le ragazze.
Afferro un biscotto con gocce di cioccolato dal vassoio e comincio a mangiucchiarlo pensierosa quando incrocio gli occhi nocciola del secondo biondo del quartetto.
William Nott mi osserva attento, le labbra contratte e l'espressione concentrata.
<< Ehm hai bisogno di qualcosa Nott? >> domando perplessa e se devo ammetterlo anche un po' spaventata dalla sua risposta.
<< Mmmh? Ah si! Non è che potresti darmi una mano a Incantesimi? Ho chiesto a Vitius e mi ha detto che sei una delle migliori studentesse del suo corso, insieme a Rose Weasley. >>
Sgrano gli occhi e comincio a tossire perché il biscotto mi è andato di traverso.
Se dovessi aspettare la reazione da bradipo di Scorpius, a quest'ora sarei già a far compagnia a Ruf, ma fortunatamente una mano minuta batte sulla schiena ed io sono in grado di riprendere aria.
<< Ripetizioni? Io? E perché non Rose allora? >> esclamo veloce, mentre ringrazio Albus con un sorriso e lui prende posto al mio fianco spalmando con tutta calma una dose abbondante di marmellata di arancia sulla fetta biscottata.
Nott gli rivolge un cenno prima di voltarsi nella mia direzione e fare spallucce mentre replica << non so, non credo che lui sarebbe tanto contento. >>
Chi non sarebbe contento?
Sono molto tentata di prendermi la testa tra le mani e ignorare volutamente tutto ciò che mi circonda, perché sono le sette e 40 della mattina ed io ho parlato anche fin troppo per i miei standard, eppure mi faccio forza e domando << chi non sarebbe contento? Smettila di parlare per indovinelli >>.
Il ragazzo si lascia sfuggire un sussurro "e sarebbero i Corvonero quelli intelligenti" prima di accennare all'amico accasciato sul tavolo.
Sorvolando volutamente sulla sua esplicita offesa nei miei confronti, mi chiedo chi altro si sia accorto del suo interessamento verso Rose.
Spero nessuno dei suoi parenti onestamente, tranne Albus.
Sanno essere davvero invadenti e poi prova tu anche solo a tentare di sfuggire loro, hanno praticamente colonizzato la scuola!
<< Va bene, ma almeno cerca di arrivare puntuale ai nostri incontri ed evita battuttine maliziose su quella e quell'altra ragazza. Chiaro? >>
Nott si lascia sfuggire un sorriso divertito mentre si sporge in avanti e sussurra << gelosa piccola Goldstein? >>
Mi lascio sfuggire un verso di scherno prima di rispondere << ti piacerebbe Nott >>.
Albus e Jason Zabini sorridono contro il bordo dei loro calici.
<< May...>> la voce gracchiante di Scorpius mi provoca un sobbalzo, concentrata com'ero ad osservare il viso di Nott.
<< Si? >> gli chiedo, spostandogli i capelli dagli occhi grigi.
<< Puoi chiedere a Nott di smetterla di guardarti come se fossi una fetta di torta? >>.
Arrossisco violentemente mentre i tre Serpeverde ridono di gusto.
<< Nott non mi sta guardando come una fetta di torta >> replico brusca, rivolgendo al suddetto un'occhiata in tralice, come ad assicurarmi di aver detto la verità.
Per tutta risposta il biondo mi fa l'occhiolino e si passa la lingua sulle labbra.
Rossa quanto una pluffa, nascondo il viso nella tazza di cappuccino prima di alzarmi di scatto e mormorare uno stentato "devo andare...pozioni sai?" e dirigirmi a passo svelto verso la tavolata Corvonero.
Tuttavia, una chioma bionda attira la mia attenzione dalla tavolata rosso-oro e curiosa, ma anche bisognosa di mettere quanti più metri possibili tra me e le risate dei Serpeverde, mi affretto a raggiungerla.
Aria sta sfogliando velocemente il manuale di Aritmanzia, mentre Fred tenta invano di attirare la sua attenzione, posandole baci su ogni centimetro visibile della faccia.
<< Sai vero che al momento non sei che un fastidioso insetto che le impedisce di ripassare? >> chiedo al ragazzo, ottenendo un broncio in risposta.
<< Merlino grazie! Stavo per rimettere la colazione >> commenta invece sollevata Roxanne, seduta proprio davanti ai due piccioncini, rivolgendo un'occhiata disgustata al fratello.
In tutto ciò Aria ha continuato a ripassare senza staccare gli occhi dal libro.
<< Zitta tu! Ho visto come ti strusciavi contro Finnegan >> minaccia Fred, stringendo gli occhi nocciola a due fessure mentre indossa l'espressione "giù le mani dalla mia sorellina!"
Tuttavia Roxanne non sembra minimamente colpita dalla sua accusa, perché infatti si limita a esibire un sorrisetto innocente e a replicare con voce sorpresa << io? Devi aver visto male fratellino! Lo sai che non farei mai una cosa del genere! >>
Fred sbuffa sonoramente, soprattutto dopo aver sentito il colpo di tosse che ha scosso il cugino e la sottoscritta.
Esibisco l'espressione più angelica del mio repertorio quando i suoi occhi nocciola si posano su di me.
Alla fine capisce che non caverà niente dalle nostre bocche - o almeno non in gruppo - e torna a rivolgere la sua attenzione alla sua ragazza.
<< Come mai sei fuggita dal tavolo delle serpi? >> James con la solita schiettezza attira gli occhi dei presenti sulla sottoscritta.
<< Niente, uno stupido commento riferito a Nott. >>
Continuano ad osservarmi curiosi e leggo nel loro sguardo che vorrebbero rivolgermi mille domande ma si bloccano ben sapendo quanto io sia timida.
Bhe non proprio tutti sono così magnanimi.
<< Che tipo di commento? >> chiede Aria, finendo di leggere le ultime righe della pagina e rivolgendomi un sorriso soddisfatto.
Prima che io possa aprir bocca, Fred sbuffa infastidito e la guarda irritato << è da almeno dieci minuti che cerco di attirare la tua attenzione e tu alzi lo sguardo non appena nomina Nott? >>
<< Non essere sciocco Fred, è soltanto perché ho finito di studiare che ho alzato lo sguardo...La tua gelosia è del tutto immotivata, io esco con te no? >> replica schietta, rivolgendogli un'occhiata decisa.
Pensa bene a quello che dirai Freddie caro, o Aria potrebbe appenderti per le mutande alla Torre di Astronomia.
<< Tze! Geloso?! Non si dica che il grande Fred Weasley è geloso di un Nott! Tu sei la mia ragazza >>.
Aria si lascia sfuggire un sorrisetto prima di accoccolarsi contro il suo petto e tornare a rivolgere gli occhi nella mia direzione.
<< Allora? >>
<< Niente di che sul serio!>>
<< Oh avanti! Non può essere peggio di quella volta in cui Fred ha ricevuto un due di picche dalla Thomas. >> commenta James con un tatto davvero incredibile suscitando l'occhiataccia del cugino.
<< Okay ve lo dico ma sul serio non è niente di che...Scorpius ha detto che Nott mi guardava come se fossi una torta >>.
Tengono gli occhi puntati sulla mia faccia fino a che James non chiede << tutto qui? >> per poi tornare a dedicare la sua attenzione al vassoio di brioches davanti a lui.
Anche Fred ed Aria esibiscono sorrisi divertiti prima di rivolgersi un'occhiata d'intesa e mettersi a parlare fitto fitto.
Abbandonata alla mia solitudine, perché si anche Rose è sparita tra una nuvola rosso fuoco esclamando un drammatico "Morgana! Ho dimenticato di ripassare l'ultimo capitolo!", mastico pensierosa il muffin ai lamponi che ho pescato dal vassoio al centro della tavolata, riuscendo a sgraffignarlo dalle mani di quell'ingordo di James.
Ignorando, anzi godendo dell'occhiata risentita che quest'ultimo mi lancia, lascio vagare lo sguardo alla ricerca di qualcosa di interessante che distolga i pensieri dall'ormai onnipresente Louis-Veela-Weasley, costante della mia vita quotidiana oltre che onirica.
E trovo lo sfogo giusto quando incrocio due solari occhi verdi che mi sorridono dalla tavolata di Tassorosso.
Seppur incuriosita, per un attimo mi ritrovo a soffocare con le briciole del muffin, e sfortuna vuole che non sia Albus a colpirmi sulla schiena stavolta, ma un James Potter che di delicato ha ben poco.
Borbotto un grazie soffocato, accompagnato da numerosi improri all'indirizzo del primogenito di casa Potter, ma questi neanche si prende la briga di rispondere mentre si alza e sparisce fuori dalla Sala.
Una volta che il mio sguardo torna a concentrarsi sul misterioso ragazzo dagli occhi verdi, arrossisco perché noto anche lui sta facendo altrettanto.
Osservo il viso spigoloso, incorniciato da lunghi capelli ondulati che gli accarezzano il collo, e mi soffermo sulle fossette che si formano ai lati della bocca, abbellendo il volto già di per sé molto sofisticato.
Improvvisamente le sue labbra carnose si distendono in un sorriso, uno di quelli che ti invogliano a pensare positivo e quasi come per magia, visto che le mie di labbra sono spesso incurvate verso il basso, soprattutto di mattina, io stessa mi ritrovo a sorridere.
Non so esattamente spiegarmi il motivo che mi ha spinto a sorridere ad un perfetto sconosciuto, tra l'altro davvero molto carino e arrivare addirittura a mimare con le labbra un "ciao".
Se il ragazzo è sorpreso non lo da a vedere mentre muove la mano in segno di saluto e subito dopo mima "come stai?"
Sfodero un okay e faccio un cenno verso di lui per sapere altrettanto.
Il ragazzo indica il libro aperto davanti a lui e fa una smorfia con le labbra, portandomi a ridacchiare un poco prima di rispondere " mi dispiace".
Il moro esibisce ancora quel sorriso travolgente prima di farmi un ultimo saluto e sparire al di là delle pesanti porte di legno.
Peccato mi stava simpatico, chissà come si chiama.
Con una dose di buonumore che non mi appartiene, saluto i ragazzi e cammino spedita verso il dormitorio, mentre un motivetto di una canzone che non ricordo prende a vorticare nella mia mente, allontanandomi dalla realtà e portandomi a cozzare lo sterno contro qualcosa di fin troppo solido.
Maledetti gargoyle..ma come sono finita qui?
Smarrita osservo le scalinate che conducono alla soffocante aula di Divinazione quando una mano picchietta sulla mia spalla.
Credo di aver fatto un salto esageratamente alto, ma non per questo mi sento meno in diritto di fulminare il proprietario della suddetta mano quando mi volto a fronteggiarlo.
Una ragazza non molto alta mi si para davanti, dei lunghi capelli castani con riflessi ramati le incorniciano un volto delicato, spruzzato di lentiggini in zona naso e dei caldi occhi verdi-azzurri mi scrutano gentili e un poco incuriositi.
Non mi ci vuole molto perché nella mia mente si presenti il suo viso associato alla serata del ballo al Malfoy Mannor, e così ricordo la ragazza che fissava James mentre teneva un quadernino sotto braccio.
La sua bocca sottile si piega in un sorriso gentile prima di chiedere << va tutto bene? >>
Normalmente mi irriterei a sentire uno sconosciuto impicciarsi dei miei affari, ma i suoi occhi sono così rassicuranti e stranamente familiari che mi ritrovo a rispondere con un sincero << non lo so >>.
A questa affermazione piega la testa di lato e mentre si mordicchia il labbro inferiore commenta << mi dispiace >> per poi poggiare una mano sul mio braccio destro.
Comportamento ancora più strano da parte mia è il non scostarmi quando lei compie questo gesto e anzi mi ritrovo ad esibire un altro sorriso, che vedo prontamente riflesso sul volto di lei.
<< Sono Maysilee Goldstein comunque. Sai, ti avevo già notata al ballo al Malfoy Mannor, com'è che ti chiami? >>
La ragazza sorride dolcemente mentre risponde << Sophie Applewhite. Già anche io ti ho vista lì, hai ballato tutta la sera con Louis Weasley vero? >>
Annuisco velocemente evitando di commentare la sua ultima osservazione prima di rispondere << anche tu ti sei persa? >>
Naturalmente non ho in alcun modo perso l'orientamento, ma onestamente non saprei come altro giustificare il fatto che avrei dovuto raggiungere la torre Corvonero e invece mi sono ritrovata alla torre di Divinazione.
Almeno è sempre una torre no?
Trovo irritante quando la mia coscienza tenta di fare del sarcasmo.
Forse è così che le persone si sentono quando la fai tu..
E detesto anche il suo lato saccente, decisamente.
Sophie getta uno sguardo corrucciato all'orologio da polso giallo chiaro, con riflessi arancioni che risalta a contrasto con la pelle e mi rivolge un'occhiata dispiaciuta dicendo << in realtà vengo qui quando ho bisogno di un po' di silenzio per disegnare e il tempo non è bello. Comunque scusa ma tra poco inizia Erbologia e non posso arrivare tardi, ci vediamo in giro okay? >>
Mi saluta svelta ed è mentre comincia a correre verso l'imbocco del corridoio che mi vengono in mente due cose.
La prima è che il ballo non è la sola volta che il mio sguardo si è soffermato sulla sua figura, anche se non ricordo con chiarezza in quali altre occasioni sia successo, e secondo che anche io ho lezione, e dubito seriamente che la Mason possa essere clemente quanto il professor Paciock.
Un sospiro seccato mi sfugge dalle labbra mentre mi rendo conto che l'unico modo di arrivare in tempo all'aula di Trasfigurazione è correre o sperare di ricordarmi la parola d'ordine del quadro, il cui passaggio mi farebbe arrivare direttamente al cortile su cui si affaccia l'aula.
Spremo le meningi ma il vuoto sembra aver occupato la mia mente, perciò non mi resta che correre e sperare di non incappare in Pix o studenti altrettanto molesti.
Credo di aver rischiato svariate volte di schiantarmi contro le pareti del castello oltre che con il freddo pavimento di pietra.
Con il fiato corto e una strana voglia di mettermi a ridere senza un perché, mi paro sulla soglia dell'aula e gli studenti presenti mi rivolgono occhiate stranite e noncuranti prima di tornare alle loro conversazioni.
Sospiro di sollievo realizzando che la Mason non è ancora arrivata e posso quindi prepararmi in tutta calma per l'ennesima stressante lezione di Trasfigurazione, al termine della quale mi ritroverò con un libro trasfigurato per metà in un porcospino nel migliore dei casi.
<< Signorina Goldstein ha intenzione di sedersi o intende rimanere impalata sulla porta sperando così di non farmi entrare e saltare la lezione? >> La voce fredda e calma della professoressa mi provoca un sobbalzo e deglutisco nervosamente prima di cercare un posto circondata dai risolini dei miei compagni.
La mano di Louis scatta verso l'alto ed è con un sorriso che mi invita a prendere posto di fianco a lui.
Sebbene non abbia molta voglia di incantarmi a fissare con la coda dell'occhio i suoi occhi azzurri o i riflessi rossicci dei suoi capelli biondi, non posso che sedermi affianco a lui, anche soltanto per evitare l'ennesima frecciatina della Mason, i cui occhi scuri sono ancora posati sulla sottoscritta. Seccati aggiungerei.
<< Bene, ora che la signorina Goldstein si è decisa a prendere posto accanto al signor Weasley, direi che possiamo iniziare la lezione.
Quest'oggi ci concentreremo sui capitoli che riguardano la trasfigurazione umana, ovvero gli incanti che permettono ad un uomo di cambiare il proprio aspetto fisico. Per il momento mi aspetto che leggiate i capitoli 4 e 5 e che poi facciate un tentativo su voi stessi...e signorina Smith la smetta di mangiarsi le unghie, non finirà nuovamente in infermeria. Non ci sarebbe finita neanche la volta scorsa se invece di fissare il fondoschiena del signor Weasley avesse seguito la spiegazione. E ora svelti aprite i libri. Non voglio sentir volare una mosca. >>
Mentre le labbra di Louis si socchiudono, seccate per la frecciatina che involontariamente lo riguarda, io mi rendo contro di non avere il libro.
<< Ti dispiace se leggo con te? Ho dimenticato il libro in Dormitorio >>.
I suoi occhi azzurri si schiariscono mentre risponde << certo. >>
Non mi sfugge l'occhiata incuriosita che mi rivolge, forse per capire cosa mi abbia impedito di raggiungere la torre e prendere il libro. E l'intera borsa ad essere sinceri.
Essendo abituata a leggere libri anche parecchio lunghi in qualche giorno, finisco prima di Louis e mi perdo ad osservare le mani curate del biondo, i polpastrelli slanciati che giocano sovrappensiero con i capelli, scompigliandoli sulla fronte.
Un sospiro gli sfugge dalle labbra prima di alzare lo sguardo ed accorgersi che lo sto fissando.
<< Come mai mi fissi? >>
<< Sei bello >>.
Strabuzza gli occhi azzurri prima di gettare la testa all'indietro e lasciarsi sfuggire un risolino soffocato, provocando dei sospiri sognanti nelle ultime file.
<< Grazie. Anche tu lo sei >> replica sorridente, i denti bianchi che contrastano con i residui dell'abbronzatura estiva.
Questa volta sono io a sgranare gli occhi: le guance, tutto il viso, che va a fuoco e il cuore che batte veloce, tanto da sembrare un boccino appena liberato.
Deglutisco a vuoto e credo di essere sul punto di fare qualcosa di molto stupido, come correre fuori dall'aula e mettermi a ballare da sola per esempio, ma invece rimango immobile sotto al suo sguardo divertito e un po' pensieroso.
<< Goldstein, Weasley avete finito di fissarvi nelle palle degli occhi? Sono sicura che possiate continuare la contemplazione al di fuori di quest'aula, adesso vorreste leggere le pagine che vi ho assegnato? >>
Louis interrompe il contatto visivo e sfoggia un'espressione diligente mentre risponde << abbiamo già finito in realtà >>.
<< E allora mettete in pratica ciò che avete letto, invece di sorridervi in maniera sdolcinata >>.
Se gli occhi dei più si erano distolti da noi due, adesso che la professoressa se ne è uscita con una delle sue solite frecciatine sarcastiche, niente ha impedito loro di tornare a godersi lo spettacolino.
Mordo la lingua per non ridacchiare e noto che Louis è costretto a fare altrettanto, visto che entrambi nutriamo una certa simpatia nei confronti della professoressa, che a parte certi momenti terrificanti, è semplicemente fantastica con le sue battutine.
<< Ora tornate a dedicarvi alla lezione! >> esclama non riuscendo però a nascondere il principio di ghigno che va ad incurvarle le labbra sottili.
Afferro la bacchetta di Larice* nella mano destra e ruotando il polso due volte finisco con uno scatto secco verso la mano sinistra mentre pronuncio la formula scritta sul libro. Sto certamente sudando freddo quando succede....
Assolutamente niente.
Fisso sconsolata la mia mano ancora normale e trattengo a stento una smorfia irritata, prima di spostare lo sguardo su Louis e vedere se lui è riuscito a compicciare qualcosa.
Tiene le labbra arricciate per la concentrazione e tra le sopracciglia bionde si è creata una piccola ruga per l'intensità con la quale sta fissando la mano sinistra, sulla quale per la cronaca non è successo ancora nulla.
Apro la bocca per lamentarmi e sperare in un sorriso di conforto quando dopo un leggero bagliore, proveniente dalla bacchetta di Vite*, la mano non è più coperta di pelle ma da una sottile strato di peluria marrone scuro.
<< Ecco guardate come ha fatto Weasley! 10 punti a Corvonero! >> esclama la professoressa, senza neanche mascherare un briciolo di orgoglio alla scena.
Ci manca solo un piccolo occhiolino e saremo a posto.
<< Come ci sei riuscito? A me non è successo niente! >> esclamo fissando la mia mano e poi la sua.
<< Non è poi complicato, sicuramente hai semplicemente sbagliato un passaggio. Guarda come devi fare >> delicatamente copre la mia mano con la sua, e mentre io ho una sorta di blackout lui riesce a far apparire quello stesso strato di peluria sulla mia mano.
Credo di avere ancora il battito del cuore accelerato mentre lui commenta << visto? >> La mano che ancora stringe la mia.
<< Adesso siamo passati anche al tenersi la mano in classe? >> La voce secca ma maliziosa della professoressa mi provoca un sobbalzo, il che mi porta ad allontanare di scatto la mano da quella di Louis.
Passo il restante tempo della lezione a perfezionare il movimento del polso, controllando di aver letto attentamente la formula del libro.
<< La lezione è finita, sciò! >> La professoressa accompagna queste parole con un gesto secco del braccio e prima ancora che inizino ad uscire gli studenti, lei stessa si dilegua in fretta e furia.
Con calma mi preparo ad aspettare Louis visto che non ho uno straccio di libri e in più abbiamo Pozioni insieme, quando delle gambe lunghe entrano nel mio campo visivo e subito dopo una voce squillante e civettuola mi perfora l'orecchio destro.
Alzo quindi lo sguardo in direzione di Vanessa Nolan che per poco non si distende sul banco per far vedere la mercanzia, mentre intreccia i capelli scuri attorno all'indice e fa gli occhi dolci a Louis.
E Louis sorride amichevolmente.
Non la guarda disgustato no, lui sembra anzi felice.
Volto i tacchi di scatto e senza neanche controllare che si sia accorto che me ne sono andata, procedo verso i sotterranei.
<< May! Per Merlino si può sapere perché corri così veloce?! Lo sai meglio di me che Lumacorno ti adora e non toglierebbe un solo punto alla sua studentessa preferita! >> Louis quasi si schianta sulla sottoscritta quando mi arresto per la sorpresa di sentire la sua voce alle mie spalle.
<< May? Stai bene? >> Sobbalzo e arrossisco violentemente quando mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri dal mio, gli occhi azzurri che mi osservano preoccupati.
<< Mmmh si si >>.
<< Perché sei scappata prima? Speravo in un aiuto con quella sanguisuga della Nolan! >>
Tiene le labbra socchiuse e mi osserva curioso.
<< May, ma che ti prende? Ultimamente sei strana sai? >>
Solo quando ricomincia a parlare mi rendo contro di essermi incantata a fissarlo e questo mi vale almeno una sfumatura di rossore. L'ennesima aggiungerei e purtroppo suppongo neanche l'ultima.
Sarà una giornata molto lunga.
Non oso immaginare il mio anno scolastico.
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