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III. Lastricato di buone intenzioni



Rose si rese conto la mattina seguente, mentre si dirigeva a lezione di Pozioni insieme a Cecily, di ciò che in diciassette anni di vita aveva più volte sospettato ma mai voluto ammettere ad alta voce per lealtà nei confronti di suo cugino.
Ma era arrivato  momento di guardare in faccia la realtà e accettarla.
Se Albus non era finito in Corvonero al primo anno, c'era un motivo più che valido.
Perché una persona con un minimo di intelligenza avrebbe capito che non era possibile la convivenza di due persone che si odiano.
Eppure, nonostante questo, il ragazzo aveva proposto lo stesso la cosa.
-Per lo meno la stanza delle necessità era arredata bene?-  chiese Cecily ridacchiando sotto i baffi.
Aveva trovato la situazione alquanto divertente, come tutto del resto.
-In realtà non ci ho fatto nemmeno caso- Rose soffocò una smorfia di dolore al polso sinistro che le bruciava come il giorno prima -la mia attenzione era focalizzata sui casi più noti di cuginicidio da cui prendere ispirazione. Ma dico io, Albus ha un minimo di sale in zucca? Come ha anche solo potuto pensare che io e Malfoy potessimo convivere fino a quando questo maledetto incantesimo non verrà spezzato?!-
Il giovane Potter la sera prima li aveva portati davanti ad una parete di Hogwarts che conoscevano bene tutti e tre.
Al settimo piano, davanti all'arazzo di Barnaba il Babbeo Bastonato dai Troll.
Sede di feste clandestine a cui Rose era stata costretta a partecipare per colpa delle sue innumerevoli cugine.
Ci era passato davanti tre volte e, magicamente, si era creata una porta.
-È l'unico modo per non stare male a causa della distanza- aveva detto il moro -il vostro nuovo dormitorio sarà la stanza delle necessità, nessuno lo scoprirà mai. Starete qua fino a che non troveremo una soluzione alternativa-
Rose aveva stretto i pugni guardando con un'occhiata di fuoco Albus.
-Tu sei da rinchiudere al San Mungo, Albus Severus Potter!- aveva poi sbraitato -Credi che io e Malfoy potremmo mai convivere di notte?! Io non ci dormo nella stessa stanza sua!-
-Io veramente penso potrebbe essere un'esperienza interessante- commentò Scorpius divertito -per esplorare nuovi orizzonti-
-Tu non parlare nemmeno-
La rossa gli puntò il dito contro, minacciosa, e poi si rivolse di nuovo ad Albus.
-Rose se provassi a ragionare capiresti che è l'unica soluzione per ora- disse lui, calmo.
Per tutta risposta, lei si era girata di gran carriera e se ne era andata.
-Buonanotte- aveva ringhiato -ora vado a dormire, se permettete, nel mio dormitorio!-
Rose si passò una mano sugli occhi mentre si avvicinavano alla porta che dava sulla classe di Pozioni.
Cecily sorrise con fare rassicurante e le posò una mano sulla spalla.
-Andrà tutto bene vedrai- disse -ho come un presentimento. Sento che da tutta questa situazione ne uscirà qualcosa di buono, anzi forse qualcosa di speciale. Qualcosa di cui forse poi non potrai mai più fare a meno, tanto ti sarà diventato famigliare-
-Lo spero- sospirò l'altra.
Ma dopotutto, quando mai Cecily Blake aveva sensazioni sbagliate?
Entrarono in classe e si sedettero il più lontano possibile da Albus perché, a detta di Rose, se ci fosse stata accanto lo avrebbe affatturato.
-Buongiorno ragazzi- Horace Lumacorno sorrise alla classe, dall'alto del suo metro e settanta paffuto -la pozione di oggi andrà fatta in coppia-
E si lanciò a capofitto nella spiegazione della Felix Felicis mentre Rose cominciava a prendere freneticamente appunti e Cecily aveva lo sguardo perso verso un punto imprecisato della classe.
Ma quando la rossa alzò per un attimo lo sguardo, vide che il punto non era proprio imprecisato.
Sorrise scuotendo la testa.
Gli occhi azzurri scuro della mora erano posati su una chioma corvina seduta banchi davanti a loro.
Due ore dopo, le due ragazze si alzarono dai loro posti e nel compiere l'azione Rose sentì come uno strappo sotto la schiena.
-No- mormorò con gli occhi sgranati.
-Che succede?- Cecily si voltò a guardare l'amica, incuriosita.
-La gonna... credo si sia strappata. Oh Merlino, e ora che faccio?-
-Oh ehm... il maglioncino, legatelo in vita!-
-No, ho freddo!-
Cecily mise le braccia conserte e inarcò un sopracciglio scuro.
-Ti pare questa la cosa importante ora?- esclamò.
-Non voglio prendermi una polmonite e stare assente!- rimbeccò la rossa.
-Oh come sei complicata, allora mettiti la tracolla dietro la schiena affinché copra lo strappo sul sedere-
Rose annì in fretta e fece come le era stato detto, sospirando di sollievo.
-Bene, e ora via di qui!- disse -Faccio un salto in dormitorio e mi cambio, tanto ho un'ora buca-
Fece per andarsene di fretta ma una voce la richiamò .
-Signorina Weasley può venire un attimo?-
Lei si gelò sul posto e si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo.
Si voltò sorridendo e si incamminò verso Lumacorno.
-Signor Malfoy anche lei- continuò il professore.
Scorpius fece un cenno ad Albus e si avvicinò ai due.
Il suo sguardo cadde automaticamente sul sedere della ragazza, laddove la tracolla si era leggermente spostata.
Sogghignò ma non disse niente.
Per quel momento.
-Stasera c'è l'incontro abituale del Lumaclub- spiegò Lumacorno -e ovviamente siete invitati. Ci terrei molto alla vostra partecipazione-
-Ci saremo sicuramente, professore- si sforzò di sorridere lei.
-Ovviamente- la assecondò il ragazzo -non potremmo mai mancare-
Lumacorno sorrise e si recò nel suo ufficio, lasciandoli liberi di andarsene.
-Comunque Weasley- le sussurrò all'orecchio Scorpius prima di andarsene -io vado pazzo per la lingerie nera-
Rose si voltò di scatto, le guance in fiamme, ma non potè fare nulla.
Era sola nella classe.

*****

Rose si chiese come mai i suoi piedi l'avessero portata proprio lì.
Al settimo piano, davanti a quella parete che aveva sognato durante la notte prima.
Si chiese anche perché ad un certo punto si era trovata a passarci davanti tre volte pensando: "Una stanza per Rose Weasley e Scorpius Malfoy".
E poi la porta era comparsa.
La ragazza la varcò un po' inquieta e si ritrovò nella camera da letto più grande che avesse mai visto.
Sul lato sinistro della sala c'era un grande letto a baldacchino con le coperte rosso-oro e, ai suoi piedi, un grosso baule con le iniziali RW.
Affianco ad esso, un comodino con delle foto e dei libri impilati.
Le foto ritraevano Rose e i suoi genitori, lei e Cecily che si lanciavano dei cuscini al quarto anno nel loro dormitorio.
L'ultima era la foto che Rose preferiva.
Ritraeva lei e Albus, l'anno prima, mentre lui era sdraiato con la schiena appoggiata alla quercia che sovrastava il Lago Nero e lei aveva la testa sulle sue gambe con un libro aperto.
Albus tentava di toglierglielo e Rose rideva.
Si rese conto che era come se la sua parte di dormitorio nella torre di grifondoro fosse stata portata nella stanza delle necessità.
La parte destinata a Scorpius era uguale a quella di Rose se non per il fatto che i colori dominanti erano il verde e l'argento.
Sembrava ci fosse una barriera invisibile che separasse le due parti della stanza interrotta però da una gigantesca libreria che circondava i letti.
Rose sorrise istintivamente e poi si riscosse, avvicinandosi cautamente al suo letto.
Vi si sdraiò e alzò lo sguardo.
Al centro del soffitto, proprio nel punto dove l'oro sfociava nell'argento, c'era come uno stemma.
Un leone, simbolo dei grifondoro, in posizione rampante e un serpente, simbolo dei Serpeverde, che lo avvolgeva completamente come se volesse soffocarlo.
Rose sentì dei brividi salirle su per la schiena.
-Vedo che ti sei già ambientata-
A sentire quella voce, la ragazza scattò a sedersi.
-Non sono ancora sicura di voler accettare questa cosa- disse.
Scorpius andò a sedersi sul suo letto guardandosi intorno.
-Secondo me dovresti- suggerì -almeno fino a quando l'incantesimo di unione non verrà spezzato-
-Abituarmi a dormire nella tua stessa stanza... non credo potrò farlo mai-
Rose si rese conto di star trattenendo un sorriso.
-Non dormiremo mica nello stesso letto, come vedi io sono a più di sei  metri di sistanza-
-Non mi fido lo stesso di te-
Lui alzò le braccia in segno di resa, divertito.
-Guarda che non ti faccio niente- disse ridendo.
-Se accetto ci saranno delle condizioni- impose lei mettendosi a sedere dritta.
Lui inarcò un sopracciglio.
Scorpius pensò che Rose non fosse proprio nelle condizioni di dettare regole ma si sorprese nel constatare che non gli importava.
Voleva solo sentire ancora la voce della ragazza.
-Non potrai assolutamente portare qui le tue conquiste serali: mai e poi mai- disse rendendosi conto di non riuscire a guardarlo negli occhi, sentendo qualcosa all'altezza dello stomaco muoversi -e ognuno avrà il suo armadio, non voglio scherzi. Anzi, onde evitarli, farò un incantesimo al mio cosicché tu non potrai toccarlo-
Sorrise soddisfatta.
-Le condizioni sono terminate?- fece lui divertito.
Rose fece per aggiungere qualcosa ma chiuse la bocca, annuendo.
-Molto bene- Scorpius sorrise -allora, dimmi cosa ti metterai stasera per la festa de Lumaclub così saremo abbinati-
Rose inarcò un sopracciglio ramato.
-Cosa ti fa pensare che verrò con te?-
-Su Weasley, sai anche tu che siamo vincolati dal incantesimo di unione e quindi dovremmo assecondare questa cosa, non ostacolarla. Tornerà a nostro favore-
Troppo velocemente perché la ragazza potesse fare qualcosa, il ragazzo la raggiunse con ampie falcate e la fece alzare, stando a pochi centimetri dal volto di lei.
-E poi- sussurrò con voce roca -non muori dalla voglia di venire ad una festa con me?-
-No- sussurrò lei tentando di alzare il mento.
Non avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesse che tanta vicinanza l'aveva destabilizzata.
-Peccato- commentò lui allontanandosi di scatto -però farai meglio ad abituarti all'idea che sta sera andrà così-
E uscì dalla stanza, mentre Rose lo guardava allontanarsi impietrita e pensò che a lui, le sfide, erano sempre piaciute.

******

Rose si ritrovò davanti alla porta che dava su una piccola sala, avvolta nel suo vestito verde speranza, in uno stato di nervosismo.
-Andiamo andrà tutto bene, vedrai- le sorrise rassicurante Cecily al suo fianco, stringendole la spalla -è solo una serata-
-Lo so ma... te l'ho detto, Malfoy è stato strano prima e non so, mi sento strana a passare una serata con lui-
-Beh non dovrai sempre stare con lui. Puoi anche chiacchierate con Lysander o...-
-Ma se sono una presenza così loquace- commentò una voce fintamente offesa.
Scorpius uscì dall'ombra e Rose trattenne il fiato.
Era bellissimo, avvolto in uno smoking grigio che risaltava il colore dei suoi occhi.
La rossa poi alzò gli occhi al cielo, sorridendo all'amica.
-Grazie di armi accompagnata Cecy- le disse -ci vediamo domani-
Cecily le fece l'occhiolino e sparì.
Scorpius tenne la porta aperta per Rose.
-Prima le signore- disse.
L'altra inarcò un sopracciglio.
-E da quando tutta questa galanteria? Pensavo non mi sopportassi- disse incrociando le braccia sotto il seno.
-Io sono sempre galante- disse -inoltre, per una volta, potresti anche solo accettare la mia gentilezza!-
Lei lo guardò male e, sbuffando, entrò nella sala.
Adocchiò immediatamente Lysander e si affrettò a correre da lui, volendo stare il più lontano possibile da Scorpius.
-Ciao Rose- disse il Corvonero sorridendo
-come va?-
-Diciamo che potrebbe andare meglio- lei si sforzò di sorridere e lanciò uno sguardo al biondo che stava prendendo da bere -Ehi, volevo chiederti... Tu sai qualcosa degli incantesimi di unione?-
-Ci saranno nella verifica di domani? Oh Merlino, Vitious non ha detto niente! Non può metterli così di punto in bianco!-
Rose si affrettò a tranquillizzarlo posandogli le mani sulle braccia.
-No, tranquillo, era so una mia curiosità-
Lui si rilassò visibilmente e si sistemò meglio gli occhiali sul naso.
-Non so molto al riguardo... in realtà so solo che per spezzarsi hanno bisogno di una reale motivazione-
-Non credo di capire-
Rose corrugò la fronte e Lysander sorrise imbarazzato.
-Ehm vediamo- tentò mordicchiandosi il labbro inferiore -diciamo che il tutto dipende da chi ha fatto l'incantesimo e perché. Una volta che i desideri di quella persona saranno soddisfatti, l'incantesimo si spezzerà-
-Grazie Lys, davvero!-
Rose gli sorrise e decise che ne avrebbe parlato subito con Albus.
Cosa avrebbe potuto desiderare se aveva detto che aveva sbagliato incantesimo?
-Malfoy!- lo chiamò andandogli incontro.
-Ehi Weasley ti mancavo già?- disse Scorpius divertito -Sono passati quanti, cinque minuti?-
-Non scherzare- lo fermò lei -ho delle novità su ciò che ci unisce-
-Una festa non è tale senza musica no?- la voce allegra di Lumacorno si levò dicendo voltare di scatto la ragazza.
Oh no, pensò.
Tutti conoscevano i gusti del professore in fatto di musica.
Le note celebrative del violino si levarono per tutta la piccola sala, scandendosi in una melodia che Rose riconobbe essere quella del Bel Danubio Blu.
Scorpius le fece un sorriso malizioso, ammiccando.
-Oh no- fece subito lei -no no, neanche per idea-
-Su Weasley!- la incitò lui porgendole una mano -Non vorrai privarmi dell'onore di un ballo con te-
Rose inarcò un sopracciglio.
-Io non ballerò con te- dichiarò.
-Ma è un valzer- fece Scorpius -e tu adori i valzer-
Lei sbuffò sconfitta e posò la sua mano in quella del ragazzo, titubante.
Lui le sorrise smagliante.
Rose mise la mano libera sulla spalla di Scorpius mentre lui posò la sua sul fianco della ragazza.
-Sai, dovresti avvicinarti un po', Weasley- le sussurrò.
-Sto bene qui, grazie- mormorò lei, risultando meno irritata di quanto volesse.
Era strano trovarsi così vicina a Scorpius.
Poteva vedere la lieve cicatrice, quasi invisibile a causa del corso degli anni, sopra il sopracciglio sinistro.
Rose si sentiva a disagio, percepiva ogni centimetro del corpo del ragazzo a contatto con il suo.
Ed era in tensione.
Scorpius aveva tutti i muscoli in tensione, ma il suo volto era una maschera di tranquillità.
-È un valzer, Weasley- le fece notare lui, con un ghigno -e quindi va ballato con una certa vicinanza-
Spostò la sua mano sulla schiena di lei e fece una lieve pressione, attirandola a sé.
Rose non si rese nemmeno conto si star trattenendo il fiato.
-È la vicinanza che ti turba!- le mormorò Scorpius con voce roca.
-Si potrebbe dire lo stesso di te-  replicò lei non volendo abbassare lo sguardo.
Lui la allontanò bruscamente da sé ma non tanto da lasciarla andare.
Fece roteare gli occhi di nuovo divertito.
-Bella risposta Weasley- disse -bella risposta-
Le fece fare una giravolta e poi continuarono a stare così.
A dondolarsi nonostante non si fossero accorti che la musica era finita da un pezzo.

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