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Sono le quattro e il cielo sembra una immensa distesa di sangue. Contro luce riesco a vedere acari di polvere che danzano nell'aria. Lui apre la finestra e il vento solleva le tende, lascia che danzino per un secondo, poi ricadono e di nuovo vengono sospinte. Sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio e respiro il dolce profumo che invade la stanza. Appoggio la testa contro la spalliera del divano e chiudo gli occhi.

-comoda?

Sorrido.

-oh si è il divano più comodo su cui io mi sia mai seduta.

Mi alzo e incomincio a passeggiare per tutto il perimetro. Accarezzo le copertine dei libri. Mi sento così bene qui. Eppure so che non dovrei esserci. Devo andarmene, ma non voglio.

-vuoi un caffè?

Dice lui entrando in un'altra stanza. Scuoto la testa

-non bevo caffè a quest'ora.

lo sento ridere

-che c'è? Poi non dormi la notte.

Beh si. Ma mi sembra una cosa normale. Faccio spallucce e mi giro. Lui è appoggiato contro la porta. Mi guarda divertito.

-guarda che è uno degli effetti della caffeina.

Dico in mia difesa. Sposta lo sguardo verso la finestra e si massaggia il mento

-si certo.

Torno a guardare i libri.

-allora cosa vuoi che ti porto? Del thè?

-alla pesca?

-no solo limone.

Faccio una smorfia e scuoto la testa. Lo so che è da maleducati ma la mia è una reazione spontanea.

-perché quella faccia?

-non mi piace al limone.

-onestamente non ci trovo molta differenza.

-invece si, quello al limone mi da di piscio di gatto.

-perché, hai mai assaggiato il piscio di gatto?

Scuoto violentemente la testa.

-ovviamente no, ma sono certa che ha lo stesso sapore.

Lui ride.

-chi sa, forse è proprio così che lo fanno.

-ahh non farmelo immaginare, mi viene il voltastomaco!

-la coca cola la bevi almeno?

-si, quella si.

-bene, te ne porto un bicchiere.

-ah posso andare in bagno?

Dico affacciandomi alla porta della cucina?

-certo. Imbocca il corridoio, è la prima porta a destra.

-okay.

Cammino lungo il largo corridoio illuminato dalla luce del sole che oltrepassa i vetri delle grandi finestre. Più che un corridoio mi sembra una vera e propria stanza. Mi fermo improvviso. È davanti a me. Ed è bellissima. L'ho vista così a lungo dalla mia finestra e ora da vicino mi sembra così diversa. Riesco a notare meglio le varie tonalità dei suoi capelli castani, la sua pelle perfetta, le lunghe ciglia. La bella signora di spalle. Mi chiedo chi sia. Ha un nome? Qual è la sua storia? Resto qualche istante ad ammirarla. La mia ombra si getta sulla parete come una macchia di inchiostro su una tela rossastra. Quando torno in soggiorno lui è seduto sul divano con un libro tra le mani.

-allora, avevi detto che avevi fatto nuovi acquisti.

Lui sorride e mi indica una mila di libri sul tavolino. Inizio a dare un'occhiata alle varie copertine.

-da quando tempo sei amica ad Ania?

Sono calma, è una domanda normale. Anche se mi sento improvvisamente sommersa dal senso di colpa. Ma perché poi? Non sto facendo niente di male.

-ormai da un bel po' di tempo.

Dico sorridendo.

-voi come vi siete conosciuti?

-alla stessa festa in cui ho incontrato te, anche se a dire suo mi aveva visto già qualche tempo prima.

-si, me ne aveva parlato. Mi ha strascinato a quella festa perché sperava di incontrarti.

-ma davvero?

Dice sorridendo? Annuisco e ingoio il boccone amaro.

-già, siete una bella coppia.

Fuori il sole sta lasciando il posto all'oscurità. Sorrido ma mi esce solo una patetica smorfia. Penso che lui se ne sia accorto.

Torno a casa che ormai è buio. Fa freddo ma spalanco ugualmente le finestre. La sua luce è accesa. Mi siedo alla scrivania e infilo le dita nei miei capelli. Ho bisogno di riflettere. Strappo le pagine centrali di un quaderno a righe e afferro una penna. Ho bisogno di capire e l'unica cosa che mi può aiutare in questo momento è la scrittura.

1) Lui mi piace.

Questo punto è indubitabile. Ne sono pienamente consapevole.

2) Con lui mi sento bene come non mi sono mai sentita in vita mia. Sono completamente a mio agio.

3) Lui sta con la mia amica. E questo è il tasto dolente. Non posso tradire un'amicizia, per quanto strana possa essere, per un ragazzo. È una specie di codice non scritto di noi ragazze: "non si tocca il ragazzo altrui". Va bene, non tutte lo rispettano ma mi piace considerarmi una persona migliore.

4) Per quanto io possa desiderarlo lui non proverà mai per me determinati sentimenti. Forse per me è questo il problema principale. Sapere di non essere corrisposta è una delle sensazioni peggiori che si possa mai provare nella vita.

Poso la penna e faccio un profondo respiro. A questo punto la scelta è solo una.



SPAZIO PERSONALE

Ciao ragazz*, se la storia vi piace lasciate una stellina, commentate e consigliatela. A voi non costa niente ma io ho la necessità  di avere un vostra opinione per migliorare il mio stile di scrittura e questa storia.


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