window and dark
Dieci minuti dopo ero pronto, guardai me stessa ed Harry.
Harry indossava una camicia blu abbottonata dove si intravedeva una collanina argentata con jeans attillati neri, aveva delle converse nere e un cappellino bianco in cima alla sua testa.
Mi sentivo così brutta accanto a lui. Sembravamo un dio greco e una patata lessa insieme. La patata lessa ero io. Magari un giorno mi sarei trasformata in una patatina fritta e tutti mi avrebbero amata. Okay, stavo già iniziando a dare i numeri ed era meglio finirla.
La mia canottiera bianca e i leggings neri sembravano davvero stupidi e noiosi accanto a lui, ma Harry mi guardava come se vedesse un'altra me confronto a come mi guardavo io allo specchio, mi guardava pieno di adorazione.
Mentre finivo di mettere l'illuminante e i vari preparativi afferrai la mia borsa. Sembrava non mancasse niente quando qualcosa mi balenò in testa.
"Harry, come usciremo dalla mia stanza?" A questo non avevo pensato quando mi ritrovai ad essere d'accordo alla proposta di Harry.
Sogghignò e fece un gesto con le mani verso la finestra. Alzai le sopracciglia.
"Da questa bellissima finestra in acciaio, Madam."
Gli lanciai uno sguardo annoiato, "Harry, non mi arrampicherò su una finestra imitando Tarzan."
"Scenderò per primo e poi potrai saltare giù così che ti possa prendere in braccio, d'accordo?"
Sospirai e chiusi gli occhi. "Harry, giuro su Dio che se non mi prendi ti prendo a calci nel culo anche con le gambe spezzate."
"Con le gambe rotte?" Harry ridacchiò.
"Sì," sibilai mentre piegò le gambe per compiere la manovra fuori dalla mia finestra.
Guardò un attimo giù verso l'erba prima di saltare e atterrare con un leggero tonfo. Sembrava un professionista. Quasi ridi all'idea che in effetti lo era.
"Ok, salta giù." Sussurrò dal basso e sentii il cuore salirmi in gola. L'avrei fatto davvero?
Mi aggrappai al telaio e lentamente iniziai a slanciare le gambe oltre la finestra. Sentivo i suoi movimenti sotto le mie scarpe.
"Pronto?" Chiesi ad Harry. ma sentivo che era una domanda più riferita a me stessa che a chiunque altro.
Tese le braccia e a quel pensa pensai a più di una volta di ritornare alla posizione di prima: sul mio letto a dormire. Ma prima che potessi saperlo mi stavo già buttando dalla sporgenza e tra le braccia di Harry.
Non mi ero resa conto che i miei occhi erano chiusi così li aprii, incontrando un paio di occhi verdi che stavano fissando intensamente i miei.
Restammo così per alcuni minuti. Io cullata tra le braccia di Harry fissando il suo viso. Il suo sguardo solitamente duro sembrava sparire nei miei pensieri, rimpiazzato da uno sguardo carico di dolcezza per me. I suoi occhi erano così verdi che quasi potevi perderti dentro da quanto sembravano profondi. Harry era un enigma di emozioni contorte ma l'unica cosa che volevo era che quel momento non finisse mai. Le sue braccia forti sembravano sostenere il mio peso come se fossi una leggera piuma.
Sembrava più caldo di quanto fosse in realtà, l'aria fredda che filettava sulla mia pelle non era percepita a causa del calore che si irradiava dal corpo di Harry.
"Dovremmo andare," mormorò, inghiottendo goffamente prima di sistemarmi sull'erba.
"Sì..giusto." Sussurrai a mio volta, sistemandomi una volta che mi mise giu.
Lo guardai dirigersi verso la sua auto e così feci anch'io.
Non ero più stata dentro la sua Mustang dal ultima volta. Sembrava essere passato tanto tempo ma in realtà era soltanto questione di ore.
Guardai mentre Harry faceva il giro della macchina aprendo la porta laterale del guidatore, rimasi a guardarlo sbalordita. "Non hai intenzione di aprirmi la portiera?"
Harry sbuffò. "Principessa non è un appuntamento sappilo."
"Questo lo so." Ribattei. "E non chiamarmi principessa."
"Come dovrei chiamarti, principessa?"
"Finiscila." Mi lamentai dalle sue prese in giro. Gli feci il dito medio di rimando prima di aprire lo sportello della macchina e entrare. Ovviamente essendo una ragazza non mi accorsi di aver sbattuto più del dovuto lo sportello.
"Hey, questa macchina è la mia bambina, trattala bene." piagnucolò e io roteai gli occhi.
"Guida e basta."
****
"Harry, dove siamo?" Sbirciai fuori dal finestrino mentre Harry continuava a guidare con una mano ferma al volante e l'altra al cambio.
"Andremo a un vecchio night club, ci andavo spesso prima di essere rinchiuso."
Accidenti, doveva per forza far riferimento a quel fatto proprio ora? Lo so che non potevo cambiare le cose e che Harry infondo ma molto infondo poteva anche essere un bravo ragazzo, ma nulla cambia che era finito in carcere.
Si succhiò il labbro inferiore con i denti e non potei fare a meno di fissarlo. La presa sulla maniglia della portiera era drammaticamente aumentata in pochi secondi e potevo sentire la fronte sudare.
Dovresti odiarlo e invece ti ritrovi in macchina con lui a sbavare.
Dovresti avere paura di lui.
Dovresti stargli lontano.
Rivolsi la mia attenzione alla strada davanti a noi scacciando quelle vocine dalla mia mente. Svoltò in un angolo di strada che sembrava essere buio e spaventoso. Proprio come Harry.
"Non mi ucciderai, vero?" Feci finta di tremare mentre iniziai ad aprire lo sportello.
"Bev, se avessi intenzione di ucciderti, l'avrei già fatto. Inoltre non posso con questa cazzo di cavigliera."
Scossi la testa saltando giu dall'auto e Harry fece lo stesso. Notai due ubriachi quasi strisciare in un vialetto e mi aggrappai al braccio di Harry come se fossi un koala. Non avevo intenzione di farlo. Erano istinti naturali.
Harry si irrigidì leggermente al mio tocco così mi scansai. Rimasi comunque di fianco a lui il più possibile lungo la strada. Sobbalzando ad ogni piccolo rumore.
Alla fine arrivammo in una strada piena di persone e mi trovai di fronte a un gigantesco edificio coperto di luci stroboscopiche viola e riuscii a sentire una canzone di Skrillex in sottofondo.
"Quando entri," disse Harry. "Resta accanto a me, non allontanarti, non parlare con nessuno, non permettere a nessuno di toccarti."
"Okay," gracchiai stringendomi contro il lato della sua giacca. Oltrepassammo le guardie di sicurezza e Harry li accolse con un cinque mentre camminavamo attraverso le porte di vetro.
Il suono delle persone che chiacchieravano e la musica mi balenò nelle orecchie nel momento stesso in cui entrai nella stanza.
Persone che ballavano ovunque.
"Vieni," sottolineò Harry iniziando a camminare ma non riuscii a muovere un'altro passo quando un ragazzo lo chiamò.
"Styles!"
N/A per favore fatevi sentire con i pareri per la storia! Essendo una persona molto insicura per il fatto di scrivere non riesco a continuare se non mi dite cosa ne pensate. Infatti finisco sempre per cancellarle le storie..o metterle nelle bozze. Come era già successo prima. 😂😘
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