sms and pact
Era già passata una settimana da quando avevo smesso di parlare con Harry. Ci guardavamo spesso, i nostri occhi si incrociavano molte volte ma non ci eravamo mai avvicinati. Volevo così tanto parlargli. Magari soltanto per chiedergli se stava bene. Odiavo ammetterlo, ma mi mancava. Dovevo ancora assimilare il fatto che io e Harry alla fine non eravamo niente. Nemmeno amici. Non avevo ancora idea di come avevamo iniziato quell'avvicinamento tra me e lui, non sapevo il perché ma era successo.
Sembrava che non avessi avuto nessun contatto con lui da secoli quando in realtà si trattava di una settimana.
Hayden mi stava praticamente attaccato al culo, seguiva tutti i miei spostamenti, quando era a casa controllava che fossi in camera a studiare. Mi aveva già imposto a inizio settimana di non allontanarmi da casa se non per andare a scuola. Era una tortura ritrovarselo così attaccato ai maroni. Si allontana soltanto quando rimanevo con Eleanor.
"Quindi, tuo fratello sta diventando un genitore troppo protettivo?" Eleanor scherzò mentre ci sedevamo al nostro solito tavolo da pranzo.
Alzai le spalle, "Sostiene che Harry ha una cattiva influenza su di me." Dissi, "Ormai decide lui al posto mio e questo mi annoia."
"Beh, alla fine ha ragione." Schernì.
"Harry è davvero una brava persona," ribattei, sì, quando non era sotto effetto di stupefacenti. Ma questa era meglio tenerlo per me.
"Harry in realtà è una persona orribile e non dovresti essere coinvolta con lui. Non sai nemmeno che cosa sarebbe in grado di fare. È come il detective Conan, ogni volta che c'è un problema lui è sempre in mezzo."
Sospirai sconfitta rifiutando di ribattere. Alla fine aveva ragione ma non lo conosceva del tutto. Non conosceva i suoi pensieri, la sua storia, sapeva soltanto le poche cose che tutti sapevano e sussurravano tra loro. Scossi la testa e tirai fuori il mio cellulare dai jeans. Lessi una chiamata persa da un numero sconosciuto e notai un sms da parte di mio fratello.
"Sai, l'ultima volta che ho avuto una conversazione decente con Harry è stato quando lui e mio fratello erano buoni amici." Disse Eleanor dal nulla. Mi voltai per guardarla con le sopracciglia inarcate.
"Harry e tuo fratello erano amici?" Chiesi.
"Migliori amici." Si corresse. "Ci fu una litigata tra loro..." Eleanor smise di parlare aggrottando le sopracciglia come se parlare di quella cosa ferisse anche lei.
"Harry baciò la ragazza di mio fratello in una festa, mio fratello amava quella ragazza era tutto per lui e Harry lo sapeva." Disse aumentando il volume della voce, "Sai, sarebbe bello che gli capitasse la stessa cosa, sorriderei al pensiero di saperlo con il cuore distrutto in mille pezzi." Sorrise amaramente, "Soltanto per fargli capire quanto è stato orribile quello che ha fatto."
Quello che mi disse mi fece contorcere sul posto. Nella mia testa si ripetevano in continuazione le sue parole. Non ci potevo credere. Harry non sembrava così orribile, certo era a volte scortese e un po' presuntuoso, ma pensavo che fosse solo la sua personalità.
Ma ero giunto a una conclusione.
Harry era un vero coglione.
...
"Cosa fai stasera?" Eleanor chiese mentre chiudevamo i nostri armadietti e andavamo verso le porte della scuola.
"Umh, credo niente, perchè?"
"Credi che tua madre e tuo fratello ti lascino venire da me?"
Alzai le spalle, "Non lo so, mia madre potrei anche riuscire a convincerla, ma Hayden è tutta un'altra storia."
Ridacchiò alle mie parole, "Posso immaginare, mandami un messaggio se riesci ad uscire."
Annuii, finimmo di salutarci dopodiché ci incamminano una per la propria strada.
Quando tornai a casa non c'era nessuno. Solitamente era sempre vuota fatta eccezione per mio fratello. Mia madre e mio padre non erano quasi mai a casa.
"Mamma?" Nessuna risposta.
"Hayden?" Ancora nessun segno.
Lasciai cadere la borsa accanto alla porta d'ingresso e mi slacciai le scarpe entrando in cucina per prepararmi un panino.
Quando entrai, c'era qualcuno. Ma non chi mi aspettavo di vedere.
"Harry?" Squittii e alle mie parole sollevò la testa dal telefono e sorrise, non un sorriso dolce, un sorriso che conteneva pericolo - un ghigno subdolo. Aveva voglia di scherzare o cosa?
"Oh, Hey, Bev," disse con tono di casualità. "Che bello vederti qui."
"Sei in casa mia." Lo riproverai serrando i bugni. Come diavolo era entrato qui. Ogni volta combinava sempre qualcosa per farmi incazzare. Anche se da una parte ero felice di rivederlo dall'altra ero furiosa. Come si permetteva di entrare a casa degli altri?
"La tua finestra era aperta." Disse innocentemente come se fosse ovvio.
"Esci." Gli dissi senza mezzi termini, ma lui non si mosse.
"Voglio parlarti," sussurrò e si alzò dal suo posto, facendomi trasalire e compiendo un passo indietro.
"No, non dovresti essere qui." Alzai la voce. Lui sorrise e si avvicinò.
"Dai, Bev. È da tanto che non parliamo e avevo voglia di stare con te," disse l'ultima parola come se non avesse voluta dirla davvero facendo scorrere le dita sul banco.
"È passata una settimana, Harry, vattene o chiamerò mio fratello."
"Uuuh." beffò. "Solo perché tuo fratello è un coglione esagerato non significa che devi rispettare le sue regole. Non sei una bambina, Bev."
Sospirai. Perché Harry era qui? Che problemi aveva in testa? Pensavo che Hayden avesse reso estremamente chiara l'altra settimana che doveva starmi lontano. Ma immaginavo che Harry ci trovasse gusto a infrangere le regole. Soprattutto se quelle regole erano state emesse da mio fratello.
"Per favore, vai a casa e fai quello che fanno i criminali."
Sospirò profondamente e il suo sguardo si dipinsi di un emozione che non avevo visto mai.
Era ferito.
Mi ignorò completamente avanzando verso la porta di ingresso ma prima di aprirla si voltò un ultima volta verso di me.
"Sai, pensavo fossi diversa da tutti gli altri." Fu tutto ciò che disse prima di uscire da casa mia e sbattere la porta.
Cos'era appena successo?
Sembrava ci fosse rimasto davvero male alle mie parole. Pensavo che tutto quello che dicevo non avesse importanza per lui. Fu in quel momento che mi pentii di essere stata così cattiva con lui. Erano state parole lanciate dalla rabbia, sapevo che alla fine non erano del tutto vere. Harry era cambiato nei miei confronti e non si meritava tutta quella rabbia nei suoi confronti.
Scossi la testa e decisi di mandare un sms a mia madre. Avevo voglia di stare con El oggi o sarei impazzita.
A mommy❤️:
Mi autorizzi a stare da Eleanor stasera?
Proprio mentre mettevo giù il telefono verso il tavolo, emise uno squillo.
Certo, ricordati di chiudere la porta a casa e fai la brava x
Sorrisi leggendo il suo messaggio infilandomi il telefono in tasca prima di salire le scale preparando lo zaino con le mie varie di cose.
Scrissi un messaggio ad El per confermargli che sarei venuta a casa sua. Ci avrei messo un po' a piedi ma non mi importava. L'importante era che non rimanevo a casa.
A El:
Arrivo da te. xx
********
"Allora, ti piace, è così?" Disse Eleanor mentre sedevamo nella sua stanza sul pavimento, davanti alla TV.
"Non lo so," sospirai. "È spaventoso e inquietante, ma a volte può essere dolce e premuroso, non posso affrontare tutte queste emozioni in una sola volta." Tuffai la mia testa in un cuscino e gemetti infastidita.
"Cosa dovrei fare, El? Sto impazzendo per quanto vorrei stargli lontana non ci riesco." La mia voce uscii fuori ovattata per colpa dal cuscino, ma Eleanor riusciva ugualmente a sentirmi.
"Ho un'idea." Disse, curiosa alzai lo sguardo. Si stava mordendo le labbra e giocando con le estremità dei pantaloncini.
"Che tipo di idea?" Aggrottai le sopracciglia.
"Ha qualcosa a che fare con Harry," mormorò e fermai quello che stava per dire. Se era qualcosa che aveva a che fare con Harry, allora non avevo intenzione di farne parte.
"Ascoltami solo un momento." Disse subito, "Sai di cosa stavamo parlando oggi a pranzo no? A proposito di come sarebbe bello che qualcuno gli mostrasse che tipo di persona è?"
"Sì," dissi sospettosamente.
"E se il destino avesse deciso, ecco, che quella persona dovresti essere tu?"
Il respiro si fermò e i miei occhi si allargano.
Cosa?
"Che intendi?" Chiesi mestamente e i suoi occhi guizzarono per la stanza.
"Beh v-voglio dire- beh, quello che penso che dovremmo fare è-"
"Parla chiaro, El." Dissi agitando le mani.
"Spezzagli il cuore." Spiegò.
"Schiaccialo, ogni singolo frammento, voglio che tu rovini Harry Styles e di lui non deve rimanere niente, anche se le droghe lo hanno rovinato comunque."
La fissai in completo e totale shock. Voleva che rovinassi Harry? Non avrei procurato dolore soltanto a lui, ma anche a me. Non volevo spezzargli il cuore volevo soltanto..riscaldargli quel cavolo di cuore che sembrava congelato da anni. E poi se Hayden scoprisse una cosa del genere mi avrebbe uccisa.
"No!" Gridai nell'aria alzandomi dal mio posto, muovendomi freneticamente per la stanza. "Non posso e non voglio." La mia voce divenne un sussurro nelle ultime parole e inizia a intrecciare i capelli tra le dita.
"Puoi," rassicurò. Sembrava che pensasse soltanto a lei e alla sua sete di vendetta. Non pensava a quello che provavo io.
C'era un silenzio inquietante in tutta la stanza mentre mettevo in dubbio la sanità mentale di Eleanor e quella mia. Stavo arrivando al punto che se qualcuno avesse deciso di mandarmi in un ospedale psichiatrico sarei stata d'accordo.
Eleanor voleva che facessi qualcosa di grosso, troppo grosso, non potevo gestire una cosa del genere, anche perche questa sua idea poteva avere rischi collaterali mettendo k.o. i miei sentimenti.
"È semplice." ricominciò a parlare e io sbuffai.
"Tutto quello che devi fare è farlo innamorare di te, è facile, poi una volta che sei arrivata al suo cuore, spezzalo." Disse con calma, "lo farei io ma essendo la sorella del suo ex migliore amico risulterebbe più difficile e poi lui è molto preso da te e quasi tutti a scuola l'hanno notato."
Mi sedetti di nuovo sul suo letto sconfitta.
Mi prese le mani inginocchiandosi di fronte a me, "Dai Beverly, tanto già gli piaci..basta poco per rovinarlo."
"Sembri una scienziata pazza," Soffocai una risatina arrendendomi, Eleanor sorrise alla mia battuta.
"Beh si, mancano solo i capelli bianchi." Sorrise nuovamente e ritornai seria.
"Lo farò." Dissi. La faccia di Eleanor si illuminò visibilmente.
"Davvero?" Sussurrò e io annuii di risposta. Iniziò a gioire avvolgendo le braccia intorno a me.
"Così mi soffochi El," mi sforzai di dire e a quel punto mi lasciò andare.
"Mi dispiace," rise, "è arrivato il momento di pianificare." un sorriso sinistro contornava le sue labbra.
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