Capitolo 8
Ciao a tutti!
Ecco qui un nuovo capitolo in cui i principali protagonisti saranno i miei amati, Pansy e Theo!
Però ci sarà anche un'IMPORTANTISSIMA novità che riguarda Draco ed Hermione!
Io, personalmente, amo questa parte della storia e mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensiate voi!
Ora vi lascio alla lettura
Un bacio
Mel
CAPITOLO 8
POV THEO
"Vuoi qualcosa da bere? Qualcosa da mangiare?" le chiedo distogliendo l'attenzione dal modo stupendo in cui i miei vestiti le fasciano il corpo armonioso.
Tutto questo ha un po' troppo il sapore di quotidianità.
E il mio cuore sicuramente se n'è accorto perché pompa forte nel mio petto.
"Non mi fido molto delle tue doti culinarie. Forse è meglio che preparo qualcosa io per colazione. Prendi ancora uova e bacon con caffè nero?" mi chiede sorridente quella diavolessa.
"Vorrei ricordarti che l'ultima volta che mi hai visto cucinare avevo tredici anni e avevo solo bruciato qualche fette di pane. Vivo solo da quasi dieci anni e come puoi vedere non ho un elfo domestico che si occupa di me" aggiungo in mia difesa.
In verità ho assunto una donna delle pulizie che si occupa della casa due volte a settimana e la maggior parte delle volte mangio fuori casa, di solito in ufficio, o non mangio proprio.
Però mi è venuto spontaneo scherzare con lei e prenderla un po' in giro.
"Comunque sì. Prendo ancora le stesse cose per colazione" aggiungo sorridendo.
Evidentemente lei non si è dimenticata di me del tutto. Ricorda ancora bene le mie abitudini come se mangiassimo insieme tutti i giorni.
Invece sono già più di dieci anni che non lo facciamo più.
Che non condividiamo insieme i semplici momenti di ogni giorno.
Mi siedo sullo sgabello dell'isola di marmo e la osservo muoversi leggiadra e sicura nella mia cucina.
Come se questo fosse una routine.
Come se non facesse altro da una vita.
Trova facilmente tutto ciò che le serve e inizia a mettere sul fuoco la padella.
La mattinata perfetta la immagino proprio così.
Con Pansy un po' scompigliata, ancora in pigiama, che prepara la colazione per noi due mentre i nostri bambini ancora dormono nei loro lettini.
Un attimo solo per noi.
Per il nostro amore.
Quella maledetta Parkinson mi sta proprio rammollendo.
Da quando è arrivata non vedo altro che cuoricini svolazzanti.
Tutto questo sta ledendo gravemente la mia mascolinità e la mia opinione personale di me stesso.
"Ecco qui. Uova fritte e bacon croccante. E una bella tazza di caffè bollente" mi dice mettendomi davanti un succulento piatto profumato.
Inizio a tagliare il bacon quando mi accorgo che lei, appoggiata al pianale da lavoro, mi fissa immobile.
"Tu non mangi niente?" le chiedo curioso.
"Se voglio almeno avere una speranza di trovare un uomo che mi sposi non è il caso di mangiare un piatto con più di 600 kilocalorie già appena sveglia" mi risponde ironica.
"Non dire queste scemenze! Non voglio davvero più sentirti dire certe cazzate. Tu sei perfetta così come sei e se un uomo non lo capisce da sé allora vuol dire che non ti merita" le rispondo urlando.
Appena finito di parlare mi accordo di quello che le ho detto.
Le ho davvero confessato che per me è perfetta così come è?
Dal colorito rossastro che stanno prendendo le sue guance probabilmente è proprio così.
La guardo con occhi sbarrati e lei allo stesso modo mi fissa incuriosita.
"Davvero è quello che pensi?" mi chiede con tono imbarazzato.
"Certo. Lo sai che dico sempre ciò che penso. Nel bene e nel male." Le rispondo sincero. Ormai quel che è fatto è fatto. Probabilmente avrà già capito tutto e ora se ne andrà disgustata dai miei sentimenti.
Invece lei sorprendentemente si avvicina all'isola di marmo a cui sono seduto e mi punta con quel suo sguardo malandrino.
Si avvicina sempre più.
E il mio cuore batte sempre più forte per l'aspettativa.
Quando ormai i nostri visi sono così vicini che posso sentire il suo respiro sulle mie labbra decido di mettere finalmente fine a questo supplizio e la bacio con tutta la passione che ho represso per dieci anni.
Con una manata sposto il piatto che si trovava ancora di fronte a me.
Un forte rumore mi indica la sua caduta.
Poco importa.
Pansy sale in ginocchio sul pianale dell'isola e io mi alzo in piedi per facilitarle la posizione, senza mai interrompere il nostro bacio.
Le accarezzo il volto e lei inizia a togliere dalle asole i primi bottoni della mia camicia.
"Non qua." Le dico una volta interrotto il bacio.
"Ti ho desiderata per dieci anni. Almeno una camera penso che ce la meritiamo" aggiungo sincero con tono divertito.
Pansy scoppia a ridere.
Il suono cristallino della sua risata accompagna il nostro viaggio dalla cucina alla mia stanza con lei aggrappata la mio collo stile koala.
"Davvero mi desideri da così tanto?" mi sussurra maliziosa all'orecchio mentre mi morde il lobo.
"Da così tanto che non mi ricordo neanche quando tutto questo ha avuto inizio" le confesso sincero.
"Theo" ansima urlando il mio nome quando inizio a baciarle e mordicchiarle il collo candido.
"Theo, non sai da quanto aspettavo questo momento" mi confessa sincera guardandomi negli occhi.
Il mio cervello va in tilt.
Il mio cuore anche.
E da lì fu solo passione.
Libidine.
Amore.
POV PANSY
Un rumore metallico mi riscuote dal sonno e mi giro infastidita fra le coperte.
Data l'insistenza del suono mi rassegno a dover aprire gli occhi.
E trovo di fronte a me la visione più bella del mondo.
Theo, ancora insonnolito, mi rivolge un sorriso tenerissimo.
Mi allungo per baciargli quelle labbra perfette quanto il rumore si ripresenta fastidioso.
"Theo, il campanello" gli dico con tono divertito.
Il furbetto infatti si è risdraiato comodamente e si è coperto il viso con il cuscino, cercando di riprendere sonno e di lasciare a me l'incombenza.
Mi sbilancio nella sua direzione e, cadendogli addosso, inizio a fargli il solletico sui fianchi.
Ricordo bene le lotte che facevamo ai tempi di Hogwarts e la marea di risate che seguivano.
Theo si toglie finalmente il cuscino dalla faccia lanciandolo dall'altra parte della stanza.
Mi prende il viso fra le sue mani grandi e calde e mi bacia con passione.
Devo ammettere che, quando mi sono svegliata, il primo pensiero che mi è passato per la mente è stato quello riguardante le conseguenze del nostro atto di passione.
Io non mi sono affatto pentita.
È stato la realizzazione di tutto l'amore che ho serbato questi anni nel cuore.
Ma forse per lui non è la stessa cosa.
Magari è stato un fugace attimo, dovuto all'attrazione.
Però questi baci e questi sguardi dolci che mi sta rivolgendo devo ammettere che mi stanno tranquillizzando.
Se mi avesse voluto per una botta e via penso che mi avrebbe già cacciato dal suo letto.
-Quindi c'è da sperare- penso cinicamente.
All'ennesimo trillo del campanello decido di interrompere il bacio per lasciarlo libero di andare ad aprire.
"Tu non muoverti da qui. Dobbiamo parlare di quello che è successo" mi ordina Theo puntandomi il dito con finto tono minaccioso.
Il suo sorriso sghembo mi rassicura ancora una volta e decido di andare a farmi una doccia in attesa del suo ritorno.
POV THEO
Controvoglia lascio Pansy in camera e mi dirigo verso la porta dell'appartamento per vedere chi ha osato interrompere il nostro romantico risveglio.
Fare l'amore con Pansy è stato stupendo.
Meglio che in tutti i miei sogni, devo ammetterlo.
È stata passionale ma anche dolce.
Una vera gattina.
E questo mi fa ben sperare.
In quel momento mi è sembrata molto coinvolta.
Interessata a me.
Ma forse è stato tutto frutto del momento.
-Però le attenzioni che mi ha riservato al risveglio dicono tutt'altro- penso orgoglioso sorridendo tra me e me.
Faccio scattare il blocco e tolgo il chiavistello dalla porta.
E mi ritrovo davanti, in condizioni pietose, Draco.
"Ti avviso che non è un buon momento per parlare. È grave?" gli chiedo ancora un po' infastidito dall'interruzione.
"Abbastanza" mi risponde con tono mogio abbassando gli occhi tristi.
Apro del tutto la porta per farlo passare e gli indico di precedermi in cucina.
"Cosa succede amico?" gli chiedo leggermente preoccupato.
Non l'ho mai visto in queste condizioni.
Così abbattuto.
"Ho fatto una cazzata. Un'enorme cazzata" mi risponde prendendosi la testa fra le mani e tirandosi delle ciocche di capelli con fare nervoso.
"Spiegati meglio Draco" lo incito a continuare.
"E' una storia lunga" inizia il mio amico sospirando.
"Edward, il bambino che ha adottato Hermione, mio figlio, aveva una malformazione al cuore e doveva operarsi urgentemente. L'unico ospedale in grado di fare tale operazione era il Saint James Hospital, l'ospedale di Connor. Così, grazie a lui, sono riuscito a trovare subito un letto per il piccolo e abbiamo preso il jet per volare subito qui. L'operazione è stata lunga ma è andato tutto bene." Mi spiega Draco.
"Bhe, non capisco cosa non vada" gli rispondo dubbioso.
"Il fattaccio l'ho fatto dopo. Quando Connor ci ha comunicato l'esito dell'operazione io ho detto ad Hermione che sarei dovuto andare via per lavorare. L'ho lasciata sola nel momento in cui aveva più bisogno di me. Nel momento dell'attesa." Conclude mogio
Questa volta l'ha combinata proprio grossa.
"Anche se si tratta della Granger sapientona questo non è un atteggiamento da uomo. Non è un atteggiamento tipico del Draco che conosco" gli rispondo in tono duro.
"THEO! Puoi venire un attimo? Avrei un problemino!" sento urlare da Pansy
"Oh, mi dispiace amico. Non pensavo di aver interrotto quel genere di cosa. Ma... aspetta un attimo! Quella voce io la conosco!" dice Draco fulminandomi con lo sguardo.
"Pansy! Pansy? Theo non scherzare!" continua arrabbiato il mio amico.
"Questi non sono affari tuoi! E poi cosa ci sarebbe di male?" gli rispondo duro.
"Theo! Non mi hai senti..." dice Pansy mentre compare in cucina coperta solo dal mio accappatoio.
"Draco?! Theo, scusa! Pensavo avessi mandato via la persona alla porta." Continua con tono imbarazzato.
"Eh no invece! Adesso mi spiegate cosa sta succedendo fra voi!" dice Draco guardandoci entrambi stizzito.
"Tu hai capito male, amico! Pansy, Draco se ne stava proprio andando invece. Mi pare che debba risolvere un bel problemino che ha con la sua dolce so tutto io" illustro la situazione ad entrambi.
"Non chiamarla così, caprone!" mi rimprovera Pansy tirandomi uno ceffone sulla nuca.
"Lei è una persona stupenda!" aggiunge arrabbiata.
"Ora lasciaci soli mentre tu vai a sistemare lo scarico della doccia che funziona male!" mi ordina guardandomi storto quella gattina che se non fosse arrivato Draco ora starebbe a rotolarsi docilmente con me nel letto.
Maledetto Malfoy!
POV DRACO
"Sei proprio un deficiente! Io ti offro l'occasione di una vita, tutto sembra andare bene, come da me supposto, e tu ti permetti di fare un errore come questo?!" mi rimprovera Pansy dopo che ho finito di raccontarle quello che è appena successo con Hermione.
"Tu come facevi a sapere che tutto sarebbe andato bene fra me ed Hermione? Dopotutto lei, giustamente, mi odia dai tempi della scuola." Le chiedo soffermandomi su quel dettaglio delle sue precedenti parole.
"Non toccherebbe a me dirtelo ma forse è la spinta che ti serve" dice fra se e se la mia amica.
"Hermione, dopo che siamo diventate amiche e che siamo entrate in confidenza, ha più volte velatamente chiesto a me, Daphne e Blaise informazioni sul tuo conto. Una sera che ci trovavamo a casa sua solo noi due, dopo l'ennesimo velato riferimento a te, le ho chiesto spiegazioni del suo interesse." Inizia lasciandomi sorpreso e incuriosito.
"Hermione mi ha raccontato che, durante la Grande Battaglia di Hogwarts, a un certo punto si è trovata seriamente in difficoltà e ad aiutarla è sopraggiunto un ragazzo incappucciato che le ha salvato la vita schiantando il suo avversario. Finita la guerra voleva ringraziarlo ma non riusciva a risalire alla sua identità basandosi su quello che ricordava consapevolmente. Così ha pensato di guardare i suoi ricordi in un pensatoio e ha notato dei ciuffi biondi, il tuo biondo, spuntare dal cappuccio. A quella vista ti ha subito riconosciuto ma non ha mai avuto il coraggio di chiedere direttamente di te perché pensava fosse tutto un sogno, tutto frutto della sua immaginazione."
"Io, alla sua confessione, non ho avuto nessun dubbio. Eri sicuramente tu. Tu l'amavi già da anni e, pur non ricordandomi la tua presenza durante la Battaglia, ho sempre saputo che non l'avresti mai lasciata combattere da sola, senza essere certo che riuscisse a sopravvivere."
"Però ovviamente questo a lei non potevo dirlo" conclude Pansy sospirando.
"Perché lei non riusciva a crederci? Mi credeva davvero così meschino da non poter fare un atto del genere?" le chiedo deluso.
"No. Le ragioni sono altre. Però questo non tocca davvero a me dirtelo. Ma fidati quando ti dico che non le eri e non le sei indifferente." Mi rassicura con un sorriso sghembo.
"E ora forza! Vai a comprarle un bel mazzo di peonie, i suoi fiori preferiti, e fatti perdonare!"
"E lasciami sola a conquistare definitivamente il tuo amico" mi sussurra maliziosa.
Ancora stupito dal suo racconto ma con una nuova speranza nel cuore esco dalla casa di Nott.
POV PANSY
Dopo aver chiuso la porta mi dirigo verso la camera.
Quando supero l'uscio trovo Theo, vestito in modo impeccabile come sempre, steso sul letto ancora sfatto.
"Vieni qui Pansy" mi richiama facendomi segno di sdraiarmi di fianco a lui.
Faticosamente, vista la lunghezza dell'accappatoio di Theo, riesco a sdraiarmi senza scoprirmi eccessivamente davanti ai suoi occhi.
"Ti sei pentita di quello che è successo?" mi chiede lui dopo vari minuti di silenzio che ho passato ad ascoltare il ritmo regolare del suo cuore.
"No! Assolutamente no!" gli rispondo stupita dalla domanda guardandolo in volto dopo essermi alzata di scatto.
"Perché me lo chiedi? Tu ti sei pentito?" gli chiedo preoccupata.
"No, Pansy. Non pensarlo mai." Mi risponde serio corrucciando le sopracciglia in modo adorabile.
"Questa notte passata con te è stata la migliore della mia vita." Continua facendomi emozionare.
"Forse anche perché la desidero da così tanto" termina con sguardo imbarazzato.
Rimango scioccata dalla sua confessione.
Adorabilmente scioccata.
"Pansy! Per favore dì qualcosa!" mi rimprovera indispettito.
Mi siedo di fronte a lui e cerco di prendere coraggio.
"Ti... Ti amo Theo! Non mi viene in mente nient'altro di più vero da dirti in questo momento" inizio.
"Ti amo dai tempi di Hogwarts quando eravamo solo dei ragazzini. Ti amo perché sei stato il mio più grande amico, la mia prima cotta e la mia prima delusione d'amore. Quando ti sei dovuto trasferire ero ancora troppo piccola e ingenua per capire le motivazioni del tuo viaggio e mi sono arrabbiata così tanto con te che ho pensato di riuscire a iniziare a odiarti. Mi sentivo coì tradita. Ma non avevo fatto i conti con il mio cuore. Lui non ti ha mai dimenticato e per lui sei sempre stato il re indiscusso." Continuo fissandolo in volto.
"Ho seguito la tua vita da lontano, raccimolando informazioni da amici, conoscenti, giornali e persino dai siti internet babbani. Sono stato così orgogliosa quando ho visto la vostra foto di laurea che mi ha inviato Draco che volevo prendere il primo volo per raggiungerti e congratularmi, per essere vicino a te in un momento tanto importante. Ma il mio orgoglio ha vinto. Ho cercato di dimenticarti, di distrarmi cercando di conoscere altri uomini, ma nessuno era alla tua altezza."
"Tu e solo tu sei il mio amore" termino il mio discorso con ormai le lacrime agli occhi.
Theo si avvicina lentamente al mio volto e con i pollici asciuga le lacrime che mi rigano il volto.
Si fa sempre più vicino fino a unire le nostre labbra in un bacio dolce e umido.
"Ti amo anche io, piccola e terribile diavolessa Parkinson. Ti amo da sempre e nessuna è mai riuscita a prendere il tuo posto."
"Come hai fatto tu, ho cercato di odiarti, di insultarti, di tenerti lontana. Ma da quando ho risentito al telefono la tua voce qualche giorno fa non sono riuscito a pensare ad altro se non al desiderio irrefrenabile di vederti e di stringerti fra le mie braccia."
"Ora che è diventato realtà, tutto questo non mi sembra vero. Non mi sembra possibile. Non penso di meritarmelo." Termina mogio Theo lasciandomi spiazzata.
"Non dire queste scemenze. Io non desidero altro che te. Tu sei perfetto per me, per il mio cuore, per la mia anima." Gli rispondo sicura.
"E ora baciami Nott, prima che io cambi idea" gli ordino scherzando.
E in poco tempo ci ritroviamo di nuovo nudi a vivere il nostro attimo di passione e amore.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro