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- Beby?...ma sei proprio tu? - mi giro. Appena riconosco il volto di chi mi sta chiamando, la mia mente viene investita da una marea di ricordi e di momenti belli.
- Sofia! - le corro incontro e ci abbracciamo. Mi prende pure in braccio! Lo faceva sempre ai bei vecchi tempi. Lei, alta e robusta, e io, bassina e minuta. Lei, bionda e riccia, con dei bellissimi occhi azzurri cielo, e io, mora e liscia, con occhi scuri e caldi. Eravamo migliori amiche all'asilo, alle elementari, alle medie e al liceo, ha scelto di fare il liceo artistico anche se non era molto portata solo perché c'ero io, e quando abbiamo saputo di essere nella stessa classe non potevamo essere più felici. Poi però, in terza liceo, Sofia si è dovuta trasferire da Genova a Milano per motivi di lavoro del padre. E da lì, non ci siamo più viste. Ricordo benissimo il momento in cui se n'è andata. Nelle vacanze di natale, il primo giorno di vacanza, il 23 dicembre, in una fredda mattina di inverno, la jeep nera di suo padre partiva, e io, infreddolita, rimanevo a guardarla in mezzo alla strada fino a che non scompariva. Quel natale l'ho passato in video chiamata con lei.
- da quanto tempo! Pensavo fossi morta! - dico io a lei dopo averla abbracciata.
- potrei dire la stessa cosa di te! Allora? Che ci fai qui? - mi stringo nelle spalle.
- beh, i miei genitori hanno ufficialmente divorziato e mi sono trasferita a casa di mio padre... - a quelle parole, il viso di Sofia si intristisce.
- oh...capisco. Mi dispiace per i tuoi. - poi si illumina di nuovo - ma comunque adesso sei qui! Siamo di nuovo insieme! - sorrido e ci abbracciamo una seconda volta.
- che hai fatto in questi anni? - le chiedo.
- beh, appena arrivata a Milano mi sono iscritta al liceo classico e sono uscita con 90, quindi ho deciso di iscrivermi alla facoltà di filosofia perché ho avuto modo di appassionarmi tanto a questa materia al liceo. Tu invece? Non dirmi che ti sei iscritta al mio stesso corso! - annuisco con il sorriso.
- sì. E ti dico l'ho fatto completamente a caso perché volevo iscrivermi all'Accademia delle Belle Arti, sono uscita con 80 dalla maturità ma sono rimasta sempre nel campo artistico, è l'unica cosa alla quale sono veramente interessata, però per via del trasferimento ho dovuto cambiare idea all'ultimo momento mi sono iscritta a filosofia perché mi è sempre piaciuta come materia e soprattutto perche non è a numero chiuso. - Sofia annuisce, ma non sembra d'accordo con le mie parole.
- Beh, un po' forzata come cosa no? Secondo me dovresti fare quello che ti piace, quello che desideri veramente. L'Università non è obbligatoria - mi stringo nelle spalle. Cavolo, ha proprio ragione. Beh, non posso comunque tornare indietro, ormai sono iscritta, e poi se mia madre scopre che ho abbandonato l'Università mi ammazza. Per lei, sarei solamente una fallita. Tra l'altro è tanto che non la sento, stasera la chiamo un po'.
Dopo aver parlato del più e del meno con la mia vecchia amica Sofia, ci dirigiamo nell'aula dove si tiene la nostra prima lezione. Sofia ha più senso dell'orientamento e conosce già tutte le aule che ci interessano a memoria.
Che bello, viene proprio comodo avere un amico affianco.
Al termine delle lezioni, andiamo a fare una passeggiata in centro. Non seguo la moda, però vedere così tanti negozi di abbigliamento è fantastico.
- Allora, in queste settimane come te la sei passata? - mi chiede lei ad un certo punto.
- mi sono un po' annoiata nonostante tutti questi cambiamenti perché non ho amici, ed è anche per questo che ho deciso di andare all'Università. Però adesso ho te ed è tutto più semplice! - a quelle parole Sofia mi abbraccia.
- che tenera! Sai, non sei cambiata per niente. Sei rimasta la bimba tenera di una volta! - sorrido, ma non nascondo che quelle parole mi hanno fatto un po' male. Quindi se non sono cambiata non sono maturata. Sono la solita bimba immatura di un tempo. Beh, probabile. In effetti non ha tutti i torti.
- ah...ti devo dire una cosa bellissima! - esclamo io dopo pochi istanti.
- che cosa? - mi chiede Sofia, curiosa.
- beh...nei primi giorni che ero a Milano ho incontrato i mates! - a quelle parole, Sofia fa cadere le sue braccia lungo i fianchi buttando a terra i vestiti che teneva.
- che cosa...? Davvero? - annuisco, e lei inizia a saltare battendo le mani. Anche lei è una fan sfegatata dei mates.
- wow che fortuna! Io li andrò a vedere al made in Internet, finalmente ho convinto i miei genitori e ho comprato subito il biglietto! Sai, non per vantarmi, ma sono tra i primi ad avercelo! - a quelle parole, alzo il sopracciglio e apro il mio zaino, mostrandole il biglietto che avevo sottratto a Giuseppe.
- anche io sono tra i primi ad avercelo, però non ho fatto tanta fatica a procurarmelo, dato che l'ho rubato a papà Vegas! - a quelle parole, Sofia si tappa la bocca, incredula.
- come l'hai rubato...Beby non si fanno queste cose! - mi rimprovera lei, ridendo.
- è per una buona causa... - ridacchio io. - dai, un biglietto, non se ne accorgerà nessuno! Ci andremo insieme, e vivremo la più bella giornata della nostra vita! - con queste parole, ci allontaniamo dal negozio, euforiche per quello che ci aspetterà.

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