È sera, e mio padre è appena arrivato. Lo abbraccio forte e noto che Marika si ingelosisce. Sogghigno. Io sono sua figlia, naturalmente vuole più bene a me che a lei. Per tutto il giorno non ho fatto altro che stare ai suoi ordini, ho dovuto fare da mangiare per lei e per suo figlio, ho dovuto lavare i piatti e passare l'aspirapolvere in tutta la casa. Non mi farò comandare così da lei.
- Benvenuta nella tua nuova casa - esordisce lui.
- Grazie mille...senti papà, possiamo parlare in privato? - vedo che mio padre si stringe nelle spalle.
- ma certo...va bene in camera tua? - annuisco, e dopo aver fulminato con lo sguardo sia Marika che Federico, sparisco di sopra tenendo mio padre per mano. Volevo lamentarmi con lui a proposito di Marika. Non può continuare così. Quando arriviamo in camera mia, mio padre spalanca la bocca, incredulo.
- wow...e tu in un pomeriggio hai fatto tutto questo?  - dice ammirando i miei disegni. Io annuisco mentre rido, e lui si sofferma sui panda che avevo disegnato vicino al mio letto.
- ah, quasi dimenticavo... - mormora prendendo una bustina dalla tasca del suo giubbotto.
- tieni...è il tuo regalino di benvenuto...non è tutta questa gran cosa ma... -
- ...ma mi hai riempito di bellissimi regali - lo interrompo io - mi hai dato la camera più grande della casa e la possibilità di disegnare sulle pareti. Sai, mi serviva molto rilassarmi e disegnare - dico mentre scarto l'ennesimo regalo di mio padre di quel giorno. Ho il papà più bello e bravo del mondo, ho sbagliato a presentarvelo in quel modo! Mi ritrovo tra le mani un portachiavi con un panda di peluche attaccato, e istintivamente abbraccio forte mio padre, felice. Lui è altrettanto felice, ma fa sciogliere l'abbraccio presto per ritornare a guardarmi negli occhi.
- C'è ancora un'altra sorpresa...che non ti ho comunicato in nessun modo questa mattina perché volevo essere presente anche io... - dopo questa frase, mi prende per mano e mi porta davanti ad una tenda viola che da quando ero entrata in camera quella mattina, mi ha sempre destato sospetto. La sposta e vedo che dietro c'è una porta grigia scorrevole che apre. C'è un ulteriore stanza oltre alla camera da letto!
Mi fa entrare e davanti ai miei occhi vedo una scrivania con un computer, un microfono e una videocamera professionali, di quelli che usano gli youtubers che seguo e soprattutto...i Mates! Ma la cosa che mi fa impazzire più di tutte è la sedia da gamer nera e viola. Con tutto quello che ho davanti agli occhi, mio padre quanto aveva speso? E la cosa più bella era che non gli avevo chiesto niente! Nemmeno a natale ricevevo tutti quei regali e oggi, in un giorno come tanti, vengo ricoperta di regali da mio padre per giunta! Chissà perché lo stava facendo...forse per recuperare i rapporti con me? Beh, probabile, dato che in quell'ultimo anno non ci eravamo quasi sentiti.
Sono così felice che gli salto addosso. Quasi piango. Ma da quanto avevo desiderato tutto questo?
- sei felice? - mi chiede lui, soddisfatto.
- tantissimo, papà. Ti voglio bene - lui sorride e io mi siedo sulla mia nuova sedia da gamer.
- ho deciso...mi metterò a fare video su YouTube! - annuncio mentre ammiro la mia nuova roba. Mio padre scuote la testa ridendo.
- Come vuoi tu...sai, qualsiasi cosa deciderai di fare, adesso o nel tuo futuro, sappi che avrai tutto il mio appoggio - sorrido. Quelle parole mi smuovono qualcosa dentro.
- Ah...se vuoi iniziare a lavorare con me nel mio negozio, puoi anche iniziare da domani...naturalmente se vuoi... - chiede timoroso che io potessi dirgli di no. A quelle parole il mio viso si illumina.
- Ma certamente! Eccome se lo voglio! - mio padre sorride. Sento che in quel momento è orgoglioso di me. Mi ha passato la sua stessa passione, e io sono fiera di essere come lui.