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- un momento...ma voi vi conoscete? - chiedo.
- sì! - risponde Giacomo. - io e Salvatore eravamo compagni di classe, non ci siamo mai persi di vista -
- e io quando mi sono fidanzata con Giacomo ho iniziato ad uscire con questi disagiati - aggiunge Valeria ridendo. Mi viene l'ennesimo colpo al cuore della serata. Non sapevo fino ad adesso che Valeria e Giacomo stessero insieme. Oh, mai una gioia...un così bel ragazzo!
- ehm...scusate ragazzi...volete un the? Dei pasticcini? Noi vorremmo fare le foto con voi, parlerete con i vostri amici in un secondo momento, che ne dite? - si lamenta una dei centinaia di fan che volevano fare una foto con i Mates. Anche io ero una fan, non ero una loro amica.
- già, ci saranno altre occasioni per rivedervi e parlare - ribadisce un altro. Quella frase genera in me una scintilla, come se non fosse una frase detta a caso da un fan che non è a conoscenza della situazione, ma la pura verità.
- d'accordo. Avete ragione, scusate. Allora ci vediamo - concorda Giuseppe, salutandoci.
Mentre Sofia, Valeria e Giacomo stanno già ritornando sui propri passi, succede una cosa che mai mi sarei aspettata.
Giuseppe mi guarda sorridente e mi fa l'occhiolino. Beh, un gesto come un altro, direte voi. No. Mi vuole comunicare qualcosa, come se questa non è l'ultima occasione che ho di vedere e di parlare con i miei idoli, come se questo non è un addio ma un arrivederci.
Torno a casa con la mente che pullula di pensieri, frasi, ricordi...è tardi, e sono già tutti a dormire, così mi avvio piano in camera mia, e quando sto per spogliarmi e mettermi il pigiama, sento una voce mormorare
- Beby...- a quel punto sobbalzo, e accendo la luce. Vedo Fabrizio, semi sdraiato sul mio letto, in pigiama e con la faccia assonnata.
- Ma che diavolo ci fai qui tu? Mi hai fatto prendere un colpo! - urlo io spaventata.
- scusami...ma dove sei stata? Saranno due ore che ti aspetto. - sospiro, sorridendo e ripensando alla splendida giornata che ho avuto.
- a un concerto...ho incontrato i miei idoli, ho parlato con loro...parlavamo come dei vecchi amici, mi sono sentita nel posto giusto con le persone giuste. È stato bellissimo... - cambio drasticamente espressione. - no hai ancora risposto alla mia domanda, piccolo delinquente! Che diavolo ci fai tu qui!? - ripeto, acida.
Fabrizio si intristisce. - scusami...ma mamma e papà hanno litigato di nuovo... - serro le labbra facendo finta di non sentire il nomignolo con cui aveva chiamato mio padre e mi intristisco anche io.
- mi dispiace... - mormoro andando a sedermi vicino a lui.
- sai, io voglio solo che siano felici e innamorati. Chiedo troppo? - sorrido.
- dai, domani parlerò con...con papà. Ora vai a dormire - Fabrizio si stringe nelle spalle.
- posso dormire qui con te? - ridacchio.
- va bene, ma sul divano, scordati che ti faccio dormire affianco a me ahahah - Fabrizio ride, ma poi ritorna serio.
- sai...mi dispiace se ti ho sempre trattata male, non era mia intenzione. - annuisco, e poi lo abbraccio.
- tranquillo Fabri... - è la prima volta che lo chiamo così.
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